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di Marco Sal­va­ter­ra

escherichia coli
Esche­ri­chia coli

13 set­tem­bre 2023 – fonte https://​tg24.​sky.​it/
Una bam­bi­na ca­la­bre­se di due anni è de­ce­du­ta al­l’o­spe­da­le Meyer di Fi­ren­ze dopo aver con­trat­to la sin­dro­me emo­li­ti­co-ure­mi­ca (Seu), un’al­tra, di tre anni, pro­ve­nien­te dal­l’a­re­ti­no, sta lot­tan­do per la vita dopo il ri­co­ve­ro in te­ra­pia in­ten­si­va. I due ri­co­ve­ri si sono re­gi­stra­ti nel giro di due set­ti­ma­ne, po­nen­do l’at­ten­zio­ne sulla sin­dro­me emo­li­ti­co-ure­mi­ca, una grave e rara ma­lat­tia che col­pi­sce i bam­bi­ni nei pri­mis­si­mi anni di vita.

Esche­ri­chia coli
Gli Esche­ri­chia coli sono dei bat­te­ri Gram-ne­ga­ti­vi, ap­par­te­nen­ti alla fa­mi­glia En­te­ro­bac­te­ria­ceae, che si tro­va­no co­mu­ne­men­te nel trat­to ga­stroin­te­sti­na­le di molti mam­mi­fe­ri, com­pre­so l’uo­mo, ma anche di ret­ti­li e uc­cel­li. Que­sti mi­cror­ga­ni­smi hanno una fun­zio­ne pre­va­len­te­men­te be­ne­fi­ca per l’o­spi­te in quan­to pre­ven­go­no la co­lo­niz­za­zio­ne del­l’in­te­sti­no da parte di mi­cror­ga­ni­smi pa­to­ge­ni.
Sono stati sco­per­ti nel 1885 da Theo­dor Esche­ri­ch, un mi­cro­bio­lo­go te­de­sco che ha dato il suo nome a que­sta spe­cie bat­te­ri­ca.

Esche­ri­chia coli pro­dut­to­re di Shiga tos­si­na
Men­tre la mag­gior parte delle va­rian­ti di E. coli sono in­no­cue e svol­go­no un ruolo cru­cia­le nella di­ge­stio­ne e nella pro­du­zio­ne di vi­ta­mi­ne, al­cu­ni ceppi pos­so­no cau­sa­re ma­lat­tie gravi. Tra que­sti vi sono gli Esche­ri­chia coli pro­dut­to­ri di Shiga tos­si­na o ve­ro­ci­to­tos­si­ci (STEC o VTEC). De­vo­no il loro nome alla ca­pa­ci­tà di pro­dur­re pe­ri­co­lo­se tos­si­ne, chia­ma­te Shiga tos­si­ne (o Ve­ro­ci­to­tos­si­ne), che sono le prin­ci­pa­li re­spon­sa­bi­li dei qua­dri cli­ni­ci di ma­lat­tia nel­l’uo­mo.
L’in­fe­zio­ne da STEC può cau­sa­re do­lo­re ad­do­mi­na­le in­ten­so, diar­rea (spes­so con san­gue) e vo­mi­to. La mag­gior parte delle per­so­ne con in­fe­zio­ne da STEC gua­ri­sce spon­ta­nea­men­te ma se ad es­se­re col­pi­te sono le per­so­ne vul­ne­ra­bi­li, come i bam­bi­ni, la ma­lat­tia può avere un de­cor­so grave e por­ta­re anche a serie con­se­guen­ze a breve e a lungo ter­mi­ne per la sa­lu­te della per­so­na col­pi­ta.

In­fe­zio­ne da STEC e Sin­dro­me Emo­li­ti­co Ure­mi­ca (SEU)
Chiun­que è a ri­schio di in­fe­zio­ne da STEC, tut­ta­via, è più pro­ba­bi­le che i sot­to­grup­pi di po­po­la­zio­ne più vul­ne­ra­bi­li come i bam­bi­ni, gli an­zia­ni e co­lo­ro che hanno un si­ste­ma im­mu­ni­ta­rio com­pro­mes­so (ad es. per­so­ne af­fet­te da HIV, dia­be­te, in fase di trat­ta­men­to on­co­lo­gi­co, ecc.) siano più su­scet­ti­bi­li al­l’in­fe­zio­ne e pos­sa­no svi­lup­pa­re forme gravi di ma­lat­tia.
Al­cu­ne per­so­ne, pre­va­len­te­men­te gli adul­ti, pos­so­no avere una in­fe­zio­ne di STEC senza svi­lup­pa­re sin­to­mi cli­ni­ci. Tut­ta­via, sono co­mun­que in grado di eli­mi­na­re lo STEC at­tra­ver­so le loro feci e tra­smet­ter­lo per via oro-fe­ca­le.
Le in­fe­zio­ni da STEC, spe­cial­men­te nei bam­bi­ni di età in­fe­rio­re a 5 anni, pos­so­no cau­sa­re una grave com­pli­can­za chia­ma­ta Sin­dro­me Emo­li­ti­co Ure­mi­ca (SEU), ca­rat­te­riz­za­ta dalla di­stru­zio­ne dei glo­bu­li rossi, dal danno alla pa­re­te dei vasi san­gui­gni e da per­di­ta della fun­zio­na­li­tà re­na­le (in­suf­fi­cien­za re­na­le). La SEU è una ma­lat­tia rara in Ita­lia che però rap­pre­sen­ta una delle cause più fre­quen­ti di in­suf­fi­cien­za re­na­le acuta nel bam­bi­no di età in­fe­rio­re a 5 anni.
For­tu­na­ta­men­te, la mag­gior parte delle per­so­ne col­pi­te da SEU gua­ri­sce com­ple­ta­men­te entro poche set­ti­ma­ne. Tut­ta­via, spes­so è ne­ces­sa­rio un ri­co­ve­ro ospe­da­lie­ro pro­lun­ga­to con il ri­cor­so alla dia­li­si e, nei casi più gravi, a tra­pian­to re­na­le. La SEU può por­ta­re a danni neu­ro­lo­gi­ci e, in al­cu­ni casi, può es­se­re anche fa­ta­le.

Mo­da­li­tà di tra­smis­sio­ne delle in­fe­zio­ni da STEC
Le in­fe­zio­ni da STEC pos­so­no tra­smet­ter­si in vari modi, tra cui: con­su­mo di ali­men­ti con­ta­mi­na­ti non op­por­tu­na­men­te cotti, con­tat­to con ani­ma­li in­fet­ti, in­ge­stio­ne di acqua con­ta­mi­na­ta, con­tat­to con per­so­ne in­fet­te.
Molti ani­ma­li, so­prat­tut­to bo­vi­ni, ovini e ca­pri­ni, pos­so­no es­se­re co­lo­niz­za­ti dagli STEC a li­vel­lo in­te­sti­na­le e pos­so­no dif­fon­de­re il pa­to­ge­no nel­l’am­bien­te tra­mi­te le feci. La tra­smis­sio­ne al­l’uo­mo degli STEC può av­ve­ni­re at­tra­ver­so di­ver­se vie, tra cui:

Con­su­mo di ali­men­ti con­ta­mi­na­ti, sia di ori­gi­ne ani­ma­le che ve­ge­ta­le
La con­ta­mi­na­zio­ne degli ali­men­ti può ori­gi­nar­si a se­gui­to del con­tat­to ac­ci­den­ta­le con ma­te­ria­le fe­ca­le umano o ani­ma­le. Que­sto può av­ve­ni­re anche a se­gui­to del­l’u­ti­liz­zo di su­per­fi­ci di la­vo­ro con­ta­mi­na­te o tra­mi­te la ma­ni­po­la­zio­ne degli ali­men­ti da parte di per­so­ne con in­fe­zio­ne da STEC che non si sono la­va­te cor­ret­ta­men­te le mani dopo es­se­re an­da­te in bagno.
Al­cu­ni ali­men­ti con un ri­schio mag­gio­re di con­ta­mi­na­zio­ne e tra­smis­sio­ne di STEC:
– Carni e pro­dot­ti a base di carne (ad es. ham­bur­ger, pol­pet­te),  spe­cial­men­te di ori­gi­ne bo­vi­na, con­su­ma­ti crudi o poco cotti.
– Latte crudo non pa­sto­riz­za­to e pro­dot­ti lat­tie­ro-ca­sea­ri a base di latte crudo.
– Ve­ge­ta­li e frut­ta non la­va­ti e con­su­ma­ti crudi. Que­sti ali­men­ti pos­so­no ve­ni­re ac­ci­den­tal­men­te con­ta­mi­na­ti du­ran­te la fase di col­ti­va­zio­ne per con­tat­to con re­flui di ori­gi­ne zoo­tec­ni­ca o ci­vi­le, anche per uti­liz­zo di acque con­ta­mi­na­te.

Con­tat­to con ani­ma­li con in­fe­zio­ne da STEC o me­dia­to dal­l’am­bien­te
Il con­tat­to con bo­vi­ni, ovi-ca­pri­ni o altri ru­mi­nan­ti do­me­sti­ci o sel­va­ti­ci è un’im­por­tan­te via di tra­smis­sio­ne di STEC, spe­cial­men­te in re­la­zio­ne alle at­ti­vi­tà di­dat­ti­co-ri­crea­ti­ve nel­l’am­bi­to di scuo­le fat­to­ria, agri­tu­ri­smi, pet­ting-zoo. Il ri­schio di in­fe­zio­ne da STEC è anche am­bien­ta­le in quan­to le aree fre­quen­ta­te dagli ani­ma­li (es. aree di pa­sco­la­men­to) po­treb­be­ro es­se­re con­ta­mi­na­te da feci e deie­zio­ni ani­ma­li.

In­ge­stio­ne ac­ci­den­ta­le di acqua con­ta­mi­na­ta
Tra le espo­si­zio­ni am­bien­ta­li, par­ti­co­la­re at­ten­zio­ne deve es­se­re de­di­ca­ta alle acque ad uso ri­crea­zio­na­le (es. pi­sci­ne e acqua park), acque di bal­nea­zio­ne e so­prat­tut­to alle pi­sci­net­te do­me­sti­che dove i bam­bi­ni si pos­so­no in­fet­ta­re in­ge­ren­do in­vo­lon­ta­ria­men­te acqua con­ta­mi­na­ta da ma­te­ria­le fe­ca­le umano o ani­ma­le.

Per­so­na-per­so­na
Le in­fe­zio­ni da STEC pos­so­no tra­smet­ter­si da per­so­na a per­so­na per via oro-fe­ca­le. La tra­smis­sio­ne per­so­na-per­so­na ha par­ti­co­la­re im­por­tan­za nei con­te­sti co­mu­ni­ta­ri come scuo­le, asili nido, cen­tri ri­crea­ti­vi che ospi­ta­no bam­bi­ni ed in fa­mi­glia.

Re­gi­stro ita­lia­no della Sin­dro­me Emo­li­ti­co-Ure­mi­ca

Nel 2005 è stato co­sti­tui­to il Re­gi­stro ita­lia­no della Sin­dro­me Emo­li­ti­co-Ure­mi­ca ma già alla fine degli anni Ot­tan­ta la So­cie­tà Ita­lia­na di Ne­fro­lo­gia Pe­dia­tri­ca (SI­Ne­Pe), e il La­bo­ra­to­rio Na­zio­na­le di Ri­fe­ri­men­to per E. coli ave­va­no av­via­to un si­ste­ma di sor­ve­glian­za epi­de­mio­lo­gi­ca ba­sa­to sulla se­gna­la­zio­ne vo­lon­ta­ria dei casi di SEU da parte dei cen­tri di ne­fro­lo­gia pe­dia­tri­ca.
At­tual­men­te il Re­gi­stro è coor­di­na­to dal­l’I­sti­tu­to Su­pe­rio­re di Sa­ni­tà e ha l’o­biet­ti­vo di:

  • rac­co­glie­re i dati epi­de­mio­lo­gi­ci e cli­ni­ci dei pa­zien­ti pe­dia­tri­ci af­fet­ti da SEU ti­pi­ca o ati­pi­ca;
  • ap­pro­fon­di­re le pro­ble­ma­ti­che cli­ni­che, as­si­sten­zia­li e di ri­cer­ca nel campo della SEU;
  • pro­muo­ve­re la ri­cer­ca di base e la ri­cer­ca cli­ni­ca sui temi ine­ren­ti la SEU;
  • col­la­bo­ra­re con altri re­gi­stri e grup­pi di stu­dio, na­zio­na­li e in­ter­na­zio­na­li;
  • pro­muo­ve­re la sor­ve­glian­za della SEU in Ita­lia, col­la­bo­ran­do alle at­ti­vi­tà di sa­ni­tà pub­bli­ca ve­te­ri­na­ria fi­na­liz­za­te alla pre­ven­zio­ne delle in­fe­zio­ni da Esche­ri­chia coli pro­dut­to­ri di Shi­ga­tos­si­na (STEC).

Dati del Re­gi­stro Ita­lia­no Sin­dro­me Emo­li­ti­co Ure­mi­ca – Rap­por­to / 1° lu­glio 2022 – 30 giu­gno 2023

In Ita­lia tra il 1° lu­glio 2022 e il 30 giu­gno 2023 sono stati re­gi­stra­ti 73 casi di SEU. I pa­zien­ti con SEU pro­ve­ni­va­no da 16 Re­gio­ni (per un caso l’in­for­ma­zio­ne non era di­spo­ni­bi­le), men­tre per quat­tro casi la ma­lat­tia si è ma­ni­fe­sta­ta al rien­tro da un viag­gio al­l’e­ste­ro. Come lar­ga­men­te at­te­so anche nel pe­rio­do con­si­de­ra­to, la mag­gio­ran­za dei casi di SEU è stata re­gi­stra­ta nei pa­zien­ti in età pe­dia­tri­ca (<15 anni di età) con 70 casi (95,9 % del to­ta­le).
Nel primo se­me­stre del 2023, il nu­me­ro dei casi di SEU se­gna­la­ti al Re­gi­stro Ita­lia­no SEU ap­pa­re in­fe­rio­re al­l’at­te­so, pas­san­do com­ples­si­va­men­te da una media di 24,7 casi, re­gi­stra­ti nello stes­so pe­rio­do dei 10 anni pre­ce­den­ti, a 18,0 casi os­ser­va­ti (-6,7 casi). Que­sto cor­ri­spon­de a una di­mi­nu­zio­ne re­la­ti­va pari al 27,1% dei casi ri­spet­to al­l’at­te­so.
La SEU col­pi­sce in modo par­ti­co­la­re la po­po­la­zio­ne pe­dia­tri­ca (<15 anni) nella quale i casi si con­cen­tra­no nei pri­mis­si­mi anni di vita.

Casi di SEU in Italia

Come pre­ve­ni­re le in­fe­zio­ni Esche­ri­chia coli pro­dut­to­ri di Shiga tos­si­na (STEC)

Man­te­ne­re sem­pre le mani igie­niz­za­te

Una cor­ret­ta igie­ne delle mani pre­vie­ne la tra­smis­sio­ne di vari mi­cror­ga­ni­smi, tra cui degli Esche­ri­chia coli pro­dut­to­ri di Shiga tos­si­na (STEC). L’a­bi­tu­di­ne di la­va­re ed igie­niz­za­re le mani è im­por­tan­te e non deve es­se­re sot­to­va­lu­ta­ta.

  • La­va­re sem­pre le mani con acqua calda e sa­po­ne e stro­fi­na­le in­sie­me per al­me­no 40-60 se­con­di:
    • Prima di pre­pa­ra­re o con­su­ma­re ali­men­ti
    • Dopo aver usato il bagno
    • Dopo aver cam­bia­to pan­no­li­ni o aver aiu­ta­to qual­cu­no a pu­lir­si dopo aver usato il bagno
    • Dopo aver toc­ca­to o es­se­re en­tra­to in con­tat­to con ani­ma­li, spe­cial­men­te bo­vi­ni, ca­pri­ni o ovini
    • Dopo es­se­re en­tra­to in con­tat­to con aree fre­quen­ta­te da ani­ma­li, ad esem­pio in con­te­sti come scuo­le fat­to­ria, agri­tu­ri­smi, pet­ting-zoo
  • Con­trol­la­re sem­pre che i bam­bi­ni pic­co­li si la­vi­no le mani cor­ret­ta­men­te

Pu­li­re e igie­niz­za­re uten­si­li e su­per­fi­ci dopo l’uso

  • La­va­re sem­pre i ta­glie­ri, i col­tel­li, gli uten­si­li, i piani di la­vo­ro e le su­per­fi­ci su­bi­to dopo aver ma­neg­gia­to ali­men­ti crudi per evi­ta­re una even­tua­le con­ta­mi­na­zio­ne di altri ali­men­ti.
  • Pu­li­re e di­sin­fet­ta­re le su­per­fi­ci con can­deg­gi­na do­me­sti­ca su­bi­to dopo epi­so­di di vo­mi­to o diar­roi­ci. Se qual­cu­no in fa­mi­glia ha mal di pan­cia è bene evi­ta­re che cu­ci­ni.

Cuo­ce­re gli ali­men­ti alla giu­sta tem­pe­ra­tu­ra e con­su­ma­re ali­men­ti ben cotti

Una tem­pe­ra­tu­ra ade­gua­ta di cot­tu­ra, su­pe­rio­re ai 70°C, è in grado di eli­mi­na­re la mag­gior parte dei mi­cror­ga­ni­smi pa­to­ge­ni per l’uo­mo, com­pre­so lo STEC:

  • cuo­ce­re bene tutti gli ali­men­ti fa­cen­do par­ti­co­la­re at­ten­zio­ne alla carne e ai pro­dot­ti a base di carne, spe­cial­men­te se ma­ci­na­ta e se di ori­gi­ne bo­vi­na (ad es. ham­bur­ger, pol­pet­to­ne, pol­pet­te, ecc.);
  • per as­si­cu­rar­si che la cot­tu­ra sia suf­fi­cien­te con­trol­la che il pro­dot­to non ri­man­ga rosa al cen­tro e sia ben cotto; se di­spo­ni­bi­le, usare un ter­mo­me­tro per ali­men­ti per con­trol­la­re che l’a­li­men­to abbia rag­giun­to i 75°C nella sua parte più spes­sa;
  • se si ac­qui­sta latte crudo (non pa­sto­riz­za­to) ri­cor­dar­si di se­gui­re le in­di­ca­zio­ni d’uso e di farlo bol­li­re prima del con­su­mo; il latte non pa­sto­riz­za­to può es­se­re in­fat­ti con­ta­mi­na­to con agen­ti pa­to­ge­ni e solo un trat­ta­men­to ter­mi­co, come la pa­sto­riz­za­zio­ne, può eli­mi­na­re i mi­cror­ga­ni­smi pre­sen­ti come lo STEC;
  • è im­por­tan­te fare at­ten­zio­ne anche ai for­mag­gi a latte crudo; ri­vol­ger­si sem­pre a un ri­ven­di­to­re fi­da­to; il con­su­mo di que­sti ali­men­ti do­vreb­be es­se­re evi­ta­to per i bam­bi­ni e gli an­zia­ni, in quan­to più su­scet­ti­bi­li alle in­fe­zio­ni da STEC;
  • non far con­su­ma­re ai bam­bi­ni l’im­pa­sto crudo di bi­scot­ti e torte prima di una sua com­ple­ta cot­tu­ra. Anche la fa­ri­na cruda può con­te­ne­re gli STEC!

Con­ser­va­re gli ali­men­ti alla giu­sta tem­pe­ra­tu­ra

Con­ser­va­re gli ali­men­ti in fri­go­ri­fe­ro e in con­ge­la­to­re con­sen­te di ar­re­sta­re o ral­len­ta­re la cre­sci­ta bat­te­ri­ca man­te­nen­do gli ali­men­ti fre­schi e si­cu­ri per più tempo.

In ge­ne­ra­le, più fred­da è la tem­pe­ra­tu­ra e più len­ta­men­te cre­sce­ran­no i bat­te­ri. È im­por­tan­te però sot­to­li­nea­re che le basse tem­pe­ra­tu­re non sem­pre im­pe­di­sco­no del tutto la cre­sci­ta bat­te­ri­ca e non eli­mi­na­no il ri­schio di una con­ta­mi­na­zio­ne mi­cro­bi­ca!

La­va­re sem­pre frut­ta e ver­du­ra

  • la­va­re sem­pre frut­ta e la ver­du­ra sotto l’ac­qua cor­ren­te prima di man­giar­le, so­prat­tut­to se ver­ran­no con­su­ma­te crude;
  • fare lo stes­so anche se frut­ta e ver­du­ra ver­ran­no sbuc­cia­te. L’uso del col­tel­lo o del pe­la­pa­ta­te po­treb­be tra­spor­ta­re re­si­dui di terra e even­tua­li mi­cror­ga­ni­smi pre­sen­ti in su­per­fi­cie al­l’in­ter­no della polpa.

Se­pa­ra­re gli ali­men­ti crudi da quel­li cotti: evi­ta­re la con­ta­mi­na­zio­ne cro­cia­ta

La con­ta­mi­na­zio­ne cro­cia­ta è un fe­no­me­no che com­por­ta il tra­sfe­ri­men­to non in­ten­zio­na­le di mi­cror­ga­ni­smi da un ali­men­to a un altro, di­ret­ta­men­te o in­di­ret­ta­men­te (ad es. da una su­per­fi­cie ad un ali­men­to). Ecco al­cu­ni sug­ge­ri­men­ti che si pos­so­no se­gui­re per evi­ta­re la con­ta­mi­na­zio­ne cro­cia­ta:

  • non la­va­re la carne prima di cuo­cer­la; que­sto pro­ces­so non è in grado di eli­mi­na­re even­tua­li mi­cror­ga­ni­smi pre­sen­ti ma, al con­tra­rio, po­treb­be com­por­ta­re una dif­fu­sio­ne degli stes­si ad altre su­per­fi­ci;
  • man­te­ne­re se­pa­ra­te la carne ed i pro­dot­ti a base di carne (es. ham­bur­ger, pol­pet­te ecc.) dagli ali­men­ti crudi du­ran­te la con­ser­va­zio­ne e la ma­ni­po­la­zio­ne degli ali­men­ti;
  • fare at­ten­zio­ne a non uti­liz­za­re lo stes­so ta­glie­re o gli stes­si uten­si­li usati per la carne cruda per ma­ni­po­la­re altri ali­men­ti o pasti pron­ti senza che ven­ga­no la­va­ti ac­cu­ra­ta­men­te tra un uso e l’al­tro.

Fare at­ten­zio­ne a non in­ge­ri­re acqua di pi­sci­net­te do­me­sti­che, laghi, ru­scel­li ecc.

È im­por­tan­te fare par­ti­co­la­re at­ten­zio­ne a non in­ge­ri­re acque di aree ri­crea­zio­na­li (come pi­sci­ne e acqua park), di aree di bal­nea­zio­ne (come laghi o ru­scel­li) e so­prat­tut­to di pi­sci­net­te do­me­sti­che in quan­to po­treb­be­ro es­se­re con­ta­mi­na­te da STEC, ad es. a se­gui­to del con­tat­to con re­flui zoo­tec­ni­ci o ci­vi­li.
Fare par­ti­co­la­re at­ten­zio­ne con i bam­bi­ni in quan­to sono a mag­gior ri­schio di svi­lup­pa­re gravi con­se­guen­ze a se­gui­to di in­fe­zio­ne da STEC. I bam­bi­ni si pos­so­no in­fet­ta­re in­ge­ren­do in­vo­lon­ta­ria­men­te acqua con­ta­mi­na­ta.

Consigli per proteggere i bambini
Con­si­gli utili per pro­teg­ge­re te e il tuo bam­bi­no dalle in­fe­zio­ni da STEC  – Fonte Isti­tu­to Su­pe­rio­re di Sa­ni­tà

Ri­fe­ri­men­ti bi­blio­gra­fi­ci
Isti­tu­to Su­pe­rio­re di Sa­ni­tà – https://​www.​iss.​it/
Va­lu­ta­zio­ni sulle di­na­mi­che di com­por­ta­men­to di Esche­ri­chia coli STEC nei for­mag­gi d’al­peg­gio a base di latte crudo – Ri­vi­sta di Agra­ria.org
My­Per­so­nal­Trai­ner – https://​www.​my-​per​sona​ltra​iner.​it/
ISS Epi­Cen­tro – L’e­pi­de­mio­lo­gia per la sa­ni­tà pub­bli­ca https://​www.​epicentro.​iss.​it/
Quo­ti­dia­no della Pro­vin­cia Au­to­no­ma di Tren­to – https://​www.​uff​icio​stam​pa.​provincia.​tn.​it/
Sky TG24 – https://​tg24.​sky.​it/

Marco Sal­va­ter­ra, lau­rea­to in Scien­ze agra­rie pres­so la Fa­col­tà di Agra­ria di Bo­lo­gna, già do­cen­te di Esti­mo ed Eco­no­mia agra­ria al­l’I­sti­tu­to Tec­ni­co Agra­rio di Fi­ren­ze. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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