La lepre

La tassonomia, l’evoluzione e la genetica di popolazione del Genere Lepus sono poco conosciute e con dubbi ancora irrisolti. Le cause di tali difficoltà possono essere diverse e concorrere singolarmente o in associazione, alla generazione dei fattori di incertezza: la recente e rapida differenziazione del genere Lepus, l’elevato grado di variabilità intraspecifica osservato in specie ad ampia distribuzione come capensis, le traslocazioni e le introduzioni ad opera dell’Uomo effettuate in epoca storica, l’ibridazione tra specie con caratteristiche eco-etologiche anche molto differenti come europaeus e L. timidus…

Lorenzo Naldi e Marco Zaccaroni: Dipartimento di Biologia – Università di Firenze
Ilaria Greco e Marco Ferretti: Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale – Settore Attività Faunistico Venatoria, Pesca Dilettantistica, Pesca in Mare – Regione Toscana

alimentaristi

Per chi opera nell’impresa alimentare, sia manufatturiera che distributiva, il tema della formazione del personale addetto è da tempo oggetto di attenzione e tensioni con i diversificati approcci regionali: con una recente sentenza (7346/2020), la sezione III del Consiglio di Stato ha precisato che i principi basilari del mutuo riconoscimento e della libera circolazione, vigendo anche sul piano del diritto interno (e non sono sul piano del diritto dell’UE), rendono illegittime quelle delibere regionali che irragionevolmente impongo limitazioni al riconoscimento degli attestati di formazione erogati da enti in diversa regione ed accreditati, secondo le linee guida della Conferenza Stato-regioni.

Daniele Pisanello è avvocato cassazionista, consulente in Legislazione e Diritto Alimentare. È altresì responsabile dell’Ufficio Legale di Ass.O.Cert.Bio (associazione organismi di certificazione del biologico) e consulente legale del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei tecnologi alimentari. Membro del Centro Studi sul Diritto e le Scienze dell’Agricoltura, alimentazione e ambiente. Docente in master universitari e corsi di formazione.

L’erba medica (il termine medica deriva dalla Media – una satrapia (provincia) dell’impero achemenide – primo impero Persiano-) rappresenta la specie foraggera maggiormente diffusa in Italia, ove copre una superficie di oltre un milione di ettari. Questa specie è importante per la quantità di Unità Foraggere (è l’energia netta di un kg di granella di orzo, corrispondente a 1.700 kcal per le UF latte e 1.820 kcal per le UF carne) e, soprattutto, per l’elevata produzione proteica per unità di superficie. E’ essenza particolarmente adatta ai terreni più difficili, è in grado di esplorare una enorme massa di terreno col suo apparato radicale fittonante reperendo acqua e sali minerali laddove altre specie foraggere non sarebbero in grado di sopravvivere, pertanto, potremmo definirla bonificatrice per eccellenza della fertilità dei suoli. È specie assai plastica dal punto di vista genetico ciò spiega la sua diffusione negli ambienti pedoclimatici più disparati, infatti, è coltivata dappertutto dai climi polari a quelli tropicali…

Giuseppe Accomando, laureato in Scienze agrarie presso l’Università Federico II di Napoli, è docente di zootecnica.