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di Giu­sep­pe Ac­co­man­do

Medicago sativa - Erba medica
Erba me­di­ca Me­di­ca­go sa­ti­va L. (foto www.​agraria.​org)

L’er­ba me­di­ca (il ter­mi­ne me­di­ca de­ri­va dalla Media – una sa­tra­pia (pro­vin­cia) del­l’im­pe­ro ache­me­ni­de – primo im­pe­ro Per­sia­no-) rap­pre­sen­ta la spe­cie fo­rag­ge­ra mag­gior­men­te dif­fu­sa in Ita­lia, ove copre una su­per­fi­cie di oltre un mi­lio­ne di et­ta­ri. Que­sta spe­cie è im­por­tan­te per la quan­ti­tà di Unità Fo­rag­ge­re (è l’e­ner­gia netta di un kg di gra­nel­la di orzo, cor­ri­spon­den­te a   1.700 kcal per le UF latte e 1.820 kcal per le UF carne) e, so­prat­tut­to, per l’e­le­va­ta pro­du­zio­ne pro­tei­ca per unità di su­per­fi­cie. E’ es­sen­za par­ti­co­lar­men­te adat­ta ai ter­re­ni più dif­fi­ci­li, è in grado di esplo­ra­re una enor­me massa di ter­re­no col suo ap­pa­ra­to ra­di­ca­le fit­to­nan­te re­pe­ren­do acqua e sali mi­ne­ra­li lad­do­ve altre spe­cie fo­rag­ge­re non sa­reb­be­ro in grado di so­prav­vi­ve­re, per­tan­to, po­trem­mo de­fi­nir­la bo­ni­fi­ca­tri­ce per ec­cel­len­za della fer­ti­li­tà dei suoli. È spe­cie assai pla­sti­ca dal punto di vista ge­ne­ti­co ciò spie­ga la sua dif­fu­sio­ne negli am­bien­ti pe­do­cli­ma­ti­ci più di­spa­ra­ti, in­fat­ti, è col­ti­va­ta dap­per­tut­to dai climi po­la­ri a quel­li tro­pi­ca­li.

Ori­gi­ni- Va­ria­bi­li­tà dei ge­no­ti­pi co­sti­tuen­ti una po­po­la­zio­ne- Pro­dut­ti­vi­tà con­ge­ni­ta e re­la­ti­va

Se­con­do Hauss­mann (1957) la Me­di­ca­go sa­ti­va L. sa­reb­be ori­gi­na­ria in parte dal Ta­gi­ki­stan e in parte dal­l’al­to­pia­no Ana­to­li­co ed an­no­ve­ra una serie di ibri­di (in­di­vi­duo de­ri­van­te da più cul­ti­var) spon­ta­nei con la Me­di­ca­go fal­ca­ta (ori­gi­ne nor­di­ca, molto af­fi­ne alla sa­ti­va, più ru­sti­ca, ma ha scar­sa ra­pi­di­tà di svi­lup­po), con la Me­di­ca­go lu­pu­li­na- la Me­di­ca­go gae­tu­la- la Me­di­ca­go tu­nea­ta.

 

Medicago lupolina - Erba medica lupulina
Me­di­ca­go lu­pu­li­na
L.  – Erba me­di­ca lu­pu­li­na

Se­con­do Bie­lov la sola M. sa­ti­va pre­sen­te­reb­be 12 eco­ti­pi (una po­po­la­zio­ne ge­ne­ti­ca­men­te omo­ge­nea, ot­te­nu­ta con la se­le­zio­ne mas­sa­le in un con­te­sto ter­ri­to­ria­le cir­co­scrit­to) prin­ci­pa­li sud­di­vi­si­bi­li a loro volta in sub­cli­ma­ti­ci e con­trad­di­stin­ti da com­bi­na­zio­ni di­ver­se di 15 ca­rat­te­ri dif­fe­ren­zia­li. L’e­te­ro­ge­nei­tà di que­sti tipi la col­lo­ca­no tra le prin­ci­pa­li spe­cie fo­rag­ge­re per il fa­ci­le adat­ta­men­to alle con­di­zio­ni più di­spa­ra­te di ter­re­ni e climi. In tutto il mondo si re­gi­stra­no oltre 100 po­po­la­zio­ni col­ti­va­te. La me­di­ca è pian­ta al­lo­ga­ma a fe­con­da­zio­ne in­cro­cia­ta, in­fat­ti, la pian­ta pre­sen­ta un caso di au­toin­com­pa­ti­bi­li­tà at­te­nua­ta, le con­se­guen­ze sono quel­le di fa­vo­ri­re un più alto li­vel­lo di ete­ro­zi­go­si. La me­di­ca pos­sie­de 32 cro­mo­so­mi con­tro i 16 cro­mo­so­mi pre­sen­ti nelle molte spe­cie del me­de­si­mo ge­ne­re. In que­sta spe­cie è quasi im­pos­si­bi­le ot­te­ne­re le linee pure, tutto a van­tag­gio della re­si­sten­za, della vi­go­ria e della pro­dut­ti­vi­tà, per­ché è certo che l’o­mo­zi­go­si in­flui­sce ne­ga­ti­va­men­te sulla vi­go­ria della pian­ta.

Gli stu­dio­si sono con­cor­di sul fatto che sia che si trat­ti di eco­ti­pi sia che si trat­ti di cul­ti­var vere e pro­prie esi­ste negli in­di­vi­dui una spic­ca­ta va­ria­bi­li­tà fe­no­ti­pi­ca che li con­trad­di­stin­gue, tale va­ria­bi­li­tà in parte è con­ge­ni­ta e in parte è am­bien­ta­le. La va­ria­bi­li­tà con­ge­ni­ta si ma­ni­fe­sta nel primo anno dalla se­mi­na, quel­la am­bien­ta­le a par­ti­re dagli anni suc­ces­si­vi.

Ci sono quin­di me­di­che che danno la mas­si­ma pro­du­zio­ne nei primi due anni dalla se­mi­na per poi ca­la­re sen­si­bil­men­te negli anni suc­ces­si­vi, altre in­ve­ce danno scar­sa pro­du­zio­ne nei primi due anni per poi au­men­ta­re sen­si­bil­men­te la pro­dut­ti­vi­tà negli anni suc­ces­si­vi (terzo e quar­to). Ciò fa con­clu­de­re af­fer­man­do che la pro­dut­ti­vi­tà delle me­di­che nei primi due anni è le­ga­ta al ge­no­ti­po, in­di­pen­den­te­men­te dal­l’am­bien­te di col­ti­va­zio­ne, men­tre quel­le che danno mag­gior pro­du­zio­ne negli anni suc­ces­si­vi sono il frut­to dei fat­to­ri pe­do­cli­ma­ti­ci. Quin­di, per sta­bi­li­re l’a­dat­ta­bi­li­tà di una me­di­ca ad un dato am­bien­te e va­lu­ta­re la sua pro­dut­ti­vi­tà nel tempo, oc­cor­re os­ser­va­re il com­por­ta­men­to della po­po­la­zio­ne dal terzo anno in poi.

Dalle espe­rien­ze con­dot­te in Ita­lia dagli stu­dio­si si può af­fer­ma­re che esi­sto­no nella me­di­ca tre tipi che si pos­so­no de­fi­ni­re ge­no­ti­pi­ci ti­pi­ci come ap­pres­so spe­ci­fi­ca­to:

  1. Cia­scun eco­ti­po è la ri­sul­tan­te di più ge­no­ti­pi con ac­cen­tua­ta va­ria­bi­li­tà fe­no­ti­pi­ca e bio­lo­g­i­ca.
  2. Il nu­me­ro dei ge­no­ti­pi nel­l’am­bi­to della po­po­la­zio­ne è quasi sem­pre lo stes­so.
  3. La pro­por­zio­ne o per­cen­tua­le dei ge­no­ti­pi co­sti­tuen­ti cia­scun grup­po si con­ser­va pres­so­ché co­stan­te nel primo anno di se­mi­na, negli anni suc­ces­si­vi il fe­no­ti­po viene mar­ca­ta­men­te se­gna­to dai fat­to­ri am­bien­ta­li.

Il mi­glio­ra­men­to ge­ne­ti­co della me­di­ca

Gli obiet­ti­vi pre­fis­sa­ti per mi­glio­ra­re ge­ne­ti­ca­men­te la spe­cie pos­so­no es­se­re così elen­ca­ti:

  1. Pre­co­ci­tà di le­va­ta pri­ma­ve­ri­le
  2. Pre­co­ci­tà di fio­ri­tu­ra
  3. Pre­co­ci­tà di ri­cac­cio
  4. Pre­co­ci­tà di ri­fio­ri­tu­ra
  5. Fusti nu­me­ro­si con in­ter­no­di rav­vi­ci­na­ti
  6. Fo­glie nu­me­ro­se-lar­ghe-car­no­se- fino alla base dei fusti
  7. Fiori ab­bon­dan­ti

Oggi in Ita­lia, gra­zie al la­vo­ro dei ge­ne­ti­sti, ab­bia­mo tre tipi di me­di­ca di­ver­si e adat­ti ai tre am­bien­ti che con­trad­di­stin­guo­no il Paese: tipo pa­da­no, tipo me­ri­dio­na­le e in­ter­me­dio:

  • po­po­la­zio­ni di tipo pa­da­no: sono ca­rat­te­riz­za­te da una media pre­co­ci­tà pri­ma­ve­ri­le, ma da un ritmo di ac­cre­sci­men­to ele­va­to dopo i tagli, ot­ti­ma è la pro­dut­ti­vi­tà com­ples­si­va, sono adat­te agli am­bien­ti ir­ri­gui, hanno buona re­si­sten­za al fred­do, buone per am­bien­ti lon­gi­diur­ni, hanno scar­sa re­si­sten­za alla sic­ci­tà, le pian­te hanno por­ta­men­to eret­to, di ta­glia ele­va­ta con steli gros­si, le fo­glie sono nu­me­ro­se di media gran­dez­za, ele­va­ti sono i pal­chi fo­glia­ri, i fiori hanno un  co­lo­re dal blu al vio­let­to.
  • po­po­la­zio­ni di tipo me­ri­dio­na­le: hanno ele­va­ta pre­co­ci­tà pri­ma­ve­ri­le, minor ritmo di ac­cre­sci­men­to dopo i tagli, ben si adat­ta­no alle zone a clima me­di­ter­ra­neo, spe­cial­men­te nei pe­rio­di esti­vi, adat­te alle zone bre­vi­diur­ne, danno la mas­si­ma pro­du­zio­ne nel pe­rio­do pri­ma­ve­ri­le, il por­ta­men­to è glo­bo­so, le fo­glie sono più pic­co­le.
  • po­po­la­zio­ne in­ter­me­die: sono adat­te alle re­gio­ni cen­tra­li pos­sie­do­no ca­rat­te­ri­sti­che in­ter­me­die tra le due pre­ce­den­ti po­po­la­zio­ni.

 Con­si­gli per una buona riu­sci­ta del me­di­ca­io e cul­ti­var

Per una buona riu­sci­ta del me­di­ca­io si con­si­glia di at­te­ner­si a que­ste sem­pli­ci re­go­le:

-co­sti­tu­zio­ne del me­di­ca­io nudo non con­so­cia­to;

-si­ste­ma­re bene il ter­re­no con la­vo­ra­zio­ni pro­fon­de;

-ese­gui­re una buona con­ci­ma­zio­ne di fondo;

-ese­gui­re le con­ci­ma­zio­ni di co­per­tu­ra dopo i tagli;

-se­mi­na­re su file di­stan­zia­te 12- 15 cm;

-ef­fet­tua­re sar­chia­tu­re a fine in­ver­no e dopo ogni sfal­cio;

-cor­reg­ge­re i ter­re­ni acidi;

-sce­glie­re la giu­sta epoca dello sfal­cio (ge­ne­ral­men­te quan­do il 10% delle pian­te emet­te i ca­po­li­ni fio­ra­li);

-im­pie­ga­re la giu­sta dose di seme.

Il quan­ti­ta­ti­vo di seme da im­pie­ga­re oscil­la dai 25 ai 40 kg per et­ta­ro, tanto da ot­te­ne­re circa 300/400 pian­te a m2 di su­per­fi­cie, l’e­po­ca di se­mi­na va da set­tem­bre/ot­to­bre o marzo/apri­le, di­pen­de dalle con­di­zio­ni cli­ma­ti­che, di­cia­mo che nelle zone set­ten­trio­na­li si con­si­glia la se­mi­na pri­ma­ve­ri­le, al sud e nelle isole, in­ve­ce, si può se­mi­na­re in au­tun­no, la se­mi­na si può fare a spa­glio o a righe.

Per le rese i dati medi sono i se­guen­ti: 1° anno dalla se­mi­na si rac­col­go­no circa 80 q.​li/​ha di fieno con 2/4 sfal­ci, negli anni suc­ces­si­vi si pos­so­no rac­co­glie­re 130/150 q.​li/​ha in 4/7 sfal­ci, la du­ra­ta del me­di­ca­io oscil­la dai 3/4 anni.

pellet erba medica modifiche
Erba me­di­ca pel­let­ta­ta (foto https://​www.​gruppocarli.​com/)

Molte sono le cul­ti­var se­le­zio­na­te di Me­di­ca­go sa­ti­va che ri­spon­do­no bene sia alle con­di­zio­ni cli­ma­ti­che che pe­do­lo­gi­che adat­te sia per il con­su­mo fre­sco, op­pu­re da in­si­la­re, op­pu­re da af­fie­na­re o da tra­sfor­ma­re in fa­ri­na, ne elen­chia­mo al­cu­ne: Tria­de- Bella Cam­pa­gno­la- Gi­gan­te Ro­mea- Isi­de- Ma­ri­na- Az­zur­ra- Ca­ri­sen­da- Del­ta- Equi­pe- Ro­bot- Ez­ze­li­na- Ador­na- Ve­ni­ce- Gea- Di­mi­tra- Lodi- Ver­ba­na- Pre­ma­riac­co-Pao­la- Cel­sius- Clau­dia- Giu­lia- But­te­ro-Pi­ce­na- Blue Moon- etc.

erba medica disidratata
Erba me­di­ca di­si­dra­ta­ta (foto http://​www.​lom​bard​atra​ding.​it/)

Va­lo­ri nu­tri­ti­vi del­l’er­ba me­di­ca

Valori nutritivi erba medica

Giu­sep­pe Ac­co­man­do, lau­rea­to in Scien­ze agra­rie pres­so l’U­ni­ver­si­tà Fe­de­ri­co II di Na­po­li, è do­cen­te di zoo­tec­ni­ca. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

 

Tec­ni­che delle Pro­du­zio­ni Ani­ma­li
Giu­sep­pe Ac­co­man­do
Edi­tri­ce Del­ta3 – Grot­ta­mi­nar­da (AV)
ISBN 10 88-89382-76-1 – 13 978-88-89372-76-0
Libro di testo per Isti­tu­ti Tec­ni­ci e Pro­fes­sio­na­li Agra­ri

 

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