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Mujica Expo A Expo è stato il giorno di José Pepe Mujica. Dopo una visita informale nel pomeriggio di domenica, l’ex presidente uruguaiano oggi ha portato la sua testimonianza di pioniere nel mondo dell’agricoltura sociale. E per lui sono stati applausi. Mujica ha preso parte a un convegno internazionale organizzato a Palazzo Italia dal Ministero delle Politiche agricole. Tema: ‘Agricoltura sociale e microcredito’, presenti tra gli altri il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, il viceministro Andrea Olivero, il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo e l’ex procuratore di Torino, Gian Carlo Caselli. Ma il vero protagonista è stato lui, l’ex guerrillero tupamaro, ex presidente, oggi senatore e – parole sue – “contadino per sempre”. A Expo ha raccontato il suo modello di agricoltura: significa “prendersi cura della Terra affidandola in primo luogo alle donne, ai piccoli agricoltori, ai ‘chicos'”. Sono questi i valori che hanno ispirato per la sua intera esistenza Josè Mujica, ed è a questi valori che intende ispirarsi l’agricoltura sociale italiana, quella che si occupa dell’inserimento socio-lavorativo di persone svantaggiate, come disabili o persone in percorsi di riabilitazione sociale, senza perdere di vista tutela della biodiversità, prodotti biologici, salute e lotta alle mafie. “Microcredito e agricoltura sociale sono strumenti concreti di inclusione e di cittadinanza – ha detto il ministro Martina – non questioni secondarie rispetto ai grandi temi della finanza o alla questione alimentare in generale”. E ha ricordato l’approvazione, lo scorso 5 agosto, della legge sull’agricoltura sociale, che entrerà in vigore mercoledì prossimo. “Con questa legge abbiamo fatto fare al sistema un passo avanti. Ora si tratta di capire come implementarla, e gli strumenti del microcredito possono essere molto utili. E’ un’esperienza centrale per la costruzione di un modello di società più equa e giusta, anche e soprattutto per i Paesi in via di sviluppo. L’Italia può essere un modello di riferimento in tal senso”. E’ il modello fondato sul microcredito, quello che lo stesso Mujica considera centrale: “bisogna sostenere i piccoli produttori con tecnologie e innovazioni efficaci. Il microcredito deve basarsi sulla fiducia, in particolare sulla fiducia alle donne”. Spesso non si riesce ad uscire da una condizione di povertà perché non si ha accesso al credito. Per Mujica, deve essere lo Stato a sviluppare meccanismi di microcredito, “si deve capire l’interesse sociale di questa operazione, non solo quello finanziario”. Questo è un modello “che può, anzi deve convivere con altri modelli agricoli, come quelli su larga scala”. Nelle parole di Mujica, nato da padre spagnolo e madre ligure, non sono mancati riferimenti all’Italia, e all’eredità che il nostro Paese ha lasciato in Uruguay: “Grazie all’Italia per il sangue che mi avete dato e per il rapporto con la terra che mi avete trasmesso – ha concluso -. Non perdete l’amore per la campagna, avete un capitale, una storia, non perdeteli.Lottiamo insieme per un mondo più felice”.

Fonte:ANSA.
21/09/2015

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