Condividi l'articolo
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

di Federico Vinattieri

TerrAmica

Il Cane Lupo di Saarloos, razza olandese derivante direttamente dal Lupo, è senza dubbio la razza canina più vicina al Canis lupus tra tutte quelle riconosciute dalla Federazione Cinologica Internazionale.
Questa razza è quasi totalmente ignota in Italia e annovera pochi allevatori nell’Europa meridionale; al contrario, in Europa settentrionale, e soprattutto nel nord della Francia, Olanda, Belgio, Germania e Scandinavia, questo Cane-Lupo è abbastanza allevato e vi sono tanti centri di selezione che possiedono molti soggetti da riproduzione.
Questo particolare cane possiede delle caratteristiche uniche e peculiari, prima tra tutte il tipico aspetto caratteriale.

Soggetto di Saarloos

Il Saarloos all’origine fu creato come cane da utilità e nello specifico come cane guida per ciechi, anche se in realtà non è mai stato adottato per alcun impiego utile; però L. Saarloos, il creatore della razza, fu obbligato a dichiarare e abbinare una mansione, o attitudine che dir si voglia, a questi cani. Affinché nei Paesi Bassi una razza sia indicata come tale e possa ottenere il riconoscimento ufficiale è necessario che dimostri una qualche utilità e al signor Saarloos venne l’idea di dichiarare questo utilizzo, in quanto la moglie era appunto non vedente.
Con il passare degli anni, il Saarloos divenne inutilizzabile per la funzione di cane-guida, poiché la sua natura schiva e diffidente non permetteva loro di mantenere quella tranquillità e disinvoltura necessaria per accompagnare le persone per strada; inoltre, con l’avvento del traffico nel dopo-guerra, queste loro paure si accentuarono ancor di più.
Il Saarloos quindi non fu mai più selezionato per alcuno scopo funzionale, pertanto pian piano divenne un vero e proprio cane da compagnia anche se paradossalmente venne riconosciuto ed inserito nel primo raggruppamento della Federazione Cinologica Internazionale, ossia nel gruppo dei “Cani da pastore e bovari”. È strano che vi sia stata la decisione di annoverare questa razza nel suddetto gruppo, ma visto che i gruppi sono suddivisi soprattutto in base all’attitudine delle razze, il Saarloos avrebbe dovuto essere inserito tra i “cani di tipo primitivo”, dato il suo aspetto estremamente simile al cane primordiale, o addirittura nel gruppo dei “cani da compagnia”.
Non v’è dubbio che il Saarloos sia uno dei cani più adatti alla vita in famiglia. La simbiosi che si viene a creare tra questa razza e il proprio padrone non ha eguali nel mondo della cinofilia. Il Saarloos vive per il proprio padrone e bisogna essere consapevoli che quando si diventa proprietari di uno di questi cani non si può delegare la sua gestione, poiché l’ansia da separazione è innata in lui e il suo attaccamento è indelebile. Il proprietario deve avere una grande pazienza e soprattutto una profonda sensibilità. Il primo approccio con un Saarloos può essere quasi traumatico, soprattutto se non si ha mai avuto a che fare con questa razza; quindi è opportuno entrare nell’ordine di idee che non si tratta di un “cane normale”, ma di un soggetto che ha mantenuto molti degli aspetti caratteriali e degli istinti del suo antenato lupo e non è assolutamente adatto al cinofilo neofita.
Quando un cucciolo entra a far parte della nuova famiglia, questo cerca subito un riferimento umano ed è incredibile con quanta facilità si affezioni ad una persona.
Statisticamente esiste una particolare affinità per le donne; lo conferma il fatto che la percentuale di allevatori di sesso femminile è molto elevata e ciò può sembrare strano dato che un cane-lupo apparentemente sembra più adatto ad un uomo, ma conoscendo la razza si capisce bene che non è così. Il lavoro da fare per la corretta crescita fisica, ma soprattutto psicologica di un cucciolo è quasi maniacale. Solo una persona che abbia del tempo da dedicarvi può tentare di crescere uno di questi cani, in quanto una sola parola può riassumere la maggior parte del lavoro: “socializzazione”. Fin da neonato si deve infatti attuare un vero e proprio piano di addestramento psicologico, favorendo da subito il contatto diretto con il mondo che lo circonda, sottoponendo i soggetti costantemente a piccole sollecitazioni esterne. Via via che cresce, un Saarloos deve entrare in contatto con persone estranee, con rumori nuovi, con ambienti diversi e con svariati oggetti ed odori differenti. Tutto questo è di primaria importanza se si vuol ottenere un soggetto che sia in qualche modo gestibile una volta adulto. Se si lascia a sé stesso un cane di questa razza, si rischia di ritrovarsi al fianco un compagno con carattere impulsivo e ingestibile una volta uscito dal proprio ambiente, ossia dalla propria abitazione. L’istinto selvatico è innato in lui. Non mostra mai nessuna forma di aggressività, ma ha ereditato dal Lupo la diffidenza, la riservatezza e la necessità di evasione quando si trova in ambienti o situazioni che non conosce e non comprende.

Soggetto di Saarloos

La costanza e la dedizione sono requisiti necessari per tutti coloro che vogliono cimentarsi nella crescita di un cucciolo acquistato in un allevamento, che ha quindi tutto da imparare. I cuccioli possiedono grande vivacità e, come succede per molte altre razze, nella crescita devono passare per la “fase distruttiva”, cioè quel periodo in cui tramite la bocca vanno a identificare tutto ciò che li circonda, rovinando sovente molti oggetti; in tal caso non bisogna reprimerli. Portare i cuccioli in mezzo alla gente, al mercato, alla stazione, in luoghi dove vi siano persone estranee, è per loro un importante rinforzo positivo. I cuccioli devono in sostanza comprendere che uscendo dal proprio habitat non ci si imbatte in nessun pericolo. Quando si incontrano persone interessate al cucciolo, si deve permettere loro di toccarlo, premiandolo con un bocconcino che può essere proposto direttamente dalla mano dell’estraneo. Il carattere del maschio è diverso da quello del sesso opposto: le femmine sono più guardinghe, più reattive mentre i maschi, nonostante la loro mole, sono più tranquilli e manifestano il loro affetto fino all’esasperazione.
I cuccioli si dimostrano molto intelligenti e furbi, non finiscono mai di stupire per l’astuzia che dimostrano con le loro azioni: i giovani Saarloos ti studiano, non aspettano il tuo comando e agiscono sempre e solo per ottenere ciò che vogliono e non per disubbidire. E’ tangibile il loro innato istinto di sopravvivenza. Per il cibo farebbero qualsiasi cosa e nonostante in famiglia o in allevamento vengano alimentati correttamente, soddisfacendo il loro fabbisogno nutrizionale, non si sentono mai sazi.
Chi ha accolto un Saarloos in casa capisce subito perché sia uno dei cani più adatti alla vita insieme alla famiglia. Questa viene da lui identificata come il suo branco, dal quale non si separerebbe mai e per la quale tende ad essere molto protettivo.

Soggetto di Saarloos con la conduttrice

Chi vuole partecipare alle esposizioni canine deve lavorare ancor di più sulla socializzazione. Non tutti i giudici conoscono le caratteristiche tipiche della razza e non capiscono quale sia l’importanza del suo aspetto caratteriale, che volutamente è stato riportato sullo standard ufficiale in modo da valorizzare i soggetti che possiedono la tipicità del lupo – che è all’origine della selezione e che ne prova la purezza.
Il Saarloos è un cane unico, un amico fedele nel vero senso della parola, un compagno che da grandi soddisfazioni e che mai potrà deludere il proprietario, in quanto con questo cane è impossibile soffrire di solitudine o ritrovarsi in carenza di affetto.

Federico Vinattieri è un appassionato allevatore di Canarini e di Mastini Napoletani (Allevamento di Fossombrone – http://www.difossombrone.it/http://lupi.difossombrone.it/). Curriculum vitae >>>

 

342 Cani di Razza

342 Cani di razza
Una guida per conoscere e apprezzare tutte le razze riconosciute dalla FCI
Valeria Rossi – De Vecchi Edizioni

Le razze di cani non differiscono solo per l’aspetto esteriore…
Acquista online >>>

image_pdfimage_print

Condividi l'articolo
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •