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di Fe­de­ri­co Vi­nat­tie­ri

cane tamaksan lupo
Sog­get­to ma­schio di Ta­ma­skan (fonte foto: pet­gui­de.com)

Quan­do si parla di “lu­poi­di”, si entra in un uni­ver­so di razze e va­rie­tà, ognu­na con il pro­prio fa­sci­no, la pro­pria sto­ria, la pro­pria iden­ti­tà.
Se si pren­de in esame solo le ti­po­lo­gie non ri­co­no­sciu­te come “razza” dalla Fe­de­ra­zio­ne Ci­no­lo­gi­ca In­ter­na­zio­na­le, il cer­chio si re­strin­ge molto. Viene su­bi­to in mente l’A­me­ri­can Wol­fdog (AWD), che è di­ven­ta­to ab­ba­stan­za co­no­sciu­to so­prat­tut­to per me­ri­to della rete, ed altre razze non meno note.
Quan­do viene fuori il nome “Ta­ma­skan“, viene su­bi­to da pen­sa­re ad un “lupo spu­rio”, ad un mix di non sò quale razza, ad una sorta di fax si­mi­le di razze au­ten­ti­che, a l’en­ne­si­mo ibri­do in­ven­ta­to per pura ca­sua­li­tà. Ciò è de­dot­to da una in­for­ma­zio­ne to­tal­men­te sba­glia­ta e di­stor­ta, ar­ri­va­ta a noi sotto forma di pas­sa­pa­ro­la e di spo­ra­di­che no­zio­ni trat­te qua e là e tra­dot­te un po’ alla buona.

Che que­sta ti­po­lo­gia di cane non sia an­co­ra de­fi­ni­bi­le come “razza”… siamo tutti d’ac­cor­do!
Che que­sti cani non ab­bia­no an­co­ra rag­giun­to un alto grado di omo­ge­nei­tà… si­cu­ra­men­te!
Che non vi sia la ne­ces­si­tà di ar­ric­chi­re il pa­no­ra­ma delle razze ca­ni­ne con ul­te­rio­ri nuove ti­po­lo­gie… con­cor­do!
Che nella loro se­le­zio­ne vi siano al­cu­ni punti di­scu­ti­bi­li… è cer­ta­men­te opi­na­bi­le! … ma che que­sti cani ab­bia­no su­bi­to una se­le­zio­ne ap­pros­si­ma­ti­va e che non ab­bia­no mai at­trat­to al­le­va­to­ri com­pe­ten­ti, bhè que­sto è tutto da ve­de­re! Ad­di­ta­to e clas­si­fi­ca­to da tutti er­ro­nea­men­te come “ibri­do”, quan­do di ibri­da­zio­ne in que­sto cane vi è forse una ormai re­mo­tis­si­ma trac­cia…
No­no­stan­te la sua re­cen­te ap­pa­ri­zio­ne, i sa­cri­fi­ci ed il la­vo­ro svol­to per l’ot­te­ni­men­to, la se­le­zio­ne ed il man­te­ni­men­to di que­sto tipo di cane, sono stati im­men­si e me­ri­ta­no co­mun­que ri­spet­to.

Cer­chia­mo di co­no­sce­re me­glio il Ta­ma­skan, an­dan­do a spie­gar­ne l’o­ri­gi­ne, fil­tran­do e chia­ri­fi­can­do il fiume di in­for­ma­zio­ni che ci sono giun­te dagli Stati Uniti, dalla Scan­di­na­via e dalla Gran Bre­ta­gna.

cane tamaksan cucciolo
Cuc­cio­lo di Ta­ma­skan (fonte im­ma­gi­ne: ne­bu­la­ga­me.com)

– Que­sta è la vera sto­ria del Ta­ma­skan dog:

Tutto è ini­zia­to da un’im­por­ta­zio­ne. Nei primi anni ’80, cin­que cani, di pre­sun­ta ori­gi­ne si­be­ria­na, fu­ro­no im­por­ta­ti nel Regno Unito dal­l’A­me­ri­ca. Pur­trop­po non vi è al­cu­na do­cu­men­ta­zio­ne sul loro aspet­to, sap­pia­mo solo che erano cani nor­di­ci. Que­sti 5 sog­get­ti ven­ne­ro poi in­cro­cia­ti con Si­be­rian Husky, con Pa­sto­ri Te­de­schi e con Ala­skan Ma­la­mu­te. L’in­ten­to era quel­lo di crea­re cani di aspet­to si­mi­la­re al lupo, ma allo stes­so tempo con un buon tem­pe­ra­men­to, quin­di adat­ti alla vita in fa­mi­glia. Que­sti cani negli anni ’80 ven­ne­ro eti­chet­ta­ti sem­pli­ce­men­te come “cani lupo”. La do­cu­men­ta­zio­ne giun­ta fino ai no­stri gior­ni, su que­sta fase, è ve­ra­men­te pes­si­ma e ricca di la­cu­ne, quin­di dob­bia­mo ac­con­ten­tar­ci di que­ste poche in­for­ma­zio­ni in no­stro pos­ses­so.

Tutto però cam­biò quan­do nel­l’an­no 1988, un grup­po di ap­pas­sio­na­ti si riunì e fondò un Club, con il nome di “Nor­thern Inuit So­cie­ty” (NI), seb­be­ne que­sto nome abbia sof­fer­to di cri­ti­che, poi­ché non erano né del Nord, né ave­va­no al­cu­na as­so­cia­zio­ne lo­gi­ca con il po­po­lo Inuit. Ma si sà… il nome deve anche fare un po’ di scena e fun­ge­re anche da at­tra­zio­ne.
La Sig.​ra Lynn Har­dey-Shar­key del “Blu­stag Ken­nel“, con­si­de­ra­ta la fon­da­tri­ce della razza Ta­ma­skan, si unì al co­mi­ta­to di que­sta so­cie­tà ed ac­qui­stò i suoi primi due cani da ri­pro­du­zio­ne. Vi fu­ro­no molte di­scus­sio­ni in quel pe­rio­do, su come avreb­be do­vu­to es­se­re se­le­zio­na­ta quel­la nuova ti­po­lo­gia di cane; al­cu­ni mem­bri del club la pen­sa­va­no in un modo, altri vo­le­va­no di­ri­ge­re la se­le­zio­ne se­guen­do pro­get­ti di­ver­si. Il Club si spac­cò. Al­cu­ni mem­bri ri­ma­se­ro nel N.I. Club, altri ne fon­da­ro­no uno to­tal­men­te nuovo.

Visto e con­si­de­ra­to che lo stan­dard del nuovo club sa­reb­be stato di­ver­so da quel­lo del­l’NI, de­ci­se­ro anche di sce­glie­re un nuovo nome per i loro cani: “Uto­na­gan”.
Lynn Har­dey de­ci­se che l’U­to­na­gan era un pro­get­to de­ci­sa­men­te mi­glio­re e aveva uno stan­dard più di suo gra­di­men­to, e così si unì al co­mi­ta­to della “Uto­na­gan So­cie­ty“.
Ms. Lynn de­si­de­ra­va at­tua­re un ri­go­ro­so re­gi­me sui “test della sa­lu­te” per gli al­le­va­to­ri di Uto­na­gan, per cer­ca­re di com­bat­te­re al­cu­ne tare ge­ne­ti­che viste in molti N.I. e in di­ver­si Uto­na­gan in quel pe­rio­do, ma con­flit­ti di in­te­res­se tra Lynn ed altri al­le­va­to­ri, la por­ta­ro­no a for­ma­re il suo club, La “Bri­tish and In­ter­na­tio­nal Uto­na­gan So­cie­ty“. Con que­sto nuovo club lei creò il primo sche­ma ob­bli­ga­to­rio per i con­trol­li del­l’an­ca e con­trol­li delle pa­to­lo­gie of­tal­mi­che.
Poco dopo aver ini­zia­to il la­vo­ro con il nuovo club ed aver stu­dia­to i pe­di­gree dei suoi cani N.I. e Uto­na­gan, sco­prì che molti dei pe­di­gree pur­trop­po non erano ve­ri­tie­ri. Dopo aver in­da­ga­to sui fatti, fu sco­per­to che i nomi dei cani erano stati cam­bia­ti o che i ge­ni­to­ri erano stati mo­di­fi­ca­ti in­te­ra­men­te per co­pri­re gli ac­cop­pia­men­ti in stret­ta con­san­gui­nei­tà ma­dre-fi­glio e fra­tel­lo-so­rel­la. Lynn dopo aver fatto que­sta in­cre­scio­sa sco­per­ta, de­ci­se che per pro­gre­di­re con la razza avreb­be­ro do­vu­to di­men­ti­ca­re ciò che ci era stato scrit­to o detto sui pe­di­gree dei pro­pri cani, ed at­tua­re un in­se­ri­men­to di nuove linee di san­gue per sal­va­re la razza da even­tua­li pro­ble­mi di sa­lu­te che avreb­be­ro po­tu­to de­ri­va­re da sog­get­ti ac­cop­pia­ti in stret­tis­si­ma con­san­gui­nei­tà. Lynn passò gli anni suc­ces­si­vi alla ri­cer­ca di in­cro­ci ade­gua­ti.
Per dis­so­ciar­si dallo scan­da­lo che cir­con­da­va l’al­te­ra­zio­ne dei pe­di­gree nella di­scen­den­za dei suoi cani, diede ai suoi cani nuovi nomi re­gi­stra­ti e mo­di­fi­cò i suoi pe­di­gree il più pos­si­bi­le per ri­co­strui­re la ve­ri­tà del loro pas­sa­to. La “Bri­tish & In­ter­na­tio­nal Uto­na­gan So­cie­ty” con­ti­nuò ad al­le­va­re e mi­glio­ra­re se­let­ti­va­men­te il “tipo”, man­te­nen­do tutti i pro­get­ti su ac­cop­pia­men­ti, pro­ble­mi di sa­lu­te, ecc., sta­bi­len­do re­go­le e re­go­la­men­ti, un co­di­ce etico e for­nen­do con­trat­ti ad al­le­va­to­ri. Alla fine que­sti cani ini­zia­ro­no a sem­bra­re di­ver­si ri­spet­to ai cani al­le­va­ti dal­l’o­ri­gi­na­le Uto­na­gan So­cie­ty.

La ri­cer­ca di altri cani dal­l’a­spet­to si­mi­la­re al lupo, con­dus­se Lynn in Lap­po­nia, dove cani di un aspet­to molto si­mi­le ve­ni­va­no al­le­va­ti per la slit­ta, re­si­sten­do a tem­pe­ra­tu­re estre­me. Que­sti erano anche al­cu­ni dei mi­glio­ri cani da trai­no al mondo ed avreb­be­ro si­cu­ra­men­te mi­glio­ra­to le pre­sta­zio­ni e le ca­pa­ci­tà at­ti­tu­di­na­li fu­tu­re della razza emer­gen­te. Dopo al­cu­ne trat­ta­ti­ve con i pro­prie­ta­ri lo­ca­li, una fem­mi­na fu ac­qui­sta­ta ed im­por­ta­ta nel Regno Unito, con altri sei cani pre­no­ta­ti per l’im­por­ta­zio­ne dallo stes­so cen­tro di se­le­zio­ne.
Si sup­po­ne che anche il Cane Lupo Ce­co­slo­vac­co venne ag­giun­to in al­cu­ni di que­sti ac­cop­pia­men­ti in pas­sa­to, ma a causa della scar­sa te­nu­ta dei re­gi­stri e della man­can­za di qual­sia­si pe­di­gree per i cani ac­qui­sta­ti, que­sto non è mai stato pos­si­bi­le di­mo­strar­lo. Tut­ta­via, Ms. Lynn vi­si­tò per­so­nal­men­te gli al­le­va­men­ti in que­stio­ne ed vide di per­so­na i ge­ni­to­ri ed i pa­ren­ti dei cani pre­scel­ti, as­si­cu­ran­do­si che ognu­no di essi aves­se un tem­pe­ra­men­to esem­pla­re, che po­tes­se por­ta­re solo gio­va­men­to alla se­le­zio­ne e non pro­ble­ma­ti­che ca­rat­te­ria­li.

Con una vera e pro­pria “col­le­zio­ne” di nuove linee di san­gue, sta­vol­ta per­fet­ta­men­te or­ga­niz­za­te e do­cu­men­ta­te, era tempo di pen­sa­re al fu­tu­ro. Quin­di, fu de­ci­so dopo un lungo di­bat­ti­to da parte dei mem­bri della com­mis­sio­ne della Bri­tish & In­ter­na­tio­nal So­cie­ty, di chiu­de­re de­fi­ni­ti­va­men­te la So­cie­tà, poi­ché la (ori­gi­na­le) Uto­na­gan So­cie­ty, non de­si­de­ra­va in­clu­de­re que­ste nuove linee di san­gue nel loro pro­gram­ma di al­le­va­men­to. Per­tan­to, sem­bra­va ovvio che l’al­lo­ra at­tua­le Uto­na­gan, non avreb­be mai avuto le sem­bian­ze dei nuovi cani, e gli al­le­va­to­ri avreb­be­ro quin­di avuto bi­so­gno di un nuovo “cane mo­del­lo”.
Dopo la vi­si­ta di Lynns in Fin­lan­dia nel 2004, si in­na­mo­rò del Paese e vi si tra­sfe­rì nel 2006, por­tan­do con sè 7 dei suoi cani, la sua fem­mi­na ori­gi­na­le d’im­por­ta­zio­ne e altri 6 cani scel­ti tra quel­li re­cu­pe­ra­ti in Lap­po­nia. Altri 5 cani, ap­par­te­nen­ti ad altri al­le­va­to­ri, ven­ne­ro poi in­se­ri­ti nel pro­get­to di fon­da­zio­ne della nuova razza e 2 dei suoi nuovi cani fin­lan­de­si fu­ro­no tra­spor­ta­ti da que­sti al­le­va­to­ri nel Regno Unito. Nel 2006 sono stati ag­giun­ti altri due cani, ac­qui­sta­ti da al­le­va­to­ri in Fin­lan­dia ed un altro ma­schio è stato ag­giun­to nel 2008 (un “nero gri­gio”) ed altri due (“lupo gri­gio”) sono stati ag­giun­ti nel 2009 per in­tro­dur­re nuove linee di san­gue ed ag­giun­ge­re trat­ti de­si­de­ra­bi­li alla razza.
Nel feb­bra­io 2006, il “Ta­ma­skan Dog Re­gi­ster” è stato for­ma­to con la fon­da­tri­ce della razza, Lynn, se­du­ta come Pre­si­den­te e sua fi­glia Jen­nie, in veste di Se­gre­ta­ria. Le stes­se ri­gi­de re­go­le sulla sa­lu­te, ap­pli­ca­te dalla Bri­tish and In­ter­na­tio­nal Uto­na­gan So­cie­ty, sono state ri­por­ta­te in que­sta nuova So­cie­tà di razza, con una nuova ag­giun­ta: nel 2008 il test del DNA è di­ven­ta­to ob­bli­ga­to­rio per tutti i cani da ri­pro­du­zio­ne. Era im­por­tan­te per Lynn che tutti i re­gi­stri fos­se­ro cor­ret­ti sin dal­l’i­ni­zio della razza per l’e­ven­tua­li­tà di un fu­tu­ro ri­co­no­sci­men­to da parte del K.C. e per la tran­quil­li­tà di tutti i fu­tu­ri al­le­va­to­ri. Tutti i sog­get­ti uti­liz­za­ti nella se­le­zio­ne della razza Ta­ma­skan, fin dal pri­mis­si­mo cane di fon­da­zio­ne, sono stati re­gi­stra­ti ed iden­ti­fi­ca­ti con il de­po­si­to del DNA.

Vi erano prin­ci­pal­men­te 4 al­le­va­men­ti coin­vol­ti nella fon­da­zio­ne del Ta­ma­skan Dog: Blu­stag (Fin­lan­dia), Blu­fa­wn (UK), Alba (Sco­zia), e Moon­sto­ne (UK).
Nel 2006, Jen­nie, la fi­glia di Lynn e co-fon­da­tri­ce del nuovo club, fondò il “Ta­ma­skan Re­scue UK“, che si oc­cu­pa­va non solo di Ta­ma­skan ma di tutte le altre razze di lupi. Non solo tu­te­la la razza, ma si pren­de anche cura dei cani meno for­tu­na­ti. Nel 2008 per in­co­rag­gia­re gli al­le­va­to­ri ad al­le­va­re con estre­ma at­ten­zio­ne alla sa­lu­te dei pro­pri sog­get­ti, ven­ne­ro con­fe­ri­ti dal club dei premi in oro, ar­gen­to e bron­zo, a gli al­le­va­to­ri che hanno com­ple­ta­to più test sulla sa­lu­te, tra quel­li ri­chie­sti dal T.D.R. per i cuc­cio­li di Ta­ma­skan.

Il Ta­ma­skan Dog Re­gi­ster è ora il punto di ri­fe­ri­men­to per tutti i “Ta­ma­ska­ni­sti”, in tutto il mondo. Da quan­do si è for­ma­to al­l’i­ni­zio del 2006, ha preso con­tat­ti con di­ver­si club in molti paesi stra­nie­ri. I Ta­ma­skan sono stati espor­ta­ti in tutta Eu­ro­pa, Ame­ri­ca, Ca­na­da e Au­stra­lia.
Nel 2008, il TDR ha in­tro­dot­to nella se­le­zio­ne anche un Cane lupo di Saar­loos come “out-cross”, per por­ta­re un po’ di san­gue fre­sco nella razza. Tut­ta­via, fino ad oggi non è stato al­le­va­to nes­su­no dei suoi di­scen­den­ti. Que­sto par­ti­co­la­re Saar­loos fu scel­to ap­po­si­ta­men­te per il suo gran­de tem­pe­ra­men­to, aspet­to e sa­lu­te. Nel 2009 anche un Si­be­rian Husky fu in­tro­dot­to in al­cu­ni ac­cop­pia­men­ti con ana­lo­go me­to­do.
A par­ti­re dal 27 no­vem­bre 2013, il Ta­ma­skan è stato ri­co­no­sciu­to dall’Ame­ri­can Rare Breed As­so­cia­tion e dal Ken­nel Club degli Stati Uniti d’A­me­ri­ca, due re­gi­stri ci­no­tec­ni­ci e pe­di­gree af­fi­ni. Sono stati poi im­pie­ga­ti ul­te­rio­ri in­se­ri­men­ti di altre razze, per mi­glio­rar­ne al­cu­ni aspet­ti ri­chie­sti dallo stan­dard, ed ag­giun­ge­re dei nuovi geni.

Una sto­ria in­ten­sa, no­no­stan­te sia ac­ca­du­to tutto nel­l’ar­co di circa 25 anni. Cer­ta­men­te la ri­pe­ti­ti­va in­dro­du­zio­ne di in­ne­sti in “out-cross”, andrà si­cu­ra­men­te a van­tag­gio di molti aspet­ti sa­lu­ti­sti­ci, ma va ine­vi­ta­bil­men­te a di­sca­pi­to del­l’o­mo­ge­nei­tà dei sog­get­ti pro­dot­ti, che tut­t’og­gi si ri­ve­la­no molto dif­fe­ren­ti tra di loro, in al­cu­ni casi anche in modo molto evi­den­te.

– Come è que­sto cane in ter­mi­ni di aspet­to ca­rat­te­ria­le?

So­li­ta­men­te sono cani piut­to­sto so­cie­vo­li, ami­che­vo­li e molto af­fet­tuo­si. E’ tol­le­ran­te verso i suoi si­mi­li, non ama molto la so­li­tu­di­ne, esige una com­pa­gnia co­stan­te, so­prat­tut­to di altri cani, poi­ché se la­scia­to solo per lun­ghi pe­rio­di di tempo, può di­ven­ta­re di­strut­ti­vo o cer­ca­re di fug­gi­re.
Oltre ad es­se­re un ot­ti­mo cane da slit­ta, si ri­ve­la un ec­cel­len­te cane da com­pa­gnia. Sic­co­me il suo senso più svi­lup­pa­to è senza dub­bio l’ol­fat­to, se ben ad­de­stra­to, può anche es­se­re im­pie­ga­to come cane da soc­cor­so per la pro­te­zio­ne ci­vi­le. Non è in­ve­ce un buon cane da guar­dia, tende in­fat­ti a es­se­re molto cor­dia­le anche con gli sco­no­sciu­ti.
Sono cani molto lon­ge­vi, vi sono sog­get­ti che sono ar­ri­va­ti anche ai 15 anni di età. Non ne­ces­si­ta di molto mo­vi­men­to, ma un co­stan­te eser­ci­zio fi­si­co quo­ti­dia­no è co­mun­que im­por­tan­te per la sua sa­lu­te psi­co-fi­si­ca. Non è una razza che pre­sen­ta tare ge­ne­ri­che o pro­ble­mi di sa­lu­te fre­quen­ti, pos­sia­mo dire che si trat­ta di una razza molto sana, come d’al­tron­de tutte le razze di re­cen­te se­le­zio­ne, con ge­ne­ra­zio­ni an­co­ra ab­ba­stan­za vi­ci­ne ai pro­pri ascen­den­ti ori­gi­na­ri.
Il Ta­ma­skan è una razza a ma­tu­ra­zio­ne molto lenta, che rag­giun­ge la piena ma­tu­ri­tà a 3-4 anni.


“Akela” – fem­mi­na di Ta­ma­skan (fonte foto: ta­ma­skan-dog.us)

Ve­dia­mo nello spe­ci­fi­co quali sono le prin­ci­pa­li ca­rat­te­ri­sti­che mor­fo­lo­gi­che del Ta­ma­skan, pren­den­do in esame le varie voci del suo Stan­dard, pub­bli­ca­to dalla So­cie­tà di razza che lo tu­te­la.

ASPET­TO GE­NE­RA­LE: il Ta­ma­skan è un cane gran­de ed atle­ti­co. Do­vreb­be avere un aspet­to da lupo con una pel­lic­cia ru­vi­da e spes­sa, orec­chie pic­co­le e una coda folta e drit­ta.

PRO­POR­ZIO­NI IM­POR­TAN­TI: quan­do si mi­su­ra dal punto della spal­la al punto dei glu­tei, il Ta­ma­skan è leg­ger­men­te più lungo del­l’al­tez­za. La pro­por­zio­ne tra al­tez­za e lun­ghez­za del corpo è un rap­por­to 9:10. La pro­fon­di­tà del to­ra­ce è in­fe­rio­re alla metà del­l’al­tez­za del cane al gar­re­se, il punto più pro­fon­do è ap­pe­na die­tro le zampe an­te­rio­ri. Il Ta­ma­skan ha una pro­fon­di­tà mi­ni­ma del rap­por­to pet­to-gam­ba di 6:7 (45% di pro­fon­di­tà del to­ra­ce, 55% della gamba).

COM­POR­TA­MEN­TO-CA­RAT­TE­RE: il cane Ta­ma­skan è un cane in­tel­li­gen­te, vi­gi­le e at­ti­vo con una di­spo­si­zio­ne ami­che­vo­le e in usci­ta; è di buon ca­rat­te­re e ra­ra­men­te li­ti­gio­so. Può es­se­re sen­si­bil­men­te ri­ser­va­to agli in­con­tri ini­zia­li, ma è fa­cil­men­te “con­qui­sta­bi­le”. Al­cu­ni po­treb­be­ro es­se­re in­di­pen­den­ti. Non mo­stra le qua­li­tà pos­ses­si­ve del cane da guar­dia e non è ag­gres­si­vo con gli altri cani. Qual­che mi­su­ra di ri­ser­va e di­gni­tà può es­se­re pre­vi­sta nel cane ma­tu­ro. La sua in­tel­li­gen­za, trat­ta­bi­li­tà e di­spo­si­zio­ne de­si­de­ro­sa, lo ren­do­no un com­pa­gno gra­de­vo­le e un la­vo­ra­to­re di­spo­ni­bi­le. Qual­sia­si ma­ni­fe­sta­zio­ne di ti­mi­dez­za, paura o tem­pe­ra­men­to so­spet­to­so deve es­se­re se­ve­ra­men­te pe­na­liz­za­to.

TESTA: in equi­li­brio con il corpo. Forma un cuneo tra gli occhi.

RE­GIO­NE DEL CRA­NIO: fron­te leg­ger­men­te ar­cua­to. Stop leg­ge­ro / mo­de­ra­to. La parte su­pe­rio­re del cra­nio è piat­ta. La lun­ghez­za è mag­gio­re della lar­ghez­za e do­vreb­be es­se­re un rap­por­to 2:1. Po­treb­be es­ser­ci un leg­ge­ro solco tra gli occhi.

RE­GIO­NE FAC­CIA­LE: il naso, le lab­bra e la pig­men­ta­zio­ne dei bordi degli occhi do­vreb­be­ro es­se­re neri, il più leg­ge­ro “naso di neve” stria­to è ac­cet­ta­bi­le. Muso lungo, pu­li­to, drit­to. Lab­bra ade­ren­ti. Ma­scel­le forti e sim­me­tri­che. Denti ben svi­lup­pa­ti, morso a for­bi­ce. Guan­ce pu­li­te, suf­fi­cien­te­men­te mu­sco­lo­se. Gli occhi sono gial­li, tra color ambra e mar­ro­ne; a forma di man­dor­la e di medie di­men­sio­ni. Gli occhi blu sono con­si­de­ra­ti un di­fet­to da squa­li­fi­ca. Orec­chie di di­men­sio­ni medie, ma pic­co­le in pro­por­zio­ne alla testa, di forma trian­go­la­re e leg­ger­men­te ar­ro­ton­da­te alle estre­mi­tà, con pa­di­glio­ne ri­vol­to in avan­ti ed eret­to. Il muso e il cra­nio sono ugua­li in lun­ghez­za e for­ma­no un rap­por­to 1: 1. Lo “stop” è da leg­ge­ro a mo­de­ra­to.

COLLO: il collo è forte, di lun­ghez­za lunga, leg­ger­men­te ar­cua­to, mu­sco­lo­so e ri­co­per­to di pelo che forma una sorta di “cri­nie­ra pro­tet­ti­va”. Il collo si fonde dol­ce­men­te alle spal­le, il por­ta­men­to è eret­to quan­do il cane è in piedi. Quan­do si muove al trot­to, il collo viene este­so in modo che la testa venga por­ta­ta leg­ger­men­te in avan­ti.

CORPO: li­vel­lo su­pe­rio­re con una grop­pa leg­ger­men­te in­cli­na­ta. Gar­re­se ben mu­sco­lo­so, pro­nun­cia­to. Lombi corti, mu­sco­lo­si, non lar­ghi, leg­ger­men­te in­cli­na­ti. Grop­pa breve, non ampia, che cade leg­ger­men­te. Il petto rag­giun­ge o quasi i go­mi­ti. Con il punto più basso che rag­giun­ge il go­mi­to ma non oltre. Le co­sto­le sono ben salde dalla spina dor­sa­le, di forma ovale, che si ap­piat­ti­sco­no verso l’e­stre­mi­tà in­fe­rio­re per con­sen­ti­re lo sgom­be­ro del go­mi­to e un mo­vi­men­to ef­fi­cien­te. To­ra­ce stret­to o ci­lin­dri­co, un to­ra­ce trop­po largo, sono da pe­na­liz­za­re. Le co­sto­le sono lun­ghe, leg­ger­men­te ap­piat­ti­te sui lati per con­sen­ti­re la li­ber­tà di azio­ne. Co­sto­le a forma di ba­ri­le, co­sto­le trop­po piat­te o de­bo­li, sono da con­si­de­rar­si di­fet­to­se. Il lombo non deve es­se­re più lungo di 1/3 della gab­bia to­ra­ci­ca. Il lombo è teso e magro, più stret­to della gab­bia to­ra­ci­ca e con un leg­ge­ro rim­boc­co. Il lombo ha ab­ba­stan­za lun­ghez­za per es­se­re atle­ti­co ma co­mun­que in pro­por­zio­ne.

CODA: la coda è ab­bas­sa­ta ed è di­rit­ta e piena; men­tre è a ri­po­so, la coda deve es­se­re te­nu­ta ferma e drit­ta. La coda do­vreb­be an­da­re al gar­ret­to ma non oltre. La base della coda è forte. Se ar­ric­cia­ta sul dorso, o se pre­sen­ta co­lo­ra­zio­ne bian­ca, è da con­si­de­rar­si di­fet­to.

ARTI: le sca­po­le sono lun­ghe e ben di­ste­se. Le spal­le do­vreb­be­ro es­se­re po­si­zio­na­te a circa 45 gradi dalla ver­ti­ca­le. Il gar­re­se do­vreb­be es­se­re ben mu­sco­lo­so e pro­nun­cia­to. La parte su­pe­rio­re del brac­cio deve avere la stes­sa lun­ghez­za della sca­po­la e si at­tac­ca con un’an­go­la­zio­ne di circa 90 gradi ri­spet­to alla spal­la con gli arti an­te­rio­ri che ca­do­no drit­ti, per­pen­di­co­lar­men­te al suolo. So­prat­tut­to, l’an­go­la­zio­ne del quar­to an­te­rio­re do­vreb­be es­se­re in equi­li­brio con la parte po­ste­rio­re. Una spal­la a 45 gradi non do­vreb­be es­se­re fa­vo­ri­ta sopra un cane equi­li­bra­to. La spal­la drit­ta è un di­fet­to.

Arti an­te­rio­ri: stan­do in piedi e visti di fron­te, le gambe sono rav­vi­ci­na­te, pa­ral­le­le e di­rit­te, con i go­mi­ti ade­ren­ti al corpo e non ri­vol­ti né verso l’in­ter­no né verso l’e­ster­no. L’os­so è no­te­vo­le ma mai pe­san­te. La lun­ghez­za della gamba dal go­mi­to a terra è al­me­no del 55% ri­spet­to alla pro­fon­di­tà del to­ra­ce. Le gambe sono drit­te e forti. L’os­so è forte, ovale piut­to­sto che ro­ton­do. Me­ta­car­po: il pa­sto­ra­le è di media lun­ghez­za e se visto di lato è leg­ger­men­te in­cli­na­to. L’ar­ti­co­la­zio­ne del pa­sto­ra­le deve es­se­re forte ma fles­si­bi­le. Gli spe­ro­ni an­te­rio­ri pos­so­no es­se­re ri­mos­si, ma non è ne­ces­sa­rio.

Piedi: i piedi sono ovali, com­pat­ti, a ma­glia stret­ta con dita ben ar­cua­te. I cu­sci­net­ti sono spes­si, ela­sti­ci e ben fusi tra le dita. I piedi an­te­rio­ri ri­sul­ta­no leg­ger­men­te stesi in piedi. Zampe “di gatto”, dita mor­bi­de o di­va­ri­ca­te, zampe trop­po pic­co­le o trop­po de­li­ca­te, piedi piat­ti, sono tutti di­fet­ti da pe­na­liz­za­re.

Po­ste­rio­re: la lar­ghez­za dei quar­ti po­ste­rio­ri è ugua­le alla lar­ghez­za dei quar­ti an­te­rio­ri sulle spal­le. L’an­go­la­zio­ne del ba­ci­no e della parte su­pe­rio­re della co­scia cor­ri­spon­de al­l’an­go­la­zio­ne della sca­po­la e del brac­cio su­pe­rio­re, for­man­do un an­go­lo retto ap­pros­si­ma­ti­vo. La man­can­za di an­go­la­zio­ne è un di­fet­to grave.

I sessi sono chia­ra­men­te de­fi­ni­ti. Giun­ti dei gar­ret­ti mo­de­ra­ta­men­te pie­ga­ti e fles­si­bi­li. I gar­ret­ti sono di media lun­ghez­za. Du­ran­te lo spo­sta­men­to, il cane deve avere un buon se­gui­to nella parte po­ste­rio­re per bi­lan­cia­re la por­ta­ta del grup­po an­te­rio­re. Gli spe­ro­ni po­ste­rio­ri de­vo­no es­se­re ri­mos­si. Tut­ta­via, la loro pre­sen­za non è un di­fet­to se il cane pro­vie­ne da un paese in cui la ri­mo­zio­ne è il­le­ga­le. I piedi po­ste­rio­ri pun­ta­no drit­to.

AN­DA­TU­RA: il cane Ta­ma­skan ha un’an­da­tu­ra flui­da, li­be­ra e senza sfor­zo. Esi­bi­sce una gran­de agi­li­tà di mo­vi­men­to con una fal­ca­ta ben equi­li­bra­ta e mas­sic­cia. Do­vreb­be esi­bi­re una buona por­ta­ta nei quar­ti an­te­rio­ri e un buon se­gui­to nei quar­ti po­ste­rio­ri. Le zampe an­te­rio­ri e po­ste­rio­ri si muo­vo­no di­rit­te e pa­ral­le­le alla linea cen­tra­le del corpo. Al­l’au­men­ta­re della ve­lo­ci­tà, i piedi (an­te­rio­re e po­ste­rio­re) con­ver­go­no verso la linea cen­tra­le di gra­vi­tà del cane, men­tre la schie­na ri­ma­ne ferma e li­vel­la­ta. In mo­vi­men­to la testa viene por­ta­ta in avan­ti. I di­fet­ti più co­mu­ni sono: passo corto, im­pen­na­to, mal­de­stro, osta­co­la­to, in­cro­cio o fis­sa­tu­ra, un’an­da­tu­ra sti­la­ta o un’an­da­tu­ra non com­ple­ta­men­te ef­fi­cien­te e in­stan­ca­bi­le.

PELLE: ade­ren­te al corpo, senza rughe.

MAN­TEL­LO: è di media con­si­sten­za, drit­to, re­si­sten­te agli agen­ti at­mo­sfe­ri­ci e di media lun­ghez­za. Il sot­to­pe­lo varia in quan­ti­tà con va­ria­zio­ni di clima o sta­gio­ne, ed è mor­bi­do. La pel­lic­cia è corta e li­scia sulla testa, le orec­chie, la parte an­te­rio­re delle zampe an­te­rio­ri e sotto i gar­ret­ti. C’è una gor­gie­ra mo­de­ra­ta, più pro­nun­cia­ta nei ma­schi che nelle fem­mi­ne. Il pelo deve con­for­mar­si al corpo senza spor­ge­re o pen­zo­la­re. Il cane Ta­ma­skan do­vreb­be es­se­re mo­stra­to nel suo aspet­to na­tu­ra­le. Man­tel­lo ec­ces­si­va­men­te lungo, con­si­sten­za trop­po ru­vi­da o trop­po se­to­sa, pelo ra­sa­to, pelo ru­vi­do, sono tutti di­fet­ti.

CO­LO­RE: gri­gio “nero”, “gri­gio lupo” e “gri­gio rosso”, sem­pre con so­vra-im­pres­sio­ne nera e ca­rat­te­ri­sti­ca ma­sche­ra da lupo. Co­lo­ri so­li­di sono inac­cet­ta­bi­li. E’ ri­chie­sto la “ma­sche­ra” e sono con­sen­ti­ti tre tipi: una ma­sche­ra in­te­ra, una ma­sche­ra in­ter­me­dia e una ma­sche­ra mi­ni­ma. La ma­sche­ra do­vreb­be rag­giun­ge­re il naso. Fiam­me bian­che sul viso, o ma­sche­ra in­com­ple­ta sono da con­si­de­rar­si di­fet­to.

AL­TEZ­ZA: ma­schi adul­ti da circa 63 cm. a circa 73 cm. al gar­re­se (25-29 pol­li­ci). Fem­mi­ne adul­te da 61 cm. a 71 cm. al gar­re­se (24-27,9 pol­li­ci).

PESO: ma­schi adul­ti da 32 a 50 kg. Fem­mi­ne adul­te da 25 a 41 kg.

DI­FET­TI: qual­sia­si de­via­zio­ne dai punti pre­ce­den­ti do­vreb­be es­se­re con­si­de­ra­ta un di­fet­to e va pe­na­liz­za­to a se­con­da della gra­vi­tà del di­fet­to stes­so.

Per que­sta razza sono pre­vi­sti dallo stan­dard 4 di­fet­ti da squa­li­fi­ca:

– co­lo­re degli occhi ati­pi­co

– co­lo­ra­zio­ni del man­tel­lo non ri­co­no­sciu­te dallo stan­dard

– po­ste­rio­re di­fet­to­so

– mo­nor­chi­di­smo o crip­tor­chi­di­smo

Que­sto in sin­te­si è come deve pre­sen­tar­si un sog­get­to di razza Ta­ma­skan.

cane tamaskan adulto
Sog­get­to adul­to di Ta­ma­skan (fonte foto: blu­stag­ta­ma­skan.com)

– Con­si­de­ra­zio­ni e cu­rio­si­tà:

C’è da con­si­de­ra­re che il Ta­ma­skan non ha il LUPO nel suo cor­re­do ge­ne­ti­co, ed è clas­si­fi­ca­to come una “razza ca­ni­na”, non come “lupo” e nem­me­no come “ibri­do di lupo”.
Come avete letto, nella sto­ria della sua crea­zio­ne non vi è mai stato in­se­ri­to un “Canis lupus”, bensì razze sem­mai de­ri­van­ti da esso, quin­di le trac­ce ge­ne­ti­che del lupo sono estre­ma­men­te di­lui­te in que­sta razza, al con­tra­rio di altre razze, come il Cane Lupo Ce­co­slo­vac­co o il Cane Lupo di Saar­loos… per non par­la­re del­l’A­me­ri­can Wol­fdog.
Ad­di­rit­tu­ra, a con­fer­ma di que­sto aspet­to, fino ad ora, due cani Ta­ma­skan di due dif­fe­ren­ti linee di san­gue, sono stati te­sta­ti esclu­si­va­men­te per quan­ti­fi­ca­re il cor­re­do ge­ne­ti­co “di lupo” pre­sen­te nel loro ge­no­ma, ma en­tram­bi i sog­get­ti sono ri­sul­ta­ti ne­ga­ti­vi, e sono pre­vi­sti ul­te­rio­ri test per il fu­tu­ro.

Cu­rio­so sa­pe­re che nel 2012, molti al­le­va­to­ri scon­ten­ti, hanno de­ci­so di apri­re un pro­prio re­gi­stro con lo stes­so nome del club ori­gi­na­le, so­ste­nen­do di pos­se­de­re tutti i di­rit­ti per svol­ge­re lo stes­so com­pi­to; è am­pia­men­te ri­co­no­sciu­to che que­sti al­le­va­to­ri non erano con­ten­ti del costo del­l’im­por­ta­zio­ne del Ta­ma­skan, al­le­va­to in modo na­tu­ra­le, e non erano d’ac­cor­do con i fon­da­to­ri che vo­le­va­no evi­ta­re il su­pe­ra­men­to del con­fi­ne, per pro­teg­ge­re il ca­rat­te­re e la con­for­ma­zio­ne della razza. Da quan­do si sono se­pa­ra­ti dal “TDR” ori­gi­na­le, hanno al­le­va­to molte cuc­cio­la­te, al­te­ran­do ir­ri­me­dia­bil­men­te la com­po­si­zio­ne ge­ne­ti­ca del Ta­ma­skan. Il Ta­ma­skan ori­gi­na­le e que­sto “nuovo” Ta­ma­skan non pos­so­no più es­se­re con­si­de­ra­ti la stes­sa razza di cane.

Una ti­po­lo­gia di cane quin­di, tut­t’og­gi in piena evo­lu­zio­ne… Cosa av­ver­rà nel fu­tu­ro di que­sta razza, così re­cen­te, ma allo stes­so tempo così tanto con­te­sa e dalla sto­ria così tra­va­glia­ta, nes­su­no può sa­per­lo…
Solo il tempo esau­di­rà la no­stra cu­rio­si­tà.

Fe­de­ri­co Vi­nat­tie­ri è un ap­pas­sio­na­to al­le­va­to­re ci­no­fi­lo, or­ni­to­fi­lo e avi­col­to­re (ti­to­la­re Al­le­va­men­to di Fos­som­bro­ne – www.​dif​osso​mbro​ne.​ithttp://​lupi.​dif​osso​mbro​ne.​ithttp://​ornitologia.​dif​osso​mbro​ne.​it). Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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