L’Istituto Emilio Sereni, sito in via Prenestina, dal settembre 2000, è l’espressione della fusione dell’I.T.A. ex “E. de Fonseca” (Via Prenestina) e dell’I.T.A. ex “E. De Cillis” (Via della Colonia Agricola). Dirigente scolastico è la prof.ssa Patrizia Marini, che è anche presidente Nazionale della Rete degli Agrari (Re.N.Is.A.). L’Istituto “ex E. De Fonseca” nasce nell’anno scolastico 1976/77 come succursale dell’I.T.A.S. “G. Garibaldi”, diviene autonomo nell’a.s. 1978/79 a seguito della notevole richiesta di adesione da parte dei giovani della zona Sud-Est di Roma, di quelli dell’area fuori del Grande Raccordo Anulare, nonché di quanti abitano i numerosi comuni limitrofi, avendolo avvertito come funzionale allo sviluppo di un ambiente dalla forte vocazione agricola. L’Istituto è sito in un’antica azienda agricola e in una zona di notevole importanza archeologica, testimoniate dalla presenza di un fontanile e di una Cisterna Romana II/III sec. d.C. Nell’a.s. 2004/05 l’Istituto viene denominato “Emilio Sereni”. L’Azienda Agraria annessa all’Istituto ha una superficie di circa 35 ha ed è certificata biologica; vi è la presenza di un vigneto, un oliveto, un frutteto, seminativi, una carciofaia, alcuni campi sperimentali, delle serre e una cantina.

La produzione dell’olio extravergine di oliva avviene principalmente in frantoio ove si trasformano le olive in olio; in passato erano si utilizzavano le macine in pietra, attualmente sono state sostituite da macchinari moderni capaci di produrre più olio in minore tempo, in merito alla qualità organolettica (N.D.R. che non rientra nella trattazione del presente articolo), il discorso non è semplice ma complesso da un punto di vista tecnico scientifico (sull’argomento è stato scritto molto). Per abbrivio le innovazioni di processo introdotte negli utili decenni nel sistema di trasformazione delle olive hanno avuto un impatto decisivo e maggiormente inciso sul miglioramento sul profilo chimico-aromatico e delle caratteristiche sensoriali e salutistiche degli oli extravergini di oliva. La ricerca continua su questa strada. Per concludere la qualità del prodotto non è frutto di casualità ma bensì dall’interazione di fattori antropici, scelte operate dall’uomo nell’ambito della filiera, e fattori naturali, legati all’ambiente pedoclimatico ed alla stagionalità…

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enologo Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018

Coltivatore diretto

Sulla definizione di diretto coltivatore, l’inquadramento normativo parte dal Codice Civile che ai sensi del Art. 2083 individua questa figura tra i Piccoli imprenditori: “Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia.” A questa definizione si sono seguite numerose leggi che, proprio per la figura del coltivatore diretto, hanno inteso chiarire come poter attestare la qualifica. Insistono infatti sulla figura numerosi vantaggi tributari e gestionali cui attenzione si desta nel momento in cui questa qualifica diventa dirimente, ovvero imprescindibile per ottenere un beneficio o godere di un particolare privilegio…

Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Dottore di ricerca in “Economia e Territorio” presso l’Università degli Studi della Tuscia. Consulente per la certificazione prodotti biologici e analisi tecnico economiche dei processi produttivi. Collabora con l’Università degli Studi della Tuscia a progetti di ricerca su studi relativi alla valutazione della sostenibilità ambientale dei processi produttivi agricoli.

Agrario Gallini

Le origini dell’attuale Istituto Tecnico Agrario “Carlo Gallini” risalgono al 1894, quando a Voghera venne istituita una Regia Scuola Pratica di Agricoltura. Era la realizzazione delle disposizioni del Comm. ing. Carlo Gallini (1814-1888), insigne vogherese, uomo di cultura, imprenditore agricolo illuminato, politico e filantropo, che nel testamento del 1887 destinò tutti i suoi beni al progresso dell’istruzione agraria e all’incremento dell’agricoltura, da realizzarsi con la creazione del “Pio Istituto Agricolo Vogherese”, cioè un’Opera Pia che tra i suoi compiti aveva anche quello di concorrere al mantenimento di una Scuola pratica di agricoltura. Nel 1899 venne abolita la sezione inferiore che fu sostituita da corsi invernali della durata di sei mesi. Il nuovo ordinamento entrò in vigore con l’anno scolastico 1902-1903. Nel 1913 la Scuola si elevò di grado, si ridussero gli studi a carattere generale e fu lasciato più spazio alle discipline agrarie e alle esercitazioni nei laboratori. Il diploma rilasciato permetteva agli studenti di frequentare l’università. La scuola assunse il nuovo titolo di Regia Scuola Pratica di Agricoltura a Corso Superiore “Carlo Gallini” in Voghera…

Esemplare di Lobito

Tra le tante tipologie di cane “simil-lupo” che oggi possiamo ammirare, spiccano certamente le due razze ibride ufficialmente riconosciute, ossia il Cane Lupo Cecoslovacco, ormai ben noto a tutti i cinofili, ampiamente diffuso, ed il Cane Lupo di Saarloos, meno diffuso, ma comunque ultimamente abbastanza conosciuto. Poi vi sono varie tipologie che si sono arrogate il diritto di definirsi “razza”, pur non essendolo affatto, come il Lupo Italiano, in voga fino a qualche anno fa, ormai quasi scomparso, o il Tamaskan, che non ha alcuna attinenza genetica con il lupo pur somigliandoci… fino a giungere all’American Wolfdog, meglio conosciuto come “AWD”, sempre più di moda negli ultimi anni, pur non avendo nessuna base di omogeneità o identificazione storica, per potersi definire razza o varietà.

Sara Rosa Dioguardi, allevatrice e responsabile cinotecnica della Sezione C.L. di Saarloos dell’Allevamento di Fossombrone, da sempre appassionata e studiosa di cani di tipo lupoide.
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone

Humus e sostanza organica

La sostanza organica del suolo è l’insieme dei composti organici presenti nel terreno di origine sia animale che vegetale, questo agglomerato eterogeneo sotto diversi aspetti, è in gran parte compreso fra i costituenti della frazione solida ed è prevalentemente di origine biologica.
La sostanza organica non s’identifica a rigore nell’humus, anche se spesso si tende ad usare i due termini come sinonimi.
È presumibile che una dotazione elevata di sostanza organica non si accompagni necessariamente ad un tenore elevato in humus con riflessi fondamentali sulle proprietà chimiche del terreno; tuttavia, un suolo può essere soggetto ad un intenso accumulo di sostanza organica non decomposta a causa di una stentata umificazione o, al contrario, vedere una mineralizzazione rapida e intensa, che sottrae gran parte della sostanza organica ai processi finali dell’umificazione…

Mauro Bertuzzi, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Milano, è Presidente del Collegio dei revisori dei conti per l’Ordine interprovinciale di Milano e Lodi degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati.

La nascita dell’Istituto Tecnico Agrario “Basile-Caramia” di Locorotondo è connessa alla presenza in loco dell’Ente Opera Pia “Basile-Caramia”. L’Opera Pia Scuola Agraria “Basile-Caramia” è sorta per volere del benefattore Giovanni Basile-Caramia, il quale, con testamento olografo del 20 gennaio e 8 luglio 1905, disponeva che l’intera sua proprietà fosse assegnata al Capo dello Stato al solo precipuo scopo di fondare in Locorotondo, alla Masseria Ferragnano, una scuola agraria per istruire i figli degli agricoltori poveri del comune di Locorotondo. L’Opera Pia, per raggiungere i fini previsti dallo Statuto, a decorrere dall’anno scolastico 1946/47, istituiva una scuola di Avviamento professionale a tipo agrario legalmente riconosciuto. Tale scuola, a decorrere dall’anno scolastico1952/53, veniva statizzata ed i relativi oneri venivano assunti dal Ministero della Pubblica Istruzione. Intanto, dall’anno scolastico 1951/52, l’Ente richiedeva ed otteneva l’autorizzazione per il funzionamento di una scuola secondaria di tipo agrario (Istituto Tecnico Agrario parificato). Dal 1° ottobre 1958 anche tale scuola veniva statalizzata e gli oneri passavano al Ministero della Pubblica Istruzione…

molecole bioattive dei pomodori

Il pomodoro è uno degli ortaggi più̀ diffusi a livello mondiale. In Italia rappresenta una buona fetta della produzione agricola totale del paese che introdotto in Europa circa 500 anni fa, è ancora considerato una coltura simbolo dell’Italia, in particolare della Campania. Negli anni ’80 iniziò il declino della produzione di pomodoro in Campania a causa di una serie di ragioni socio-economiche e biologiche; comincio cosi a svilupparsi la coltivazione di questo orticolo in Puglia legata all’introduzione di varietà resistenti alla maggior parte delle malattie e che meglio si adattano alla raccolta meccanizzata. Queste nuove varietà presto hanno iniziato a dominare i mercati nonostante fossero spesso considerevolmente inferiori per sapore e qualità organolettiche. Una conseguenza di ciò è stata la scomparsa costante di ecotipi selezionati in centinaia di anni dai coltivatori locali poiché, anche se caratterizzati da migliori qualità organolettiche, hanno una bassa produttività e sono molto sensibili ad un’ampia gamma di patogeni…

Ilenia Bravo, Patrizia Papetti – Dipartimento di Economia e Giurisprudenza Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Campus Folcara, Viale dell’Università, 03043 Cassino (Fr), Italia.

Piante ornamentali

Esiste l’erronea convinzione che i prodotti di origine vegetale, in quanto naturali, non possano nuocere alla salute. I dati annuali dell’ISS ci ricordano invece che il fenomeno delle intossicazioni da piante è ampio e variegato. Esso può coinvolgere sia prodotti erboristici di scarsa qualità (adulterati o sofisticati, tanto più se acquistati su siti internet di dubbia sicurezza), oppure mal conservati o utilizzati in maniera impropria, sia specie tossiche selvatiche, scambiate per eduli da chi, privo di adeguata conoscenza in merito, le ricerca spontaneamente in natura e più frequentemente, specie tossiche ornamentali che, tra le mura domestiche o nei giardini, attraggono la curiosità dei bambini ignari del pericolo. Ogni anno, i bambini al di sotto dei 6 anni di età, rappresentano il 46% delle vittime totali da intossicazione, esse avvengono accidentalmente in ambiente domestico nel 94% dei casi…

Sunto ed aggiornamento dell’elaborato di tesi in Farmacognosia del Corso di Laurea in Farmacia (Facoltà di Farmacia e Medicina) Sapienza Università di Roma.
Relatore: Prof.ssa Annabella Vitalone – Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia “Vittorio Erspamer”, Sapienza Università di Roma.
Studente: Dott.ssa Silvia Mentil, laureata in Farmacia, presso Sapienza Università di Roma.

La storia dell’Istituto ha inizio il 2 novembre 1880, quando il ministero dell’agricoltura decise di istituire una Scuola Pratica di Agricoltura a Cagliari.
La prima sede della nuova scuola di viticoltura ed enologia fu Villa Muscas in zona Istelladas nell’attuale via Sant’Alenixedda nei pressi del quartiere di Villanova, il cui acquisto fu deliberato dal Consiglio civico nel 1885. La Scuola, già a partire dal 1886, aveva a disposizione un’estensione di 16 ettari per l’impianto del podere dell’azienda agraria. Il ministero della pubblica istruzione nel 1887 inviò a Cagliari il professor Sante Cettolini, enologo di Conegliano Veneto, il quale tra difficoltà di ogni genere e l’indifferenza e l’incomprensione quasi generali, il 1° aprile 1889, con il sostegno scientifico del Cavalier Missaghi, professore di chimica ed ex rettore dell’Università di Cagliari, aprì la Regia Scuola di Viticoltura ed enologia di Cagliari. La scuola nell’ultimo decennio del 1800 subì diverse modifiche e ampliamenti dei suoi locali. Intorno alla casa rustica si estendeva il terreno che superava i 18 ettari interamente coltivato a vigna e a frutteto…

La gestione sostenibile delle risorse naturali è fondamentale per la salute del nostro pianeta. Le attività umane, infatti, interagiscono continuamente con diversi ecosistemi, per ottenere beni e servizi necessari alla sopravvivenza dell’umanità. D’altra parte, l’utilizzo di queste risorse deve essere effettuato in modo sostenibile, il che significa soddisfare i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la possibilità di quelle future di fare lo stesso.
Quando si parla di gestione delle risorse forestali uno degli aspetti principali da considerare è la sostenibilità delle operazioni forestali. Con il termine operazioni forestali si intendono tutte quelle attività svolte dall’uomo per ottenere prodotti legnosi dalle foreste. Tra le operazioni forestali è possibile annoverare l’abbattimento degli alberi (abbattimento), la suddivisione dell’albero abbattuto negli assortimenti desiderati, ad esempio pezzi lunghi 1 m nel caso di legna da ardere (allestimento), lo spostamento degli assortimenti dal bosco alla viabilità più vicina (concentramento), e infine portare gli assortimenti al sito di imposto (esbosco)…

Francesco Latterini: Ricercatore presso l’Istituto di Dendrologia dell’Accademia Polacca delle Scienze, Principal Investigator del progetto AIMSUSFOR.
Andrzej M. Jagodziński: Professore Ordinario e Direttore dell’Istituto di Dendrologia dell’Accademia Polacca delle Scienze, Supervisore del progetto AIMSUSFOR.
Paweł Horodecki: Ricercatore presso l’Istituto di Dendrologia dell’Accademia Polacca delle Scienze.
Rachele Venanzi: Ricercatore presso il Consiglio per la Ricerca e l’Analisi dell’Economia Agraria – Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari (CREA-IT)
Damiano Tocci: Dottorando presso il Dipartimento DAFNE dell’Università degli Studi della Tuscia.
Rodolfo Picchio: Professore Associato presso il Dipartimento DAFNE dell’Università degli Studi della Tuscia.