Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Fran­ce­sco Lat­te­ri­ni, An­dr­zej M. Ja­go­d­ziński, Paweł Ho­ro­dec­ki, Ra­che­le Ve­nan­zi, Paolo Mat­tei, Ro­dol­fo Pic­chio

Skidder per l'esbosco
Fig.1: Skid­der uti­liz­za­to per l’e­sbo­sco di le­gna­me di fag­gio nella Po­lo­nia Me­ri­dio­na­le, Di­stret­to Fo­re­sta­le di Sucha Be­ski­d­z­ka (Foto: Fran­ce­sco Lat­te­ri­ni).

At­tua­le pen­sie­ro degli esper­ti fo­re­sta­li
La scel­ta del si­ste­ma di uti­liz­za­zio­ne mag­gior­men­te ade­gua­to in un de­ter­mi­na­to con­te­sto è uno degli aspet­ti fon­da­men­ta­li nel qua­dro delle ope­ra­zio­ni fo­re­sta­li so­ste­ni­bi­li. Ciò è par­ti­co­lar­men­te ri­le­van­te per le ope­ra­zio­ni di esbo­sco, con­si­de­ran­do la pre­sen­za di di­ver­se pos­si­bi­li al­ter­na­ti­ve. I due si­ste­mi di esbo­sco per via ter­re­stre più co­mu­ni sono lo skid­ding ed il for­war­ding. Lo skid­ding im­pli­ca lo stra­sci­co o se­mi-stra­sci­co dei tron­chi, men­tre il for­war­ding con­si­ste nel tra­spor­ta­re il le­gna­me su un ri­mor­chio o co­mun­que sol­le­va­to da terra, come ri­por­ta­to nella Fi­gu­ra 2. En­tram­bi i si­ste­mi pos­so­no es­se­re ese­gui­ti tra­mi­te ani­ma­li (muli, ca­val­li, buoi o anche ele­fan­ti) o in modo mec­ca­niz­za­to me­dian­te l’u­ti­liz­zo di trat­to­ri e delle loro evo­lu­zio­ni. Tra le op­zio­ni mec­ca­niz­za­te è inol­tre pos­si­bi­le uti­liz­za­re mac­chi­na­ri ap­po­si­ta­men­te svi­lup­pa­ti per la sel­vi­col­tu­ra (skid­der con ver­ri­cel­lo o pinza per lo skid­ding e for­war­der per il for­war­ding), o adat­ta­re i trat­to­ri agri­co­li ai la­vo­ri fo­re­sta­li. In que­st’ul­ti­mo caso lo skid­ding può es­se­re ef­fet­tua­to tra­mi­te trat­tri­ci agri­co­le equi­pag­gia­to con ver­ri­cel­lo o pinza, men­tre il for­war­ding può es­se­re ef­fet­tua­to con lo stes­so tipo di trat­to­re do­ta­to di ri­mor­chio o gab­bie.

Alternative per l'esbosco
Fig.2: Pos­si­bi­li al­ter­na­ti­ve per lo skid­ding ed il for­war­ding in base al li­vel­lo di mec­ca­niz­za­zio­ne (Di­se­gni: Paolo Mat­tei e Fran­ce­sco Lat­te­ri­ni).

La mi­su­ra in cui un dato si­ste­ma di esbo­sco può es­se­re con­si­de­ra­to so­ste­ni­bi­le non si basa solo sulla sua per­for­man­ce eco­no­mi­ca, ma anche sulla sua ido­nei­tà a com­por­ta­re un di­stur­bo li­mi­ta­to al suolo fo­re­sta­le, alla rin­no­va­zio­ne e, nel con­te­sto della con­ti­nuous cover fo­re­stry, al po­po­la­men­to re­si­duo.
Come con­se­guen­za del con­tat­to di­ret­to tra i tron­chi e il ter­re­no, lo skid­ding è ge­ne­ral­men­te con­si­de­ra­to più im­pat­tan­te del for­war­ding. In­fat­ti, il di­stur­bo al suolo nel for­war­ding si con­cen­tra in cor­ri­spon­den­za del ter­re­no di­ret­ta­men­te in­te­res­sa­to dai pneu­ma­ti­ci della mac­chi­na, men­tre in­ve­ce nello skid­ding anche i tron­chi pos­so­no con­tri­bui­re a cau­sa­re un certo grado di di­stur­bo al suolo. Lo stes­so vale per i danni alle pian­te in piedi, con­si­de­ra­to che l’e­sbo­sco dei tron­chi tra­mi­te skid­ding com­por­ta un’e­le­va­ta pos­si­bi­li­tà di dan­neg­gia­men­to degli in­di­vi­dui ri­la­scia­ti nel po­po­la­men­to.
Nel caso in cui il for­war­ding fosse real­men­te meno im­pat­tan­te dello skid­ding, la sua ap­pli­ca­zio­ne do­vreb­be es­se­re in­co­rag­gia­ta sia a li­vel­lo pro­get­tua­le che ope­ra­ti­vo. Ma la si­tua­zio­ne è dav­ve­ro così chia­ra? Lo skid­ding causa ef­fet­ti­va­men­te più di­stur­bo al suolo e alle pian­te in piedi ri­spet­to al for­war­ding? E la di­ver­sa en­ti­tà del di­stur­bo tra i due si­ste­mi di esbo­sco com­por­ta con­se­guen­ze sugli aspet­ti eco­lo­gi­ci del­l’e­co­si­ste­ma fo­re­sta­le?
In que­sto la­vo­ro ci siamo con­cen­tra­ti su studi pro­ve­nien­ti da tutto il mondo che sono stati svi­lup­pa­ti con­fron­tan­do, nello stes­so con­te­sto ope­ra­ti­vo, l’e­sbo­sco me­dian­te skid­ding e for­war­ding in re­la­zio­ne ai di­stur­bi al suolo e al po­po­la­men­to re­si­duo. In que­sto modo si è cer­ca­to di de­fi­ni­re in che mi­su­ra la let­te­ra­tu­ra at­tua­le sia in grado di ri­spon­de­re alle do­man­de sopra ri­por­ta­te e di de­li­nea­re le pos­si­bi­li di­re­zio­ni di ri­cer­ca fu­tu­re per com­pren­de­re l’ar­go­men­to a un li­vel­lo più pro­fon­do.

Evi­den­ze con­tra­stan­ti dalla let­te­ra­tu­ra sul­l’ar­go­men­to
Per quan­to ri­guar­da il danno al po­po­la­men­to re­si­duo, è stato di­mo­stra­to che lo skid­ding è ef­fet­ti­va­men­te più im­pat­tan­te del for­war­ding. L’e­sbo­sco tra­mi­te skid­ding, che viene ge­ne­ral­men­te ese­gui­to ap­pli­can­do me­to­di ba­sa­ti sul legno lungo o pian­ta in­te­ra, è in­fat­ti un’o­pe­ra­zio­ne com­ples­sa che im­pli­ca un’e­le­va­ta pos­si­bi­li­tà di dan­neg­gia­re gli al­be­ri in piedi (Dem­bu­re et al., 2019). Nello stu­dio di Dem­bu­re et al. (2019) l’ap­pli­ca­zio­ne del for­war­ding ha ri­dot­to la per­cen­tua­le di al­be­ri dan­neg­gia­ti dal 5,2% al 2,9% ri­spet­to allo skid­ding. Inol­tre anche la gra­vi­tà dei danni è for­te­men­te di­mi­nui­ta con una ri­du­zio­ne del 28% nel­l’e­sten­sio­ne di que­sti.
Il qua­dro de­li­nea­to per quan­to ri­guar­da i di­stur­bi al suolo fo­re­sta­le è in­ve­ce molto più com­ples­so. La per­cen­tua­le di ter­re­no di­stur­ba­to dal pas­sag­gio dei mac­chi­na­ri è in­fat­ti si­mi­le per en­tram­bi i si­ste­mi, ar­ri­van­do fino al 20 – 30% della su­per­fi­cie com­ples­si­va. Lo skid­ding im­pli­ca spes­so la sca­ri­fi­ca­zio­ne del suolo come con­se­guen­za del con­tat­to di­ret­to con i tron­chi, ma d’al­tro canto il for­war­ding pro­vo­ca sol­chi più pro­fon­di e un in­cre­men­to si­gni­fi­ca­ti­va­men­te più ele­va­to della den­si­tà ap­pa­ren­te del suolo e della re­si­sten­za alla pe­ne­tra­zio­ne (Marra et al., 2022). In par­ti­co­la­re, la sca­ri­fi­ca­zio­ne del ter­re­no dopo l’e­sbo­sco via skid­ding è ri­sul­ta­ta es­se­re di 7,63 m3 per 100 m di pista, men­tre per il for­war­ding è stata di soli 1,68 m3 per 100 m di pista. D’al­tro canto la den­si­tà ap­pa­ren­te del ter­re­no in cor­ri­spon­den­za dei sol­chi delle ruote du­ran­te il for­war­ding è ri­sul­ta­ta su­pe­rio­re di oltre l’8% ri­spet­to allo skid­ding (1,17 g cm-3 vs 1,08 g cm-3) (Marra et al., 2022).
L’au­men­to della com­pat­ta­zio­ne del suolo, mi­su­ra­bi­le in ter­mi­ni di den­si­tà ap­pa­ren­te e di re­si­sten­za alla pe­ne­tra­zio­ne, è in grado di com­pro­met­te­re il cor­ret­to in­stau­rar­si della rin­no­va­zio­ne na­tu­ra­le. Il ter­re­no com­pat­ta­to dopo le ope­ra­zio­ni fo­re­sta­li puó com­por­ta­re in­fat­ti una si­gni­fi­ca­ti­va di­mi­nu­zio­ne dei trat­ti mor­fo­lo­gi­ci dei se­men­za­li, come la pro­fon­di­tà delle ra­di­ci (-28,81%), l’al­tez­za della pian­ta (-21,89%) e la bio­mas­sa to­ta­le (-16,95%) (Ma­riot­ti et al., 2020). Inol­tre, studi re­cen­ti hanno ri­por­ta­to un im­pat­to mag­gio­re sulla co­mu­ni­tà di mi­croar­tro­po­di del suolo le­ga­ti al for­war­ding ri­spet­to allo skid­ding nei bo­schi cedui me­di­ter­ra­nei, in par­ti­co­la­re l’in­di­ce QBS-ar è ri­sul­ta­to di­mi­nui­to del 23% sulle piste di for­war­ding ri­spet­to a quel­le di skid­ding (Ve­nan­zi et al., 2020). D’al­tro canto, una mag­gio­re com­pat­ta­zio­ne del suolo cor­re­la­ta al for­war­ding (14% mag­gio­re ri­spet­to alle piste di skid­ding) non ha ri­ve­la­to lo stes­so ef­fet­to sulla co­mu­ni­tà di mi­croar­tro­po­di del suolo in una fu­sta­ia coe­ta­nea di fag­gio (Fagus syl­va­ti­ca L.) dopo un di­ra­da­men­to dal basso, con l’in­di­ce QBS-ar che non ha mo­stra­to dif­fe­ren­ze si­gni­fi­ca­ti­ve tra for­war­ding e skid­ding, ov­ve­ro 147 sulle piste di for­war­ding e 139 su quel­le di skid­ding (Ve­nan­zi et al., 2022).

Ciò che ri­sul­ta evi­den­te dalla let­te­ra­tu­ra è quin­di che lo skid­ding pro­vo­ca in real­tà una mag­gio­re sca­ri­fi­ca­zio­ne del suolo ri­spet­to al for­war­ding, che d’al­tro canto pro­vo­ca una mag­gio­re com­pat­ta­zio­ne (Fi­gu­ra 3). È stato di­mo­stra­to che l’e­le­va­ta den­si­tà ap­pa­ren­te del suolo nelle piste ha ef­fet­ti ne­ga­ti­vi sia sulla ri­ge­ne­ra­zio­ne na­tu­ra­le (ca­rat­te­ri­sti­che mor­fo­lo­gi­che dei se­men­za­li) che sulla bio­di­v­er­si­tà della mi­cro­fau­na del suolo. Men­tre in­ve­ce la sca­ri­fi­ca­zio­ne del suolo le­ga­ta allo skid­ding ha evi­den­zia­to un di­stur­bo mi­no­re, ma co­mun­que pre­sen­te, sulla mi­cro­fau­na del suolo.
Sem­bra quin­di che la let­te­ra­tu­ra at­tua­le stia solo par­zial­men­te con­fer­man­do l’i­po­te­si che lo skid­ding sia più im­pat­tan­te del for­war­ding. Ciò si è ri­ve­la­to vero per quan­to ri­guar­da i danni al po­po­la­men­to re­si­duo, ma non com­ple­ta­men­te per quan­to ri­guar­da i di­stur­bi al suolo fo­re­sta­le.Varie piste da esbosco
Fig.3: (a) esem­pio di pista di esbo­sco rea­liz­za­ta me­dian­te for­war­ding. (b) esem­pio di pista di esbo­sco me­dian­te skid­ding. Si nota la pre­sen­za di sol­chi piú pro­fon­di per quan­to ri­guar­da il for­war­ding, d’al­tra parte il di­stur­bo del suolo le­ga­to allo skid­ding è di­stri­bui­to lungo tutta la lar­ghez­za della pista, con una sca­ri­fi­ca­zio­ne ge­ne­ra­le del ter­re­no (Foto Fran­ce­sco Lat­te­ri­ni).

Con­clu­sio­ne
La va­lu­ta­zio­ne delle im­pli­ca­zio­ni delle ope­ra­zio­ni fo­re­sta­li su un si­ste­ma com­ples­so come il suolo fo­re­sta­le deve an­da­re oltre la sem­pli­ce va­lu­ta­zio­ne degli ef­fet­ti fi­si­ci (a volte ef­fet­tua­ta solo vi­si­va­men­te) dei mac­chi­na­ri sul suolo. Dob­bia­mo com­pren­de­re a un li­vel­lo più pro­fon­do le im­pli­ca­zio­ni dei due si­ste­mi di esbo­sco sulla bio­di­v­er­si­tà del suolo fo­re­sta­le, non­ché le pos­si­bi­li dif­fe­ren­ze nelle con­se­guen­ze che que­sti pos­so­no in­ne­sca­re in re­la­zio­ne alla ca­pa­ci­tà delle fo­re­ste di mi­ti­ga­re il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co. La so­lu­zio­ne mi­glio­re sa­reb­be svi­lup­pa­re que­sti studi tra di­ver­si grup­pi di ri­cer­ca, ma­ga­ri al­l’in­ter­no di con­sor­zi di pro­get­to co­mu­ni, e poi rias­su­me­re i ri­sul­ta­ti con un ap­proc­cio me­ta-ana­li­ti­co. In que­sto modo sarà pos­si­bi­le an­da­re oltre il sem­pli­ce caso di stu­dio e su­pe­ra­re l’in­fluen­za degli spe­ci­fi­ci siti di ri­cer­ca sui ri­sul­ta­ti.
D’al­tro canto, le at­tua­li co­no­scen­ze sui di­stur­bi delle uti­liz­za­zio­ni sul suolo fo­re­sta­le e sui po­po­la­men­ti re­si­dui ci per­met­to­no di af­fer­ma­re un con­cet­to fon­da­men­ta­le, cioè che “le buone pra­ti­che di ge­stio­ne sono ef­fi­ca­ci nel ri­dur­re i di­stur­bi al­l’e­co­si­ste­ma fo­re­sta­le le­ga­ti alle uti­liz­za­zio­ni”. Tutti gli studi esa­mi­na­ti sul­l’ar­go­men­to con­cor­da­no sotto que­sto punto di vista. L’ap­pli­ca­zio­ne delle car­ru­co­le di rin­vio é ef­fi­ca­ce nel ri­dur­re i danni da skid­ding (Özer Genç e Arl­cak, 2022; Pic­chio et al., 2012), così come il po­si­zio­na­men­to dei re­si­dui sulle piste ri­sul­ta es­se­re in grado di di­mi­nui­re il com­pat­ta­men­to del suolo e la for­ma­zio­ne di sol­chi (La­bel­le et al., 2022). Per­tan­to, il mes­sag­gio chia­ve che ogni ge­sto­re fo­re­sta­le può trar­re da que­sto ar­ti­co­lo è pro­prio che non è solo il si­ste­ma che ap­pli­chia­mo a de­fi­ni­re la so­ste­ni­bi­li­tà delle ope­ra­zio­ni fo­re­sta­li, ma so­prat­tut­to il modo in cui ap­pli­chia­mo que­sto si­ste­ma.

Bi­blio­gra­fia
Dem­bu­re, T.P., McEwan, A., Spi­nel­li, R., Ma­ga­gnot­ti, N., Ra­man­tswa­na, M., 2019. A com­pa­ri­son bet­ween two al­ter­na­ti­ve har­ve­sting sy­stems in the thin­ning of fa­st-gro­wing pine plan­ta­tions under the con­di­tions of low la­bour cost. Eur. J. For. Res. 138, 43–52. https://​doi.​org/​10.​1007/​s10342-​018-​1152-​x
La­bel­le, E.R., Hans­son, L., Högbom, L., Jour­gho­la­mi, M., La­schi, A., 2022. Stra­te­gies to Mi­ti­ga­te the Ef­fec­ts of Soil Phy­si­cal Di­stur­ban­ces Cau­sed by Fo­re­st Ma­chi­ne­ry: a Com­pre­hen­si­ve Re­view. Curr. For. Re­ports 8, 20–37. https://​doi.​org/​10.​1007/​s40725-​021-​00155-​6
Marra, E., La­schi, A., Fa­bia­no, F., Fo­de­ri, C., Neri, F., Ma­stro­lo­nar­do, G., Nor­d­f­jell, T., Mar­chi, E., 2022. Im­pac­ts of wood ex­trac­tion on soil: as­ses­sing rut­ting and soil com­pac­tion cau­sed by skid­ding and for­war­ding by means of tra­di­tio­nal and in­no­va­ti­ve me­thods. Eur. J. For. Res. 141, 71–86. https://​doi.​org/​10.​1007/​s10342-​021-​01420-​w
Özer Genç, Ç., Arl­cak, B., 2022. De­ve­lo­ping a Har­ve­st Plan by Con­si­de­ring the Ef­fec­ts of Skid­ding Tech­ni­ques on Fo­re­st Soil Using a Hy­brid TOP­SIS-En­tro­py Me­thod. For. Sci. 68, 312–324. https://​doi.​org/​10.​1093/​forsci/​fxac010
Pic­chio, R., Ma­ga­gnot­ti, N., Sirna, A., Spi­nel­li, R., 2012. Im­pro­ved win­ching tech­ni­que to re­du­ce log­ging da­ma­ge. Ecol. Eng. 47, 83–86. https://​doi.​org/​10.​1016/​j.​ecoleng.​2012.​06.​037
Ve­nan­zi, R., Pic­chio, R., Gri­go­la­to, S., Spi­nel­li, R., 2020. Soil Di­stur­ban­ce In­du­ced by Sil­vi­cul­tu­ral Treat­ment in Chest­nut (Ca­sta­nea sa­ti­va Mill.) Cop­pi­ce and Po­st-Di­stur­ban­ce Re­co­ve­ry. Fo­rests 11, 1053. https://​doi.​org/​10.​3390/​f11101053
Ve­nan­zi, R., Lat­te­ri­ni, F., Ste­fa­no­ni, W., Tocci, D., Pic­chio, R., 2022. Va­ria­tions of Soil Phy­si­co-Che­mi­cal and Bio­lo­g­i­cal Fea­tu­res after Log­ging Using Two Dif­fe­rent Ground-Ba­sed Ex­trac­tion Me­thods in a Beech High Fo­re­st—A Case Study. Land 11, 388. https://​doi.​org/​10.​3390/​land11030388 

Au­to­ri: Fran­ce­sco Lat­te­ri­ni, An­dr­zej M. Ja­go­d­ziński, Paweł Ho­ro­dec­ki, Ra­che­le Ve­nan­zi, Paolo Mat­tei, Ro­dol­fo Pic­chio
Cor­ri­spon­den­te: Fran­ce­sco Lat­te­ri­ni – In­sti­tu­te of Den­dro­lo­gy, Po­lish Aca­de­my of Scien­ces, lat­te­ri­ni@​man.​poznan.​pl

 

Fran­ce­sco Lat­te­ri­ni: Ri­cer­ca­to­re pres­so l’I­sti­tu­to di Den­dro­lo­gia del­l’Ac­ca­de­mia Po­lac­ca delle Scien­ze, Prin­ci­pal In­ve­sti­ga­tor del pro­get­to AIM­SU­SFOR.
An­dr­zej M. Ja­go­d­ziński: Pro­fes­so­re e Di­ret­to­re del­l’I­sti­tu­to di Den­dro­lo­gia del­l’Ac­ca­de­mia Po­lac­ca delle Scien­ze.
Paweł Ho­ro­dec­ki: Ri­cer­ca­to­re pres­so l’I­sti­tu­to di Den­dro­lo­gia del­l’Ac­ca­de­mia Po­lac­ca delle Scien­ze.
Ra­che­le Ve­nan­zi: Ri­cer­ca­to­re pres­so il Di­par­ti­men­to DAFNE del­l’U­ni­ver­si­tà degli Studi della Tu­scia.
Paolo Mat­tei: Tec­ni­co pres­so il Con­si­glio per la Ri­cer­ca in Agri­col­tu­ra e l’A­na­li­si del­l’E­co­no­mia Agra­ria – Cen­tro di Ri­cer­ca In­ge­gne­ria e Tra­sfor­ma­zio­ni Agroa­li­men­ta­ri (CREA-IT).
Ro­dol­fo Pic­chio: Pro­fes­so­re pres­so il Di­par­ti­men­to DAFNE del­l’U­ni­ver­si­tà degli Studi della Tu­scia.

Rin­gra­zia­men­ti: Que­sto ar­ti­co­lo è stato svi­lup­pa­to nel­l’am­bi­to del pro­get­to AIM­SU­SFOR “Ex­ten­ding as­sess­ment of the en­vi­ron­men­tal im­pac­ts to the fo­re­st eco­sy­stem due to fo­re­st ma­na­ge­ment: a com­pre­hen­si­ve ap­proa­ch to en­han­ce su­stai­na­ble fo­re­stry in the con­text of cli­ma­te chan­ge”, ac­cet­ta­to per il fi­nan­zia­men­to nel­l’am­bi­to della call PA­SI­FIC 1 an­nun­cia­ta dal­l’Ac­ca­de­mia Po­lac­ca delle Scien­ze. Il Pro­get­to è stato fi­nan­zia­to dal­l’Eu­ro­pean Union’s Ho­ri­zon 2020 re­sear­ch and in­no­va­tion pro­gram­me sotto il Marie Skłodo­w­ska-Cu­rie grant agree­ment No 847639 e dal Mi­ni­ste­ro del­l’Al­ta Edu­ca­zio­ne e della Scien­za della Po­lo­nia.

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