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di Federico Vinattieri

Esemplare di Fagiano
Phasianus colchicus mongolicus – foto di © Dick Daniels (theworldbirds.org)

Quando si parla di Fagiani, bisogna tenere a mente che ne esistono diverse varietà, sia ancestrali, sia ornamentali selezionati dall’uomo.
Il Fagiano comune (Phasianus colchicus – Linnaeus, 1758) è un uccello Galliforme della famiglia dei Fasianidi, sottofamiglia Fasianini.
Il nome deriva dal latino phasianus, “fagiano” (* è scientificamente provato che il genere Phasianus si è diversificato dal genere Gallus circa 20 milioni di anni fa).
Con il termine colchicus che significa “della Colchide” (* area identificabile con l’odierna Georgia), viene indicata la denominazione scientifica delle specie.
Fu proprio in quel territorio attorno al Mar Nero, che gli europei incontrarono per la prima volta questi strani e affascinanti uccelli, che esportarono in buona parte del mondo, Italia compresa.
In molti credono che il Fagiano sia una antica presenza dei nostri boschi italiani… ma non è affatto così. Il Fagiano infatti è il prodotto di un’importazione e di un conseguente adattamento ambientale. Furono i Romani a diffonderlo a scopo ornamentale e alimentare, in Italia, Francia, Inghilterra e in ogni parte dell’Impero, come testimonia Plinio che lo cita in una delle sue opere (Manetti, 1980).
Attualmente è comune in tutte le regioni temperate occidentali europee fino alla Scandinavia meridionale, in America del nord e del sud, in Australia, Nuova Zelanda e nelle isole Hawaii (Reade & Hosking, 1981).
La distribuzione naturale di questa specie è sempre dipesa dall’uomo, il quale è sempre stato attratto dalla sua bellezza e anche dal gusto delle sue pregiate carni; per tale motivo i Fasianidi risultano essere gli uccelli più diffusi al mondo, considerando che a questa famiglia appartengono anche i polli domestici (Austin, 1983).
Vi sono stati recenti studi che hanno dimostrato come sia certo, che questa specie fosse presente in Europa sin dalla fine dell’ultima glaciazione, con reperti fossili ritrovati nei Balcani di sud-est e risalenti al 6.000 A. C. (Boev, 1997).
I Fagiani sono stati dunque introdotti in molti paesi a clima temperato, dove si sono ambientati con facilità in quanto sono estremamente resistenti ai vari agenti atmosferici e molto frugali dal punto di vista alimentare.
Questo genere ha sempre diviso, (e divide tutt’oggi) gli studiosi in quanto la classificazione e in particolar modo la suddivisione delle varie sottospecie non trova d’accordo gli esperti. Ad ogni modo riconoscere le varie sottospecie non è poi così difficile, poiché ognuna di esse presenta tratti morfologici e una livrea decisamente inconfondibile.
Di seguito è riportata la classificazione delle varie specie e sottospecie, illustrata a suo tempo dal Delacour (1977) e ripresa in seguito da Mr. James Pfarr:

* Phasianus colchicus:

  • Fagiani dal collo nero

Phasianus colchicus colchicus → Fagiano del sud del Caucaso
Phasianus colchicus talischensis → Fagiano del Talish
Phasianus colchicus septentrionalis → Fagiano del nord del Caucaso
Phasianus colchicus persicus → Fagiano persiano

  • Fagiani del Kirghizistan

Phasianus colchicus mongolicus → Fagiano della Mongolia
Phasianus colchicus turcestanicus → Fagiano del Syr Darya

  • Fagiani dalle ali bianche

Phasianus colchicus shawi → Fagiano di Yarkand
Phasianus colchicus principalis → Fagiano del Principe di Galles
Phasianus colchicus zerafschanicus → Fagiano di Zerafschan
Phasianus colchicus zarudnyi → Fagiano di Zarundy
Phasianus colchicus bianchii → Fagiano di Bianchi
Phasianus colchicus chrysomelas → Fagiano di Khiva

  • Fagiano dal groppone oliva

Phasianus colchicus tarimensis → Fagiano del Tarim

  • Fagiani dal groppone grigio

Phasianus colchicus edzinensis → Fagiano del Gobi
Phasianus colchicus hagenbecki → Fagiano di Kobdo
Phasianus colchicus pallasi → Fagiano della Manciuria
Phasianus colchicus alaschanicus → Fagiano di Alashan
Phasianus colchicus satcheuensis → Fagiano di Satchu
Phasianus colchicus sohokotensis → Fagiano di Sohokoto
Phasianus colchicus formosanus → Fagiano di Taiwan
Phasianus colchicus torquatus → Fagiano cinese
Phasianus colchicus karpowi → Fagiano coreano
Phasianus colchicus takatsukasae → Fagiano del Tonchino
Phasianus colchicus kiangsuensis → Fagiano dello Shanxi
Phasianus colchicus decollatus → Fagiano dello Kweichow
Phasianus colchicus strauchi → Fagiano di Strauch
Phasianus colchicus suehschanensis → Fagiano di Sungpan
Phasianus colchicus vlangalii → Fagiano di Zaidam
Phasianus colchicus rothschildi → Fagiano di Rothschild
Phasianus colchicus elegans → Fagiano di Stone

* Phasianus versicolor:

  • Fagiani verdi giapponesi

Phasianus versicolor versicolor → Fagiano verde del Sud
Phasianus versicolor robustipes → Fagiano verde del Nord
Phasianus versicolor tanensis → Fagiano verde del Pacifico

Secondo Delacour dunque, il genere Phasianus comprende due specie: il Fagiano comune (Phasianus colchicus), ed il Fagiano verde (Phasianus versicolor), quest’ultimo detto anche comunemente “Fagiano Giapponese”.
La suddetta classificazione venne ripresa da Vaurie (1965), e poi riconfermata anche da Hoyo et al. (1994).
Il colchicus comprende circa 30 sottospecie, suddivise in cinque gruppi distinti. Tale suddivisione è stata effettuata in base a due fattori ben precisi: la distribuzione geografica della sottospecie, e le differenze di colorazione nel piumaggio del maschio.
I cinque gruppi, secondo la distinzione fornitaci da Robertson e Hill nel 1988, sono così riassumibili:

  • Gruppo “coclchicus“;
  • Gruppo “principalis-chrysomelis“;
  • Gruppo “mondolicus“;
  • Gruppo “tarimensis“;
  • Gruppo “torquatus“.

Fagiano colchicus
Phasianus colchicus colchicus – foto di © Klaus Rudloff

Fagiano mongolicus
Un esemplare maschio “mongolicus” – foto di © Shell Kinney

Per far chiarezza sulle differenze tra le principali tipologie di fagiani, ritengo assai interessante la classificazione e relativa spiegazione delle tipologie attualmente più diffuse proposta dalla Dott.ssa Stefania Peraro nel 2014, una classificazione che può sembrare semplicistuica, ma molto efficace a mio avviso… che riporto qui di seguito:
Il “Fagiano comune” è comunemente chiamato per brevità fagiano; presso gli allevatori amatoriali è noto anche con il nome di Fagiano reale, mentre gran parte dei fagiani ad uso cinofilo e venatorio prende il nome di Fagiano mongolia.
Nel suo areale originario è suddiviso in oltre 30 sottospecie; al di fuori di esso, ed in particolare in Europa occidentale, è presente allo stato selvatico solamente con ibridi, ottenuti nel passato tra le varie sottospecie, ed attualmente con una forte selezione artificiale effettuata in cattività. Il “fagiano europeo”, quindi, è un miscuglio genetico. Possiamo dire che, almeno in Italia, non esistono allo stato selvatico popolazioni geneticamente pure appartenenti ad un determinata sottospecie del fagiano comune.
Differente la situazione in cattività. Qui infatti possiamo trovare due principali gruppi di fagiani, ovvero quelli ad uso cinofilo-venatorio, e quelli ad uso amatoriale, all’interno dei quali vi sono anche sottospecie allevate in purezza genetica.
Il cosiddetto “Fagiano da caccia” è suddiviso in quattro principali categorie, di seguito elencate. Il suo peso ed il suo comportamento variano molto da allevamento ad allevamento, a seconda delle esigenze dell’utenza (ad es: più leggeri quelli da cinofilia, più pesanti quelli da caccia; più attivi e pedinatori quelli da cinofilia, più stanziali quelli da caccia) e del tipo di allevamento condotto.

  • Colchico” (Blackneck): assenza di collare, tonalità rosso mattone; deriva principalmente dalla sottospecie c. colchicus;
  • Mongolia” (Ringneck): è il più diffuso; fagiano con collare bianco (non sempre

completo) e tinte del corpo dal rossiccio al bruno; groppone ed ala variabili; deriva principalmente dalla sottospecie P. c. monogolicus;

  • Torquato” o “americanino” (Chinese Ringneck): solitamente più leggero del “mongolia”; grande collare bianco, strie bianche sul capo, groppone chiaro; deriva principalmente dalla sottospecie c. torquatus;
  • Tenebroso” (Black Ringneck): mutazione scura apparsa in cattività e suddivisa in varie tonalità (ad es. tenebroso verde e tenebroso blu); viene spesso incrociato con il “mongolia” ottenendo una forma intermedia.

Nonostante le classificazioni che abbiamo visto in precedenza, tutt’oggi in molti tendono a confondere due delle principali sottospecie presenti nei nostri boschi.
La differenza tra il “colchicus” ed il “mongolicus”, è ben evidente dunque nella livrea del piumaggio nel maschio. Non si puà sbagliare!
Pur essendo simile nella forma, la nota che salta subito all’occhio nel distinguerli è la presenza o meno del collarino bianco: questo connotato è presente nel “Mongolia”, ed è completamente assente nel “Colchico”.
Secondo aspetto che li contraddistingue, un po’ meno evidente, ma sicuramente peculiare, è la tonalità del corpo: nel “Colchico” il corpo è di un rosso intenso, mentre nel “Mongolia” tende verso il bruno, con alcune zone più chiare tendendi al giallastro.

Qual è la situazione attuale in Italia?
In Italia, le condizioni della specie sono molto diversificate, in funzione anche della gestione venatoria: a partire dall’epoca romana, si sono infatti susseguite immissioni di esemplari di origini diverse e, indicazioni più vicine nel tempo, riportano una costante e intensa attività, in particolar modo a partire dalla fine degli anni ’50. Attualmente, le immissioni artificiali si stimano nell’ordine di due milioni di esemplari all’anno. Le forme maggiormente impiegate sono state quelle appartenenti ai gruppi “colchicus”, “mongolicus” e “torquatus” (Cocchi et al., 1998.).
La popolazione nidificante a livello europeo è stimata in oltre 3.400.000 coppie.
Il Fagiano, in ogni sua sottospecie, è un uccello estremamente elegante, sia per tratti morfologici, sia per colorazione.
Interessante anche sul punto di vista etologico, è un animale che bisognerebbe imparare ad osservare ed ammirare, invece che prenderlo esclusivamente in considerazione come preda, fissandolo dal centro di un mirino. Questo splendido animale merita molto di più.

Fagiano colchicus
Phasianus colchicus colchicus – foto di © Joel Sartore (
www.joelsartore.com)

Bibliografia:
– Peraro S., 2014, “Caratterizzazione fenotipica del Phasianus colchicus“, Università degli studi di Padova
– Cocchi R., Riga F., Toso S., 1998, “Biologia e gestione del fagiano“, Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica A. Ghigi
BirdLife International (2004a) Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status.

Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone www.difossombrone.ithttp://lupi.difossombrone.ithttp://ornitologia.difossombrone.it). Curriculum vitae >>>

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