
Il rapporto tra corilicoltura e ambiente ha dato spesso origine, soprattutto nel corso di questi ultimi anni, ad accese discussioni e al costituirsi di vere e proprie correnti “pro” e “contro” l’espansione della coltura, sia per gli effetti che questa provocherebbe sull’ambiente, sia per l’impatto paesaggistico. Non è questo il contesto adatto per entrare nell’argomento, ma vale la pena comunque sottolineare come nel corso degli anni gli agricoltori hanno dimostrato una crescente consapevolezza dell’importanza di ridurre l’impatto ambientale delle loro pratiche. Questa sensibilità si è tradotta in un impegno sempre maggiore verso tecniche di coltivazione sostenibili. Le strutture associative di vario livello presenti in provincia, hanno concorso efficacemente a cambiare le abitudini e le modalità di intervento degli agricoltori anche grazie ai servizi di assistenza tecnica presenti nelle strutture…
Stefano Gasbarra (Viterbo, 1961), Dottore Agronomo, Direttore Operativo Azienda
Speciale Centro Italia della CCIAA Rieti Viterbo.

La certificazione L.E.A.F. ha origine dalla crescente necessità di armonizzare le pratiche agricole con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e trasparenza produttiva. Essa nasce come risposta a un panorama agricolo sempre più esposto alle pressioni normative e alle aspettative di mercato, volto a fornire un sistema di attestazione basato su criteri tecnici rigorosi. L’obiettivo principale è garantire che le aziende agricole adottino metodi di produzione responsabili, ottimizzando l’uso delle risorse naturali – come suolo, acqua ed energia – e minimizzando l’impatto ambientale. In questo contesto, la certificazione si configura come uno strumento strategico per differenziare le imprese che operano in modo sostenibile e per favorire una maggiore resilienza del settore agricolo. Il ruolo della sostenibilità nell’agricoltura moderna è ormai un imperativo strategico…
Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Consulente per imprese agricole ed agroalimentari in ambito tecnico legale. Svolge analisi economico-estimative e di marketing dei processi produttivi. Supporta le imprese nella valorizzazione in filiera delle produzioni e nello sviluppo e dei sistemi di certificazione volontari e regolamentati. Docente presso ITS Academy Agroalimentare.

L’Istituto di Istruzione Superiore I.I.S. “Sen. A. Di Rocco” di Caltanissetta comprende l’Istituto Tecnico Agrario, l’ Istituto Professionale Alberghiero e l’ Istituto Professionale per l’Agricoltura. Dal 1° settembre 2023 è Dirigente Scolastico Reggente la prof.ssa Laura Zurli. L’Istituto di Istruzione Superiore I.I.S. “Sen. A. Di Rocco” di Caltanissetta nasce come Istituto Tecnico Agrario negli anni ’50 e si amplia nel 2000 con l’Istituto Professionale Alberghiero.
In particolare, l’Istituto Tecnico Agrario fu istituito il 31 dicembre 1943 con delibera della Giunta Municipale di Caltanissetta, ratificata dal Prefetto Salvatore Aldisio, nei locali dell’ex colonia montana permanente della G.I.L. di contrada Balate, con l’annesso podere di 6,26 Ha. La struttura più significativa è costituita dalla ex residenza estiva dei PP Gesuiti, costruita nel 1743 due anni dopo il completamento della Chiesa di S. Agata al Collegio. Le prime lezioni erano però iniziate il 16 dicembre 1943 nel palazzo Lanzirotti per 49 allievi ripartiti in tre classi. Il riconoscimento ufficiale si ha con il Decreto n. 1648 del 6/11/48 del Presidente della Repubblica. Il nuovo Istituto di Istruzione Superiore “Sen. Angelo Di Rocco” di Caltanissetta nasce invece con Decreto dell’Assessorato Regionale dei BB.CC.AA. e della Pubblica Istruzione del 30 /8/2000 art. unico, con il quale viene approvato il piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche della regione siciliana ai sensi dell’art. 3 comma 9° della L.R: 24.2.2000 n°6…

Talvolta si è così immersi in determinate realtà da non rendersi conto nemmeno di cosa esse siano. Le verità più comuni e basilari diventano, paradossalmente, le più difficili da individuare. In questo caso, l’“acqua” è il cibo – un elemento costante nei ritmi di vita, nelle abitudini familiari e sociali, nei processi di acquisto – la cui importanza passa spesso in secondo piano. La rilevanza della percezione si manifesta nel momento in cui l’individuo si trova a dover riconoscere o discriminare caratteristiche organolettiche, nutrizionali e culturali. L’azione di “discernere” o “distinguere” (termine qui inteso in senso sia sensoriale sia intellettivo) diventa la chiave per comprendere come effettivamente si costruiscono preferenze, abitudini e valori legati all’alimentazione. Ciò comprende non solo il gusto o l’olfatto, ma anche l’insieme di simboli, credenze, emozioni che il cibo veicola. Nei paragrafi che seguono si intendono porre le basi per una comprensione approfondita di tali meccanismi…
Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Consulente per imprese agricole ed agroalimentari in ambito tecnico legale. Svolge analisi economico-estimative e di marketing dei processi produttivi. Supporta le imprese nella valorizzazione in filiera delle produzioni e nello sviluppo e dei sistemi di certificazione volontari e regolamentati. Docente presso ITS Academy Agroalimentare.

Il Piano del Verde e degli Spazi aperti, di seguito nominato PdV, approvato dal Comune di Firenze con delibera di Consiglio è un atto d’indirizzo emanato in coerenza con l’art. 8 “Ripristino degli ecosistemi urbani” del Regolamento UE 2024/1991 del Consiglio e del Parlamento, segnando un cambio di passo rispetto alla concezione otto-novecentesca del verde urbano, allora focalizzata sulla funzione ornamentale. La norma comunitaria, principalmente indirizzata agli agricoltori, chiede agli amministratori delle città di concentrarsi sulle funzioni ecosistemiche del verde urbano, incrementandone superficie e copertura arborea. La coerenza con la norma comunitaria apre peraltro le porte a (co)finanziamenti grazie ai quali l’investimento sul verde può essere incrementato rispetto alle serie storiche dei bilanci comunali. Il PdV tratta il territorio urbanizzato distintamente rispetto a quello agricolo e forestale…
Paolo Degli Antoni: Laurea in Scienze Forestali, conseguita presso la facoltà di Agraria dell’Università di Firenze. Abilitazione all’esercizio della professione di Agronomo-Forestale. Già funzionario C.F.S. e collaboratore della Regione Toscana, è socio corrispondente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali, scrive contributi scientifici di ecologia del paesaggio, biodiversità, storia, arte e antropologia del bosco. Suo oggetto privilegiato di ricerca è la rinaturalizzazione.

L’Istituto Tecnico Agrario Statale è costituito da 5 corpi di fabbrica per una superficie complessiva calpestabile di circa 14.000 mq. I fabbricati risalgono agli anni Settanta. L’Istituto presenta un unico indirizzo, Agraria, Agroalimentare e Agroindustria, con tutte e tre le articolazioni previste (30 classi con 512 alunni iscritti nell’a.s. 2024/25). Dirigente scolastico è la prof.ssa Enrica Maggi. L’Istituto Tecnico Agrario Statale è stato istituito nell’anno 1959 a seguito del D.P.R. 1442 del 21. 07. 1959 come unico Istituto Tecnico ad indirizzo agrario della provincia di Milano (ora provincia di Lodi). La scuola dal 1976/77 è ubicata a Codogno in Viale Marconi nella prima periferia della città. L’Azienda agraria si trova a Codogno, e ha una SAU di circa 22 ettari suddivisa in vigneti, frutteti e coltivazioni foraggere reimpiegate nell’alimentazione zootecnica. E’ ad indirizzo cerealicolo – zootecnico e le coltivazioni di mais, orzo a foraggi forniscono prodotti da reimpiegare per l’allevamento delle vacche da latte di razza Frisona e Bruna. Nel caseificio annesso all’azienda vengono prodotti formaggi con il latte fresco. La maggior parte della produzione è destinata a ricotta, semi-cotto pressato e caciotte…

L’agroalimentare rappresenta uno dei settori chiave dell’Unione Europea (UE), con un ruolo cruciale nell’economia, nella società e nell’ambiente. Le strategie e le sfide che lo riguardano sono complesse e in continua evoluzione, richiedendo un approccio integrato e sostenibile. Questo documento analizza sinteticamente le principali iniziative e sfide che interessano il settore agroalimentare dell’Unione Europea, concentrandosi sulla strategia “Farm to Fork” (Dal Produttore al Consumatore), sul Codice di Condotta UE sulle pratiche responsabili nel business alimentare, sui Percorsi di transizione per l’ecosistema agroindustriale e sul tema dell’inflazione che incide pesantemente nel settore. Lanciata dalla Commissione Europea nel maggio 2020, la strategia “Farm to Fork” (F2F)1, è un piano strategico decennale dell’Unione Europea e centrale nel Green Deal europeo. Mira a trasformare i sistemi alimentari in modo che siano equi, sani e rispettosi dell’ambiente…
Stefano Gasbarra (Viterbo, 1961), Dottore Agronomo, Direttore Operativo Azienda Speciale Centro Italia della CCIAA Rieti Viterbo

L’analisi si basa su un totale di 524 UDG (Distretti di gestione degli ATC, Aziende Faunistico Venatorie – AFV, Aziende Agrituristico Venatorie – AAV) che hanno avuto continuità di gestione nel periodo considerato. Alcune AFV-AAV con piani approvati ma che non hanno fatto gestione o la hanno interrotta sono state escluse dalle analisi. La superficie utile per la specie (AUS) delle 524 UDG è aumentata da 1.306.000 ha nel 2017 a 1.665.000 ha circa del 2024 con un incremento del + 27%. L’incremento maggiore è stato a carico dei distretti (+ 29%) rispetto agli istituti privati AFV-AAV (+11%). La superficie AUS del 2024 ripartita tra i 14 ATC (si esclude LI10 dove il capriolo è assente) è riportata nella tabella successiva. Come si vede anche dai grafici a torta il 90 % dell’AUS è gestito nella forma dei distretti (ATC). Tre quarti dell’AUS ricade in Area Vocata alla specie capriolo…
Luca Mattioli, Vito Mazzarone, Marco Ferretti: Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale – Settore Attività Faunistico Venatoria, Pesca in Mare e Rapporti con i Gruppi Locali di Azione della Pesca (FLAGS). Pesca nelle acque interne – Regione Toscana

La sede centrale dell’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “A. M. Tannoia” si trova a Corato (BA), mentre la sede associata si trova a Ruvo di Puglia (BA). Dall’anno scolastico 2017/18 l’istituto tecnico “Tannoia” di Corato presenta l’indirizzo agrario, agroalimentare, agroindustria – articolazione con l’articolazione “Produzioni e trasformazioni”. Dirigente scolastico è la prof.ssa Nunzia Tarantini. L’Istituto nasce come scuola privata su iniziativa del sig. Ragno (italo-americano) e del prof. Francesco Testini. Successivamente, per l’anno scolastico 1948/49 divenne sezione staccata dell’I.T.C. “G. Cesare” di Bari. Fiduciario del presidente su Corato era il prof. Testini. L’autonomia giuridica fu ottenuta nell’anno 1953. L’istituto prese la denominazione di I.T.C. “Padre A. M. Tannoia”. Gli indirizzi di studio che è possibile frequentare all’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico “A. M. Tannoia” sono: Agraria Agroalimentare e Agroindustria (articolazione Produzioni e trasformazioni); Amministrazione Finanza e Marketing (A.F.M.); Costruzione Ambiente e Territorio (C.A.T.); Relazioni Internazionali per il Marketing (R.I.M.); Sistemi Informativi Aziendali (S.I.A.); AFM Green Management per la Sostenibilità; Turismo.

Le esposizioni, intese come verifiche zootecniche e ovviamente anche come vere e proprie competizioni, sono in grado di regalare a coloro che vi partecipano, emozioni, delusioni, vittorie e sconfitte. Non discuto che vincere in esposizione sia un traguardo importante e questo a prescindere se l’espositore sia l’allevatore stesso dell’animale, o che ne sia soltanto il proprietario. Per l’allevatore un successo espositivo è logicamente una vittoria ancor più grande e soddisfacente, in quanto quel soggetto andato a premio è il prodotto di un progetto, di una combinazione pianificata, di un obiettivo prefissato, insomma, per dirla in parole povere: lo scopo ultimo di una selezione. Concetti difficili da comprendere per chi non è allevatore, ma chi, come il sottoscritto alleva da sempre, ha potuto più volte assaporare quella sensazione di compiacimento e gratificazione del proprio lavoro, quando il giudice decreta la tua vittoria…
Federico Vinattieri, laureato in Scienze Zootecniche, allevatore, giudice, scrittore, titolare Allevamento di Fossombrone – www.difossombrone.it – http://lupi.difossombrone.it – http://ornitologia.difossombrone.it)

In un precedente articolo abbiamo affrontato la tematica del Sistema Qualità Nazionale Benessere Animale (SQNBA) descrivendone in generale gli scopi e le caratteristiche principali. Questo secondo articolo si pone invece come obiettivo quello di introdurre a tecnici, consulenti, veterinari ed allevatori alcune informazioni sui disciplinari, e dunque sulle checklist che saranno compilate in sede di certificazione, relativi a bovini e suini nonché informazioni su etichettatura e certificazione degli allevamenti che aderiranno al Sistema Nazionale Qualità Benessere Animale. Il tema è di certo attuale, considerata sia la sensibilità dei consumatori circa il tema del benessere animale sia l’interesse delle istituzioni comunitarie a promuovere stili produttivi a maggiore contenuto etico ed ambientale. Di seguito vengono dettagliati i requisiti inerenti le diverse casistiche in formato schematico…
Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.
Ruggero Amato, Medico veterinario. è specialista in nutrizione ed esperto in benessere e biosicurezza nelle aziende zootecniche di tipo estensivo. Allevatore professionale, collabora con l’Università degli Studi di Napoli Federico II su tematiche inerenti l’utilizzo di alternative naturali ai farmaci di sintesi (alimenti funzionali e derivati della canapa).