Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Mauro Ber­tuz­zi

ChatGPT è un mo­del­lo di lin­guag­gio svi­lup­pa­to da Ope­nAI e messo a punto con tec­ni­che di ap­pren­di­men­to au­to­ma­ti­co (di tipo non su­per­vi­sio­na­to) e ot­ti­miz­za­to con tec­ni­che di ap­pren­di­men­to su­per­vi­sio­na­to e per rin­for­zo, ela­bo­ra­to per es­se­re uti­liz­za­to come base per la crea­zio­ne di altri mo­del­li di ma­chi­ne lear­ning.
Lan­cia­to a no­vem­bre 2022 ha at­ti­ra­to l’at­ten­zio­ne per le sue ri­spo­ste det­ta­glia­te e ar­ti­co­la­te, anche se la sua ac­cu­ra­tez­za è stata cri­ti­ca­ta. In ogni caso sia l’ap­pren­di­men­to su­per­vi­sio­na­to che quel­lo per rin­for­zo si sono ser­vi­ti di istrut­to­ri umani per mi­glio­ra­re le pre­sta­zio­ni del mo­del­lo. (Wi­ki­pe­dia)

ChatGPT in agricoltura

Ca­pa­ci­tà dello stru­men­to
ChatGPT è anche un po­ten­te stru­men­to di ela­bo­ra­zio­ne del lin­guag­gio na­tu­ra­le, che può es­se­re uti­liz­za­to per la crea­zio­ne e la ge­stio­ne di una vasta gamma di ap­pli­ca­zio­ni:

  • Chat­bot per­so­na­liz­za­ti: ossia si­ste­mi (soft­ware) au­to­ma­tiz­za­ti di com­pren­sio­ne e ri­spo­sta uti­liz­za­ti per il ser­vi­zio clien­ti le­ga­to a ven­di­te o qual­sia­si altro tipo di co­mu­ni­ca­zio­ne per­so­na­liz­za­ta.
  • Com­ple­ta­men­to e sug­ge­ri­men­to di testi, utile per co­strui­re si­ste­mi in grado di com­ple­ta­re o con­si­glia­re il testo sulla base di input in­com­ple­ti; uti­liz­za­to anche per at­ti­vi­tà di di­gi­ta­zio­ne pre­dit­ti­va o ge­ne­ra­zio­ne di con­te­nu­ti in base a una serie di ri­chie­ste ri­ce­vu­te.
  • Ge­ne­ra­to­re di de­scri­zio­ni, ti­to­li o qual­sia­si altro tipo di testo che debba es­se­re scrit­to in modo na­tu­ra­le con in­di­ca­zio­ni anche par­zia­li di input.
  • Tra­dut­to­re au­to­ma­ti­co mul­ti­lin­gue anche di siti web.
  • Ana­liz­za­to­re del sen­ti­ment (pro­ces­so di ana­li­si di­gi­ta­le) di testo, in grado di va­lu­ta­re se uno scrit­to è po­si­ti­vo, ne­ga­ti­vo o neu­tro; utile per at­ti­vi­tà come il ser­vi­zio clien­ti o il mo­ni­to­rag­gio dei so­cial media.
  • Ela­bo­ra­to­re in grado di rias­su­me­re lun­ghi brani di testo in ver­sio­ni più brevi, so­prat­tut­to di testi aven­ti gran­di quan­ti­tà di in­for­ma­zio­ni.
  • Crea­to­re di con­te­nu­ti in grado di ge­ne­ra­re nuove idee di testi o scri­ve­re in­te­ri pezzi di con­te­nu­to, per esem­pio per crea­re post sui so­cial media o ar­ti­co­li di blog.
  • Clas­si­fi­ca­to­re di testi in grado di sud­di­vi­de­re in ca­te­go­rie i vari testi/ar­go­men­ti, utile anche come fil­tro per spam o sen­ti­ment po­si­ti­ve o ne­ga­ti­ve; uti­liz­za­to anche come fil­trag­gio di e-mail o mo­de­ra­to­re di di­scus­sio­ni on­li­ne (esem­pio forum o chat).
  • Si­ste­ma in grado di ri­spon­de­re a do­man­de e for­ni­re in­for­ma­zio­ni su un’am­pia gamma di ar­go­men­ti come fosse un’en­ci­clo­pe­dia evo­lu­ta.
  • Sin­te­tiz­za­to­re vo­ca­le in grado di ge­ne­ra­re un lin­guag­gio par­la­to par­ten­do da un testo scrit­to, crean­do più ver­sio­ni audio di con­te­nu­ti scrit­ti anche come as­si­sten­ti vo­ca­li, riu­scen­do allo stes­so tempo a com­pren­de­re e a ri­spon­de­re a input ester­ni.

In agri­col­tu­ra
Uno svi­lup­po molto in­te­res­sa­te di ChatGPT in agri­col­tu­ra è l’in­te­gra­zio­ne di po­ten­ti mo­del­li di cal­co­lo nelle ope­ra­zio­ni agri­co­le, ossia la ca­pa­ci­tà di sfrut­ta­re lin­guag­gi di­ver­si che agri­col­to­ri e ri­cer­ca­to­ri svi­lup­pa­no in at­ti­vi­tà di pro­du­zio­ne e ri­cer­ca; per esem­pio, ot­ti­miz­za­re rac­col­ti ed ef­fi­cien­ta­re mo­del­li per un’a­gri­col­tu­ra più so­ste­ni­bi­le e pro­dut­ti­va.  Inol­tre, nel con­te­sto agri­co­lo, ChatGPT può es­se­re uti­liz­za­ta per at­ti­vi­tà come l’a­na­li­si di gran­di quan­ti­tà di dati in grado di for­ni­re ap­pro­fon­di­men­ti o ge­ne­ra­re re­port e pre­vi­sio­ni au­to­ma­tiz­za­te.
Riu­sci­re a com­pren­de­re que­ste ca­pa­ci­tà è fon­da­men­ta­le per cer­ca­re di sfrut­ta­re il po­ten­zia­le che l’in­tel­li­gen­za ar­ti­fi­cia­le è in grado già oggi di ap­por­ta­re in agri­col­tu­ra.

Modelli di calcolo nelle operazioni agricole 

Le prin­ci­pa­li ap­pli­ca­zio­ni
Una delle prin­ci­pa­li ap­pli­ca­zio­ni di ChatGPT in agri­col­tu­ra è l’ot­ti­miz­za­zio­ne delle at­ti­vi­tà di pre­ci­sio­ne per mi­glio­ra­re e ot­ti­miz­za­re le ope­ra­zio­ni agri­co­le. L’a­gri­col­tu­ra di pre­ci­sio­ne è una pra­ti­ca agri­co­la mo­der­na in grado di sfrut­ta­re la tec­no­lo­gia per ot­ti­miz­za­re i rac­col­ti e l’ef­fi­cien­za, come per esem­pio:

  • Ana­liz­za­re gran­di quan­ti­tà di dati in un certo lasso di tempo, esa­mi­na­re le con­di­zio­ni del suolo e la cre­sci­ta delle col­tu­re, que­sto per poi per pren­de­re de­ci­sio­ni agro­no­mi­che più ac­cu­ra­te come i tempi di se­mi­na e rac­col­ta.
  • Ve­ri­fi­ca­re dati me­teo­ro­lo­gi­ci in­cro­cian­do­li con in­for­ma­zio­ni come umi­di­tà e tem­pe­ra­tu­ra al fine di avere un cal­co­lo pre­ci­so delle con­di­zio­ni reali pros­si­me.
  • Esa­mi­na­re dati da droni e altri stru­men­ti di te­le­ri­le­va­men­to per rac­co­glie­re an­co­ra più in­for­ma­zio­ni pos­si­bi­li sulla cre­sci­ta delle col­tu­re e sulle con­di­zio­ni me­teo­ro­lo­gi­che.
  • Crea­re re­port e pre­vi­sio­ni au­to­ma­tiz­za­te sui rac­col­ti, in grado di fa­vo­ri­re gli im­pren­di­to­ri agri­co­li a pia­ni­fi­ca­re la ge­stio­ne delle col­tu­re, fa­vo­ren­do così rac­col­ti più ele­va­ti, mi­no­ri per­di­te di rac­col­to e pra­ti­che agri­co­le più so­ste­ni­bi­li.
  • Pre­vi­sio­ne e pre­ven­zio­ne dei ri­schi, iden­ti­fi­can­do po­ten­zia­li ano­ma­lie in grado di por­ta­re a per­di­te e spre­chi di rac­col­to, il che com­por­te­rà pra­ti­che agri­co­le più so­ste­ni­bi­li ed ef­fi­cien­ti.

Que­sti sono solo al­cu­ni degli esem­pi più strin­gen­ti, in un fu­tu­ro non trop­po lon­ta­no, que­sti stru­men­ti po­treb­be­ro in­te­res­sa­re sem­pre di più la con­du­zio­ne dei mezzi agri­co­li così come gli im­pian­ti d’ir­ri­ga­zio­ne o an­co­ra la ge­stio­ne delle stal­le.

Al­cu­ne cri­ti­ci­tà
Dal punto di vista etico il pos­si­bi­le im­pat­to di ChatGPT sui pic­co­li agri­col­to­ri e sulle co­mu­ni­tà ru­ra­li po­treb­be es­se­re im­pat­tan­te tanto da po­ter­li spin­ge­re ai mar­gi­ni del set­to­re, so­prat­tut­to po­treb­be­ro avere dif­fi­col­tà a te­ne­re il passo con la tec­no­lo­gia e i re­la­ti­vi in­ve­sti­men­ti se non ade­gua­ta­men­te so­ste­nu­ti anche a li­vel­lo isti­tu­zio­na­le.
Un’al­tra pre­oc­cu­pa­zio­ne etica è il po­ten­zia­le im­pat­to sul­l’am­bien­te e la bio­di­v­er­si­tà; in­fat­ti, se ChatGPT ve­nis­se uti­liz­za­ta per ot­ti­miz­za­re i rac­col­ti a sca­pi­to della bio­di­v­er­si­tà e degli eco­si­ste­mi na­tu­ra­li, que­sto po­treb­be avere un im­pat­to ne­ga­ti­vo sul­l’am­bien­te.

ChatGPT e biodiversità

Il fu­tu­ro
Con l’e­vo­lu­zio­ne della tec­no­lo­gia, i dati sa­ran­no sem­pre più di­spo­ni­bi­li, per­tan­to le ca­pa­ci­tà di ChatGPT con­ti­nue­ran­no a cre­sce­re, in fu­tu­ro non è da esclu­de­re che l’in­tel­li­gen­za ar­ti­fi­cia­le po­treb­be es­se­re uti­liz­za­ta anche per ge­sti­re in­te­re azien­de, con­trol­lan­do tutto in au­to­no­mia, dai si­ste­mi di ir­ri­ga­zio­ne alla se­le­zio­ne delle col­tu­re fino ad ar­ri­va­re ai tempi di se­mi­na. Inol­tre, con una po­po­la­zio­ne mon­dia­le in con­ti­nua cre­sci­ta, au­men­te­rà anche il fab­bi­so­gno di cibo e que­sta tec­no­lo­gia po­treb­be svol­ge­re un ruolo fon­da­men­ta­le nel sod­di­sfa­re la do­man­da mi­glio­ran­do l’ef­fi­cien­za e la so­ste­ni­bi­li­tà della pro­du­zio­ne ali­men­ta­re.

Mauro Ber­tuz­zi, lau­rea­to in Scien­ze e Tec­no­lo­gie Agra­rie pres­so la Fa­col­tà di Agra­ria di Mi­la­no, è Pre­si­den­te del Col­le­gio dei re­vi­so­ri dei conti per l’Or­di­ne in­ter­pro­vin­cia­le di Mi­la­no e Lodi degli Agro­tec­ni­ci e Agro­tec­ni­ci Lau­rea­ti. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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