Istituto Agrario Cortona

L’Istituto Statale Istruzione Superiore “A. Vegni”, meglio conosciuto come l’Istituto delle Capezzine, dopo 130 anni dalla nascita continua ancora oggi ad essere una risorsa fondamentale per il proprio territorio. Il 18 febbraio 1883, un mecenate, Angelo Vegni, volle che tutte le sue proprietà fossero destinate a fondare una scuola superiore di agricoltura: l’Istituto Agrario “Angelo Vegni”. Il Regio decreto del 6 maggio 1883 deliberò, in conformità con la volontà testamentaria del prof. Angelo Vegni, proprietario del patrimonio lasciato in eredità alla scuola (che nel testamento olografo così si esprimeva: «nomino, istituisco e voglio che sia mio universale erede in perpetuo un Istituto Agrario sotto il titolo Istituto Vegni, Scuola pratica di agricoltura nell’Azienda Agraria»), la costituzione della stessa in ente morale, sotto la direzione dell’ingegnere Vannuccio Vannuccini. Lo Statuto organico proposto dal Ministero dell’agricoltura, industria e commercio, approvato con Regio decreto del 1° febbraio 1885, ne definiva gli scopi, gli organi di gestione e di vigilanza e le norme per il funzionamento. I primi corsi scolastici furono inaugurati, quindi, nell’anno scolastico 1886-1887, con n. 9 allievi iscritti al corso quadriennale di Scuola pratica di Agricoltura, ed i primi cinque licenziati si ebbero nell’anno scolastico 1889-1890. Solo dopo alterne vicende, tra le quali occorre annoverare i gravi danni subiti dalle strutture del patrimonio scolastico nel corso del secondo conflitto mondiale, l’Istituto, consolidata la propria peculiarità, è approdato alla statalizzazione con il Decreto Presidenza della Repubblica del 27 aprile 1960…

Uva Verdea

La Verdea è un vitigno antico, nobile, ma poco conosciuto e non abbastanza apprezzato. E’ diffuso in alcune zone della Lombardia, dell’Emilia e della Toscana, regione a cui taluni hanno dato le origini. Nel Trecento, il novelliere toscano Francesco Sacchetti dava riscontro di una particolarissima uva, ambita a tavola come frutto gradevolmente gustoso. Che si sappia, Sacchetti fu il primo a scrivere di uva Sancolombana Bianca. Per quel che è apparso negli ultimi secoli in fatto di storia e leggenda di vini e vigneti, la tradizione vuole che sia stato proprio il santo irlandese Colombano, Patrono d’Europa, ad introdurla nel Milanese, su quelle piccole e ridenti colline che ancora oggi si chiamano “Colli di San Colombano”, altrimenti detti Colli Banini. Si tratta di alture che occupano un’esigua superficie della Lombardia (circa 20 Kmq) a 40 Km a Sud da Piazza del Duomo e 10 Km a Nord del Po e che si elevano dalla pianura circostante per meno di 100 metri, ai confini tra Lodigiano e Pavese, ma in buona parte amministrativamente compresi nel territorio della Città Metropolitana di Milano…

Maurizio Scotti, editorialista Agrindustria, Agroalimentare.

Il caseificio è la struttura che ha il compito di raccogliere il latte prodotto dalle aziende zootecniche e trasformarlo attraverso vari processi o tecniche di lavorazione in un nuovo prodotto. Tale struttura può essere più o meno grande o di varie tipologie. Queste caratteristiche variano in funzione di vari fattori quali il volume di latte da lavorare, il tipo di formaggio da produrre e l’organizzazione economica. In particolare il caseificio deve rispettare precise norme igienico-sanitarie di qualità della materia prima, di pulizia dei locali, delle attrezzature e di organizzazione degli spazi; tutto questo concorre a garantire al consumatore un prodotto finito che abbia caratteristiche organolettiche e di sanità necessarie. L’attività di trasformazione del latte può essere realizzata all’interno di spazi aziendali già presenti: per esempio quando si effettua la ristrutturazione di un immobile di competenza o se si provvede al cambio di destinazione d’uso di locali come depositi, officine, seminterrati o garage aziendali…

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enologo Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.

Istituto Agrario di Vercelli

L’IIS “Galileo Ferraris”, con sede principale a Vercelli e due succursali a Trino e Crescentino, si distingue per l’ampia offerta formativa. L’istituto, infatti, copre tutta la filiera agro-alimentare in quanto offre l’indirizzo agrario, presente nelle sedi di Vercelli e Crescentino, l’indirizzo “Servizi per enogastronomia e ospitalità alberghiera” presso la sede di Trino e l’indirizzo economico “Sistemi informatici aziendali” presso la sede di Crescentino. A essi si aggiungono, presso quest’ultima sede, l’indirizzo “Costruzioni, ambiente e territorio (ex geometri) e “Turismo”. Dirigente scolastico è la prof.ssa Prof.ssa Cinzia Ferrara. L’Istituto Tecnico Agrario “G.Ferraris” è l’unico esistente nella provincia di Vercelli. Nasce come corso di istruzione agraria nel 1911, specializzandosi nel decennio successivo in due differenti indirizzi: operaio risiero e meccanico addetto alla risicoltura. Attualmente è frequentato da 300 studenti, distribuiti su 3 sezioni…

Piante medicinali

Le infezioni delle vie urinarie si verificano nel momento in cui i batteri penetrando attraverso l’uretra, proliferano e si moltiplicano nelle vie urinarie. Diverse sono le cause associate alle infezioni del tratto urinario quali: anormalità anatomiche, strutturali e funzionali. Molti batteri causano le infezioni del tratto urinario, il batterio maggiormente responsabile è l’Escherichia coli. Le infezioni del tratto urinario si distinguono in: infezioni delle vie inferiori (riguardano uretra e vescica) ed infezioni delle vie urinarie superiori (riguardano ureteri e reni). Le infezioni del tratto urinario possono essere diagnosticate mediante diverse metodologie quali: l’esame dell’urina (che permette di individuare l’eventuale presenza di batteri, globuli rossi e globuli bianchi), con o senza urinocoltura (che permette di isolare il germe responsabile dell’infezione e di verificarne la risposta a diversi antibiotici mediante l’antibiogramma)…

Sunto ed aggiornamento dell’elaborato di tesi in Farmacognosia Fitoterapia e Fitovigilanza- Corso di Laurea in Scienze farmaceutiche applicate, Sapienza Università di Roma.
Relatrice: Prof.ssa Annabella Vitalone- Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer”, Sapienza Università di Roma.
Studentessa: Dott.ssa Giada Brignone

Vino biologico

Il costante e vivace interesse del mercato per la sostenibilità ha di fatto investito il mondo della produzione. In questo contesto alcuni prodotti, caratterizzati da alcune criticità a valenza ambientale e salutistica, si ricolgono al mondo dei sistemi qualità cercando di arginare le difficoltà conseguenti a tale immaginario collettivo. Il vino in particolare, è tra i prodotti che maggiormente risulta penalizzato per gli aspetti prima citati. Quindi, i sistemi di qualità a obiettivo etico/ambientale diventano una sorta di strada quasi obbligata per questi prodotti, specie nei casi di produzioni locali di piccole dimensioni che difficilmente riescono a mantenere remunerazione e quote di mercato adeguate. In questa arena abbastanza agguerrita e di difficile gestione, il biologico rappresenta una delle possibili soluzioni ad alcune delle criticità appena individuate…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche”.

Coltivazione dei funghi

Il Pleurotus ostreatus è un ceppo esclusivamente invernale che viene bellissimo a temperature di coltivazione piuttosto basse, dai 10°gradi ai 15°gradi; a queste temperature cresce lentamente ma con dei colori molto scuri e con un cappello di un buon spessore. Mi ricordo ancora di quella volta che andai a visitare Borsato Bruno, un amico prima ancora che un cliente dell’Agrifung; aveva riempito a Porcellengo dove abitava, in pieno inverno, un suo capannone con composto di Pleurotus ostreatus. Durante la notte, non avendo riscaldato il capannone, le temperature erano talmente scese che i funghi, in fruttificazione, si erano ricoperti di un sottile strato di ghiaccio; riuscì a sciogliere quel velo di ghiaccio che ricopriva i corpi fruttiferi, aprendo il vapore e distribuendolo attraverso il fanget di plastica forato, presente all’interno del capannone: i funghi non subirono danni, nei giorni successivi raggiunsero la dimensione giusta per essere raccolti e, così fu….

Agricoltura BIO in Italia

Il 5 luglio 2023 presso la sede del Consiglio regionale dell’Abruzzo è stata presentata l’anteprima del Rapporto “Bio in cifre 2023”, a cura di ISMEA, MASAF e CIHEAM di Bari. I dati mostrano un comparto che continua a crescere sia in termini di adesioni che, seppur in maniera meno incisiva, in termini di attenzione del mercato. Il biologico è una tecnica produttiva definita mediante atti legislativi e tutelata dall’Autorità pubblica. I controlli sono svolti da Organismi tecnici accreditati sia da enti di normazione (Accredia) che dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF). Le verifiche da parte degli Organismi tecnici sono svolte con frequenza annuale su tutti gli operatori del sistema, con una intensità pari al 120/130% sul totale. Il che sta a significare che ogni 100 operatori assoggettati si effettuano mediamente 120/130 verifiche, di cui, almeno 10-15 % sono non annunciate…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche..
Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Dottore di ricerca in “Economia e Territorio” presso l’Università degli Studi della Tuscia. Consulente per la certificazione prodotti biologici e analisi tecnico economiche dei processi produttivi. Collabora con l’Università degli Studi della Tuscia a progetti di ricerca su studi relativi alla valutazione della sostenibilità ambientale dei processi produttivi agricoli.
Dario Dongo, Ph.D. in Agri-Food Systems, MBA, avvocato e giornalista.

Regolamento EU sulla natura

Il Parlamento europeo il 12 luglio 2023 ha approvato un testo coerente con la risoluzione della deliberzione delle Nazioni Unite del primo marzo 2019, proponendo che la normativa in favore del rispristino degli ecosistemi venga applicata dagli Stati membri, veicolata privilegiando l’indennità Natura 2000 della PAC, solo dopo che la Commissione avrà fornito dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e dopo che i Paesi dell’UE avranno quantificato le aeree da ripristinare per raggiungere gli obiettivi per ogni tipo di habitat. La suddetta quantificazione richiede un’accurata conoscenza degli habitat, non sempre disponibile. Un primo interrogativo da porgersi è quale sia la dimensione minima di un ecosistema. Ecosistema è l’insieme dei fattori fisici, degli esseri viventi che lo costituiscono e delle loro interazioni…

Paolo Degli Antoni: Laurea in Scienze Forestali, conseguita presso la facoltà di Agraria dell’Università di Firenze. Abilitazione all’esercizio della professione di Agronomo-Forestale. Già funzionario C.F.S. e collaboratore della Regione Toscana, è socio corrispondente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali, scrive contributi scientifici di ecologia del paesaggio, biodiversità, storia, arte e antropologia del bosco. Suo oggetto privilegiato di ricerca è la rinaturalizzazione.

I Fagiani

Quando si parla di Fagiani, bisogna tenere a mente che ne esistono diverse varietà, sia ancestrali, sia ornamentali selezionati dall’uomo.
Il Fagiano comune (Phasianus colchicus – Linnaeus, 1758) è un uccello Galliforme della famiglia dei Fasianidi, sottofamiglia Fasianini. Il nome deriva dal latino phasianus, “fagiano” (* è scientificamente provato che il genere Phasianus si è diversificato dal genere Gallus circa 20 milioni di anni fa). Con il termine colchicus che significa “della Colchide” (* area identificabile con l’odierna Georgia), viene indicata la denominazione scientifica delle specie. Fu proprio in quel territorio attorno al Mar Nero, che gli europei incontrarono per la prima volta questi strani e affascinanti uccelli, che esportarono in buona parte del mondo, Italia compresa…

Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone

Detto comunemente soffione, dente di leone, stella gialla, bruciocchi, ingrossaporci, girasole selvatico, cicoria selvaggia, cicoria burda, bofarella, piscialetto o bugia, è una pianta che riporta immediatamente agli anni dell’infanzia, quando mamme o nonne chiedevano di soffiare sopra alle piccole palle di piumini per contare quante bugie venivano dette. La leggenda vuole che la pianta nasca per opera di Elios quando di mattina percorre il cielo con il suo carro solare, ogni raggio si trasforma in fiore; esso, infatti si schiude presto la mattina per chiudersi al tramonto. I gloriosi pirati inglesi consideravano il vino di Dente di leone della Cornovaglia, secondo superstizioni della loro terra, una pozione magica capace di elargire forza e vigore. Il nome Taraxacum deriva dal greco taraxis che significa “guarisco” con allusioni alle proprietà medicinali della pianta alle quali fa riferimento anche il nome specifico…

Rita Leogrande è ricercatrice in servizio presso il Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente del CREA (Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria), sede di Bari. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Agronomia Mediterranea. La sua attività di ricerca si basa sullo studio degli effetti sul suolo e sulle colture di tecniche agronomiche sostenibili.