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Cenni sto­ri­ci e ri­fles­sio­ni sul Fio­ren­ti­no

di Maz­zan­ti Gio­van­ni – Fe­de­ra­zio­ne Ita­lia­na Al­le­va­to­ri Co­lom­bi

Fiorentino nero
Fio­ren­ti­no nero pt 96 di Marco Clau­den­ti (foto di Ro­ber­to Comi)

Ci sono un paio di buone ra­gio­ni che mi hanno sti­mo­la­to a scri­ve­re que­sto mo­de­sto ar­ti­co­lo sul Co­lom­bo Fio­ren­ti­no.
La prima, è che sono an­da­to con altri amici , a giu­di­ca­re alla mo­stra di Em­po­li in To­sca­na, e lì, con gran­de sod­di­sfa­zio­ne, ho visto un bel grup­po di Gazzi Fio­ren­ti­ni espo­sti.
La se­con­da è che anche alla Na­zio­na­le di que­st’an­no si sono ri­vi­sti, dopo anni di as­sen­za, i co­lom­bi di que­sta bella razza Ita­lia­na. A Em­po­li, una ne­vi­ca­ta ab­bon­dan­te ci ha colto di sor­pre­sa e non ci ha per­mes­so di fer­mar­ci a par­la­re come avrei vo­lu­to con gli al­le­va­to­ri che di so­li­to al po­me­rig­gio dopo il giu­di­zio ar­ri­va­no in mo­stra. Mi sono ba­sta­ti solo quei pochi mo­men­ti con chi era lì in mo­stra, per ca­pi­re il loro en­tu­sia­smo e, pas­sa­te­mi il ter­mi­ne, l’a­mo­re verso que­sta loro bella razza che ha le ori­gi­ni nella terra di Dante Ali­ghie­ri.
La sto­ria del Gazzo Fio­ren­ti­no do­vreb­be por­tar­ci ad una ri­fles­sio­ne: è un bel co­lom­bo di ta­glia me­dia-gran­de, alto e slan­cia­to, ele­gan­te, ar­mo­nio­so, con un bel di­se­gno de­fi­ni­to Gazzo; ha un ca­rat­te­re ario­so, vispo e bat­ta­glie­ro ma non cat­ti­vo; è anche un buon al­le­va­to­re della prole; è in so­stan­za una bella razza di co­lom­bi che do­vreb­be sod­di­sfa­re i gusti degli ap­pas­sio­na­ti anche i più esi­gen­ti, ma no­no­stan­te que­ste belle qua­li­tà in Ita­lia non ha mai sfon­da­to, men­tre ha tro­va­to esti­ma­to­ri in altre na­zio­ni e in par­ti­co­la­re in Ger­ma­nia e Au­stria.
Ep­pu­re il Co­lom­bo Fio­ren­ti­no era pre­sen­te quan­do il 17 e 18 di­cem­bre del 1977 a Mon­do­vì, in pro­vin­cia di Cuneo, si svol­se la Prima Espo­si­zio­ne Na­zio­na­le e Primi Cam­pio­na­ti Ita­lia­ni or­ga­niz­za­ti dalla neo­na­ta F.I.A.C. dove erano espo­sti com­ples­si­va­men­te 751 co­lom­bi.
La suc­ces­si­va re­cen­sio­ne dei cam­pio­na­ti rac­con­ta­va:
“Se­zio­ne 7 Gazzi Fio­ren­ti­ni; 8 sog­get­ti espo­sti, neri e rossi; Cam­pio­ne Ita­lia­no 1977 è un ma­schio rosso del Sig.​Odella di S.​Michele Mon­do­vi – Cuneo -, molto buono con punti 93; an­co­ra Molto buona 92 punti una fem­mi­na nera sem­pre del sig. Odel­la.”
Alla prima Mo­stra Na­zio­na­le erano espo­ste tutte le cin­que razze Ita­lia­ne ri­co­no­sciu­te a quei tempi. Le razze Asco­la­no, Ber­ga­ma­sco, Viag­gia­to­re ita­lia­no sono state ri­co­no­sciu­te dalla Fe­de­ra­zio­ne suc­ces­si­va­men­te e in tempi re­cen­ti.

Fiorentini
    A – Fio­ren­ti­no blu mar­tel­la­to nero, Ger­ma­nia 1963
B – Fio­ren­ti­no blu senza ver­ghe, Strau­bing 2010

A que­sto punto credo che possa es­se­re in­te­res­san­te per il let­to­re fare qual­che ap­pro­fon­di­men­to sugli ac­cen­ni sto­ri­ci di que­sta razza.
Scri­ve­va te­stual­men­te Ul­ri­co Hoe­pli, edi­to­re-li­bra­io della Real Casa, sulla pre­fa­zio­ne del Ma­nua­le “ I CO­LOM­BI DO­ME­STI­CI E LA CO­LOM­BI­COL­TU­RA” del 1909:
La se­con­da edi­zio­ne del ma­nua­le fu in breve esau­ri­ta per la be­ne­vo­la ac­co­glien­za che i co­lom­bi­col­to­ri cit­ta­di­ni e gli al­le­va­to­ri di co­lom­bi anche della cam­pa­gna fe­ce­ro alla ope­ret­ta del com­pian­to prof. Paolo Bo­niz­zi, dopo la com­ple­ta re­vi­sio­ne, della quale in­ca­ri­cai la So­cie­tà To­sca­na d’A­vi­col­tu­ra (Co­lom­bo­fi­la Fio­ren­ti­na).
Do­ven­do cu­rar­ne una terza edi­zio­ne af­fi­dai nuo­va­men­te la re­vi­sio­ne alla So­cie­tà To­sca­na d’A­vi­col­tu­ra (Co­lom­bo­fi­la Fio­ren­ti­na) , la quale in tren­ta­due anni di vita si è resa al­ta­men­te be­ne­me­ri­ta della Co­lom­bi­col­tu­ra Na­zio­na­le e della Scien­za
Il pre­sen­te ma­nua­le non è molto di­ver­so per quel che con­cer­ne la di­stri­bu­zio­ne della ma­te­ria, poi­ché la re­vi­sio­ne pas­sa­ta , l’o­pe­ra del prof. Paolo Bo­niz­zi, spo­glia­ta di al­cu­ne parti non cor­ri­spon­den­ti allo scopo pre­fis­so, fu resa più pra­ti­ca e più utile ed alla por­ta­ta anche del più mo­de­sto co­lom­bi­col­to­re della cam­pa­gna, ed ar­ric­chi­ta d’in­te­res­san­ti no­ti­zie sui pic­cio­ni mes­sag­ge­ri, sulla loro sto­ria sui loro ser­vi­gi e sul loro ad­de­stra­men­to, ma que­sta nuova edi­zio­ne è stata in­te­ra­men­te ri­ve­du­ta e cor­ret­ta e sono state ag­giun­te al­cu­ne idee per ren­de­re più chia­re al­cu­ne parti, per ram­mo­der­nar­la in al­cu­ne altre ove fu cre­du­to op­por­tu­no.”
-Mi­la­no 15 set­tem­bre 1909-
Dob­bia­mo tener pre­sen­te che esi­ste­va in To­sca­na in­tor­no agli anni 1870 la So­cie­tà d’A­vi­cul­tu­ra Co­lom­bo­fi­la Fio­ren­ti­na, Pre­si­den­te di que­sta “As­so­cia­zio­ne” era il Cav. Rag. Giu­lio Ce­sa­re Giac­chet­ti , au­to­re anche lui di di­ver­si libri di co­lom­bi­col­tu­ra.
In que­sto ma­nua­le si il­lu­stra­no le clas­si­fi­ca­zio­ni delle razze di co­lom­bi com­pre­so il no­stro Fio­ren­ti­no.

I Co­lom­bi Fio­ren­ti­ni:
La testa è gros­sa e mas­sic­cia con un collo ri­pie­ga­to a 8 alla ma­nie­ra dei cigni, petto assai pieno e por­ta­to in­nan­zi, dorso breve, coda breve di­vi­sa in due parti in modo da sem­bra­re come ta­glia­ta nel mezzo, per­fet­ta­men­te drit­ta e chiu­sa con com­pat­tez­za; ali brevi, drit­te in su che s’in­con­tra­no ser­ra­te die­tro la coda; tarsi lun­ghi per un co­lom­bo così gros­so, dita di­scre­ta­men­te pic­co­le.
Fi­gu­ra e por­ta­men­to, in cir­co­stan­ze nor­ma­li, ab­ba­stan­za cu­rio­si, di­ven­go­no poi stra­ni nel­l’ac­cop­pia­men­to, con il petto al­za­to, il collo pie­ga­to bru­sca­men­te e la coda ra­pi­da­men­te drit­ta tal­chè spes­so si toc­ca­no: a volta in­ce­do­no l’uno die­tro l’al­tro con passo ela­sti­co di lunga du­ra­ta.
Si pre­sen­ta­no in di­ver­se co­lo­ra­zio­ni a di­se­gni dif­fe­ren­ti di co­lo­re nero, rosso e bian­co, mac­chiet­ta­ti e scre­zia­ti in di­ver­se e non co­mu­ni ma­nie­re.
Nel mo­de­ne­se e nel reg­gia­no que­sti co­lom­bi ver­reb­be­ro chia­ma­ti “sca­vez­zi” , vale a dire sca­vez­za­ti in gra­zia della di­re­zio­ne della coda che li fa in certo modo sem­bra­re a coda sca­vez­za­ta e volta al­l’in­sù.
Qual­che volta anche i co­lom­bi Tri­ga­ni­ni (…………………) pre­sen­ta­no lo stes­so fatto dei co­lom­bi Fio­ren­ti­ni, cioè, di avere la coda pie­ga­ta in alto an­zi­ché posta oriz­zon­tal­men­te, ed è per­ciò che nel reg­gia­no i co­lom­bi Tri­ga­ni­ni sono chia­ma­ti pure sca­vez­zi.
La prima con­si­de­ra­zio­ne è che nella de­scri­zio­ne che viene fatta dal­l’au­to­re dei co­lom­bi Fio­ren­ti­ni non si cita mai il ter­mi­ne “Gazzo”, men­tre si sof­fer­ma con do­vi­zia di par­ti­co­la­ri sulla coda spac­ca­ta in due parti.
Se­con­da con­si­de­ra­zio­ne è che il Cav. Giac­chet­ti in un altro testo de­fi­ni­sce que­sto co­lom­bo “co­da­for­cu­ta”, ter­mi­ne che non sfug­ge al Ghigi che ne da la sua ver­sio­ne. Si­cu­ra­men­te la coda spac­ca­ta era un di­fet­to ri­cor­ren­te per quei tempi, ri­cor­do che anche negli anni 1970-80 era uno dei di­fet­ti che si ri­scon­tra­va con una certa fre­quen­za in pa­rec­chie razze. Poi con l’av­ven­to della Fe­de­ra­zio­ne e la rea­liz­za­zio­ne del Libro degli Stan­dard, in quasi tutte le razze la coda spac­ca­ta è stata con­si­de­ra­ta un grave di­fet­to da pe­na­liz­za­re. La se­le­zio­ne degli al­le­va­to­ri negli anni ha por­ta­to a far si che oggi que­sto di­fet­to è de­fi­ni­ti­va­men­te scom­par­so, anche per­ché era an­ti­e­ste­ti­co come le ali a col­tel­lo.
Qual­che anno dopo è usci­to un altro im­por­tan­te libro ” Pic­cio­ni Do­me­sti­ci e Co­lom­bi­col­tu­ra” di Ales­san­dro Ghigi che è ri­te­nu­to il padre della co­lom­bo­fi­lia mo­der­na.

Scri­ve­va il Prof.​Ghigi sul Gazzo Fio­ren­ti­no:
E’ que­sto un gros­so pic­cio­ne di sei a set­te­cen­to gram­mi, che ha la mac­chia­tu­ra del Tri­ga­ni­no gazzo, salvo le re­mi­gan­ti pri­ma­rie che sono bian­che; il por­ta­men­to è eret­to; i tarsi rag­giun­go­no i qua­ran­ta mil­li­me­tri di al­tez­za; si trat­ta quin­di di uno dei pic­cio­ni più alti.
Ne ho pos­se­du­to una cop­pia nera ac­qui­sta­ta nel 1930 al Cr­j­stal Pa­la­ce che ri­pro­du­ce­va di­scre­ta­men­te, ma dopo la muta com­par­ve­ro molte mac­chie nere sulle parti bian­che del corpo e si as­si­cu­ra che la le­git­ti­mi­tà (in senso tri­ga­nie­ro) di que­sti co­lom­bi sia sem­pre molto scar­sa”.
Con­ti­nua il Ghigi in un altro ca­pi­to­lo.
…… “Ho detto che il ” Co­da­for­cu­ta” del Gia­chet­ti, detto anche Mo­da­no deve ri­fe­rir­si a que­sta razza. Mio padre, quan­do non ero an­co­ra nato, (Ghigi è nato a Bo­lo­gna nel 1875) l’al­le­va­va con in­te­res­se; il caso volle che Egli fa­ces­se im­pa­glia­re uno di que­sti co­lom­bi, che ha pas­sa­to nu­me­ro­si de­cen­ni su un ar­ma­dio in una ca­me­ra vi­ci­no a quel­la dove io dormo in villa.
Non so per­ché que­sto ru­de­re non è mai an­da­to nella spaz­za­tu­ra e, in que­sti gior­ni mi è ser­vi­to.
E’ in­fat­ti un Gazzo Fio­ren­ti­no col tarso alto Qua­ran­ta mil­li­me­tri , di man­tel­lo Covro con testa Bri­na­ta e con spal­lac­ci bian­chi.
La coda man­gia­ta dalle tarme, la­scia ri­co­no­sce­re che essa era bigia come nei covri.
Nu­me­ro­si stra­ti di pol­ve­re hanno pro­tet­to i co­lo­ri scuri, dando ra­gio­ne al mio vec­chio im­bal­sa­ma­to­re Fac­chi­ni , il quale os­ser­va­va (1892) che la pol­ve­re è il mi­glior si­ste­ma per la con­ser­va­zio­ne degli ani­ma­li im­bal­sa­ma­ti.”
Poi, sem­pre il Ghigi, in un altro ca­pi­to­lo del suo libro fa un ri­fe­ri­men­to cu­rio­so sui co­lo­ri dei man­tel­li e come ven­go­no chia­ma­ti nelle di­ver­se aree geo­gra­fi­che e scri­ve:
……… “quan­do le co­pri­tri­ci delle ali por­ta­no una mac­chia trian­go­la­re nera che ha l’a­spet­to di una sca­glia, al­l’a­pi­ce della penna, que­sta com­bi­na­zio­ne di bigio e di nero è detta “Sca­glio­lo” in To­sca­na , “Tri­ga­no” a Mo­de­na.
Il ter­mi­ne Tri­ga­no de­ri­va dal Greco (………) che vuol dire tor­to­ra, per­ché anche le tor­to­re hanno le ali a sca­glie mar­ro­ni”.

Poi pro­se­gue spe­ci­fi­can­do le dif­fe­ren­ze nei ter­mi­ni dia­let­ta­li: nel mo­de­ne­se si dice “mu­na­ro ver­ghe rosse” men­tre in to­sca­no “ il Can­nel­la”.
Men­tre è lo “Sca­glio­lo rosso” per i To­sca­ni, di­ven­ta “Tri­ga­no di mu­na­ro” per i mo­de­ne­si che vor­reb­be dire “mu­gna­io” per­ché il fondo della penna ap­pa­re come in­fa­ri­na­to.
Al­lo­ra oggi viene da chie­der­si: se il Gazzo Fio­ren­ti­no era ri­te­nu­to gia al­lo­ra, ( e a ra­gion ve­du­ta pos­sia­mo dire) una delle razze più si­gni­fi­ca­ti­ve dal punto di vista del­l’e­ste­ti­ca, per l’e­le­gan­te linea e per la co­lo­ra­zio­ne di­stin­ta, ci­ta­ta e de­scrit­ta con do­vi­zia di par­ti­co­la­ri nei libri pub­bli­ca­ti da au­to­re­vo­li stu­dio­si delle razze di co­lom­bi come il Prof. Ghigi, Il cav. Gio­chet­ti, Teo­do­ro Pa­scal, il Prof.​Bonizzi , solo per ci­tar­ne i più noti, come mai non ha cat­tu­ra­to l’at­ten­zio­ne degli al­le­va­to­ri Ita­lia­ni come sa­reb­be stato giu­sto?
Per quali mo­ti­vi que­sta no­stra razza per anni è stata quasi ab­ban­do­na­ta, men­tre ha avuto esti­ma­to­ri in paesi stra­nie­ri che l’ hanno ap­prez­za­ta e per for­tu­na è stata sal­va­ta dall’ estin­zio­ne.
Come mai gli al­le­va­to­ri Ita­lia­ni hanno pre­fe­ri­to in­te­res­sar­si pre­va­len­te­men­te al­l’al­le­va­men­to di co­lom­bi este­ri delle razze più di­spa­ra­te senza co­no­scer­ne la sto­ria e l’ evo­lu­zio­ne?
Quali sono i gusti pre­va­len­ti o i mo­ti­vi che de­ter­mi­na­no gli orien­ta­men­ti dei tanti al­le­va­to­ri sulle scel­te delle razze da al­le­va­re?
Po­treb­be la Fe­de­ra­zio­ne met­te­re in piedi ini­zia­ti­ve per pro­muo­ve­re il no­stro pa­tri­mo­nio di Razze Ita­lia­ne? Cosa si è fatto in que­sti anni, cosa pos­sia­mo fare per il fu­tu­ro?
Sa­reb­be in­te­res­san­te apri­re un con­fron­to aper­to at­tra­ver­so il “No­ti­zia­rio” per ca­pi­re il per­cor­so che ha de­ter­mi­na­to il de­sti­no di al­cu­ne delle no­stre razze.
Penso che sa­reb­be utile dare vita ad un con­fron­to cul­tu­ra­le che ge­ne­ri in­te­res­se, cu­rio­si­tà e scam­bio di opi­nio­ni tra gli al­le­va­to­ri.
Que­sta ini­zia­ti­va si po­treb­be svi­lup­pa­re anche per­ché ci sono an­co­ra le ri­sor­se umane in at­ti­vi­tà che hanno fatto sto­ria e po­treb­be­ro con­tri­bui­re, con il loro punto di vista, ad ap­pro­fon­di­re il di­bat­ti­to. Ci sono an­co­ra gli al­le­va­to­ri che hanno fon­da­to e di­ret­to la Fe­de­ra­zio­ne, ci sono altri che hanno avuto un ruolo im­por­tan­te nell’ am­bien­te co­lom­bo­fi­lo Na­zio­na­le e non solo. Ci sono al­le­va­to­ri che hanno viag­gia­to al­l’e­ste­ro e che co­no­sco­no bene le real­tà della Co­lom­bo­fi­lia Eu­ro­pea che po­treb­be­ro con­tri­bui­re a que­sto con­fron­to.
Pro­va­re la sod­di­sfa­zio­ne di aver con­tri­bui­to alla cre­sci­ta col­let­ti­va è una sen­sa­zio­ne bel­lis­si­ma di­ce­va un noto fi­lo­so­fo, pur sa­pen­do in par­ten­za che ognu­no di noi ha nella sua testa un suo modo ori­gi­na­le ed unico di ela­bo­ra­re le cose, ma que­sto è il bello del con­fron­to e della vita. Anche nella co­lom­bo­fi­lia se in­co­min­cia­mo a con­fron­tar­ci, ma­ga­ri anche da po­si­zio­ni di­ver­se, pos­sia­mo aiu­ta­re altri a farsi delle idee pro­prie e ad ap­pas­sio­nar­si e forse a tro­va­re in­te­res­san­te l’al­le­va­men­to ama­to­ria­le dei co­lom­bi di razza e que­sto am­bien­te. E forse a co­no­sce­re e ap­prez­za­re anche una bella razza come i Gazzi Fio­ren­ti­ni. Dob­bia­mo chie­der­ci anche per­ché, men­tre al­cu­ne razze Ita­lia­ne tro­va­va­no for­tu­na e gra­di­men­to in altre na­zio­ni con al­le­va­to­ri che danno vita anche a dei Club di spe­cia­liz­za­zio­ne della razza, altre no­stre razze non sono mai riu­sci­te a var­ca­re i con­fi­ni Na­zio­na­li, (se non in casi spo­ra­di­ci) pur aven­do le ca­rat­te­ri­sti­che per po­ter­lo fare.
Il Gazzo Fio­ren­ti­no è il caso em­ble­ma­ti­co, dove in Ger­ma­nia gli esti­ma­to­ri di que­sta razza hanno fon­da­to as­sie­me a quel­li del Gazzo Un­ghe­re­se il Club di Spe­cia­liz­za­zio­ne con tanto di sito in­ter­net che pos­sia­mo vi­si­ta­re: www.​tauben-​ettengruber.​de
Per­so­nal­men­te mi sono av­vi­ci­na­to a que­sta razza cin­que anni fà quan­do ho com­pra­to al mer­ca­to di Was­ser­burg, in Ger­ma­nia, due cop­pie di Fio­ren­ti­ni solo per­ché mi di­spia­ce­va che nes­su­no se ne in­te­res­sas­se. Non avevo più no­ti­zie di al­le­va­to­ri di que­sta razza, ma­ga­ri ci sa­ran­no anche stati ma non ne ero a co­no­scen­za, e que­sto mi ama­reg­gia­va.
Ora posso dire che sono pro­prio con­ten­to di es­se­re in buona com­pa­gnia e spero che que­sto rin­no­va­to in­te­res­se per que­sta bella razza ita­lia­na sia con­ta­gio­so.
Se è le­git­ti­mo al­le­va­re una razza sco­no­sciu­ta, che non ce l’ha nes­su­no per por­tar­la in mo­stra, è anche vero che ci sono degli al­le­va­to­ri che non sono in­te­res­sa­ti a vin­ce­re un pre­mio con una razza di co­lom­bi dove in mo­stra non ci sia il con­fron­to con co­lom­bi di altri al­le­va­to­ri.
Per que­sto credo vada ap­prez­za­to in que­sta XXX edi­zio­ne dei Cam­pio­na­ti Ita­lia­ni di Pia­cen­za 2011 , la pre­sen­za di co­lom­bi Gazzi Fio­ren­ti­ni (31 no­vel­li ) di sei espo­si­to­ri pro­ve­nien­ti da cin­que Re­gio­ni che hanno espo­sto cin­que va­rie­tà di co­lo­ri. Un ri­tor­no in bel­lez­za anche per­ché ho sa­pu­to che altri al­le­va­to­ri si stan­no in­te­res­san­do al­l’al­le­va­men­to di que­sta razza..
Que­sto è anche un suc­ces­so per la Fe­de­ra­zio­ne e chi la rap­pre­sen­ta. Ma senza nulla to­glie­re a tutti quei bravi al­le­va­to­ri che hanno scel­to di de­di­car­si all’ al­le­va­men­to di que­sta razza au­toc­to­na, la cosa che io ri­ten­go in­te­res­san­te e che vor­rei qui evi­den­zia­re è il fatto che il Fio­ren­ti­no è tor­na­to e al­le­va­to nella Re­gio­ne di ori­gi­ne; la sua To­sca­na.
Se sa­pre­mo crea­re at­tor­no a que­sta razza (e non solo) anche un di­bat­ti­to cul­tu­ra­le e un per­cor­so che ci porti a co­no­scer­ne in ma­nie­ra ap­pro­fon­di­ta anche la sua sto­ria, si­cu­ra­men­te que­sta in­con­tre­rà esti­ma­to­ri che sa­pran­no ap­prez­zar­ne tutte le belle qua­li­tà.
Penso che ci sia il bi­so­gno di sti­mo­la­re il con­fron­to, la cir­co­la­zio­ne delle idee e del sa­pe­re tra gli al­le­va­to­ri co­lom­bo­fi­li, que­sto sa­reb­be a mio av­vi­so il mo­men­to e un modo per ren­de­re ul­te­rior­men­te in­te­res­san­te e pia­ce­vo­le l’al­le­va­men­to ama­to­ria­le e la se­le­zio­ne del co­lom­bo di razza, con l’ob­biet­ti­vo di in­ter­cet­ta­re anche nuovi ap­pas­sio­na­ti.

Fiorentini blu
    C – Fio­ren­ti­no fine ‘800
D – Fio­ren­ti­no, Pa­scal 1910

Maz­zan­ti Gio­van­ni – Riolo Terme – Socio FIAC

La FIAC – Fe­de­ra­zio­ne Ita­lia­na Al­le­va­to­ri Co­lom­bi nasce nel 1977 dalla vo­lon­tà di un grup­po di As­so­cia­zio­ni Co­lom­bo­fi­le di unir­si per dare vita ad un’ en­ti­tà di coor­di­na­men­to e rap­pre­sen­tan­za a li­vel­lo na­zio­na­le ed eu­ro­peo.
Base fon­da­men­ta­le è la pro­mo­zio­ne del­l’al­le­va­men­to del co­lom­bo or­na­men­ta­le da espo­si­zio­ne, nello spe­ci­fi­co la di­vul­ga­zio­ne delle razze ita­lia­ne di co­lom­bi, pa­tri­mo­nio ge­ne­ti­co e cul­tu­ra­le di ine­sti­ma­to va­lo­re. La FIAC ade­ri­sce al­l’En­ten­te Eu­ro­péen­ne d’A­vi­cul­tu­re et de Cu­ni­cul­tu­re, or­ga­ni­smo che rag­grup­pa tutte le Fe­de­ra­zio­ni Eu­ro­pee di al­le­va­to­ri di ani­ma­li da cor­ti­le. Ad oggi ade­ri­sco­no alla FIAC 27 As­so­cia­zio­ni Co­lom­bo­fi­le Ita­lia­ne lo­ca­li e 11 Grup­pi di Spe­cia­liz­za­zio­ne di razza che du­ran­te la sta­gio­ne espo­si­ti­va or­ga­niz­za­no le pro­prie mo­stre so­cia­li e ras­se­gne di Club. Ogni anno ven­go­no di­stri­bui­ti oltre 66.000 anel­li ma­tri­co­la­ri spe­ci­fi­ci per ogni razza di co­lom­bo, e viene or­ga­niz­za­to il Cam­pio­na­to Ita­lia­no di Co­lom­bi­col­tu­ra, espo­si­zio­ne na­zio­na­le che vanta circa 4.000 co­lom­bi espo­sti, molti dei quali di razze ita­lia­ne.
La FIAC forma i giu­di­ci co­lom­bo­fi­li che ope­ra­no du­ran­te le mo­stra e le ras­se­gne na­zio­na­li ed este­re, e vanta giu­di­ci abi­li­ta­ti al giu­di­zio in Espo­si­zio­ni Eu­ro­pee.
La ri­vi­sta uf­fi­cia­le della FIAC è il No­ti­zia­rio, tri­me­stra­le di­stri­bui­to ai soci che trat­ta ar­go­men­ta­zio­ni ine­ren­ti l’ al­le­va­men­to co­lom­bo­fi­lo come spe­cia­li sulle razze, ge­ne­ti­ca e ve­te­ri­na­ria, re­so­con­ti della sta­gio­ne espo­si­ti­va e tanto altro an­co­ra.
L’a­per­tu­ra e la col­la­bo­ra­zio­ne con le altre fe­de­ra­zio­ni Eu­ro­pee fa della FIAC un’ en­ti­tà vi­ta­le ed in con­ti­nuo ag­gior­na­men­to. At­tra­ver­so le As­so­cia­zio­ni Fe­de­ra­te tutti pos­so­no ade­ri­re alla FIAC ed in­tra­pren­de­re un’ av­ven­tu­ra co­lom­bo­fi­la ba­sa­ta sul di­ver­ti­men­to, il sano ago­ni­smo, l’ amore per le no­stre razze frut­to di tra­di­zio­ne ed espe­rien­za. Fe­de­ra­zio­ne Ita­lia­na Al­le­va­to­ri Co­lom­bi http://​www.​fi-​ac.​it/

 

La vite

Tor­to­re e Co­lom­bi
Ivano Pe­li­cel­la – Eda­gri­co­le

La fa­mi­glia dei Co­lum­bi­for­mi conta ben 309 spe­cie pre­sen­ti in quasi tutto il mondo…
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