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Ul­ti­mi ag­gior­na­men­ti al de­cre­to le­gi­sla­ti­vo n. 148 del 6 ot­to­bre 2023 re­can­te di­spo­si­zio­ni di ade­gua­men­to al Reg. n. 2018/848 e n. 2017/625

di Do­na­to Fer­ruc­ci, Da­nie­le Pi­sa­nel­lo

Logo Biologico

Il bio­lo­g­i­co è uno stan­dard di qua­li­tà re­go­la­men­ta­to dalla Unio­ne eu­ro­pea fi­na­liz­za­to a mi­glio­ra­re il si­ste­ma am­bien­ta­le. Tu­te­la forte e obiet­ti­vo ele­va­to le pe­cu­lia­ri­tà di que­sto me­to­do pro­dut­ti­vo.
Il set­to­re conta ad oggi su 2.349.880 et­ta­ri di su­per­fi­cie de­di­ca­ti al bio­lo­g­i­co, che rap­pre­sen­ta­no una per­cen­tua­le di su­per­fi­ci sul to­ta­le con­si­de­re­vo­le (18,7%), se pa­ra­go­na­ta alla quota media UE an­co­ra ferma al 9,6% e ben lon­ta­na dal­l’o­biet­ti­vo del 25% in­se­ri­to nella stra­te­gia Farm to Fork per il 2030.
Il to­ta­le degli ope­ra­to­ri si at­te­sta a 92.799 ed un fat­tu­ra­to com­ples­si­vo di oltre 9 mi­liar­di di Euro (somma con­su­mi in­ter­ni ed ex­port, dati Os­ser­va­to­rio SANA 2023).
In que­sto con­te­sto di co­stan­te cre­sci­ta del­l’of­fer­ta, se­gui­ta con in­te­res­se dalla do­man­da che segna +7% con­su­mi do­me­sti­ci, + 18% con­su­mi AfH (Away from Home) e +8% Ex­port, la de­fi­ni­zio­ne nor­ma­ti­va di­ven­ta lo stru­men­to fon­da­men­ta­le per la tu­te­la degli in­te­res­si del con­su­ma­to­re in senso stret­to e del cit­ta­di­no in senso ge­ne­ra­le, causa le im­pli­ca­zio­ni del set­to­re nel si­ste­ma di fi­nan­zia­men­ti e coin­vol­gi­men­to in ter­mi­ni di so­ste­ni­bi­li­tà am­bien­ta­le.
In que­st’ot­ti­ca è ap­pe­na stato pub­bli­ca­to (GU Serie Ge­ne­ra­le n. 254, del 30 Ot­to­bre 2023) il DE­CRE­TO LE­GI­SLA­TI­VO 6 ot­to­bre 2023, n. 148. “Ade­gua­men­to della nor­ma­ti­va na­zio­na­le alle di­spo­si­zio­ni del re­go­la­men­to (UE) n. 2018/848, re­la­ti­vo alla pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca e al­l’e­ti­chet­ta­tu­ra dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci, e alle di­spo­si­zio­ni del re­go­la­men­to (UE) 2017/625, re­la­ti­vo ai con­trol­li uf­fi­cia­li e alle altre at­ti­vi­tà uf­fi­cia­li ef­fet­tua­ti per ga­ran­ti­re l’ap­pli­ca­zio­ne della le­gi­sla­zio­ne sugli ali­men­ti e sui man­gi­mi, delle norme sulla sa­lu­te e sul be­nes­se­re degli ani­ma­li, sulla sa­ni­tà delle pian­te non­ché sui pro­dot­ti fi­to­sa­ni­ta­ri”. .
L’at­to rin­no­va lo sta­tus nor­ma­ti­vo na­zio­na­le pre­ce­den­te, rap­pre­sen­ta­to dal DE­CRE­TO LE­GI­SLA­TI­VO 23 feb­bra­io 2018, n. 20 man­te­nen­do una con­ti­nui­tà di in­ten­ti e cer­can­do di per­fe­zio­na­re al­cu­ni ele­men­ti che nel tempo hanno di­mo­stra­to ne­ces­si­tà di spe­ci­fi­ca at­ten­zio­ne o mag­gio­re det­ta­glio.
La strut­tu­ra del corpo nor­ma­ti­vo non si di­sco­sta dalla pre­ce­den­te, come anche le aree di in­ter­ven­to, se non nella de­fi­ni­zio­ne del pro­ce­di­men­to di no­ti­fi­ca degli ope­ra­to­ri, in pre­ce­den­za og­get­to di ap­po­si­to atto.
Il con­tri­bu­to mira però ad una de­scri­zio­ne ge­ne­ra­le ed al­cu­ne ri­fles­sio­ni su spe­ci­fi­che aree che, sep­pur ad una prima let­tu­ra, ap­pa­io­no di evi­den­te im­pat­to ope­ra­ti­vo per i sog­get­ti in­te­res­sa­ti.

Il De­cre­to si com­po­ne dei se­guen­ti ti­to­li, la cui let­tu­ra, a pa­re­re degli au­to­ri, è ini­zia­le e dovrà es­se­re og­get­to di ri­fles­sio­ni ed ap­pro­fon­di­men­ti:

  • TI­TO­LO I. Fi­na­li­tà, am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne e de­fi­ni­zio­ni
  • TI­TO­LO II. Il si­ste­ma dei con­trol­li uf­fi­cia­li e delle altre at­ti­vi­tà uf­fi­cia­li
  • TI­TO­LO III. Il si­ste­ma di con­trol­lo e cer­ti­fi­ca­zio­ne
  • TI­TO­LO IV: Il si­ste­ma san­zio­na­to­rio
  • TI­TO­LO V: Norme fi­na­li
  • AL­LE­GA­TI: da I a V

In par­ti­co­la­re sa­ran­no ap­pro­fon­di­ti solo al­cu­ni aspet­ti del de­cre­to, per poi la­scia­re ad ul­te­rio­ri con­tri­bu­ti spazi per le altre te­ma­ti­che.

Fi­na­li­tà, am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne e de­fi­ni­zio­ni
Le fi­na­li­tà ri­sul­ta­no cor­re­la­te agli aspet­ti di ade­gua­men­to delle di­spo­si­zio­ni na­zio­na­li al re­go­la­men­to (UE) 2018/848, circa i con­trol­li uf­fi­cia­li e le altre at­ti­vi­tà uf­fi­cia­li ri­guar­dan­ti la pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca e l’e­ti­chet­ta­tu­ra dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci. Il campo di ap­pli­ca­zio­ne ri­ma­ne il si­ste­ma di con­trol­li e cer­ti­fi­ca­zio­ne, i pro­ce­di­men­ti am­mi­ni­stra­ti­vi re­la­ti­vi alla no­ti­fi­ca e il si­ste­ma di trac­cia­bi­li­tà dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci, oltre che il si­ste­ma san­zio­na­to­rio. A se­gui­re si no­te­rà una certa ma­tu­ri­tà tec­ni­ca del­l’at­to che, in linea con la norma co­mu­ni­ta­ria, as­su­me tec­ni­che e mo­da­li­tà di ve­ri­fi­ca ti­pi­che dei si­ste­mi di qua­li­tà “ad alto pro­fi­lo”, che fon­da­no l’ef­fi­ca­cia delle at­ti­vi­tà di audit sulla trac­cia­bi­li­tà ed i bi­lan­ci di massa.
Circa le de­fi­ni­zio­ni si trova un nu­me­ro ac­cre­sciu­to di ter­mi­ni, do­vu­to in parte alle di­spo­si­zio­ni sul pro­ce­di­men­to di no­ti­fi­ca e le vi­cen­de mo­di­fi­ca­ti­ve della stes­sa, altre, come quel­la sul fa­sci­co­lo azien­da­le, do­vu­te a ne­ces­si­tà ge­ne­ra­li di chia­rez­za. 

Il si­ste­ma dei con­trol­li
Con­fer­ma­ta l’as­se­gna­zio­ne al Mi­ni­ste­ro del­l’a­gri­col­tu­ra, della so­vra­ni­tà ali­men­ta­re e delle fo­re­ste di au­to­ri­tà com­pe­ten­te re­spon­sa­bi­le del­l’or­ga­niz­za­zio­ne dei con­trol­li uf­fi­cia­li e delle altre at­ti­vi­tà uf­fi­cia­li in ma­te­ria di pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca ed eti­chet­ta­tu­ra dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci. Sono de­fi­ni­ti quin­di gli aspet­ti re­la­ti­vi a fun­zio­ni dello stes­so, al pro­ce­di­men­to di au­to­riz­za­zio­ne degli Or­ga­ni­smi di con­trol­lo e mo­da­li­tà ope­ra­ti­ve per l’ot­te­ni­men­to. Si de­fi­ni­sco­no inol­tre le ca­si­sti­che che pos­so­no por­ta­re alla so­spen­sio­ne o re­vo­ca del­l’au­to­riz­za­zio­ne del­l’Or­ga­ni­smo di Cer­ti­fi­ca­zio­ne nelle varie de­cli­na­zio­ni: par­zia­le e to­ta­le. Su que­sti aspet­ti non si iden­ti­fi­ca­no par­ti­co­la­ri no­vi­tà.
Circa i com­pi­ti degli or­ga­ni­smi di con­trol­lo si tro­va­no le prime no­vi­tà le­ga­te al nuovo re­go­la­men­to in atto. In par­ti­co­la­re sono fis­sa­ti al­cu­ni ele­men­ti, al­cu­ni già in es­se­re ma altri di in­no­va­zio­ne:

  • tem­pi­sti­ca di emis­sio­ne dei cer­ti­fi­ca­ti per gli ope­ra­to­ri (90 gior­ni);
  • ga­ran­zia di trac­cia­bi­li­tà delle tran­sa­zio­ni com­mer­cia­li;
  • ve­ri­fi­ca delle non con­for­mi­tà.

Su que­st’ul­ti­mo punto, in linea con il Reg. (UE) 2018/848 il de­cre­to fissa i tre li­vel­li di non con­for­mi­tà, de­fi­ni­te come con­di­zio­ne di “man­ca­to ri­spet­to delle di­spo­si­zio­ni pre­vi­ste dalla nor­ma­ti­va”:
Caso 1. Non con­for­mi­tà di scar­sa en­ti­tà, nel caso in cui ri­cor­ra­no cu­mu­la­ti­va­men­te (prin­ci­pio di plu­ra­li­tà dello sco­sta­men­to qua­lo­ra lieve), le se­guen­ti con­di­zio­ni:

  1. a) l’o­pe­ra­to­re ha adot­ta­to mi­su­re pre­cau­zio­na­li pro­por­zio­na­te e ap­pro­pria­te e con­trol­li co­mun­que ef­fi­ca­ci;
  2. b) le ca­rat­te­ri­sti­che bio­lo­g­i­che o in con­ver­sio­ne del pro­dot­to bio­lo­g­i­co non sono com­pro­mes­se in nes­su­na fase della pro­du­zio­ne, della pre­pa­ra­zio­ne o della di­stri­bu­zio­ne;
  3. c) il si­ste­ma di trac­cia­bi­li­tà adot­ta­to dal­l’o­pe­ra­to­re è in grado di lo­ca­liz­za­re il pro­dot­to bio­lo­g­i­co nella ca­te­na di ap­prov­vi­gio­na­men­to o di im­pe­dir­ne l’im­mis­sio­ne sul mer­ca­to;
  4. d) non è in­ten­zio­na­le.

Si trat­ta quin­di di li­vel­li di non con­for­mi­tà che non de­sta­bi­liz­za­no il si­ste­ma in ter­mi­ni di con­for­mi­tà e tu­te­la del pro­dot­to da con­ta­mi­na­zio­ni, dove l’ef­fi­ca­cia delle mi­su­re è pre­cau­zio­na­le, è co­mun­que man­te­nu­ta ed il si­ste­ma di trac­cia­bi­li­tà non mo­stra ca­ren­ze. In ipo­te­si pos­so­no es­se­re ri­con­dot­ti a ele­men­ti di si­ste­ma le­ga­ti ad im­per­fe­zio­ni nella for­ma­liz­za­zio­ne delle at­ti­vi­tà, mo­ni­to­rag­gio dei pro­ces­si e tem­pi­sti­che di re­gi­stra­zio­ne.
Caso 2. La non con­for­mi­tà è grave nel caso in cui ri­cor­ra anche solo una delle se­guen­ti con­di­zio­ni (prin­ci­pio di uni­ci­tà dello sco­sta­men­to qua­lo­ra grave):

  1. a) l’o­pe­ra­to­re non ha adot­ta­to mi­su­re pre­cau­zio­na­li pro­por­zio­na­te e ap­pro­pria­te e i con­trol­li non sono ef­fi­ca­ci;
  2. b) le ca­rat­te­ri­sti­che pro­dot­to bio­lo­g­i­co ven­go­no com­pro­mes­se, in una delle fasi della pro­du­zio­ne, della pre­pa­ra­zio­ne o della di­stri­bu­zio­ne;
  3. c) il si­ste­ma di trac­cia­bi­li­tà adot­ta­to dal­l’o­pe­ra­to­re non è in grado di lo­ca­liz­za­re il pro­dot­to bio­lo­g­i­co nella ca­te­na di ap­prov­vi­gio­na­men­to o di im­pe­dir­ne l’im­mis­sio­ne sul mer­ca­to;
  4. d) l’o­pe­ra­to­re non cor­reg­ge, in al­me­no cin­que oc­ca­sio­ni, una non con­for­mi­tà di ‘scar­sa en­ti­tà;
  5. e) è in­ten­zio­na­le.

L’ul­ti­mo punto po­treb­be anche non es­se­re an­no­ve­ra­to nella ca­si­sti­ca in quan­to nulla ag­giun­ge alla di­fet­to­si­tà.
Caso 3. La non con­for­mi­tà è cri­ti­ca nel caso in cui ri­cor­ra­no cu­mu­la­ti­va­men­te (prin­ci­pio di plu­ra­li­tà dello sco­sta­men­to qua­lo­ra grave), le se­guen­ti con­di­zio­ni:

  1. a) l’o­pe­ra­to­re non ha adot­ta­to mi­su­re pre­cau­zio­na­li pro­por­zio­na­te e ap­pro­pria­te e i con­trol­li non sono ef­fi­ca­ci;
  2. b) le ca­rat­te­ri­sti­che del pro­dot­to bio­lo­g­i­co ven­go­no com­pro­mes­se, in una delle fasi della pro­du­zio­ne, della pre­pa­ra­zio­ne o della di­stri­bu­zio­ne;
  3. c) il si­ste­ma di trac­cia­bi­li­tà adot­ta­to dal­l’o­pe­ra­to­re non è in grado di lo­ca­liz­za­re il pro­dot­to bio­lo­g­i­co nella ca­te­na di ap­prov­vi­gio­na­men­to o di im­pe­dir­ne l’im­mis­sio­ne sul mer­ca­to;
  4. d) è in­ten­zio­na­le.

La non con­for­mi­tà è cri­ti­ca anche quan­do ri­cor­ra anche solo una delle se­guen­ti con­di­zio­ni (prin­ci­pio di uni­ci­tà dello sco­sta­men­to qua­lo­ra grave):

  1. a) l’o­pe­ra­to­re non cor­reg­ge o non cor­reg­ge tem­pe­sti­va­men­te una pre­ce­den­te non con­for­mi­tà grave o cri­ti­ca;
  2. b) l’o­pe­ra­to­re omet­te ri­pe­tu­ta­men­te di cor­reg­ge­re una non con­for­mi­tà di qua­lun­que ca­te­go­ria;
  3. c) l’o­pe­ra­to­re im­pe­di­sce al­l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo l’ac­ces­so ai lo­ca­li sog­get­ti a con­trol­lo, alla con­ta­bi­li­tà, com­pre­si i do­cu­men­ti fi­nan­zia­ri, o il pre­lie­vo di cam­pio­ni.

Inol­tre, la rei­te­ra­zio­ne di una me­de­si­ma fat­ti­spe­cie, ec­cet­to nel caso di lieve en­ti­tà, de­ter­mi­na una non con­for­mi­tà di gra­vi­tà mag­gio­re di quel­la ri­le­va­ta se com­mes­sa entro due anni dal­l’ac­cer­ta­men­to della prima.
In­fi­ne, resta l’as­sun­to che il per­so­na­le degli or­ga­ni­smi di con­trol­lo, nello svol­gi­men­to del­l’at­ti­vi­tà di con­trol­lo e cer­ti­fi­ca­zio­ne, (a) è in­ca­ri­ca­to di pub­bli­co ser­vi­zio ai sensi del­l’ar­ti­co­lo 358 del co­di­ce pe­na­le con (b) ob­bli­go di ri­ser­va­tez­za.
Aspet­to di una certa ri­le­van­za lo si trova in­ve­ce nel comma 7 del­l’art. 8, dove si in­di­ca che le ca­rat­te­ri­sti­che di con­for­mi­tà del pro­dot­to bio­lo­g­i­co sono com­pro­mes­se quan­do è ri­le­va­ta la pre­sen­za di una so­stan­za non am­mes­sa in una delle fasi della pro­du­zio­ne, della pre­pa­ra­zio­ne o della di­stri­bu­zio­ne, salvo che tale pre­sen­za sia ac­ci­den­ta­le o tec­ni­ca­men­te ine­vi­ta­bi­le, e ciò sia con­fer­ma­to a se­gui­to di una in­da­gi­ne uf­fi­cia­le svol­ta dal­l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo. Il punto, con­sen­te di ac­cet­ta­re come con­for­me un pro­dot­to con di­fet­to­si­tà in ter­mi­ni di con­ta­mi­na­zio­ne, fermo re­stan­do la di­mo­stra­zio­ne og­get­ti­va di ac­ci­den­ta­li­tà o ine­vi­ta­bi­li­tà tec­ni­ca del fatto.
Segue poi, in caso di non con­for­mi­tà, la de­scri­zio­ne delle mi­su­re da adot­ta­re da parte del­l’Or­ga­ni­smo di cer­ti­fi­ca­zio­ne verso gli ope­ra­to­ri. Que­ste da per­fe­zio­na­re nel­l’ap­pli­ca­zio­ne ope­ra­ti­ve me­dian­te un ca­ta­lo­go co­mu­ne da pre­di­spor­re da parte del Mi­ni­ste­ro. Le mi­su­re sono al mo­men­to de­fi­ni­te come di se­gui­to elen­ca­te:

  1. a) pre­sen­ta­zio­ne di un piano d’a­zio­ne per la cor­re­zio­ne della non con­for­mi­tà;
  2. b) mi­glio­ra­re l’at­tua­zio­ne delle mi­su­re pre­cau­zio­na­li e dei con­trol­li a ga­ran­zia della con­for­mi­tà;
  3. c) sop­pres­sio­ne dei ri­fe­ri­men­ti alla pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca nel­l’e­ti­chet­ta­tu­ra e nella pub­bli­ci­tà del­l’in­te­ro lotto o ciclo di pro­du­zio­ne in­te­res­sa­to, col­tu­re o ani­ma­li in­te­res­sa­ti;
  4. d) ri­tor­no in con­ver­sio­ne;
  5. e) di­vie­to di com­mer­cia­liz­za­zio­ne di pro­dot­ti che fac­cia­no ri­fe­ri­men­to alla pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca per un de­ter­mi­na­to pe­rio­do;
  6. f) li­mi­te del­l’am­bi­to di ap­pli­ca­zio­ne del cer­ti­fi­ca­to;
  7. g) so­spen­sio­ne del cer­ti­fi­ca­to;
  8. h) ri­ti­ro del cer­ti­fi­ca­to;
  9. i) ob­bli­go ad in­for­ma­re i clien­ti.

Da ul­ti­mo si con­fer­ma la ne­ces­si­tà da parte del­l’Or­ga­ni­smo di cer­ti­fi­ca­zio­ne di ef­fet­tua­re le ispe­zio­ni al­me­no una volta l’an­no e nel pe­rio­do più fun­zio­na­le al con­trol­lo, sulla base del cri­te­rio del­l’a­na­li­si del ri­schio di non con­for­mi­tà da parte del­l’o­pe­ra­to­re.

Con­tro­pe­ri­zia e con­tro­ver­sia
Altro aspet­to di in­te­res­se è rap­pre­sen­ta­to dal­l’in­no­va­ti­vo, nel con­te­sto in esame, isti­tu­to della con­tro­pe­ri­zia e con­tro­ver­sia. In par­ti­co­la­re, nel caso di pre­sen­za di so­stan­ze non am­mes­se, ri­le­va­ta a se­gui­to di prove ana­li­ti­che, l’o­pe­ra­to­re ha di­rit­to a far ef­fet­tua­re una con­tro­pe­ri­zia, a pro­prie spese, sui ri­sul­ta­ti del con­trol­lo di la­bo­ra­to­rio. Da ma­ni­fe­sta­re entro il ter­mi­ne di cin­que gior­ni dalla co­mu­ni­ca­zio­ne del­l’e­si­to sfa­vo­re­vo­le.
La con­tro­pe­ri­zia con­si­ste in:
– un esame do­cu­men­ta­le delle re­gi­stra­zio­ni ine­ren­ti alle at­ti­vi­tà con­dot­te dal mo­men­to del cam­pio­na­men­to e sino al­l’e­mis­sio­ne del rap­por­to di prova;
– esame svol­to a cura di un pe­ri­to di parte in­di­vi­dua­to dal­l’o­pe­ra­to­re ed iscrit­to in un albo pro­fes­sio­na­le.
In sede di con­tro­pe­ri­zia, è pos­si­bi­le far ese­gui­re una nuova ana­li­si pres­so un la­bo­ra­to­rio ac­cre­di­ta­to e di parte sul­l’a­li­quo­ta ri­ce­vu­ta in fase di cam­pio­na­men­to. La ri­chie­sta della con­tro­pe­ri­zia non pre­giu­di­ca le in­da­gi­ni e i prov­ve­di­men­ti, anche cau­te­la­ri, che l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo è ob­bli­ga­to ad adot­ta­re.
Agen­do in con­tro­pe­ri­zia, è pos­si­bi­le con­te­sta­re il ri­sul­ta­to del con­trol­lo di la­bo­ra­to­rio e chie­de­re al­l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo la ri­pe­ti­zio­ne delle ana­li­si ad un di­ver­so la­bo­ra­to­rio uf­fi­cia­le in­di­ca­to dal­l’o­pe­ra­to­re (c.d. con­tro­ver­sia). Il tutto in modo tale da as­si­cu­ra­re con­for­mi­tà a quan­to pre­vi­sto dal­l’ar­ti­co­lo 35, pa­ra­gra­fo 1, del re­go­la­men­to (UE) 2017/625.
La norma va letta e in­te­se te­nen­do pre­sen­te anche il de­cre­to le­gi­sla­ti­vo n. 27/2023 che (art. 8) ha in­tro­dot­to, in se­di­cen­te at­tua­zio­ne del ci­ta­to ar­ti­co­lo 35, la pro­ce­du­ra di con­tro­ver­sia uti­liz­za­bi­le in ac­cer­ta­men­to di il­le­ci­ti sa­ni­ta­ri, ac­cer­ta­ti per mezzo di ana­li­si.

Ob­bli­ghi e san­zio­ni degli ope­ra­to­ri
Il de­cre­to si sof­fer­ma su que­sti aspet­ti in ma­nie­ra pun­tua­le. In par­ti­co­la­re sugli ob­bli­ghi è adot­ta­to, in coe­ren­za con il nuovo det­ta­to unio­na­le, un ap­proc­cio si­ste­mi­co ba­sa­to sulla ge­stio­ne delle cri­ti­ci­tà piut­to­sto che sulla mera ap­pli­ca­zio­ne pun­tua­le di re­go­le di det­ta­glio. Nella com­po­nen­te san­zio­na­to­ria si nota in­ve­ce una certa pun­tua­li­tà circa di­ver­se ca­si­sti­che che fino ad oggi non ave­va­no tro­va­to pe­ri­me­tro.
Quin­di, circa i re­qui­si­ti da ot­tem­pe­ra­re da parte degli ope­ra­to­ri, il de­cre­to enu­me­ra i se­guen­ti:

  1. as­sog­get­ta­men­to ad un unico or­ga­ni­smo di con­trol­lo, in­di­pen­den­te­men­te dal­l’u­bi­ca­zio­ne sul ter­ri­to­rio delle unità di pro­du­zio­ne e dal nu­me­ro o dal tipo di at­ti­vi­tà da sot­to­por­re al si­ste­ma di con­trol­lo;
  2. for­ni­re una di­chia­ra­zio­ne in con­for­mi­tà al­l’ar­ti­co­lo 39, pa­ra­gra­fo 1, let­te­ra d), del Re­go­la­men­to (UE) 2018/848, al mo­men­to del­l’in­gres­so nel si­ste­ma di con­trol­lo e co­mun­que an­te­ce­den­te­men­te alla prima ve­ri­fi­ca di con­for­mi­tà. La di­chia­ra­zio­ne deve con­te­ne­re al­me­no le se­guen­ti in­for­ma­zio­ni:
  3. a) le mi­su­re pre­ven­ti­ve, pre­cau­zio­na­li e di au­to­con­trol­lo;
  4. b) la de­scri­zio­ne della pro­ce­du­ra di ge­stio­ne dei casi di so­spet­to di non con­for­mi­tà com­pre­sa la tem­pi­sti­ca delle co­mu­ni­ca­zio­ni con l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo;
  5. c) il si­ste­ma di re­gi­stra­zio­ne e di trac­cia­bi­li­tà dei pro­dot­ti;
  6. d) le at­ti­vi­tà af­fi­da­te a terzi;
  7. e) le rese medie e le pro­du­zio­ni an­nua­li pre­vi­ste.
  8. il so­spet­to di non con­for­mi­tà do­vu­to alla pre­sen­za di una so­stan­za non am­mes­sa, può es­se­re esclu­so solo nel caso in cui si possa esclu­de­re la pre­sen­za.
  9. con­ser­va­re le re­gi­stra­zio­ni e la do­cu­men­ta­zio­ne per un pe­rio­do di al­me­no dieci anni (o cin­que dalla data di usci­ta dal si­ste­ma).
  10. for­ni­re as­si­sten­za e col­la­bo­ra­zio­ne du­ran­te la ve­ri­fi­ca di con­for­mi­tà, con­sen­ten­do l’ac­ces­so:
  11. a) agli ap­pez­za­men­ti, alle at­trez­za­tu­re, ai mezzi di tra­spor­to, ai lo­ca­li e agli altri luo­ghi di pro­du­zio­ne;
  12. b) ai si­ste­mi in­for­ma­ti­ci;
  13. c) agli ani­ma­li e alle merci del­l’a­zien­da;
  14. d) ai do­cu­men­ti e alle altre in­for­ma­zio­ni per­ti­nen­ti.
  15. ve­ri­fi­ca­re l’au­ten­ti­ci­tà dei cer­ti­fi­ca­ti dei for­ni­to­ri (e la coe­ren­za con le for­ni­tu­re qua­li­fi­ca­te) at­tra­ver­so le ban­che dati uf­fi­cia­li messe a di­spo­si­zio­ne.
  16. co­mu­ni­ca­re al­l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo l’e­si­to dei con­trol­li svol­ti dalle au­to­ri­tà com­pe­ten­ti, in caso di con­te­sta­zio­ni di ir­re­go­la­ri­tà, entro cin­que gior­ni la­vo­ra­ti­vi dalla con­te­sta­zio­ne stes­sa;
  17. nel caso di im­por­ta­to­re o primo de­sti­na­ta­rio uti­liz­za­no il si­ste­ma TRA­CES per la ge­stio­ne di pro­pria com­pe­ten­za del cer­ti­fi­ca­to di ispe­zio­ne;
  18. in caso di ri­ti­ro del cer­ti­fi­ca­to, per causa di­ver­sa dalla mo­ro­si­tà, l’o­pe­ra­to­re non può pro­ce­de­re con una nuova no­ti­fi­ca prima che siano tra­scor­si due anni dalla data del­l’e­sclu­sio­ne.

Per quan­to at­tie­ne le san­zio­ni il si­ste­ma ap­pa­re più ar­ti­co­la­to di quan­to pre­vi­sto dalla nor­ma­ti­va pre­vi­gen­te. Si in­tro­du­ce inol­tre un pa­ra­me­tro di pro­por­zio­na­li­tà che in qual­che modo tenta di sop­pe­ri­re a tale cri­te­rio, in ma­nie­ra ap­prez­za­bi­le, sep­pur non an­co­ra a pieno ti­to­lo. In­fat­ti le san­zio­ni re­sta­no co­mun­que ele­va­te se rap­por­ta­te a pic­co­le real­tà ope­ra­ti­ve che pos­so­no co­mun­que in­cor­re­re nella ca­si­sti­ca san­zio­na­to­ria. Sono pre­vi­ste le se­guen­ti aree di il­le­ci­to (ar­ti­co­li 23, 24, 25):

  • Uso in­de­bi­to o non cor­ret­to di in­di­ca­zio­ni o ri­fe­ri­men­ti al me­to­do di pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­co;
  • Non con­for­me de­si­gna­zio­ne e pre­sen­ta­zio­ne dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci;
  • Ul­te­rio­ri san­zio­ni am­mi­ni­stra­ti­ve pe­cu­nia­rie a ca­ri­co di ope­ra­to­ri.

Uso in­de­bi­to o non cor­ret­to di in­di­ca­zio­ni o ri­fe­ri­men­ti al me­to­do di pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­co
I casi pre­vi­sti son i se­guen­ti:

  1. chiun­que uti­liz­za, senza es­se­re as­sog­get­ta­to al si­ste­ma di con­trol­lo, nella co­mu­ni­ca­zio­ne com­mer­cia­le a vario ti­to­lo in­di­ca­zio­ni, ter­mi­ni o sim­bo­li che pos­so­no in­dur­re in er­ro­re il con­su­ma­to­re sulla con­for­mi­tà del pro­dot­to o dei suoi in­gre­dien­ti alle pre­scri­zio­ni del Re­go­la­men­to, è sot­to­po­sto alla san­zio­ne fino al 5 per cento del fat­tu­ra­to glo­ba­le rea­liz­za­to nel corso del­l’e­ser­ci­zio pre­ce­den­te al­l’ac­cer­ta­men­to della vio­la­zio­ne. In ogni caso la san­zio­ne non può es­se­re in­fe­rio­re a 5.000 euro, né su­pe­rio­re a 100.000 euro.
  2. chiun­que com­mer­cia­liz­za pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci senza es­se­re as­sog­get­ta­to al si­ste­ma di con­trol­lo. In par­ti­co­la­re si av­va­le delle esen­zio­ni pre­vi­ste dal­l’ar­ti­co­lo 34, pa­ra­gra­fo 2, del Re­go­la­men­to, senza aver­ne di­rit­to. E’ quin­di sog­get­to alla san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va pe­cu­nia­ria fino al 3 per cento del fat­tu­ra­to glo­ba­le rea­liz­za­to nel corso del­l’e­ser­ci­zio pre­ce­den­te al­l’ac­cer­ta­men­to della vio­la­zio­ne. In ogni caso la san­zio­ne non può es­se­re in­fe­rio­re a 3.000 euro, né su­pe­rio­re a 100.000 euro. Si ri­cor­da che gli ope­ra­to­ri che, pur ven­den­do pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci, sono eso­ne­ra­ti dal­l’as­sog­get­ta­men­to al si­ste­ma di con­trol­lo, de­vo­no avere le se­guen­ti con­di­zio­ni:

– ope­ra­re solo nella fase di ven­di­ta al con­su­ma­to­re o al­l’u­ti­liz­za­to­re fi­na­le di pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci pre­im­bal­la­ti,
– non es­se­re il pro­dut­to­re, né il pre­pa­ra­to­re e im­ma­gaz­zi­nar­li in con­nes­sio­ne col punto ved­ni­ta (non li pro­du­co­no, non li pre­pa­ri­no o non li im­ma­gaz­zi­ni­no se non in con­nes­sio­ne con il punto di ven­di­ta),
– non im­por­ta­re i sud­det­ti pre­im­bal­li da un paese terzo (non li im­por­ti­no da un paese terzo),
– non ap­pal­ti­no tali at­ti­vi­tà (ca­rat­te­riz­zan­ti e per­ti­nen­ti la ge­stio­ne del pre­im­bal­lo bio) a terzi.

  1. chiun­que fa un uti­liz­zo im­pro­prio del mar­chio bio­lo­g­i­co ita­lia­no di cui al­l’ar­ti­co­lo 6 della legge 9 marzo 2022, n. 23, tale da in­dur­re in er­ro­re il con­su­ma­to­re sul­l’o­ri­gi­ne ita­lia­na della ma­te­ria prima del pro­dot­to, è sog­get­to alla san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va pe­cu­nia­ria fino al 4 per cento del fat­tu­ra­to glo­ba­le rea­liz­za­to nel corso del­l’e­ser­ci­zio pre­ce­den­te al­l’ac­cer­ta­men­to della vio­la­zio­ne. In ogni caso la san­zio­ne non può es­se­re in­fe­rio­re a 4.000 euro, né su­pe­rio­re a 100.000 euro. L’a­spet­to è però in at­te­sa di de­fi­ni­zio­ne nor­ma­ti­va, viep­più ne­ces­sa­ria at­te­so il de­li­ca­to rap­por­to tra que­sta nuova di­spo­si­zio­ne san­zio­na­to­ria e le san­zio­ni, ad esem­pio, del de­cre­to le­gi­sla­ti­vo n. 231/2017 (san­zio­ni in tema eti­chet­ta­tu­ra e co­mu­ni­ca­zio­ne dei pro­dot­ti ali­men­ta­ri).

Non con­for­me de­si­gna­zio­ne e pre­sen­ta­zio­ne dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci
La ca­si­sti­ca pre­ve­de:

  1. uti­liz­zo non con­for­me dei ter­mi­ni re­la­ti­vi alla pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca nel­l’e­ti­chet­ta­tu­ra, nella pub­bli­ci­tà, nella pre­sen­ta­zio­ne e nei do­cu­men­ti com­mer­cia­li di pro­dot­ti rin­ve­nu­ti in fase di com­mer­cia­liz­za­zio­ne. Pre­vi­sta la san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va da un mi­ni­mo di 3.000 euro a un mas­si­mo di 9.000 euro;
  2. uti­liz­zo non con­for­me del logo di pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca nel­l’e­ti­chet­ta­tu­ra, nella pub­bli­ci­tà e nella pre­sen­ta­zio­ne di pro­dot­ti rin­ve­nu­ti in fase di com­mer­cia­liz­za­zio­ne. Pre­vi­sta la san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va pe­cu­nia­ria da un mi­ni­mo di 3.000 euro a un mas­si­mo di 9.000 euro;
  3. eti­chet­ta­tu­ra e pub­bli­ci­tà come bio­lo­g­i­ci i pro­dot­ti ot­te­nu­ti nel pe­rio­do di con­ver­sio­ne. Pre­vi­sta la san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va da un mi­ni­mo di 2.000 euro a un mas­si­mo di 6.000 euro;
  4. uti­liz­zo di ter­mi­ni ri­fe­ri­ti alla pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca per ali­men­ti e man­gi­mi tra­sfor­ma­ti in ma­nie­ra dif­for­me da quan­to di­spo­sto dal­l’ar­ti­co­lo 30, pa­ra­gra­fi 5 e 6, del Re­go­la­men­to, è sog­get­to alla san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va da un mi­ni­mo di 3.000 euro a un mas­si­mo di 9.000 euro;
  5. pro­dot­ti ri­por­tan­ti ter­mi­ni ri­fe­ri­ti alla pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca, in­clu­si i pro­dot­ti eti­chet­ta­ti come in con­ver­sio­ne, senza in­se­ri­re in eti­chet­ta il nu­me­ro di co­di­ce del­l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo al quale è as­sog­get­ta­to l’o­pe­ra­to­re che ha ef­fet­tua­to l’ul­ti­ma ope­ra­zio­ne di pro­du­zio­ne o pre­pa­ra­zio­ne. Pre­vi­sta la san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va da un mi­ni­mo di 1.000 euro a un mas­si­mo di 3.000 euro;
  6. ali­men­ti pre­im­bal­la­ti che non ri­por­ta­no sul­l’im­bal­lag­gio il logo di pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca se­con­do i mo­del­li con­for­mi. Pre­vi­sta la san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va da un mi­ni­mo di 1.000 euro a un mas­si­mo di 3.000 euro;
  7. man­ca­ta in­di­ca­zio­ne in eti­chet­ta, nello stes­so campo vi­si­vo del logo di pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca, il luogo di col­ti­va­zio­ne delle ma­te­rie prime che com­pon­go­no il pro­dot­to nelle forme di cui al­l’ar­ti­co­lo 32 del Re­go­la­men­to. Pre­vi­sta la san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va pe­cu­nia­ria da un mi­ni­mo di 2.000 euro a un mas­si­mo di 6.000 euro.

Ul­te­rio­ri san­zio­ni am­mi­ni­stra­ti­ve pe­cu­nia­rie a ca­ri­co di ope­ra­to­ri
Alle pre­ce­den­ti san­zio­ni, le­ga­te al­l’a­spet­to co­mu­ni­ca­ti­vo, si ag­giun­go­no le se­guen­ti, cor­re­la­te ad aspet­ti più con­nes­si al si­ste­ma qua­li­tà e cor­ret­ta co­mu­ni­ca­zio­ne tra ope­ra­to­ri. I casi pre­vi­sti sono:

  1. l’o­pe­ra­to­re che non prov­ve­de a met­te­re in atto, nei tempi pre­vi­sti dalla vi­gen­te nor­ma­ti­va del­l’U­nio­ne eu­ro­pea e na­zio­na­le, le ne­ces­sa­rie pro­ce­du­re per il ri­ti­ro della merce a se­gui­to della sop­pres­sio­ne dei ter­mi­ni ri­fe­ri­ti al me­to­do di pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­co, è sog­get­to a una san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va pe­cu­nia­ria fino al 5 per cento del fat­tu­ra­to glo­ba­le rea­liz­za­to nel corso del­l’e­ser­ci­zio pre­ce­den­te al­l’ac­cer­ta­men­to della vio­la­zio­ne. In ogni caso la san­zio­ne non può es­se­re in­fe­rio­re a 6.000 euro, né su­pe­rio­re a 100.000 euro;
  2. l’o­pe­ra­to­re non più in­se­ri­to nel si­ste­ma di con­trol­lo, a se­gui­to di esclu­sio­ne o di re­ces­so vo­lon­ta­rio, che non prov­ve­de ad in­for­ma­re la clien­te­la è sog­get­to a una san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va pe­cu­nia­ria fino al 4 per cento del fat­tu­ra­to glo­ba­le rea­liz­za­to nel corso del­l’e­ser­ci­zio pre­ce­den­te al­l’ac­cer­ta­men­to della vio­la­zio­ne. In ogni caso la san­zio­ne non può es­se­re in­fe­rio­re a 3.000 euro, né su­pe­rio­re a 100.000 euro;
  3. il ge­sto­re del si­ste­ma dei con­trol­li in­ter­ni che omet­te di con­ser­va­re i do­cu­men­ti e le re­gi­stra­zio­ni pre­vi­sti dal­l’ar­ti­co­lo 5 del re­go­la­men­to di ese­cu­zio­ne (UE) 2021/279, od omet­te e ri­tar­da la co­mu­ni­ca­zio­ne delle in­for­ma­zio­ni pre­vi­ste dal­l’ar­ti­co­lo 6 del me­de­si­mo re­go­la­men­to di ese­cu­zio­ne, è sog­get­to a una san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va pe­cu­nia­ria fino al 3 per cento del fat­tu­ra­to glo­ba­le rea­liz­za­to dal­l’o­pe­ra­to­re a fa­vo­re del quale è di­spo­sto il si­ste­ma dei con­trol­li nel corso del­l’e­ser­ci­zio pre­ce­den­te al­l’ac­cer­ta­men­to della vio­la­zio­ne. In ogni caso la san­zio­ne non può es­se­re in­fe­rio­re a 3.000 euro, né su­pe­rio­re a 100.000 euro.
  4. l’o­pe­ra­to­re che non adot­ta un ido­neo si­ste­ma di trac­cia­bi­li­tà e di re­gi­stra­zio­ni per com­pro­va­re la con­for­mi­tà al Re­go­la­men­to è sog­get­to a una san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va fino al 5 per cento del fat­tu­ra­to glo­ba­le rea­liz­za­to nel corso del­l’e­ser­ci­zio pre­ce­den­te al­l’ac­cer­ta­men­to della vio­la­zio­ne. In ogni caso la san­zio­ne non può es­se­re in­fe­rio­re a 6.000 euro, né su­pe­rio­re a 100.000 euro;
  5. l’o­pe­ra­to­re che uti­liz­za so­stan­ze non am­mes­se nella pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca è sog­get­to a una san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va fino al 5 per cento del fat­tu­ra­to glo­ba­le rea­liz­za­to nel corso del­l’e­ser­ci­zio pre­ce­den­te al­l’ac­cer­ta­men­to della vio­la­zio­ne. In ogni caso la san­zio­ne non può es­se­re in­fe­rio­re a 6.000 euro, né su­pe­rio­re a 100.000 euro.
  6. l’o­pe­ra­to­re che con­trav­vie­ne o non adem­pie agli ob­bli­ghi e agli im­pe­gni pre­vi­sti dal­l’ar­ti­co­lo 39 del Re­go­la­men­to è sog­get­to a una san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va pe­cu­nia­ria fino al 2 per cento del fat­tu­ra­to glo­ba­le rea­liz­za­to nel corso del­l’e­ser­ci­zio pre­ce­den­te al­l’ac­cer­ta­men­to della vio­la­zio­ne. In ogni caso la san­zio­ne non può es­se­re in­fe­rio­re a 2.000 euro, né su­pe­rio­re a 100.000 euro.
  7. l’o­pe­ra­to­re che, senza aver­ne di­rit­to, si av­va­le delle esen­zio­ni pre­vi­ste dal­l’ar­ti­co­lo 35, pa­ra­gra­fo 8, del Re­go­la­men­to, è sog­get­to a una san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va pe­cu­nia­ria fino al 3 per cento del fat­tu­ra­to glo­ba­le rea­liz­za­to nel corso del­l’e­ser­ci­zio pre­ce­den­te al­l’ac­cer­ta­men­to della vio­la­zio­ne. In ogni caso la san­zio­ne non può es­se­re in­fe­rio­re a 3.000 euro, né su­pe­rio­re a 100.000 euro. In que­sta ca­si­sti­ca rien­tra­no gli ope­ra­to­ri di di­men­sio­ni eco­no­mi­che tali che, pur es­sen­do ob­bli­ga­ti a no­ti­fi­ca­re l’at­ti­vi­tà, pos­so­no es­se­re eso­ne­ra­ti dal­l’ob­bli­go del pos­ses­so del cer­ti­fi­ca­to. L’e­so­ne­ro è però in at­te­sa di ado­zio­ne da parte del­l’I­ta­lia;
  8. l’o­pe­ra­to­re che non con­sen­te o im­pe­di­sce le ve­ri­fi­che del­l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo è sog­get­to alla san­zio­ne am­mi­ni­stra­ti­va pe­cu­nia­ria pari a 10.000 euro;

Re­qui­si­ti degli or­ga­ni­smi di con­trol­lo
Que­st’ul­ti­mo aspet­to si ri­tie­ne sia degno di at­ten­zio­ne. In par­ti­co­la­re per al­cu­ne spe­ci­fi­ci­tà di ap­proc­cio per quan­to at­tie­ne il tema delle in­com­pa­ti­bi­li­tà. Fermo re­stan­do l’im­pian­to di ga­ran­zia già adot­ta­to nella nor­ma­ti­va pre­ce­den­te, ap­pa­io­no in que­st’a­rea al­cu­ni ele­men­ti in­no­va­ti­vi che po­ten­zial­men­te pos­so­no dare luogo ad al­cu­ne per­ples­si­tà pres­so i pro­fes­sio­ni­sti in­te­res­sa­ti. In par­ti­co­la­re nel­l’al­le­ga­to I let­te­ra A, punto 8, dove, nello spe­ci­fi­co sono trat­ta­te le te­ma­ti­che ine­ren­ti i re­qui­si­ti di ido­nei­tà mo­ra­le, di in­di­pen­den­za, di im­par­zia­li­tà e as­sen­za di con­flit­to di in­te­res­si, è ri­por­ta­to quan­to segue: gli or­ga­ni­smi di con­trol­lo, gli am­mi­ni­stra­to­ri, i soci, il per­so­na­le che svol­ge com­pi­ti di va­lu­ta­zio­ne e rie­sa­me e i com­po­nen­ti degli or­ga­ni col­le­gia­li, non svol­go­no at­ti­vi­tà di for­ma­zio­ne agli ope­ra­to­ri bio­lo­g­i­ci o ai loro con­su­len­ti. L’or­ga­ni­smo di con­trol­lo non im­pie­ga né si av­va­le di per­so­na­le che svol­ge at­ti­vi­tà di for­ma­zio­ne o con­su­len­za senza le op­por­tu­ne ve­ri­fi­che.
Ap­pa­re evi­den­te come una at­ti­vi­tà di for­ma­zio­ne che non è in­di­riz­za­ta al­l’o­pe­ra­to­re as­sog­get­ta­to ma ad un con­su­len­te dello stes­so, di­ven­ta un am­bi­to di com­ples­sa de­fi­ni­zio­ne ed estre­ma de­li­ca­tez­za se cor­re­la­ta al punto 15 della me­de­si­ma area, dove è pre­vi­sto che il pos­ses­so dei re­qui­si­ti è di­mo­stra­to anche at­tra­ver­so di­chia­ra­zio­ni so­sti­tu­ti­ve rese ai sensi degli ar­ti­co­li 46 e 47 del de­cre­to del Pre­si­den­te della Re­pub­bli­ca 28 di­cem­bre 2000, n. 445.
Di fatto l’in­cer­tez­za della ri­spon­den­za al re­qui­si­to, non aven­do nel­l’or­di­na­rie­tà delle at­ti­vi­tà for­ma­ti­ve, la ra­gio­ne­vo­le pos­si­bi­li­tà ope­ra­ti­va e tan­to­me­no la cer­tez­za, di ot­tem­pe­ra­re la pre­scri­zio­ne, può por­ta­re solo a due so­lu­zio­ni:

  • L’ab­ban­do­no delle at­ti­vi­tà for­ma­ti­ve da parte degli ad­det­ti ai con­trol­li, con per­di­ta di un po­ten­zia­le tra­sfe­ri­men­to di com­pe­ten­ze;
  • L’ab­ban­do­no delle at­ti­vi­tà di ve­ri­fi­ca da parte dei tec­ni­ci con­trol­lo­ri più esper­ti, a fa­vo­re di quel­le di for­ma­zio­ne, con una per­di­ta an­co­ra mag­gio­re di com­pe­ten­ze e pro­fes­sio­na­li­tà nel set­to­re dei con­trol­li.

Il punto ap­pa­re come una ini­bi­zio­ne di at­ti­vi­tà for­ma­ti­ve, verso for­ni­to­ri di ser­vi­zi, fi­na­liz­za­te a mi­glio­ra­re il ser­vi­zio stes­so, a di­ret­to van­tag­gio e tu­te­la degli ope­ra­to­ri. L’at­ti­vi­tà non sem­bra ge­ne­ra­re po­ten­zia­li con­flit­ti di in­te­res­se anche qua­lo­ra ba­sa­ta su re­la­zio­ni di tipo eco­no­mi­co ma la cui ap­pli­ca­zio­ne può de­ter­mi­na­re un forte im­po­ve­ri­men­to di com­pe­ten­ze del set­to­re.

A quan­to sopra si ag­giun­go­no, tra gli altri ed inol­tre, i se­guen­ti e più ra­gio­ne­vo­li, re­qui­si­ti del per­so­na­le del­l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo ad ul­te­rio­re ga­ran­zia di im­par­zia­li­tà e as­sen­za di con­flit­to di in­te­res­si:

  1. Il per­so­na­le di­pen­den­te e i col­la­bo­ra­to­ri ester­ni non de­vo­no ver­sa­re in si­tua­zio­ni di con­flit­to di in­te­res­si o di altra si­tua­zio­ne di in­com­pa­ti­bi­li­tà con l’o­pe­ra­to­re as­sog­get­ta­to al con­trol­lo, anche ai sensi del­l’ar­ti­co­lo 51 del Co­di­ce di pro­ce­du­ra ci­vi­le, ov­ve­ro tro­var­si in si­tua­zio­ni che com­pro­met­ta­no l’in­di­pen­den­za del la­vo­ro;
  2. Gli or­ga­ni­smi di con­trol­lo de­vo­no ga­ran­ti­re che il per­so­na­le ad­det­to al con­trol­lo non for­ni­sca beni o ser­vi­zi agli ope­ra­to­ri con­trol­la­ti;
  3. Salvo le de­ro­ghe pre­vi­ste da spe­ci­fi­che di­spo­si­zio­ni di legge, il per­so­na­le di­pen­den­te ed ester­no man­tie­ne ri­ser­va­te tutte le in­for­ma­zio­ni ot­te­nu­te o pro­dot­te du­ran­te lo svol­gi­men­to delle at­ti­vi­tà di con­trol­lo e cer­ti­fi­ca­zio­ne;
  4. Il per­so­na­le di­pen­den­te o ester­no del­l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo che svol­ge com­pi­ti di va­lu­ta­zio­ne e di rie­sa­me non può avere rap­por­ti pro­fes­sio­na­li, eco­no­mi­ci o di con­su­len­za con gli ope­ra­to­ri as­sog­get­ta­ti al con­trol­lo del­l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo me­de­si­mo, né di­ret­ta­men­te, né per mezzo di studi pro­fes­sio­na­li, Cen­tri di as­si­sten­za agri­co­la o as­so­cia­zio­ni di cui è socio o as­so­cia­to o col­la­bo­ra­to­re.
  5. L’or­ga­ni­smo di con­trol­lo tiene di­stin­ti i ruoli di va­lu­ta­zio­ne da quel­li di rie­sa­me e di de­ci­sio­ne.
  6. Gli or­ga­ni­smi di con­trol­lo adot­ta­no op­por­tu­ne mi­su­re per evi­ta­re si­tua­zio­ni di fa­mi­lia­ri­tà e/o con­ti­gui­tà tra il per­so­na­le con com­pi­ti di va­lu­ta­zio­ne e rie­sa­me e gli ope­ra­to­ri e i con­su­len­ti degli ope­ra­to­ri che pos­so­no com­pro­met­te­re la ter­zie­tà del loro ope­ra­to, pre­ve­do­no al­tre­sì ade­gua­te re­go­le di ro­ta­zio­ne.

A tal fine, l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo ap­pli­ca una pro­ce­du­ra di ro­ta­zio­ne del per­so­na­le ad­det­to al con­trol­lo che tiene conto dei se­guen­ti cri­te­ri:

  1. a) gli ope­ra­to­ri non pos­so­no es­se­re con­trol­la­ti dal me­de­si­mo ispet­to­re per più di tre ve­ri­fi­che di con­for­mi­tà con­se­cu­ti­ve;
  2. b) lo stes­so ispet­to­re potrà ri­pren­de­re l’at­ti­vi­tà di ve­ri­fi­ca di con­for­mi­tà a ca­ri­co del me­de­si­mo ope­ra­to­re dopo al­me­no due anni di so­spen­sio­ne;
  3. c) le di­spo­si­zio­ni di cui alle let­te­re a) e b) val­go­no anche nel caso in cui l’i­spet­to­re pro­ven­ga da altro or­ga­ni­smo di con­trol­lo;
  4. d) le di­spo­si­zio­ni di cui alle let­te­re a), b) e c) val­go­no anche per le at­ti­vi­tà di cam­pio­na­men­to o af­fian­ca­men­to.

.           Il per­so­na­le con com­pi­ti di va­lu­ta­zio­ne e rie­sa­me non può svol­ge­re per l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo at­ti­vi­tà fi­na­liz­za­ta al­l’in­di­vi­dua­zio­ne o ac­qui­si­zio­ne di nuovi clien­ti, nep­pu­re a ti­to­lo oc­ca­sio­na­le.

 

Do­na­to Fer­ruc­ci (To­ri­no 1964), Do­cen­te si­ste­mi qua­li­tà e cer­ti­fi­ca­zio­ne dei pro­dot­ti ali­men­ta­ri ITS Agroa­li­men­ta­re Roma/Vi­ter­bo. Agro­no­mo, pub­bli­ci­sta, e Ma­ster in Di­rit­to Ali­men­ta­re. Re­spon­sa­bi­le Bioa­gr­i­cert srl per l’a­rea Lazio/Abruz­zo/Um­bria/Mar­che. Per info: Goo­gle “Do­na­to Fer­ruc­ci Agro­no­mo”.

Da­nie­le Pi­sa­nel­lo è av­vo­ca­to con­su­len­te in Di­rit­to Ali­men­ta­re, fon­da­to­re e ma­na­ging Part­ner di Lex Ali­men­ta­ria Stu­dio Le­ga­le As­so­cia­to (Pisa e Fi­ren­ze); Re­gu­la­to­ry Ex­pert per pri­ma­ria so­cie­tà di con­su­len­za re­go­la­to­ria sta­tu­ni­ten­se.

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