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di Francesco Vignoli

Questa tecnica, si avvale del contributo degli elementi minerali presenti nell’organismo animale ed umano; queste sostanze le troviamo presenti in natura e sono inserite anche nella tavola periodica degli elementi, molto nota a tutti coloro che hanno avuto a che fare con lo studio preliminare della chimica organica ed inorganica insegnata alle scuole medie e ripresa in vario modo a livelli di studio superiore o universitario.
Sono sostanza indispensabili anche se presenti in minima quantità, svolgono un ruolo insostituibile e veramente utile nella prevenzione e nella cura dei più svariati squilibri energetici.
Per quello che riguarda l’applicazione nelle medicine alternative, fu un medico francese Mènetrier, il quale  studiò le varie reazioni dell’organismo in funzione di particolari stati di reazione organica dette “diatesi”, cioè modi di reagire di fronte ad avversità interne ed esterne.
Questo modo di curare tali situazioni reattive naturali prende il nome di “oligoterapia diatesica”, perché si basa sulla individuazione di un particolare stato reattivo naturale, che può essere affrontato con grandi risultati pratici tramite l’assunzione di: ferro, fluoro, litio, manganese, rame, cobalto, oro, argento, zolfo, zinco, selenio, iodio, molibdeno, vanadio ecc…
Questi minerali, vengono in genere preparati in soluzioni orali (fiale, gocce o spray) ed in alcuni casi diluiti secondo la tecnica omeopatica in diluizione decimale; oppure sono prodotti esclusivamente in soluzioni orali con concentrazioni molto ridotte, senza essere diluiti omeopaticamente.
La essenzialità di questi rimedi si giustifica  per la loro azione catalica, cioè per la loro indispensabile presenza attiva nelle reazioni organiche in cui avviene la sintesi di zuccheri, proteine, ormoni,inoltre essendo parte attiva delle molecole enzimatiche, la loro presenza permette che questi enzimi (sostanze in grado di accelerare nel tempo le reazioni metaboliche)possano agire normalmente, per promuovere in millesimi di secondo  le reazioni organiche, che senza di loro, avverrebbero in tempi più lunghi(minuti, ore).
Oltre alla funzione catalitica, essi sono stati studiati per il loro ruolo nutrizionale, come elementi indispensabili onde evitare carenze e come veri e propri farmaci se impiegati in certe patologie a dosaggi molto più alti,come approccio terapeutico;ad esempio il fluoro ad alti dosaggi nella terapia dell’osteoporosi o il solfato di zinco nell’artrite psoriasica, in campo umano e animale ove vi fosse una patologia similare.
Nella scelta di un gruppo di terapie rispetto ad altre, l’oligoterapia in genere, si pone come trattamento di fondo,per periodi prolungati nelle malattie di lunga durata oppure in molte forme acute come terapia d’urto per somministrazioni ripetute.
Vediamo ora più in dettaglio cosa sono questi oligoelemento
La scoperta degli oligoelementi è opera di Gabriel Bertrand e di Marcel
Macheboeuf.

Sono elementi chimici presenti nell’organismo animale ed umano ad una concentrazione inferiore al 0,01 % Gli oligoelementi costituiscono circa l’1 % degli  atomi del corpo umano. I più abbondanti sono: il Ferro, il Fluoro, il Silicio, lo Zinco ed il Rame. La maggior parte di essi ha una concentrazione totale inferiore a 10 mg., come il Manganese, il Selenio, il Cromo, il Litio, lo Iodio, il Molibdeno, il Cobalto e il Vanadio.
Per la loro bassa concentrazione, questi elementi vengono definiti- “ultramicroelementi“.
Viene indicata, qui di seguito, la quantità media totale di alcuni oligoelementi nell’uomo adulto, che non si discosta in termini di proporzioni con quella degli animali domestici più comuni.
Ferro 5 g
Fluoro 3 g
Silicio 2-3 g
Zinco 9-3 g
Rame 7Q-120 mg
Vanadio 15-20 mg
Manganese 12-20 mg
Iodio 10-20 mg
Selenio 5-13 mg
Molibdeno 10 mg
Nickel 10 mg
Cromo 6 mg
Arsenico 1-2 mg
Cobalto 1,5 mg

Gli elementi essenziali
Viene ritenuto “essenziale ogni elemento minerale !a cui carenza comporta l’alterazione di una o pigia funzioni, le quali possono essere corrette da un apporto adeguato dell’elemento stesso.
Essi svolgono, dunque, un ruolo fisiologico fondamentali nella chimica del vivente, al punto tale che un organismo non può crescere o completare il suo ciclo vitale senza di essi.

Sono presenti in tutti i tessuti sani, svolgono un ruolo che non può essere sostituito da nessun altro ed hanno una concentrazione relativamente costante, che richiede un continuo controllo di tipo omeastatico (cioè in grado di mantenere l’equilibrio tra essi).
All’inizio degli anni 60, solo una decina di tutti gli elementi minerali rispondeva ai requisiti descritti; al momento attuale circa 113 degli elementi  del sistema periodico degli elementi possono essere considerati “essenziali”.

Tavola periodica degli elementi
Tavola periodica degli elementi

Tra gli oligoelementi 15 sono da ritenersi “essenziali“. Di essi 4 sono “metalloidi”: Fluoro, Iodio, Selenio e Silicio. Gli altri 11 appartengono al gruppo dei “metalli di transizione”: Cromo, Cobalto, Ferro, Litio, Manganese, Molibdeno, Nickel Rame, Stagno, Vanadio, Zinco.
Ne esistono alcuni  che pur non essendo considerati “essenziali”, possono svolgere un’attività terapeutica: Alluminio, Argento, Oro, Bismuto, Germanio.

L’attività degli oligoelementi
In generale svolgono funzione catalitiche, attivano ormoni, partecipano al metabolismo degli zuccheri, delle proteine e dei grassi, partecipano ai meccanismi di difesa e alla lotta contro i radicali liberi.
Un catalizzatore come accennato sopra, è una sostanza che modifica la velocità di una reazione chimica, solitamente accelerandola, senza subire modificazioni da questa reazione. Un enzima è un catalizzatore composto da proteine che diventa attivo solo in presenza di oligoelementi.

Ogni cellula del corpo umano è un piccolo laboratorio in cui si verifica un numero imponente di reazioni, ordinate dalla attività specifica e selettiva dell’attività degli enzimi. Enzimi ed oligoelementi sono, quindi, fattori cellulari vitali.

L’oligoterapia “catalitica
E’ il primo indirizzo di oligoterapia, introdotto negli anni ’30, dal medico francese Jacques Mènétrier,secondo l’oligoterapia catalitica, le moderne condizioni di vita, l’inquinamento alimentare, atmosferico e medicamentoso, le malattie, comportano fenomeni di blocco degli oligoelementi presenti nell’organismo, con l’inattivazione parziale o totale dell’attività degli enzimi, da loro presieduta. Tale fenomeno è definito “chelazione”,e le manifestazioni morbose delle malattie, originerebbero da tali blocchi.

L’oligoterapia “nutrizionale
Storicamente, l’oligoterapia nutrizionale è la seconda forma di utilizzazione sistematica degli elementi minerali. Si sviluppa negli anni `60 grazie ai notevoli progressi della Scienza dell’Alimentazione che consentì di determinare il ruolo dei vari oligoelementi e il loro fabbisogno.
L’individuazione di una carenza in oligoelementi essenziali, implica la correzione, attuata mediante opportuna integrazione alimentare e minerale.
Più recentemente si è sviluppata la Medicina Ortomolecolare e la Nutriterapia. Oggetto di studio di tali discipline é lo studio del ruolo dei micronutrienti essenziali (oligoelementi, vitamine, aminoacidi ed acidi grassi essenziali) e la loro somministrazione in condizioni di carenza.
L’oligoterapia “farmacologica è la forma più recente di utilizzazione terapeutica di elementi minerali, si basa sull’impiego di concentrazioni nettamente più elevate di oligoelementi, rispetto all’oligoterapia catalitica e nutrizionale, che vengono definite “farmacologiche”. L’attività terapeutica risultante appare nettamente diversa da quella ottenuta con l’approccio nutrizionale.
Alcuni esempi di utilizzazione clinica dell’oligoterapia farmacologica sono quelli dell’impiego del Fluoro nel trattamento dell’osteoporosi, del solfato di zinco nel trattamento dell’artrite psoriasica e del morbo di Wilson oppure dei Rame, in associazione con Novocaina (anestetico locale) e salicilato di sodio, nel trattamento dell’artrite reumatoide.

 Oligoterapia nei piccoli animali

Le “diatesi” in oligoterapia catalitica
In base all’osservazione clinica, J. Ménétrier individuò 4 grandi tendenze morbose generali che definì “diatesi”,per ognuna delle quali  precisò le caratteristiche cliniche e gli oligoelementi specifici.
Nel corso della vita dell’uomo e animale si passa lentamente dalle diatesi 1 e 2, dette “diatesi dì nascita”, in quanto condizionate dal patrimonio genetico e familiare, alle diatesi 3 e 4, dette “diatesi di involuzione”.
Le prime due sono definite anche “diatesi giovani” perché esprimono vitalità, capacità di difesa e di adattamento, mentre le ultime due sono dette “vecchie” per il progressivo venire meno della vitalità. In condizioni abnormi (infezioni, traumi, interventi chirurgici, abuso di farmaci, abbandoni, esposizione a condizioni di stress, abitudini  alimentari scorrette per lunghi periodi) si può assistere ad una accelerazione di passaggio ad una diatesi più “vecchia”.
La somministrazione precoce e tempestiva dell’oligoelemento adatto favorisce il ripristino della condizione precedente, con il passaggio alle diatesi più “giovani” (come meccanismo si sovrappone alla guarigione naturale secondo la decina energetica).

La diatesi 1 – “allergica” o del Manganese (Mn)
La diatesi 1 – “allergica” raggruppa un insieme di manifestazioni morbose, espressione di una reattività  eccessiva, di tipo prevalentemente allergico (orticaria, eczema, asma bronchiale, rinite allergica, ipertensione arteriosa, pruriti intensi, enteropatie, algie diffuse senza deformità articolari, forme reumatiche nei giovani animali).
Da un punto di vista del comportamento questo modello presenta una iperattività, intensa emotività, agitazione e euforia verso fine giornata.
L’oligoelemento di base indicato in queste forme morbose è  quindi il Manganese, mentre elementi complementari utili sono lo Zolfo e lo Iodio.

La diatesi 2 – “ipostentica” o del Manganese – Rame (Mn-Cu)
Essa  raggruppa un insieme di manifestazioni morbose caratterizzate da processi infettivi a ripetizione a livello otorinolaringoiatrico, respiratorio, gastroenterico e urinario (rinite, faringite, tonsilliti, otite, sinusite, bronchite, cistiti recidivanti, tendenza all’ipotiroidismo, alcune forme di eczema, colite, mestruo doloroso).
Dal punto di vista del comportamento questo modello reattivo è caratterizzato da ipostenia facile affaticabilità, necessità di molte ore di recupero e di sonno, calo energetico nella seconda metà della giornata.
La terapia con oligoelementi è basata sulla somministrazione del complesso Manganese-Rame, associato spesso al  Rame, come oligoelemento complementare.

La diatesi 3 – “distonica” o del Manganese – Cobalto (Mn-Co)
La diatesi 3 – “distonica”, detta anche “neuroartritica”, raggruppa un insieme di manifestazioni morbose conseguenti a distonia neurovegetativa (disturbi della circolazione arteriosa e venosa, gastroduodenite, ulcera gastroduodenale, intestino irritabile, artrosi nelle sue varie localizzazioni, fibromialgie, disturbi del ciclo estrale, disturbi del sonno, ansia e turbe dell’umore, alterazioni del metabolismo).
E’ dominata dall’ansia, preoccupazione per il cibo, l’ambiente o la presenza di altri animali non accettati e dalla diminuita capacità di concentrazione e di memoria, nel caso di animale da lavoro. Caratteristica è la astenia al mattino, ma soprattutto il progressivo affaticamento nel corso della giornata, che si esprime con  difficoltà di movimento agli arti posteriori; viene definita diatesi “vecchia” e di “involuzione”, in quanto si perviene ad essa partendo dalle prime due diatesi.
II trattamento delle manifestazioni di questo modello reattivo è il complesso Manganese-Cobalto, oligoelementi complementari frequentemente indicati sono: Cobalto, Magnesio, Potassio, Litio.

La diatesi 4 – “anergica” o del Rame-Oro-Argento (Cu-Au-Ag)
E’ la diatesi caratterizzata dalla mancanza di vitalità é capacità di adattamento dell’organismo (convalescenza, esiti di trauma recente o remoto, dopo un intervento chirurgico, processi infiammatori e infettivi a ripetizione e a lenta risoluzione, compromissione dello stato generale, depressione). Può essere transitoria o lieve come nella convalescenza, oppure essere persistente nelle situazioni precedenti lesioni anche gravi.
Si evidenzia la perdita progressiva della vitalità e concentrazione dell’animale, con atteggiamento generale di rinuncia con tendenza all’isolamento e alla depressione. La stanchezza generale non migliora con il riposo.
II trattamento richiede il complesso Rame-Oro-Argento.

II rapporto tra le diatesi
Le diatesi descritte da Ménétrier in Medicina Funzionale, sono modelli reattivi generali capaci di una progressione evolutiva. Nel corso della vita si passa progressivamente dalle diatesi=1 e 2, dette “diatesi di nascita” in quanto condizionate dal patrimonio genetico familiare, alle diatesi 3 e 4, dette “diatesi di involuzione”. Le prime due sono definite anche “diatesi giovani” perché esprimono vitalità, capacità di difesa e di adattamento, mentre le ultime due sono dette “vecchie” per il progressivo venire meno della vitalità.
In condizioni fisiologiche si assiste ad una evoluzione dalle prime diatesi alle ultime. Tuttavia, episodi infettivi ripetuti, traumi fisici e psichici, interventi chirurgici, abuso di farmaci, surmenage plico-fisico, abusi alimentari o sessuali, abitudini alimentari scorrette, possono accelerare il passaggio ad una diatesi più “vecchia”.
La somministrazione precoce e tempestiva dell’oligoelemento specifico favorisce il ripristino della condizione precedente con il passaggio alle diatesi più “giovani”. In tal modo, un paziente che presenti prematuramente le caratteristiche della diatesi ”distonica con l’assunzione di Manganese-Cobalto, può ritornare alla diatesi 1. Questa possibilità di passaggio da una diatesi all’altra, rende necessaria una valutazione periodica del singolo caso, non oltre i 2-3 mesi, per poter adeguare il trattamento alle modificazioni intervenute.

La “sindrome da disadattamento”
Secondo J. Ménétrier e H. Picard, la “sindrome da disadattamento” è la difficoltà di adattamento delle ghiandole endocrine agli stimoli ipofisari, secondo l’asse ipofìso-genitale e ipofiso-pancreatico. Si tratta di squilibri legati al acttivo funzionamento generale delle ghiandole endocrine dei nostri animali, non fa propriamente parte delle 4 diatesi descritte in precedenza, ma può associarsi ad esse.
Nella sindrome da disadattamento relativa all’asse ipofiso-genitale si possono manifestare ritardi di sviluppo locale o generale, disturbi della libido nei maschi e nelle femmine nel ciclo estrale, nel calore, disfunzioni ovariche.
Nella sindrome da disadattamento correlata con alterazioni dell’asse ipofiso-pancreatico, si hanno manifestazioni da alterazioni del metabolismo glucidico: appetito esagerato,malessere prima dei pasti, sonnolenza post-prandiale, astenia generale.
L’associazione Zinco-Rame è il regolatore endocrino della sindrome da disadattamento dell’asse ipofiso-genitale, mentre l’associazione Zinco-Nickel-Cobato è indicata nella sindrome da disadattamento dell’asse ipofiso-pancreatico.

I preparati in oligoterapia catalitica
Vengono ricordati brevemente le caratteristiche fondamentali dei preparati in oligoterapia catalitica.

1. Gli oligoelementi non possono essere somministrati in soluzione sotto forma di metallo, ma in forma ionizzata.
2. La quantità dell’oligoelemento è dell’ordine del milionesimo di grammo (10/-6 g) in modo da assicurare un’ampia superficie di contatto e quindi la possibilità di legame. Quantità superiori aumentano gli aggregati tra gli oligoelementi, diminuendo la loro disponibilità.
3. Gli ioni metallici devono presentarsi sotto forma di “alta energia” (teoria de quanti) per essere capaci di attivare gli elementi già presenti nell’organismo, ma non biodisponibili a motivo della chelazione (cioè del legame con proteine che non li rendono disponibili nei liquidi organici).

In oligoterapia catalitica, i gluconati sono i preparati ottimali. II radicale anionico impiegato è il gluconato, precursore diretto del glucosio. L’ossidazione del gluconato porta all’acido gluconico che rappresenta una delle vie di detossicazione più importanti dell’organismo. La farmacocinetica (meccanismo interno che permette di far agire il rimedio), rivela un assorbimento ottimale per via orale (ai lati delle labbra sotto la lingua), sovrapponibile a quella iniettiva.
Particolare interesse rivestono alcuni preparati che utilizzano come veicolo per gli oligoelementi, l’acido pidolico. Si tratta di un aminoacido ciclico che assicura il trasporto attivo degli oligoelementi, in maniera ottimale e senza alcun rischio di tossicità.

Bibliografia
– Prontuario di omeopatia: Mario Aluigi, consigli pratici di terapia energetica per le famiglie. Guaraldi/Gufo edizione 1996.
– Le altre Medicine: Mario Aluigi, compendio di medicina omeopatica e medicina tradizionale cinese AIEP/Guaraldi Editore 1994.
– Agopressione: il metodo d’agopuntura senza aghi Maurizio Rosemberg Colorni Red/Edizioni 1993.
– Teoria e metodologia omeopatica in medicina veterinaria: Sergio Canello IPSA Editore 1995.
– Thérapeutique homéopatyhique vétérinaire: Marie-Noelle Issautieur-Henry Calvet Boiron Edition France 1987.
– Nuovi Orizzonti in medicina, la teoria dei biofotoni: Fritz Albert Popp IPSA Editore 1984.
– Fitogemmoterapia nella pratica clinica: Bruno Brigo Edizioni Boiron 1988
– Le medicine naturali: Bruno Brigo cd multimediale VERSIONE NATURA MEDICATRIX  Edizione Tecniche Nuove 1998.
– Medicina Nnaturale 11 approcci terapeutici… versione cd rom Edizione Tecniche Nuove 1999.
– Omeoptaia Veterinaria: Franco del Francia edizione red 1988.
– Omeoptaia in agricoltura: Luca Speciali Editore Clesav Ricerche 1987.
– Erbe medicinali e alimentazione naturale per cani e gatti: Osvalda Oasi Bertolini, Anna Vigoni Marciani Edizioni Tecniche Nuove 1993.
– Cronobiologia Cinese: Gabriel Flaubert,Pierre Crepon Edizioni Red  2000.
– Oligoterapia: Dimitri Mitropulos  Edizioni Editorium 1994.
– Atlante di agopuntura Veterinaria: Luciano Roccia, Marzio Panichi Edizioni Minerva Medica 1978.
– Mesoterapia agopunturale veterinaria: Mario Aluigi Edizioni Luise’ 1987.
– Omeoptaia facile: John H.Clarke manuale pratico di prescrizione Edzione IPSA 1992.
– Fitoterapia Comparata: Comitato Editoriale Aboca Edizioni Aboca  1993.
– Corso di energetica dei sistemi viventi: Maurice Mussat (Volume 1-2-3) Editore CISU 1987.
– Guarire con l’omeopatia il gatto: K.Sheppard Editore DEL RICCIO 1983.
– Guarire con l’omeopatia il cane K.Sheppard Editore DEL RICCIO 1987.
– Naturopatia: Fabio Ambrosi Edizioni GB 1999.
– Erbe per la salute dei piccoli animali: Max Rombi Editore Red 1989.
– Materia Medica Omeopatica: Henry Duprat Editore Fratelli Palombi 1984.
– Omotossicologia: Hans Heinrich Reckeweg Editore Guna  1988.
– Organon, dell’arte di guarire: C.F. Hahanemann  Editore Red 1985.
– Le malattie croniche: C.F.Hahanemann Editore Edium 1980.

Altro materiale è stato raccolto da comunicazioni scientifiche su riviste specializzate del settore e da appunti del sottoscritto, elaborati durante lezioni e convegni.
Sito Web Società Italiana Agopuntura Veterinaria www.siav-itvas.org

Francesco Vignoli, laureato in Medicina Veterinaria, è specializzato in medicina solistica, omeopatia veterinaria presso l’Istituto di Medicina Olistica  dell’Università degli Studi di Urbino. Curriculum vitae >>>

Il Coniglio nano – Agraria.org
Cristiano Papeschi – Il Sextante

In modo chiaro e simpatico vengono trattati tutti gli aspetti legati alla sua presenza in casa, dal ricovero all’alimentazione, dalla convivenza con gli altri animali alle cure quotidiane, dalla riproduzione alla sua salute.
Per ricevere una copia scrivere a: info@agraria.org
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