La produzione dell’olio extravergine di oliva avviene principalmente in frantoio ove si trasformano le olive in olio; in passato erano si utilizzavano le macine in pietra, attualmente sono state sostituite da macchinari moderni capaci di produrre più olio in minore tempo, in merito alla qualità organolettica (N.D.R. che non rientra nella trattazione del presente articolo), il discorso non è semplice ma complesso da un punto di vista tecnico scientifico (sull’argomento è stato scritto molto). Per abbrivio le innovazioni di processo introdotte negli utili decenni nel sistema di trasformazione delle olive hanno avuto un impatto decisivo e maggiormente inciso sul miglioramento sul profilo chimico-aromatico e delle caratteristiche sensoriali e salutistiche degli oli extravergini di oliva. La ricerca continua su questa strada. Per concludere la qualità del prodotto non è frutto di casualità ma bensì dall’interazione di fattori antropici, scelte operate dall’uomo nell’ambito della filiera, e fattori naturali, legati all’ambiente pedoclimatico ed alla stagionalità…

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enologo Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018

Coltivatore diretto

Sulla definizione di diretto coltivatore, l’inquadramento normativo parte dal Codice Civile che ai sensi del Art. 2083 individua questa figura tra i Piccoli imprenditori: “Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia.” A questa definizione si sono seguite numerose leggi che, proprio per la figura del coltivatore diretto, hanno inteso chiarire come poter attestare la qualifica. Insistono infatti sulla figura numerosi vantaggi tributari e gestionali cui attenzione si desta nel momento in cui questa qualifica diventa dirimente, ovvero imprescindibile per ottenere un beneficio o godere di un particolare privilegio…

Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Dottore di ricerca in “Economia e Territorio” presso l’Università degli Studi della Tuscia. Consulente per la certificazione prodotti biologici e analisi tecnico economiche dei processi produttivi. Collabora con l’Università degli Studi della Tuscia a progetti di ricerca su studi relativi alla valutazione della sostenibilità ambientale dei processi produttivi agricoli.

Agrario Gallini

Le origini dell’attuale Istituto Tecnico Agrario “Carlo Gallini” risalgono al 1894, quando a Voghera venne istituita una Regia Scuola Pratica di Agricoltura. Era la realizzazione delle disposizioni del Comm. ing. Carlo Gallini (1814-1888), insigne vogherese, uomo di cultura, imprenditore agricolo illuminato, politico e filantropo, che nel testamento del 1887 destinò tutti i suoi beni al progresso dell’istruzione agraria e all’incremento dell’agricoltura, da realizzarsi con la creazione del “Pio Istituto Agricolo Vogherese”, cioè un’Opera Pia che tra i suoi compiti aveva anche quello di concorrere al mantenimento di una Scuola pratica di agricoltura. Nel 1899 venne abolita la sezione inferiore che fu sostituita da corsi invernali della durata di sei mesi. Il nuovo ordinamento entrò in vigore con l’anno scolastico 1902-1903. Nel 1913 la Scuola si elevò di grado, si ridussero gli studi a carattere generale e fu lasciato più spazio alle discipline agrarie e alle esercitazioni nei laboratori. Il diploma rilasciato permetteva agli studenti di frequentare l’università. La scuola assunse il nuovo titolo di Regia Scuola Pratica di Agricoltura a Corso Superiore “Carlo Gallini” in Voghera…