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di Ro­ber­ta Matis

Il Gatto Si­be­ria­no delle Fo­re­ste  è un fe­li­no molto gros­so, tanto da es­se­re con­si­de­ra­to un gatto gi­gan­te.
Ha un aspet­to molto pos­sen­te e fiero, nei pe­rio­di in­ver­na­li il suo sot­to­pe­lo si ispes­si­sce fino a for­ma­re un folto e spet­ta­co­la­re col­la­re come i leoni.
Per la sua ra­ri­tà non ha an­co­ra su­bi­to ma­ni­po­la­zio­ni da parte del­l’uo­mo; inol­tre es­sen­do un gatto ori­gi­na­rio della Si­be­ria ha do­vu­to adat­tar­si al clima ri­gi­do del luogo per cui il mo­der­no Gatto Si­be­ria­no è frut­to della se­le­zio­ne na­tu­ra­le che lo ha reso forte.
Razza di gatto che per la quasi nulla pro­du­zio­ne della pro­tei­na “Fel d1” è con­si­de­ra­to un GATTO ANAL­LER­GI­CO.

Gatto Siberiano delle Foreste
Gatto Si­be­ria­no delle Fo­re­ste (foto www.​gat​tosi​beri​ano.​eu)

Ori­gi­ni
I Gatti Si­be­ria­ni, ini­zial­men­te dif­fu­si nel Cau­ca­so e in Asia mi­no­re, si spo­sta­ro­no in se­gui­to verso la Rus­sia.
A causa della dif­fi­col­tà do­vu­te dalla di­stri­bu­zio­ne del ter­ri­to­rio e dalle ori­gi­ni an­ti­che si ri­tie­ne che la razza Si­be­ria­na è una razza pura, ov­ve­ro non cau­sa­ta da in­cro­ci con gatti di razze dif­fe­ren­ti.
Già nel me­dioe­vo si tra­man­da­va­no sto­rie di pos­sen­ti gatti, dalle di­men­sio­ni stu­pe­fa­cen­ti, con pelo folto; ani­ma­li sel­va­ti­ci e bra­vis­si­mi cac­cia­to­ri. Sono state poi ri­tro­va­te ri­trat­ti e foto che di­mo­stra­no tali te­sti­mo­nian­ze.
In con­se­guen­za al suo ca­rat­te­re ini­zial­men­te dif­fi­ci­le e alla sua enor­me mole ac­qui­si­sce il nome di Gatto Si­be­ria­no delle Fo­re­ste anche se ora­mai il con­tat­to con l’uo­mo l’ha reso so­cie­vo­le e coc­co­lo­ne.
Il com­mer­cio in prin­ci­pio ed il no­te­vo­le au­men­to degli spo­sta­men­ti da parte delle per­so­ne hanno fatto in modo che la co­no­scen­za del Gatto Si­be­ria­no au­men­tas­se, ed ora è un gatto amato e ap­prez­za­to da tutti.
L’in­tro­du­zio­ne della razza Si­be­ria­na ini­zial­men­te è stata dif­fi­col­to­sa in quan­to le pro­ce­du­re per l’im­por­ta­zio­ne degli ani­ma­li aveva tempi lun­ghi ed an­co­ra oggi vi sono pochi al­le­va­men­ti in Ita­lia ed Ame­ri­ca: è una razza rara in Eu­ro­pa.
Il primo esem­pla­re di gatto Si­be­ria­no è stato in­tro­dot­to da Hans e Betty Schulz nel 1989, in Ame­ri­ca da David Boehm e suc­ces­si­va­men­te in Ita­lia con la si­be­ria­na Quen­da­li­na Ro­ma­no­va; lo stan­dard in­ter­na­zio­na­le per la razza Si­be­ria­na è stato ac­cet­ta­to però solo nel 1991.

Ca­rat­te­re dei Si­be­ria­ni
Seb­be­ne in na­tu­ra i Gatti Si­be­ria­ni sono dei sel­vag­gi si adat­ta­no senza pro­ble­mi alla vita in fa­mi­glia di­ve­nen­do molto so­cie­vo­li; per­chè du­ran­te i primi mesi di vita ven­go­no coc­co­la­ti tutto il gior­no cosa che nelle fo­re­ste della Si­be­ria non ac­ca­de.
Il Gatto Si­be­ria­no è molto di­scre­to e se do­ves­se tro­va­re qual­co­sa che lo di­stur­ba lo igno­ra e tal­vol­ta si al­lon­ta­na; si sente a pro­prio agio sia con i pa­dro­ni che con gli ospi­ti oc­ca­sio­na­li, amano i bam­bi­ni e gio­ca­re con loro.
In com­pa­gnia con altri ani­ma­li, com­pre­si i gatti di tutte le età con­vi­vo­no se­re­na­men­te: non li at­tac­ca al loro ar­ri­vo in casa anzi spes­so sono gli altri esem­pla­ri a sof­fia­re con­tro al Gatto Si­be­ria­no che, in tutta tran­quil­li­tà  si al­lon­ta­na e con una di­stin­ta cu­rio­si­tà da lon­ta­no os­ser­va il nuovo ar­ri­va­to.
Seb­be­ne siano molto so­cie­vo­li non ri­chie­do­no trop­pe cure e coc­co­le; la loro co­stan­te pre­sen­za è molto ri­ser­va­ta e poco in­va­den­te.
Il rien­tro in casa del pa­dro­ne è sem­pre una festa, non man­che­rà quin­di un’ac­co­glien­za ca­lo­ro­sa.
Anche la notte la loro di­scre­zio­ne è esem­pla­re: ri­spet­ta­no l’at­mo­sfe­ra si­len­zio­sa, ci la­scia­no dor­mi­re al­ter­nan­do fasi di com­pa­gnia a quel­le pro­prie dei fe­li­ni come gli spun­ti­ni not­tur­ni.

Gatto Siberiano delle Foreste
Foto di Gatta Si­be­ria­na a otto mesi (foto www.​gat​tosi​beri​ano.​eu)

ASPET­TO DEL SI­BE­RIA­NO

Di­men­sio­ni
Il Si­be­ria­no è con­si­de­ra­to un gatto gi­gan­te as­sie­me al Main Coon e al Nor­ve­ge­se delle Fo­re­ste: è noto anche per le sue no­te­vo­li di­men­sio­ni: già a sei mesi può pe­sa­re in­tor­no ai 3 kg.
Il di­mor­fi­smo ses­sua­le è molto ac­cen­tua­to a tal punto che la fem­mi­na adul­ta pesa dai 3 ai 6 kg men­tre il ma­schio in­te­ro dai 10 ai 12 kg.

Stan­dard di razza
Testa leg­ger­men­te più lunga che larga, lie­ve­men­te ar­ro­ton­da­ta, zi­go­mi ben svi­lup­pa­ti, naso largo di media lun­ghez­za che nel pro­fi­lo mo­stra una lieve rien­tran­za.
Orec­chie di media gran­dez­za, di­stan­zia­te e lar­ghe alla base, ar­ro­ton­da­te in punta e dei ciuf­fi di pelo che esco­no dal­l’in­ter­no come quel­le delle linci.
Occhi gran­di e obli­qui, di­stan­ti e leg­ger­men­te ovali pos­so­no es­se­re di qua­lun­que co­lo­re anche se pre­fe­ri­bil­men­te verdi.
Corpo è mu­sco­lo­so (in­clu­so il collo) a fi­gu­ra ret­tan­go­la­re, to­ra­ce largo.
Zampe di media al­tez­za, gros­se e ro­bu­ste, con i piedi ro­ton­di e ciuf­fi di pelo che spun­ta­no tra le dita.
Coda è spes­sa, ar­ro­ton­da­ta, gros­sa alla base e a de­cre­sce­re verso la punta.
Pelo se­mi­lun­go, ben svi­lup­pa­to, molto denso. Il sot­to­pe­lo non deve es­se­re ap­pic­ci­ca­to al corpo, il pelo su­pe­rio­re è idro­re­pel­len­te.
Sono am­mes­se tutte le co­lo­ra­zio­ni con e senza bian­co ad esclu­sio­ne del color cho­co­la­te, lilac, cin­na­mon e fawn.

Di­fet­ti
– Orec­chie trop­po gros­se o trop­po alte
– Man­can­za di ciuf­fi che fuo­rie­sco­no dalle orec­chie o tra le dita dei piedi
– Collo poco mu­sco­lo­so
– Man­tel­lo trop­po “ap­pic­ci­ca­to” al corpo
– Pelo trop­po se­go­so
– Zampe trop­po alte o poco mu­sco­lo­se
– Coda trop­po corta o trop­po lunga
– Gatto trop­po pic­co­lo o trop­po leg­ge­ro

Il pelo
Il Gatto Si­be­ria­no ap­par­tie­ne alla ca­te­go­ria dei gatti a pelo se­mi­lun­go e per le sue no­te­vo­li di­men­sio­ni viene con­si­de­ra­to un gatto gi­gan­te.
Nel pe­rio­do in­ver­na­le cre­sce un sot­to­pe­lo sta­gio­na­le idro­fu­go più fine, sul collo va’ a for­ma­re un col­la­re molto vi­sto­so che offre al Gatto Si­be­ria­no una forte so­mi­glian­za al leone.
Il gatto non ne­ces­si­ta di cure atte ad evi­ta­re che si for­mi­no nodi o che in­fel­tri­sca il pelo.
La cute, più spes­sa che negli altri gatti, aiuta il pelo nella pro­te­zio­ne dal fred­do per re­si­ste­re al clima ti­pi­co delle zone di ori­gi­ne. In par­ti­co­la­re nelle sta­gio­ni fred­de la cute si ispes­si­sce ul­te­rior­men­te per au­men­ta­re l’at­ti­vi­tà cir­co­la­to­ria del san­gue ri­scal­dan­do il gatto.
Una ca­rat­te­ri­sti­ca cu­rio­sa del Si­be­ria­no con­si­ste nel­l’a­ve­re i piedi con i ciuf­fet­ti di pelo molto spor­gen­ti tra le dita: que­sto aiuta la zampa del gatto a iso­lar­si dal fred­do e dal­l’u­mi­di­tà.

Co­lo­ri stan­dard di razza
Il man­tel­lo del gatto può pre­sen­tar­si nelle se­guen­ti sfu­ma­tu­re:

SEAL (nero) – so­li­do
BLUE (gri­gio) – di­lui­to del SEAL
RED (rosso) – so­li­do
CREAM (crema) – di­lui­to del RED

Il SO­LI­DO è un co­lo­re non de­ri­van­te dalla di­lui­zio­ne di altri.
Con DI­LUI­TO si in­ten­de un co­lo­re con sfu­ma­tu­re più chia­re del cor­ri­spon­den­te SO­LI­DO.

Lo stan­dard del Gatto Si­be­ria­no non am­met­te però i co­lo­ri CHO­CO­LA­TE (so­li­do), LILAC (di­lui­to), CIN­NA­MON (so­li­do) e FAWN (di­lui­to).

Pos­si­bi­li sfu­ma­tu­re
Il Sil­ver: la co­lo­ra­zio­ne del man­tel­lo si pre­sen­ta con peli co­lo­ra­ti sulle punte ed il sot­to­pe­lo di co­lo­ra­zio­ne bian­ca.
Lo smoke: il gatto smoke è un sil­ver con pelo non-agou­ti.
Il bian­co: e’ un co­lo­re in piu’ che può pre­sen­tar­si in ag­giun­ta a quel­li sopra elen­ca­ti.

Di­se­gno del man­tel­lo
Il man­tel­lo po­treb­be avere anche par­ti­co­la­ri di­se­gna­zio­ni:

Point
Il gatto point ha la ca­rat­te­ri­sti­ca di avere tutte le punte (quin­di il muso, le orec­chie, i ge­ni­ta­li, le zampe e la coda) di co­lo­ra­zio­ne più scura ri­spet­to al resto del corpo.
Que­sta ca­rat­te­ri­sti­ca e’ do­vu­ta dalla pre­sen­za del gene hi­ma­la­ya­no nel DNA.
A se­con­da delle sfu­ma­tu­re del manto si ha quin­di il SEAL-POINT, il BLUE-POINT, il RED-POINT e il CREAM-POINT.
L’u­ni­co point am­mes­so nello stan­dard del Gatto Si­be­ria­no è detto Neva Ma­sque­ra­de.

Tabby (ti­gra­to)
La pre­sen­za di un par­ti­co­la­re gene nel DNA del gatto d・ori­gi­ne alla co­lo­ra­zio­ne tabby del man­tel­lo.

Le prin­ci­pa­li ca­rat­te­ri­sti­che sono:
· la M che si può ve­de­re sulla fron­te del gatto
· gli anel­li sulla coda
· la stria­tu­ra del manto (che si può no­ta­re bene sulle zampe).

A se­con­da del co­lo­re del gatto si par­le­rà di SEAL-TAB­BY, BLUE-TAB­BY, RED-TAB­BY e CREAM-TAB­BY.

Esi­sto­no tre tipi di tabby:

– Mac­ke­rel Tabby: il gatto pre­sen­ta sot­ti­li stria­tu­re ver­ti­ca­le lungo tutto il corpo;
– Blot­ched Tabby: in que­sto caso le stria­tu­re sono più lar­ghe ri­spet­to al mac­ke­rel;
– Spot­ted Tabby: il gatto pre­sen­ta mac­chie a punti lungo tutto il corpo e una linea lungo tutta la spina dor­sa­le.

Tor­tie
E’ una ca­rat­te­ri­sti­ca so­la­men­te delle fem­mi­ne in quan­to per ge­ne­ti­ca solo le fem­mi­ne pos­so­no avere nel pro­prio DNA la pre­sen­za con­tem­po­ra­nea del­l’in­for­ma­zio­ne di due co­lo­ri per il pro­prio pelo.
Il gatto TOR­TIE ha la con­tem­po­ra­nea pre­sen­za di due co­lo­ri:
· il SEAL e RED il (SEAL-TOR­TIE)
· il BLUE e il CREAM ( BLU-TOR­TIE)
A se­con­da della quan­ti­tà di co­lo­re e bian­co pre­sen­te si di­stin­gue tra:
· CA­LI­CO (molto bian­co e poche chiaz­ze co­lo­ra­te)
· AR­LEC­CHI­NO (molto co­lo­re e poco bian­co)

Com­bi­na­zio­ni
E’ pos­si­bi­le avere la con­tem­po­ra­nea pre­sen­za di al­cu­ne di­se­gna­zio­ni ap­pe­na de­scrit­te, in que­sto caso si hanno:
· TABBY POINT quin­di SEAL TABBY POINT, BLUE TABBY POINT, RED TABBY POINT, CREAM TABBY POINT
· TOR­TIE POINT a se­con­da della co­lo­ra­zio­ne si ha SEAL TOR­TIE POINT, BLUE TOR­TIE POINT, RED TOR­TIE POINT, CREAM TOR­TIE POINT
· TOR­TIE-TAB­BY-POINT chia­ma­to anche TOR­BIE: SEAL TOR­BIE POINT, BLUE TOR­BIE POINT, RED TOR­BIE POINT, CREAM TOR­BIE POINT

Ere­di­ta­rie­tà
I cuc­cio­li ere­di­ta­no le ca­rat­te­ri­sti­che dei pro­pri ge­ni­to­ri. Ana­liz­zan­do la loro ge­ne­ti­ca si può pre­ve­de­re con quali ca­rat­te­ri­sti­che pos­so­no na­sce­re i gat­ti­ni.
Il gene del co­lo­re viene por­ta­to dal cro­mo­so­ma: i ma­schi hanno un cro­mo­so­ma X ed uno Y per cui pos­so­no pren­de­re il co­lo­re solo dalla madre; le fem­mi­ne hanno in­ve­ce due cro­mo­so­mi X per cui pren­do­no il co­lo­re sia dal padre sia dalla madre.
Il gene agou­ti ge­ne­ra una stria­tu­ra del pelo per cui al­cu­ni peli sono stria­ti ed altri no. E’ un gene do­mi­nan­te se omo­zi­go­te agou­ti.
La di­lui­zio­ne del co­lo­re av­vie­ne quan­do i pig­men­ti si ac­cu­mu­la­no la­scian­do parti del pelo senza pig­men­ta­zio­ne.
Il so­li­do è do­mi­nan­te sul di­lui­to.

Gatto Siberiano delle Foreste
Ja­me­so­va Piuma, bel­lis­si­mo esem­pla­re di Gatto Si­be­ria­no SEAL (ha al­cu­ne chiaz­ze scure) TOR­TIE (ha anche chiaz­ze rosse) TABBY (ha il manto stria­to) con BIAN­CO; es­sen­do la per­cen­tua­le di co­lo­re piut­to­sto ele­va­ta ri­spet­to al bian­co una Si­be­ria­na SEAL TOR­BIE AR­LEC­CHI­NO (foto www.​gat​tosi​beri​ano.​eu)

Gatto anal­ler­gi­co
Studi Ame­ri­ca­ni hanno di­mo­stra­to che la mag­gio­re causa del­l’al­ler­gia al gatto è do­vu­ta ad una pro­tei­na chia­ma­ta “Fel d1”. Tale pro­tei­na è pre­sen­te prin­ci­pal­men­te nella sa­li­va del fe­li­no e viene poi di­stri­bui­ta dal gatto stes­so sul pelo. Si è ri­scon­tra­to inol­tre che le per­so­ne che sof­fro­no di asma sono mag­gior­men­te pre­di­spo­ste al­l’al­ler­gia; que­sto per­ché la sen­si­bi­liz­za­zio­ne av­vie­ne an­ch’es­sa a li­vel­lo bron­chia­le.
Il gatto Si­be­ria­no delle Fo­re­ste però ha una pro­du­zio­ne mi­ni­ma od ad­di­rit­tu­ra nulla di “Fel D1” quin­di è par­ti­co­lar­men­te adat­to a chi sof­fre di al­ler­gia; è con­si­glia­ta co­mun­que una per­ma­nen­za di qual­che ora a con­tat­to col gatto in quan­do ad al­cu­ne per­so­ne par­ti­co­lar­men­te sen­si­bi­li può cau­sa­re una lieve rea­zio­ne.

Gatto Siberiano delle Foreste
Gatto Si­be­ria­no delle Fo­re­ste (foto www.​gat​tosi​beri​ano.​eu)

Dott.​ssa Matis Ro­ber­ta
LAU­REA quin­quen­na­le IN IN­FOR­MA­TI­CA con­se­gui­ta nel­l’an­no 2002/03 pres­so l’U­ni­ver­sit・degli Studi del Pie­mon­te Orien­ta­le “Ame­deo Avo­ga­dro” di Ales­san­dria. Ti­to­lo della tesi “Tec­ni­che ba­sa­te su grafi per l’a­na­li­si di in­tru­sio­ni in si­ste­mi in­for­ma­ti­ci”.
At­tual­men­te col­la­bo­ra con l’uf­fi­cio SAST e con­trol­lo di ge­stio­ne sul ter­ri­to­rio del­l’A­SL20 di Ales­san­dria.
Cura il sito
www.​gat​tosi​beri​ano.​eu

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