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Rudolf Steiner
Rudolf Joseph Lorenz Steiner (1861-1925)

di Marco Salvaterra

Biografia di Rudolf Steiner

Rudolf Steiner nasce a Donji Kraljevec nell’allora Regno di Ungheria, ora Croazia, il 27 febbraio 1861, sotto l’impero asburgico. In seguito la famiglia si trasferisce a Pottschach, ai confini con la Stiria, a 70 km da Vienna. Il contatto con il paesaggio circostante viene descritto con trasporto da Steiner e tale ricordo diverrà anche tema di alcune sue pagine, a testimoniare il sodalizio con la natura siglato nel primo periodo dell’esistenza. Dopo pochi anni, nel 1869, un nuovo trasferimento a Neudörfl, in Ungheria. Dal 1879 al 1883 studia nella Facoltà di matematica, storia naturale e chimica del Politecnico di Vienna. In questa città, baricentro culturale e fucina di idee innovative, entra in contatto con l’Idealismo, sviluppatosi in Germania tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX, e con la letteratura tedesca che, grazie all’influenza dello studioso di Goethe Karl Julius Schröder (1825-1900), ne influenzeranno l’evoluzione interiore e indirizzeranno le riflessioni e gli studi, pervadendo le opere future. A questo periodo risale anche la significativa conoscenza di un contadino erborista, Felix Koguski (1833-1909), di cui Steiner elogia la profonda ed occulta sapienza.

Le opere scientifiche di Johann Wolfgang Goethe (1749-1882) diverranno un riferimento costante per la sua formazione e dal 1882, per oltre un decennio, curerà la pubblicazione della produzione scientifico-naturalistica dell’autore per la “Kurschner National-Literatur”. Il primo libro, le Linee fondamentali di una gnoseologia della concezione goethiana del mondo uscirà nel 1886. L’idea goethiana diventerà, col contributo di Steiner, un cardine dei confronti intellettuali del XIX secolo nel tentativo di conciliare il rigore scientifico, figlio del Positivismo corrente, con l’idealismo impegnato a dare voce al senso spirituale del mondo. In essa si individua il principio di tutte le cose che i filosofi definiscono “assoluto” ed i religiosi “Dio”.

L’intenzione è, dunque, quella di individuare nella realtà percepibile e materialistica un significato filosofico. Congetture che sfoceranno, dopo il trasferimento a Weimar nel 1890, dove era stato invitato a curare gli archivi Goethe, nella pubblicazione del volume La concezione del mondo di Goethe nel 1897. Andando oltre al pensiero goethiano, aprendosi a riflessioni sempre più soggettive, nell’opera raffina le proprie teorie, sostenendo che il pensiero di ognuno non sia individuale ma “universale”, e quindi, diversamente dalla percezione, sia destinato a diventare l’elemento di congiunzione tra l’individuo ed il Cosmo.

Agli anni di Weimar risale la laurea in chimica, dopo quella in filosofia di Vienna, quasi una sintesi simbolica della conciliazione tra quanto percepito dai sensi ed il mondo interiore dello spirito.

Lascia Weimar per Berlino nel 1897, città in cui entra in contatto con numerose sollecitazioni date dalla frequentazione di ambienti anarchici, del circolo letterario Kommenden e di quello poetico Neuen Gemeinschaft. Inoltre, assume la direzione delle riviste “Magazin für Literatur” e “Dramaturgische Blåtter” dalle cui pagine potrà divulgare le proprie idee e relazionarsi con la produzione artistico-letteraria del tempo. Si convince della contemporanea dicotomia tra il gruppo dei simbolisti, astratti e sognatori, e quello dei naturalisti, promotori del materialismo e del primato della scienza e dell’economia, come avrà modo di appurare durante il periodo d’insegnamento della storia nella Scuola di cultura operaia berlinese. Idee inconciliabili con l’inedita forma di conoscenza che egli stava elaborando. Attraverso il pensiero continua a cercare di avvicinarsi in modo consapevole e cosciente al mondo dello spirito, nella convinzione di poterne coglierne gli impulsi per tradurli in idee e contenuti.

Un periodo segnato, inoltre, da una svolta: l’invito del conte Brockdoff nel suo circolo teosofico che faceva capo alla Società Teosofica fondata a New York nel 1875 e promotrice di una dottrina esoterica secondo la quale solo pochi iniziati conoscevano la verità divina nella sua unicità, perduta dalle religioni che ne conservavano solo rievocazioni parziali. Inoltre, al di là delle cognizioni scientifiche, si sosteneva che l’intima verità delle cose e le leggi misteriose della Natura fossero accessibili solo per via intuitiva e chiaroveggente. Dopo la conversione alla teosofia, avvenuta nel 1899, Steiner progredirà velocemente fino a diventare il presidente, tra il 1902 e il 1912, della sezione tedesca della Società. Da qui un impegno costante nell’elaborazione di temi teosofici, recepiti e progressivamente rielaborati in maniera soggettiva. Dopo anni di scontri e incomprensioni con la presidentessa della Società teosofica Annie Besant, se ne allontana definitivamente nel 1912, dando avvio alla Società Antroposofica fondata alla fine dell’anno seguente, con l’ausilio di molti transfughi da quella teosofica da cui deriverà sollecitazioni e idee.

La “sapienza dell’essere umano”, questo il significato greco del termine antroposofia (combinazione delle radici ànthropos-uomo e sophia-sapienza), si proponeva un percorso filosofico teso a studiare scientificamente la realtà fisica e il mondo dello spirito, alla ricerca dell’unità tra le due dimensioni. Una serie di esperienze reali, spirituali e psichiche, avrebbero potuto consentire all’uomo di entrare in contatto col mondo ultrasensibile. Nel tentativo di rivelare tale realtà nascosta, Steiner supera dunque il metodo scientifico, ritenuto incompleto perché attento solo alla materialità, e lo integra con un’indagine aperta al mondo spirituale alla ricerca di una verità onnicomprensiva.

Trasferitosi in Svizzera elabora il progetto di un centro culturale. Il Goetheanum che non potendo essere realizzato, come previsto, a Monaco per le rimostranze ecclesiastiche e civili, verrà costruito in legno nei pressi di Basilea tra il 1913 ed il ‘20. Distrutto da un incendio nella notte di San Silvestro 1922-‘23, sarà poi realizzato in cemento e completato nel 1928. Il primo edificio vedrà la messa in scena di piece teatrali, segnando una linea di continuità con le rappresentazioni, risalenti al 1907, dei drammi simbolistici di Edouard Schouré che Steiner aveva patrocinato. Vi troveranno spazio molte altre manifestazioni artistiche, considerate elementi di raccordo tra realtà materiali e spirituali, capaci di far giungere ad una consapevolezza e conoscenza superiori. Un posto di rilievo sarà occupato dalle espressioni dell’euritmia, creata in quegli anni da Steiner e considerata alternativa al balletto classico; un’espressione artistica capace di rendere visibile il mondo spirituale, utile cioè a dare corpo e consistenza materiale, attraverso i movimenti euritmici, ai moti dello spirito. Si cerca, insomma, di conciliare arte, scienza e spirito sempre più distanti in seguito all’avvento prepotente del metodo scientifico.

Goetheanum a Dornach, nei pressi di Basilea
Goetheanum a Dornach, nei pressi di Basilea – Svizzera (Di Taxiarchos228 – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=21094793)

Le riflessioni dell’autore conoscono un’ampia diffusione, non solo tramite gli scritti poi raccolti in 30 volumi ma, soprattutto, grazie ai cicli delle numerosissime conferenze pubbliche e private (in numero di circa 6000) pubblicate, col tempo, in quasi 300 volumi. Incontri durante i quali, tra gli altri argomenti, si tratta in modo articolato di un elemento focale: l’esistenza della scienza dello spirito. Similmente a quella della natura, dovrà essere oggettiva e dimostrabile.

L’antroposofia viene in seguito declinata da Steiner in molti ambiti. Trova il primo campo applicativo nella pedagogia Waldorf con la fondazione della prima scuola nel 1919. L’anno seguente elabora concezioni nell’ambito della medicina e nel 1924 individua nell’agricoltura un’altra opportunità di messa in pratica, l’ultimo campo di applicazione delle sue idee, opponendo una coltivazione spirituale alla scienza agraria materialista nella convinzione che il terreno abbia un’anima e sia un organismo profondamente pregiudicato dagli influssi delle forze cosmiche. Convinzioni esposte durante il ciclo di otto conferenze tenute a Koberwitz, presso Breslavia dal 7 al 16 giugno 1924 ad un pubblico di aderenti alla Società Antroposofica ospiti del conte Keyserlingk, e fortemente confermate in una relazione tenuta a Dornach il 20 giugno dello stesso anno.

Il 30 marzo 1925 Rudolf Steiner muore dopo aver cercato di contrapporsi al puro materialismo della sua epoca, proponendosi come guida verso il mondo dello spirito la cui esistenza doveva essere oggettiva e dimostrabile, indagata tramite gli strumenti di una scienza oggettiva del tutto simile a quella della natura.

L’industria chimica e l’agricoltura ai tempi di Steiner

La chimica di sintesi in agricoltura ha una storia relativamente recente. Per secoli l’uomo è ricorso soltanto all’apporto di concimi organici (letame, ma anche guano, residui ittici, ecc.). Ricordiamo che tre sono gli elementi principali della concimazione: azoto (N), fosforo (P) e potassio (K), definiti macroelementi di primaria importanza. Per quanto riguarda il fosforo, presente spesso nei terreni in forma insolubile (fosfato tricalcico) e quindi non utilizzabile dalle piante, l’idea di renderlo solubile tramite acidificazione si può ricondurre alle osservazioni del chimico tedesco Justus von Liebig (1803-1873). Nel 1830 egli notò che le ossa, previamente trattate con acido, costituivano un buon fertilizzante. A metà Ottocento prende avvio in Inghilterra l’industria dei fertilizzanti fosfatici (superfosfati o perfosfati) che vengono prodotti facendo reagire l’acido solforico (o fosforico) con rocce finemente macinate, ottenendo una miscela di composti tra cui il fosfato biacido di calcio. Alla fine del XIX secolo risale anche l’impiego in agricoltura delle scorie Thomas (scarti dell’industria metallurgica) che vedono una diffusione massiccia anche in Italia.

Anche per il potassio, elemento in genere abbondante nei terreni, bisogna aspettare la seconda metà del XIX secolo per assistere al suo ingresso nelle campagne europee. I sali potassici trovano infatti un’applicazione agricola solo dopo la scoperta dei giacimenti di Stassfurt (Germania) nel 1856 e fino alla fine della Prima guerra mondiale saranno un monopolio tedesco.

Per quanto riguarda l’azoto, elemento principe della concimazione, la parte più avanzata dell’agricoltura europea utilizzava come fertilizzante ingenti quantità di nitrato di sodio, estratto, dalla metà del XIX secolo, dai depositi naturali del Cile. Anche l’intera industria chimica, sia per la produzione di coloranti che di esplosivi, ne dipendeva totalmente, in quanto era materia prima indispensabile per la preparazione dell’acido nitrico.

Ma l’impiego di concimi azotati in agricoltura ha una diffusione massiccia in tutta l’Europa dopo la Prima guerra mondiale, in seguito al processo sviluppato dal chimico tedesco Fritz Haber nel 1908 e perfezionato, nel 1913, da Carl Bosch che rese possibile la produzione in larga scala di ammoniaca. Questo processo industriale, una delle più significative invenzioni del XX secolo, valse ai due chimici il premio Nobel per la chimica.

Grazie a questo procedimento, l’ammoniaca viene prodotta trattando idrogeno e azoto (ecco l’equazione N2 +3H2 = 2NH3). Nell’industria la reazione ha luogo in una torre pressurizzata a 400°C e in presenza di un catalizzatore ferroso. Dall’ammoniaca si può ottenere, ossidandola in bruciatori, il nitrato di ammonio, e da questo i concimi nitrici o quelli nitro-ammoniacali (nitrato di ammonio). Nel corso della Grande guerra, quando la Gran Bretagna bloccò i rifornimenti di nitrati dal Cile, i tedeschi li sostituirono con i composti azotati di sintesi in agricoltura e nell’industria degli esplosivi.

Impulsi Scientifico-Spirituali per il Progresso dell’Agricoltura: le “perle” del corso di agricoltura

E’ in questo contesto, caratterizzato da un impiego crescente e spesso sconsiderato di prodotti chimici, che Rudolf Steiner tiene, nel giugno del 1924, una serie di conferenze (otto) nella vasta tenuta di Koberwitz (più di 5.000 ettari) di proprietà del conte Keyserlingk, a un centinaio di proprietari terrieri aderenti alla Società Antroposofica. Il contenuto di queste conferenze, in origine non destinato alla pubblicazione, fu tratto da una stesura stenografica e raccolto, con una relazione tenuta dopo il rientro da Koberwitz, nell’opera Geisteswissenschaftliche Grundlagen zum Gedeihen der Landwirtschaft, considerata la “bibbia” dell’agricoltura biodinamica.

Ricordiamo che già in quegli anni, il movimento antroposofico aveva già una vasta diffusione in Europa. Solo in Germania erano almeno diecimila gli adepti, ed era già stata avviata la prima Scuola Waldorf a Stoccarda, con 800 alunni e più di quaranta insegnanti.

Nel corso delle otto conferenze di Koberwitz, Rudolf Steiner articola dapprima le basi che reggono lo sviluppo nei diversi settori dell’agricoltura: la crescita delle piante, l’allevamento del bestiame, la silvicoltura e l’orticoltura, fino alla concimazione. Nella relazione tenuta a Dornach, riportata nell’introduzione all’opera, Steiner manifesta una grave preoccupazione per quanto stava avvenendo in quegli anni in agricoltura: “tutti i prodotti di cui ci nutriamo stanno degenerando, e lo fanno con un ritmo velocissimo”.

Riportiamo ora alcune “perle” tratte da quest’opera di Steiner che rappresenta la fonte alla quale si riferiscono i seguaci dell’agricoltura biodinamica e nella quale sono riportate nel dettaglio le indicazioni da seguire per la produzione dei famosi preparati che vengono certificati da vari organismi privati, come AgriBioDinamica e Demeter e venduti a caro prezzo. Per esempio, il Preparato 500, il famoso cornoletame, viene commercializzato a circa 100 euro al kg. Per confronto, un buon stallatico pellettato bio viene normalmente venduto a meno di 1 euro al kg. E’ vero che il Preparato 500 viene utilizzato in dosi omeopatiche, ma si tratta pur sempre di “cacca” di bovino!

Ad esempio, ancora oggi la procedura per ottenere il Preparato Cornoletame (500) è quella descritta da Steiner nel corso della Quarta conferenza di Koberwitz del 12 giugno 1924 (il corno di vacca che abbia figliato almeno una volta viene riempito con letame fresco di vacca all’inizio dell’autunno e sotterrato fino a primavera in un’area verde di un campo o di un orto).

Cornoletame
Preparato Cornoletame (500)

Ecco alcune “perle” del corso di agricoltura di Steiner:

  • Prima conferenza – Koberwitz, 7 giugno 1924 Discorso preliminare e introduzione al corso. L’emancipazione della vita umana e animale nel mondo esteriore

Tutto ciò che vive nell’elemento silicico ha forze che non provengono dalla terra, ma dai cosiddetti pianeti esterni: Marte Giove e Saturno. Quel che emana da questi pianeti agisce sulla vita delle piante attraverso la silice e i suoi affini. Per contrapposto le forse dei pianeti cosiddetti interni: Luna, Mercurio e Venere, agiscono sulle piante e sulla vita animale della terra attraverso l’elemento calcareo. Parlando di qualsiasi terreno coltivabile possiamo così dire che vi operano forse di natura silicica e forze di natura calcarea. Nell’elemento silicico operano le forze di Saturno, Giove e Marte; in quello calcareo operano Luna, Venere e Mercurio.

  • Seconda conferenza – Koberwitz, 10 giugno 1924 Le forze della terra e del cosmo

Partendo dalla forma dell’animale avremo la possibilità di trovare il nesso esistente fra il letame che l’animale fornisce e ciò di cui abbisogna la terra le cui piante vengono mangiate dall’animale. Si deve infatti sapere che, per esempio, le azioni cosmiche provenienti dall’interno del suolo e attive nella pianta devono in essa venir condotte verso l’alto. Se quindi una pianta è particolarmente ricca di forze cosmiche e viene ingerita da un animale che da parte sua. Traendolo dal proprio organismo, fornisce un letame formatosi da quella pianta, l’animale fornirà un concime particolarmente indicato per il terreno su cui cresce quella pianta.

  • Terza conferenza – Koberwitz, 11 giugno 1924 Digressione sull’attività della natura: l’azione dello spirito nella natura

Per l’uomo un antico motto dice che il sangue è un succo molto peculiare; a ragione si deve dire infatti che nel sangue umano  pulsa l’io e vi si esprime fisicamente; con maggiore precisione, sulla scia del carbonio lo spirito umano tesse, domina, dà forma e torna a scioglierla, sulla scia del carbonio inumidito di zolfo si muove nel sangue l’umano spirito, lo spirito che chiamiamo “io”; e come l’io, quale vero spirito dell’uomo, vive nel carbonio, così in un certo senso l’io cosmico, attraverso lo zolfo, vive nello spirito cosmico, nel carbonio continuamente in via di acquistare e perdere forma.

  • Quarta conferenza – Koberwitz, 12 giugno 1924 Forze e sostanze che penetrano nella sfera spirituale: il problema della concimazione

La mucca ha corna per orientare verso il proprio organismo quel che astralmente ed etericamente deve dare forma, quel che deve avanzare per penetrare fino al sistema digerente, affinché in quel sistema possa sorgere molto lavoro proprio grazie alle forze di irradiazione provenienti dalle corna e dagli zoccoli. […] Nelle corna abbiamo una formazione capace di irradiare forze vitali e perfino astrali. Se fosse possibile penetrare all’interno dell’organismo di una mucca, nel suo ventre, si potrebbe sentire l’odore di ciò che, partendo dalle corna, fluisce verso l’interno quale elemento vitale e astrale. Con gli zoccoli avviene qualcosa di simile.

Nel corso di questa conferenza Steiner descrive la modalità di preparazione del Cornoletame (500) e del Cornosilice (501) e come eseguire la dinamizzazione.

Volendo adoperare il letame di cavallo (per la preparazione del Cornoletame), occorrerà avviluppare il corno di mucca con dei crini di cavallo tratti dalla criniera, in modo da rendere attivo quel che nel cavallo è nella criniera, dato che esso non ha corna.

  • Quinta conferenza – Koberwitz, 13 giugno 1924 Il giusto dosaggio del concime

[…] si prenda con energia uno o due pugni di achillea essiccata e pressata e la si metta in una vescica di cervo, da legare con il suo contenuto in modo da avere una consistente massa di fiori di achillea nella vescica di animale. […] perché immetterla proprio in una vescica di cervo?

Lo si può comprendere considerando l’intero processo che si svolge proprio in relazione con la vescica urinaria. I cervi sono animali che vivono in connessione molto stretta con ciò che vi è non tanto sulla terra quanto alla sua periferia, con ciò che di cosmico circonda la terra. Di conseguenza il cervo ha il suo tipico palco di corna […] Nella vescica urinaria del cervo, per quanto sottile nella sua sostanza, abbiamo quindi le forse che sono connesse con il cosmo; così invece non è in quella per esempio del bovino, in cui le forze sono del tutto diverse e in connessione con l’interno; la vescica del cervo è quasi un’immagine del cosmo.

[…] Possiamo raccogliere corteccia di quercia come la troviamo. Dopo la raccolta, la trituriamo un po’ in modo da ottenerne briciole, una consistenza granulare; prendiamo poi un cranio di una qualsiasi delle nostre bestie domestiche, una teca cranica, e vi mettiamo la corteccia di quercia sbriciolata, chiudiamo con altra massa ossea il meglio possibile la testa cranica così riempita, la mettiamo nel terreno e, dopo averla interrata non molto profondamente, vi mettiamo sopra della torba cercando di far defluire in quel posto la maggior quantità possibile di acqua piovana con un canale qualsiasi. […] Questo preparato viene aggiunto come additivo al nostro concime per quel tanto di forza che occorre per combattere profilatticamente malattie dannose alle piante.

[…] nel processo organico esiste una misteriosa alchimia per cui, se il potassio lavora in modo corretto, viene trasmutato realmente in azoto, così come avviene per il calcio che si trasmuta in azoto, sempre a condizioni che anche il calcio lavori correttamente. […] Sotto l’influsso dell’idrogeno vengono continuamente trasformati il calcio e il potassio in elementi di natura azotata, e alla fine in azoto vero e proprio. L’azoto nato per questa via è di estrema utilità per la crescita delle piante, ma lo si deve lasciar generare per le vie che ho descritte.

[…] Raccogliamo le testine gialle del tarassaco, lasciamole appassire un poco, pressiamole e cuciamole poi in una membrana mesenteriale di bovino, e mettiamole infine nella terra per tutto l’inverno. Quando poi a primavera si tolgono dalla terra i fiori essi sono effettivamente compenetrati in modo completo da attività cosmica. La sostanza così ottenuta può essere aggiunta al concime nel modo usuale; essa darà al terreno la capacità di attrarre dall’atmosfera e dal cosmo tanta silice quanta è necessaria alla pianta per renderla realmente sensibile verso tutto ciò che agisce dall’ambiente, e attrarre a sé per propria attività ciò di cui ha bisogno.

  • Sesta conferenza – Koberwitz, 14 giugno 1924 L’esistenza delle erbacce, dei parassiti animali e delle cosiddette malattie delle piante di fronte alla natura

Pensiamo ora di aver catturato un’arvicola abbastanza giovane e di scuoiarla per poi utilizzarne la foto. […] occorre procurarsi la pelle di arvicola nel tempo in cui Venere si trova nel segno dello Scorpione. Gli uomini di una volta non erano tanto stupidi in queste cose, grazie alla loro istintiva saggezza: quando infatti si passa dal mondo vegetale a quello animale si arriva proprio allo zodiaco, che non ha ricevuto a caso la sua denominazione. Volendo raggiungere qualcosa nel mondo vegetale si può rimanere nell’ambito del sistema planetario, ma per l’animale non basta, occorrono idee che tengano conto del mondo delle stelle fisse che ci circonda, e specialmente di quelle presenti nello zodiaco. […] Dobbiamo ora fare una ben determinata operazione con la nostra pelle di arvicola: occorre dunque procurarsela nel tempo in cui venere si trova nel segno dello Scorpione, bruciarla e raccogliere con cura i residui che si sviluppano e si depositano durante l’incenerimento. […] In ciò che è stato annientato con il fuoco rimane una forza che è negativa rispetto alla forza riproduttiva dell’arvicola. Sotto un certo aspetto le cose cominciano a diventare difficili, ma si può fare l’operazione in forma più omeopatica, perché non occorre avere un piatto pieno di cenere; se dunque si cosparge la cenere ottenuta a mo’ di pepe sui campi, dopo essere stata realmente passata attraverso il fuoco durante la congiunzione di Venere e dello Scorpione, si avrà in essa un mezzo per ottenere che le arvicole evitino quel campo.

[…] Questo è il modo in cui va trattata la terra se si vuole combattere contro gli elementi parassitari dei campi che siano annoverabili fra gli animali superiori, e i topi sono roditori e appartengono agli animali superiori. Invece contro gli insetti non si avrà un apprezzabile successo per questa via, perché essi stanno sotto tutt’altro influsso cosmico, così come del resto anche gli appartenenti alle specie animali inferiori. […] (si parla di larve di maggiolini) In questo caso non si deve prendere qualche parte dell’insetto, come abbiamo fatto per l’arvicola, ma l’intero insetto perché l’animale, che si insedia da parassita sulle radici, è nella sua totalità un risultato di azioni cosmiche e ha bisogno della terra solo come di un supporto. Perciò si deve prendere l’intero insetto e bruciarlo. … La combustione deve essere eseguita quando il sole è nel segno del Toro, vale a dire nel segno esattamente opposto a quello in cui doveva essere Venere per la produzione della cenere con la pelle di arvicola, perché il mondo degli insetti è connesso con le forze che si sviluppano quando il sole attraversa i segni di Acquario, Pesci, Ariete, Gemelli, fino al Cancro.

  • Settima conferenza – Koberwitz, 15 giugno 1924 Intime azioni naturali reciproche: relazioni fra agricoltura, frutticoltura e allevamento del bestiame

I mammiferi hanno un’intima affinità con tutto ciò che non arriva a diventare albero e che non rimane pianticella, vale a dire gli arbusti, quale per esempio il nocciòlo; si farà quindi bene a piantare nella campagna piante arbustive per migliorare nell’azienda le condizioni di vita dei mammiferi.

  • Ottava conferenza – Koberwitz, 16 giugno 1924 La natura del foraggio

Al vitello dovremo cercare di dare sempre un nutrimento che da un lato sia capace di favorire le forze dell’io, e dall’altro di favorire le forze che vanno dall’alto verso il basso per compenetrarsi di elementi astrali. […]

Il latte non è che una secrezione sessuale trasformata. Ma trasformata ad opera delle forze della testa che vi agiscono afferrando le sostanze nella loro via verso la secrezione sessuale. E’ senz’altro possibile guardare chiaramente a questo processo e al modo in cui esso si svolge.

Per tutti i processi che vogliono formarsi in modo simile, dobbiamo cercare un tipo di nutrimento che agisca meno in direzione della testa di quanto non faccia una radice che ha accolto le forze dell’io. Dato che si deve mantenere l’affinità con la forza sessuale, dovremo però evitare che esso contenga troppo astralità; non dovremo quindi prendere troppo di ciò che sta o tende verso il fiore o verso il frutto. […]

La messa in pratica delle concezioni e delle direttive comunicate da Rudolf Steiner nel Corso sull’agricoltura fi subito intrapresa dopo il corso stesso dai membri del “Circolo sperimentale degli agricoltori antroposofi”, fondato a Koberwitz. Furono subito allestiti i preparati e messi in opera secondo le indicazioni ricevute per la preparazione del letame e dei cumuli di composto, come pure per la cura dei campi e delle piante.

Fonti biblio/sitografiche

Per tutte le opere di Steiner si rinvia ai volumi dell’Editrice Antroposofica ed all’opuscolo Sommario dell’Opera Omnia di Steiner che consente di orientarsi nella produzione dell’autore. Il Catalogo annuale della casa editrice elenca i titoli disponibili in italiano.

Le introduzioni di Steiner all’opera goethiana sono raccolte nel volume Le opere scientifiche di Goethe, Genova, Fratelli Melita Editori.

Rudolf Steiner, Impulsi Scientifico-Spirituali per il Progresso dell’Agricoltura, Milano, Editrice Antroposofica, 2017.

  1. Gallerano, G. Burrini, Antroposofia. Il messaggio di Steiner, Milano, Xenia, 1999

Helmut Zander, Rudolf Steiner. Uno schizzo biografico, «Religioni e sette del mondo», 4/1997

Rudolf Steiner, La mia vita, Milano, Fratelli Bocca Editori, 1949.

Marina Zuccoli – Camillo Cavour e la chimica dei fertilizzanti – http://agraria.sba.unibo.it/

Treccani, il portale del sapere – http://www.treccani.it/enciclopedia/antroposofia

Riflessioni.it – https://www.riflessioni.it/enciclopedia/antroposofia-rudolf-steiner.htm

Libera Scuola Rudolf Steiner – http://www.liberascuola-rudolfsteiner.it

Scienza in rete | La ricerca italiana nel mondo-  https://www.scienzainrete.it/

Chimica quotidiana – https://www.chimicaquotidiana.it/

AgriBioDinamica – https://www.agribiodinamica.it/

 

Si ringrazia la prof. Maura Gori, docente di lettere all’Istituto Tecnico Agrario di Firenze, per stesura della biografia di Rudolf Steiner.

Marco Salvaterra, laureato in Scienze agrarie presso la Facoltà di Agraria di Bologna, insegna Estimo ed Economia agraria all’Istituto Tecnico Agrario di Firenze. Curriculum vitae >>>

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