Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Fran­ce­sco Ma­ri­no

Nel 1924 Ru­dolf Stei­ner (1861-1925) tenne una serie di 8 con­fe­ren­ze in­ti­to­la­te “Im­pul­si scien­ti­fi­co-spi­ri­tua­li per il pro­gres­so del­l’a­gri­col­tu­ra” con le quali si get­ta­ro­no le basi del­l’a­gri­col­tu­ra bio­di­n­a­mi­ca.
R. Stei­ner, che in­se­gnò sa­pien­za eso­te­ri­ca e mi­sti­ci­smo, è fon­da­to­re del­l’an­tro­po­so­fia de­fi­ni­ta dallo stes­so come un tipo di co­no­scen­za, una porta d’ac­ces­so ad un mondo tra­scen­den­te.
Sem­bra che la terra svol­ga un ruolo par­ti­co­la­re per con­se­gui­re co­no­scen­ze di mondi su­pe­rio­ri. Così Stei­ner in­ter­pre­ta l’e­ven­to del Gol­go­ta: “Quan­do a Gesù sulla croce venne aper­to il fian­co e colò il san­gue, il Cri­sto si con­giun­se con la terra” da al­lo­ra la na­tu­ra rap­pre­sen­ta una po­ten­te forza spi­ri­tua­le per la sal­vez­za, in quan­to solo i pro­dot­ti na­tu­ra­li con­ten­go­no forze per cu­ra­re e sal­va­re l’u­ma­ni­tà. Que­sto po­treb­be spie­ga­re per­ché Stei­ner so­stie­ne che me­to­di na­tu­ra­li in agri­col­tu­ra sono da uti­liz­za­re e per­ché fer­ti­liz­zan­ti di sin­te­si e fi­to­far­ma­ci de­vo­no es­se­re esclu­si.
L’e­sclu­sio­ne, dun­que, di fer­ti­liz­zan­ti sin­te­ti­ci e di fi­to­far­ma­ci in bio­di­n­a­mi­ca non è mo­ti­va­to da pre­oc­cu­pa­zio­ni am­bien­ta­li, anche per­ché Stei­ner non da istru­zio­ni su come mi­glio­ra­re la fer­ti­li­tà del suolo e dei nu­trien­ti ma ha in­se­gna­to come in­ca­na­la­re ‘for­ze’ nel cibo come un con­tri­bu­to es­sen­zia­le allo svi­lup­po spi­ri­tua­le del ge­ne­re umano.
La vi­sio­ne mi­sti­ca tra spi­ri­to e terra di Stei­ner avrà non poca in­fluen­za nel na­zio­nal­so­cia­li­smo. Al­cu­ni tra i ge­rar­chi del terzo Reich: Ru­dolf Hess, Hen­ri­ch Himm­ler, Wal­ther Darrè ave­va­no fa­mi­lia­ri­tà con la fi­lo­so­fia an­tro­po­so­fi­ca.
Nel 1942 H. Himm­ler scri­ve­va: “il con­ta­di­no del no­stro ceppo raz­zia­le ha sem­pre cer­ca­to con at­ten­zio­ne di au­men­ta­re i po­te­ri na­tu­ra­li del suolo, delle pian­te e degli ani­ma­li per con­ser­va­re l’e­qui­li­brio com­ples­si­vo della na­tu­ra. Per lui, il ri­spet­to per la crea­zio­ne di­vi­na è la mi­su­ra di tutta la cul­tu­ra”.
Wal­ther Darrè, mi­ni­stro del­l’a­gri­col­tu­ra del Reich dal 1933 al 1942, dif­fu­se il pro­gram­ma di agri­col­tu­ra ispi­ran­do­si a Stei­ner “l’at­ti­vi­tà del con­ta­di­no non è sol­tan­to un pro­ble­ma di pro­du­zio­ne ma lo stru­men­to per poter con­ser­va­re lo spi­ri­to della stir­pe te­de­sca…già i no­stri avi sa­pe­va­no que­sto e ve­ne­ra­va­no la na­tu­ra come es­se­re vi­ven­te”.

  Edifici e serre della piantagione Biodinamica
Edi­fi­ci e serre della Pian­ta­gio­ne “bio­di­n­a­mi­ca” nel campo di con­cen­tra­men­to di Da­chau. 

La col­ti­va­zio­ne di erbe lo­ca­li fu idea del “grup­po di la­vo­ro per lo stu­dio delle pian­te me­di­ci­na­li”, Hein­ri­ch Himm­ler mo­strò par­ti­co­la­re in­te­res­se nel pro­get­to. Qui un grup­po di la­vo­ro di pro­get­ti­sti avreb­be do­vu­to pro­dur­re una col­le­zio­ne di pian­te per Himm­ler. Foto: Karel Kasak, (1941) Ar­chiv KZ-Ge­denk­stätte Da­chau

Che piac­cia o meno l’a­gri­col­tu­ra bio­di­n­a­mi­ca è in­scin­di­bi­le dal­l’an­tro­po­so­fia con­di­vi­den­do­ne oc­cul­ti­smo e spi­ri­tua­li­tà.
Nel corso delle 8 le­zio­ni Stei­ner diede istru­zio­ni in con­for­mi­tà con la sua vi­sio­ne di un mondo so­vran­na­tu­ra­le, men­tre ri­sul­ta­no as­sen­ti aspet­ti di na­tu­ra pret­ta­men­te tec­ni­co-agro­no­mi­ca, anzi le ri­spo­ste, alle do­man­de poste du­ran­te le di­scus­sio­ni al ter­mi­ne delle le­zio­ni, de­no­ta­no una vaga co­no­scen­za degli ar­go­men­ti, ecco al­cu­ni esem­pi:

  • D. si trat­ta di or­ti­ca an­nua­le o pe­ren­ne?
  • R. ur­ti­ca dioi­ca.
  • D. che cosa si in­ten­de per me­sen­te­re di bo­vi­no?
  • R. In­ten­do pro­prio il me­sen­te­re. A quan­to ne so il suo nome è me­sen­te­re.
  • D. è come dire trip­pa?
  • R. Non è lo stes­so si trat­ta di me­sen­te­re.
  • D. come si de­vo­no cat­tu­ra­re gli in­set­ti? è il caso di ado­pe­rar­li allo stato lar­va­le?
  • R. per gli in­set­ti si può usare sia la larva, sia l’ in­set­to alato. Può darsi che si debba spo­sta­re un po’ la co­stel­la­zio­ne dell’ Ac­qua­rio in di­re­zio­ne del Can­cro, nel caso chesi usino le larve in­ve­ce dell’ in­set­to alato. L’ in­set­to com­ple­to avrà la sua co­stel­la­zio­ne giu­sta più in di­re­zio­ne dell’ Ac­qua­rio.

 Lotta alle arvicole secondo il metodo biodinamico

In­ter­pre­ta­re l’a­gri­col­tu­ra come co­no­scen­za glo­ba­le e su come si rap­por­ta con il cosmo, non rien­tra tra le fi­na­li­tà delle scien­ze agra­rie o tra le at­ti­vi­tà di quel mi­lio­ne e 800.000 azien­de agri­co­le pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio na­zio­na­le che pra­ti­ca­no l’a­gri­col­tu­ra con­ven­zio­na­le a fron­te delle 312 azien­de bio­di­n­a­mi­che (Istat; 6° Cen­si­men­to ge­ne­ra­le del­l’a­gri­col­tu­ra), un nu­me­ro ve­ra­men­te esi­guo; sa­reb­be in­te­res­san­te sa­pe­re quan­ti tra que­sti sono agri­col­to­ri che hanno da sem­pre col­ti­va­to la terra o quan­ti vo­glio­no ri­vi­ve­re il no­stal­gi­co mito del con­ta­di­no, dopo avere svol­to altre at­ti­vi­tà. Chi pra­ti­ca l’a­gri­col­tu­ra come fonte di red­di­to si ve­dreb­be, con la bio­di­n­a­mi­ca, ri­dur­re la pro­du­zio­ne ad et­ta­ro di circa il 25 – 40% ri­spet­to a quel­la con­ven­zio­na­le.
Pa­ra­dos­sal­men­te se tutta l’a­gri­col­tu­ra mon­dia­le si con­ver­tis­se al bio­lo­g­i­co-di­na­mi­co do­vrem­mo avere a di­spo­si­zio­ne un altro mi­liar­do di et­ta­ri di ter­re­no per pro­dur­re la stes­sa quan­ti­tà di cibo ne­ces­sa­rio per nu­tri­re i sette mi­liar­di di per­so­ne pre­sen­ti sulla terra, pra­ti­ca­men­te si do­vreb­be­ro di­strug­ge­re tutte le fo­re­ste del globo.
L’im­pat­to sa­reb­be ne­ga­ti­vo non solo sul red­di­to ma anche sul­l’am­bien­te; per pro­dur­re lo stes­so quan­ti­ta­ti­vo di pro­dot­to bi­so­gna oc­cu­pa­re una su­per­fi­cie di ter­re­no agri­co­lo mag­gio­re a di­sca­pi­to della flora e della fauna “bio­di­v­er­si­tà”.
L’uso di pro­dot­ti che hanno ori­gi­ne na­tu­ra­le: estrat­ti di pian­te, in­set­ti, mi­ne­ra­li non si­gni­fi­ca che siano più si­cu­ri di quel­li di sin­te­si re­go­la­men­ta­ti e te­sta­ti.
Un esem­pio elo­quen­te è il ro­te­no­ne, per molto tempo usato in agri­col­tu­ra bio­lo­g­i­ca, per­ché con­si­de­ra­to di “ori­gi­ne na­tu­ra­le” in quan­to estrat­to dalle ra­di­ci di pian­te tro­pi­ca­li della fa­mi­glia delle le­gu­mi­no­se.
Il ro­te­no­ne ad ampio spet­tro d’ azio­ne, è stato vie­ta­to per il forte im­pat­to am­bien­ta­le per­ché es­sen­do privo di se­let­ti­vi­tà è dan­no­so al­l’en­to­mo­fau­na utile ed è for­te­men­te tos­si­co per le api. Allo stes­so modo pi­re­troi­di e sol­fa­to di rame sono uti­liz­za­ti come na­tu­ra­li, ma pos­so­no crea­re gravi pro­ble­mi al suolo e al­l’am­bien­te.

Confronto fra terreni organici e non

Altro punto su cui vale la pena sof­fer­mar­ci è la si­cu­rez­za ali­men­ta­re; è opi­nio­ne cor­ren­te che il cibo pro­dot­to con me­to­di na­tu­ra­li sia più sano, poi­ché non con­tie­ne tos­si­ne ed è li­be­ro da re­si­dui di pe­sti­ci­di ar­ti­fi­cia­li. Studi hanno di­mo­stra­to che i ri­schi per la sa­lu­te pro­ven­go­no mag­gior­men­te da agen­ti pa­to­ge­ni di ori­gi­ne ali­men­ta­re piut­to­sto che da re­si­dui di an­ti­pa­ras­si­ta­ri.
Quan­do una col­tu­ra non è di­fe­sa dalle ma­lat­tie in modo ap­pro­pria­to ri­spon­de con la pro­du­zio­ne di tos­si­ne na­tu­ra­li (me­ta­bo­li­ti se­con­da­ri). Se­con­do la Food and Drug Ad­mi­ni­stra­tion (FDA) i li­vel­li di tos­si­ne na­tu­ra­li nei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci ri­sul­ta­no più ele­va­ti, per esem­pio si ri­scon­tra­no tassi più ele­va­ti di afla­tos­si­ne, so­stan­ze (na­tu­ra­li) ad ele­va­ta can­ce­ro­ge­ni­ci­tà nel­l’uo­mo.
Al­lo­ra a chi giova?
Forti del con­sen­so del­l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca, con la com­pli­ci­tà dei mezzi di co­mu­ni­ca­zio­ne, si è dif­fu­sa la con­vin­zio­ne ge­ne­ra­le, non sup­por­ta­ta da ri­sul­ta­ti scien­ti­fi­ci, che le agri­col­tu­re al­ter­na­ti­ve siano su­pe­rio­ri sotto molti aspet­ti al­l’a­gri­col­tu­ra con­ven­zio­na­le. Po­li­ti­ci e le­gi­sla­to­ri si mo­stra­no fa­vo­re­vo­li a fi­nan­zia­re, spes­so con somme non in­dif­fe­ren­ti, corsi ri­vol­ti al­l’in­se­gna­men­to del­l’a­gri­col­tu­ra bio­di­n­a­mi­ca: To­sca­na e Pie­mon­te fanno da mo­del­lo (da un’in­chie­sta con­dot­ta dal CICAP Cuneo ri­sul­ta che, nel­l’am­bi­to della mi­su­ra 111.1 del PSR 2007-2013, la re­gio­ne Pie­mon­te ha de­sti­na­to al­l’a­gri­col­tu­ra bio­di­n­a­mi­ca 782.400 euro).
Alla pre­sen­ta­zio­ne del pro­gram­ma delle at­ti­vi­tà della se­zio­ne Ca­la­bria di Bio­di­n­a­mi­ca, le af­fer­ma­zio­ni di un alto espo­nen­te na­zio­na­le del­l’as­so­cia­zio­ne agri­col­tu­ra bio­di­n­a­mi­ca, ren­do­no l’i­dea: “stia­mo la­vo­ran­do per in­se­ri­re nel pros­si­mo PSR in­ter­ven­ti in di­re­zio­ne della bio­di­n­a­mi­ca”, per ora in Ca­la­bria è stato av­via­to un pro­gram­ma di for­ma­zio­ne di due fi­gu­re “agri­col­to­re bio­di­n­a­mi­co” e “con­su­len­te bio­di­n­a­mi­co”, chis­sà chi fi­nan­zie­rà la pol­ve­re di stel­le!
A quan­do una Mi­su­ra “666” per fi­nan­zia­re il pre­pa­ra­to di achil­lea 502: ve­sci­ca di cervo ma­schio riem­pi­ta di fiori di achil­lea, ne gio­ve­rà l’un­gu­la­to e tutta la bio­di­v­er­si­tà mon­dia­le.

Fran­ce­sco Ma­ri­no, lau­rea­to in Scien­ze Agra­rie ad in­di­riz­zo Zoo­tec­ni­co pres­so l’U­ni­ver­si­tà di Fi­ren­ze e iscrit­to al­l’or­di­ne dei Dot­to­ri Agro­no­mi di Fi­ren­ze, è Pre­si­den­te del­l’As­so­cia­zio­ne “Agro­no­mi per la Terra”. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

 

La rivoluzione del filo di paglia

La Ri­vo­lu­zio­ne del Filo di Pa­glia
Un’in­tro­du­zio­ne al­l’a­gri­col­tu­ra na­tu­ra­le
Ma­sa­no­bu Fu­kuo­ka – Li­bre­ria Edi­tri­ce Fio­ren­ti­na

Que­sto libro rap­pre­sen­ta un punto di svol­ta per riav­vi­ci­nar­si con occhi fi­du­cio­si e non di­strut­ti­vi alla crea­zio­ne…
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