di Alessandra Bruni
La sciamatura artificiale è un metodo di divisione delle colonie indotta dall’uomo, senza dover attendere e quindi risulta essere il metodo più efficace, per prevenire la sciamatura naturale.
I metodi per ottenere sciami artificiali sono numerosissimi, ne descriverò pertanto due su cui si basano l’allevamento naturale delle regine.
Innanzitutto, è importante notare la presenza di abbozzi di celle reali sui telai per intervenire dopodiché si può ottenere uno sciame da due alveari o due sciami da due alveari.
Abbozzi di celle reali – nhbees.files.wordpress.com
Uno sciame partendo da più alveari
Si prelevano da più arnie uno o due telai di covata con le celle reali più le scorte e si collocano nell’ arnia definitiva provvista di diaframma. Occorre controllare con estrema attenzione di non aver prelevato coi favi le regine delle arnie di partenza. Quando I favi provengono da tre o più alveari si possono mescolare con tranquillità perché lo shock dovuto dai feromoni di più regine diverse è tale per cui le api non si aggrediscono.
Occorre inoltre portare la nuova famiglia formata ad almeno più di 3 km di distanza in linea d’aria per evitare che le bottinatrici tornino indietro.
A questo punto possiamo attendere che la nuova famiglia formata si allevi una nuova regina e ricominci il ciclo.
Se involontariamente avessimo prelevato anche la regina constateremo nei giorni successivi la mancanza di celle reali con bensì presenza di uova e covata fresca.
Uno sciame originato dalla divisione di più colonie – www.apicolturamantovani.it
Due sciami partendo da due alveari
Dividiamo in due parti uguali i favi di ogni alveare contenenti telai di covata giovane, vecchia con celle reali e provviste. Le parti vengono messe in un’arnietta o arnia provvista di diaframma e sarà collocata ad almeno 3 km di distanza.
Ogni sciame formato andrà seguito ed aiutato con alimentazione artificiale ed occorre anche aumentare gradatamente lo spazio a disposizione tenendo conto che le api che nascono da un favo sono in grado di occuparne due.
La sciamatura naturale
È la partenza definitiva da una colonia di una regina seguita da una parte delle operaie, dal punto di vista biologico rappresenta l’opportunità per le api di diffondere la propria specie.
Sciamatura naturale su olivo – www.agraria.org
La sciamatura ha caratteristiche ereditarie ma è influenzata anche da molto fattori quali:
- l’età della regina (aumenta con l’aumentare dell’età);
- lo spazio disponibile (minore è lo spazio e maggiore è la tendenza a sciamare);
- lo stato di salute (alcune malattie aumentano la possibilità della sciamatura);
- l’andamento climatico;
- l’abbondanza di raccolto;
- la posizione;
- l’insolazione, ecc.
Quando ad abbandonare l’alveare è la vecchia regina seguita da circa metà delle operaie e da un certo numero di fuchi si parla di sciamatura primaria.
La famiglia può cessare la sciamatura oppure sciamare ulteriormente. La nuova regina nata dopo il volo od i voli di accoppiamento inizierà l’ovideposizione e ricomincerà il ciclo.
Se circa dopo dieci giorni la famiglia primaria sciama nuovamente si avrà lo sciame secondario, questo è più piccolo del primo e vola più in alto e più lontano e così a seguire si potranno avere sciami terziari e quaternari.
In condizioni particolarmente avverse si possono verificare sciamature complete di tutta la famiglia, in questo caso lo sciame si può limitare a cambiare dimora.
Bibliografia e sitografia
- Contessi A., – Le api, biologia, allevamento, prodotti
- Bruni A., – Atlante di apicoltura, https://www.agraria.org/apicoltura.htm
Alessandra Bruni, diplomata presso l’Istituto Tecnico Agrario di Firenze e laureata in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Firenze con tesi dal titolo “Importanza dell’ape nella produzione di miele di melata e nell’impollinazione di piante forestali”. Curriculum vitae >>>