Detto comunemente soffione, dente di leone, stella gialla, bruciocchi, ingrossaporci, girasole selvatico, cicoria selvaggia, cicoria burda, bofarella, piscialetto o bugia, è una pianta che riporta immediatamente agli anni dell’infanzia, quando mamme o nonne chiedevano di soffiare sopra alle piccole palle di piumini per contare quante bugie venivano dette. La leggenda vuole che la pianta nasca per opera di Elios quando di mattina percorre il cielo con il suo carro solare, ogni raggio si trasforma in fiore; esso, infatti si schiude presto la mattina per chiudersi al tramonto. I gloriosi pirati inglesi consideravano il vino di Dente di leone della Cornovaglia, secondo superstizioni della loro terra, una pozione magica capace di elargire forza e vigore. Il nome Taraxacum deriva dal greco taraxis che significa “guarisco” con allusioni alle proprietà medicinali della pianta alle quali fa riferimento anche il nome specifico…

Rita Leogrande è ricercatrice in servizio presso il Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), sede di Bari. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Agronomia Mediterranea. La sua attività di ricerca si basa sullo studio degli effetti sul suolo e sulle colture di tecniche agronomiche sostenibili.

Pianta di Silena vulgaris

Silene vulgaris comunemente è chiamata Silene, Schippetti, Strigolo, Erba cuoco, Cannatedda, Erba striscia, Erba cucina, Culecchie, Behen bianco, Bubbolino, Crepaterra, Mazzettone minuto, Polemonia, Stritolo. Probabilmente il nome generale Silene ha qualche connessione con il vocabolo greco “saliva” con allusione alla sostanza bianca, attaccaticcia, che molte specie presentano sul fusto e sul calice; oppure è collegato a Sileno, divinità pagana notoriamente panciuta in relazione al calice rigonfio tipico delle varie specie. Inoltre, in Sicilia è denominata Cannatedda chiamata così per la forma dei suoi fiori che somigliano ad una piccola brocca (cannata). Silene vulgaris, appartenente alla famiglia delle Cariofillaceae ed è diffusa nel bacino sud-Occidentale del Mediterraneo. In Italia è comune dal Lazio alla Calabria, in Sardegna e in Sicilia. Questa pianta vive nei sentieri, bordi erbosi, zone boschive, prati poveri di sostanze nutritive e, talvolta, su rocce in prossimità del mare; ama il caldo e i terreni ricchi di calcare…

Rita Leogrande è ricercatrice in servizio presso il Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), sede di Bari. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Agronomia Mediterranea. La sua attività di ricerca si basa sullo studio degli effetti sul suolo e sulle colture di tecniche agronomiche sostenibili.

Il genere Plantago è composto da circa 265 specie presenti in quasi tutto il mondo (Feinbrun-Dothan, 1977, 1978; Feinbrun-Dothan e Danin, 1991). Plantago coronopus L. appartiene alla famiglia delle Plantaginaceae ed è comunemente chiamato Coronopo, Plantago barbatella, Barba cappuccio, Mescolanza, Minutina, Cerchio, Erba saetta, Erba stella, Stellaria e Piede di corvo. Pianta erbacea annuale (terofita) dell’altezza di 15-20 cm (Figura 1). Le foglie, nello stadio iniziale di crescita, sono sottili e allungate, di colore verde scuro senza nessuna divisione; successivamente compaiono frastagliature lungo i bordi molto variabili. Inizialmente le prime foglioline hanno un portamento eretto, successivamente, quando la pianta è ben cresciuta, le foglie si adagiano sul terreno assumendo una forma a stella, da cui deriva il nome comune di Erba stella. Le foglie disposte tutte in rosetta sono moto variabili in spessore e lunghezza; infatti possono essere lunghe da 10 a 40 cm (Foto C). La radice è singola e sottile con diverse ramificazioni…

Rita Leogrande è ricercatrice in servizio presso il Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), sede di Bari. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Agronomia Mediterranea. La sua attività di ricerca si basa sullo studio degli effetti sul suolo e sulle colture di tecniche agronomiche sostenibili.

Gli ambienti terrestri del Mediterraneo hanno subito nel corso dei millenni profondi mutamenti (inquinamento, aumento dei terreni salini, deforestazione, estinzione di un gran numero di specie, effetto serra) determinati in parte dall’attività umana che esercita una pressione sempre maggiore sulle risorse limitate del pianeta. Diventa chiaro che se non si modificheranno le forme di sfruttamento della terra, questa sarà sempre meno capace di supportare la vita. Gli ecosistemi della macchia mediterranea costituiscono un patrimonio inestimabile poiché rappresentano un’importante fonte di biodiversità per numerose specie. A partire dagli anni ’80 il concetto di biodiversità e le problematiche relative alla progressiva perdita di diversità biologica a causa delle attività umane sono diventati oggetto di numerose convenzioni internazionali. Nel 1992, con la sottoscrizione della Convenzione di Rio sulla Biodiversità, tutti gli stati Membri della Comunità Europea hanno riconosciuto la conservazione in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali come priorità da perseguire, ponendosi come obiettivo quello di: “Anticipare, prevenire e attaccare alla fonte le cause di significativa riduzione o perdita della diversità biologica in considerazione del suo valore intrinseco e dei suoi valori ecologici, genetici, sociali, economici, scientifici, educativi, culturali, ricreativi ed estetici”…

Rita Leogrande è ricercatrice in servizio presso il Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), sede di Bari. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Agronomia Mediterranea. La sua attività di ricerca si basa sullo studio degli effetti sul suolo e sulle colture di tecniche agronomiche sostenibili.

In ambito sportivo, la storia dell’utilizzo delle piante medicinali a scopo terapeutico, ovvero dal miglioramento delle prestazioni fisiche alla riduzione della fatica, risale a tempi antichissimi proprio perché quest’ultime sono da sempre state considerate come immancabili risorse medicamentose della storia umana. A titolo esemplificativo, già all’interno della Bibbia venivano riportati l’issopo, per le sue proprietà toniche, l’artemisia, per alleggerire la fatica ed infine il cedro del Libano, utilizzato contro i dolori articolari. Ad oggi, la continua crescita del mercato mondiale in merito all’utilizzo degli integratori alimentari, finalizzati al miglioramento della performance sportiva, impone una riflessione su quale sia il loro effettivo ruolo nella vita di un atleta. Inoltre, con il nuovo trend del “naturale”, la curva del mercato inerente all’utilizzo di tali strumenti, ha subìto una grande inclinazione verso un’integrazione a base di piante medicinali..

Sunto ed aggiornamento dell’elaborato di tesi in Farmacognosia – Corso di Laurea in Farmacia, Sapienza Università di Roma.
Relatore: Prof.ssa Annabella Vitalone – Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer”, Sapienza Università di Roma.
Studente: Dott.ssa Carolina Muzi. Email: caromuzi97@gmail.com

L’azione coadiuvante delle piante medicinali nel trattamento del diabete mellito…

Sunto ed aggiornamento dell’elaborato di tesi in Farmacognosia – Corso di Laurea in Farmacia, Sapienza Università di Roma.
Relatore: Prof.ssa Annabella Vitalone – Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer”, Sapienza Università di Roma.
Studente: Dott.ssa Beatrice Muscedere.

funghi allucinogeni italia leggi

Facciamo luce sulle recenti modifiche alle leggi svizzere riguardo il commercio di funghi allucinogeni…

Andrea Baiguera Altieri, nato a Brescia nel 1975, è un criminologo ticinese laureato in Giurisprudenza nel 2002 presso l’Università degli Studi della propria città natale ( indirizzo Forense – vecchio Ordinamento – voto finale: 99/110 ). E’ stato il primo tesista italiofono ad occuparsi del Penitenziario La Stampa di Lugano e dell’ormai necessaria Riforma del Codice Penale Svizzero, nella sezione dedicata al Diritto Penitenziario. Si occupa di Diritto Penale, Procedura Penale ed Ordinamento carcerario, tanto in Italia quanto in territorio elvetico. Commenta, in tutte le lingue nazionali della Confederazione, Sentenze del Tribunale Penale federale svizzero in materia di stupefacenti, discriminazione razziale, violenza domestica, tutela dell’anziano, riciclaggio, applicazione del Diritto Costituzionale, violenza su donne e soggetti deboli, tortura, maltrattamenti carcerari, gestione delle parafilie e criminalità organizzata. Si è applicato pure alla tematica della diffusione di concetti meta-normativi legislativamente tradotti /traducibili nella Giuspenalistica europea. Predilige l’ambiente culturale del Canton Ticino, luogo d’incontro ideale e culturalmente fertile per i Giuristi dell’Europa occidentale. Sin dal 2001, collabora con Professori universitari svizzeri nella stesura di Censimenti criminalistici di lungo periodo, per il monitoraggio della delinquenza giovanile nonché degli effetti nocivi della precarietà abitativa e degli insuccessi scolastici in età infantile ed adolescenziale.

zafferano coltivazione

I segreti per la coltivazione dello zafferano, conosciuto come la spezia più preziosa del mondo…

Matteo Cereda coltiva zafferano dal 2014 in Brianza, con la società agricola Vallescuria, di cui è socio fondatore, è laureato in discipline economiche e sociali presso l’università di Milano Bicocca. Oltre alla coltivazione si occupa di divulgazione online sui temi dell’agricoltura biologica, ha creato il sito web www.OrtoDaColtivare.it e tiene un blog per Il fatto quotidiano.

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Molte donne si sono indirizzate verso l’utilizzo di prodotti di origine vegetale per la cura della menopausa…

Relatore: Prof. ssa Annabella Vitalone – Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer”, Sapienza Università di Roma. Studente: Dott.ssa Sara Sardellitti, laureata in Scienze Farmaceutiche Applicate, presso Sapienza Università di Roma.

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L’irrigazione a goccia si è fatta spazio ed è diventata ad oggi il sistema di irrigazione più utilizzato per le colture intensive pur avendo possibilità di applicazione per altri tipi di sistemi. La conoscenza dei materiali, del dimensionamento idraulico di un impianto, delle esigenze idriche delle colture sono requisiti indispensabili…

Andrea Palazzo, laureato in Scienze Agrarie nel 1998 presso la Facoltà di Agraria di Palermo, è docente di Economia ed Estimo e Genio rurale presso l’Istituto Agrario “Parolini” di Bassano del Grappa (Vicenza) con esperienza nel campo delle valutazioni immobiliari e nella progettazione e consulenza di impianti di irrigazione.

dieta spezie alimentare

La ricerca scientifica ha cercato (e sta cercando) di trovare un aiuto nel controllo del peso corporeo guardando con interesse i prodotti vegetali. Scopriamone insieme alcuni esempi interessanti…

Sunto ed aggiornamento dell’elaborato di tesi in Farmacognosia del Corso di Laurea in Scienze Farmaceutiche Applicate, Sapienza Università di Roma. Relatore: Dott.ssa Annabella Vitalone – Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer”, Sapienza Università di Roma. Studente: Dott.ssa Marianna Moccia, laureata in Scienze Farmaceutiche Applicate, presso Sapienza Università di Roma.