Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Tho­mas Va­tra­no

Euphyllura olivina larva
Foto 1 – Sta­dio lar­va­le con pre­sen­za di se­cre­zio­ne ce­ro­sa sul corpo (foto T. Va­tra­no)

Il co­to­nel­lo del­l’o­li­vo (Eu­phyl­lu­ra oli­vi­na Costa, 1839), è un in­set­to che causa con­si­de­re­vo­li danni agli uli­ve­ti nel Ba­ci­no del Me­di­ter­ra­neo.
L’a­dul­to ha il corpo mar­ron­ci­no-ver­de di 2-3 mm con capo ben svi­lup­pa­to, gobbo, la testa pie­ga­ta in avan­ti e d’a­spet­to ro­bu­sto, con le ali ri­pie­ga­te a tetto sul dorso. Pos­sie­de delle ali pos­sen­ti, con una ner­va­tu­ra ca­rat­te­ri­sti­ca. Tinta ge­ne­ra­le verde chia­ro, con le zampe an­te­rio­ri ten­den­ti al bruno chia­ro. È for­ni­to di ap­pa­ra­to boc­ca­le pun­gen­te-suc­chian­te sia allo stato di ninfa che in quel­lo adul­to.
Le uova sono più o meno el­lis­soi­da­li, un po’ ap­pun­ti­te sul­l’e­stre­mi­tà an­te­rio­re, ar­ro­ton­da­te dal­l’al­tro polo con un pe­dun­co­lo gra­zie al quale si fissa sul ve­ge­ta­le. Le stes­se, hanno di­men­sio­ni di 0,35 x 0,14 mm; il co­lo­re è bian­ca­stro alla punta e di­ven­ta man mano gial­lo aran­cio.
Le larve su­bi­sco­no 4 mute lar­va­li, più la muta im­ma­gi­na­le. La loro lun­ghez­za evol­ve da 0,4 a1,5 mm. Sono ri­co­per­te da una ab­bon­dan­te se­cre­zio­ne ce­ro­sa fi­la­men­to­sa (Foto 1 ). Gli ul­ti­mi due stadi pre­sen­ta­no delle aper­tu­re alari (Foto 2).

Euphyllura olivina
Foto 2 – Sta­dio gio­va­ni­le con pre­sen­za di ali (foto T. Va­tra­no)

Que­sta psyl­la è una spe­cie fles­si­bi­le che si adat­ta a varie tem­pe­ra­tu­re, anche se la re­si­sten­za o la sen­si­bi­li­tà alla stes­sa tem­pe­ra­tu­ra varia con l’in­di­vi­duo. La psyl­la pos­sie­de un alto po­ten­zia­le ri­pro­dut­ti­vo tra 12 e 30 °C, a 32°C l’at­ti­vi­tà ova­ri­ca è ini­bi­ta e a 34-35°C l’o­vo­po­si­zio­ne cessa.
L’in­set­to è par­ti­co­lar­men­te dan­no­so allo sta­dio di ninfa quan­do at­tac­ca i gio­va­ni rami e le mi­gno­le. Si nutre della linfa tra­mi­te lo sti­let­to in­se­ri­to nel ro­stro, al­te­ran­do­ne il nor­ma­le svi­lup­po degli or­ga­ni, in­du­cen­do la ste­ri­li­tà dei fiori (Foto 3) (Jar­dak et al., 1985) e la ca­sco­la degli stes­si e dei frut­ti (Cher­mit, 1983). Le ninfe se­cer­no­no una massa si­mi­le al co­to­ne e me­la­ta che fa­vo­ri­sce l’in­se­dia­men­to del fungo ec­to­pa­ras­si­ta Cap­no­dium olea­gi­num, il quale al­te­ra la fo­to­sin­te­si della pian­ta col­pi­ta e ne di­mi­nui­sce la pro­du­zio­ne. La so­glia eco­no­mi­ca di danno è at­tor­no a 2.5-3 ninfe per 100 mi­gno­le (IOC, 2007).

necrosi fiori olivo
Foto 3 – Ne­cro­si dei fiori e pre­sen­za di se­cre­zio­ne fi­la­men­to­sa (foto T. Va­tra­no)

In un la­vo­ro di Mef­tah H. et al., 2014, sono stati com­pa­ra­ti i pa­ra­me­tri bio­lo­g­i­ci e de­mo­gra­fi­ci di Eu­phyl­lu­ra oli­vi­na su 4 va­rie­tà di olive in Ma­roc­co (Pi­cho­li­ne ma­ro­cai­ne, Haou­zia, Ar­be­qui­na, Man­za­nil­la). L’o­vo­po­si­zio­ne è du­ra­ta da 44 a 52 gior­ni in fun­zio­ne della va­rie­tà te­sta­ta. Una si­tua­zio­ne ot­ti­ma­le è stata re­gi­stra­ta nella se­con­da set­ti­ma­na su Pi­cho­li­ne ma­ro­cai­ne, nella terza set­ti­ma­na su Ar­be­qui­na e Haou­zia e nella quar­ta su Man­za­nil­la. Il pe­rio­do più lungo di ovi­po­si­zio­ne è stato re­gi­stra­to su Haou­zia. Anche se non esi­sto­no si­gni­fi­ca­ti­ve dif­fe­ren­ze, la fe­con­di­tà più alta è stata ri­le­va­ta su Haou­zia e la più bassa su Man­za­nil­la. Per quan­to con­cer­ne la cre­sci­ta delle ninfe, le quali pos­sie­do­no 5 stadi di cre­sci­ta, la mas­si­ma du­ra­ta è stata re­gi­stra­ta su Ar­be­qui­na e la mi­ni­ma su Pi­cho­li­ne ma­ro­cai­ne, il che sug­ge­ri­sce che que­st’ul­ti­ma va­rie­tà è meno fa­vo­re­vo­le allo svi­lup­po delle ninfe dello psyl­li­de del­l’o­li­vo. Usan­do il test di si­gni­fi­ca­ti­vi­tà sta­ti­sti­ca, “Stu­den­t’s t-te­st”, sul tasso di mor­ta­li­tà è emer­so che la mor­ta­li­tà mas­si­ma è stata re­gi­stra­ta su Ar­be­qui­na e la mi­ni­ma su Haou­zia.
Le dif­fe­ren­ze nei tassi di mor­ta­li­tà degli stadi nin­fa­li re­gi­stra­ta per le va­rie­tà te­sta­te po­treb­be es­se­re cor­re­la­ta alla na­tu­ra/ab­bon­dan­za di certe fra­zio­ni fe­no­li­che che sono pre­sen­ti se­pa­ra­ta­men­te in ogni va­rie­tà. Que­sti com­po­sti pos­so­no in­fluen­za­re la ca­pa­ci­tà di­ge­sti­va del­l’in­set­to e la loro as­si­mi­la­zio­ne e pos­so­no, per­tan­to por­tar­li a morte.

In me­ri­to alla su­scet­ti­bi­li­tà della cv alle in­fe­sta­zio­ni Eu­phyl­lu­ra oli­vi­na, in un oli­ve­to col­ti­va­to se­con­do le norme del­l’a­gri­col­tu­ra bio­lo­g­i­ca, con un sesto di im­pian­to di 5 x 5 m nel­l’al­ta Ca­la­bria io­ni­ca, su cui in­si­sto­no le cul­ti­var no­cel­la­ra mes­si­ne­se, rog­gia­nel­la, bian­co­lil­la, co­ra­ti­na, è sca­tu­ri­to da una stima a vista, che la va­rie­tà più su­scet­ti­bi­le alle in­fe­sta­zio­ni della psyl­la è stata la bian­co­lil­la, se­gui­ta poi dalla co­ra­ti­na (co­mu­ni­ca­zio­ne per­so­na­le).

Nel­l’ot­ti­ca del­l’u­so di fi­to­far­ma­ci a basso im­pat­to am­bien­ta­le e nella ri­cer­ca di so­lu­zio­ni che va­da­no a ri­spet­ta­re gli equi­li­bri negli eco­si­ste­mi, ri­sul­ta va­li­do il la­vo­ro di Debo A. et al., 2011 dove è stata va­lu­ta­ta l’ef­fi­ca­cia di un pre­pa­ra­to a base di idros­si­ti­ro­so­lo pro­ve­nien­te da acque di ve­ge­ta­zio­ne, sulle in­fe­sta­zio­ni della psyl­la. Il pre­pa­ra­to è stato estrat­to da acque di ve­ge­ta­zio­ne fre­sche, usan­do un pro­ces­so di pu­ri­fi­ca­zio­ne di idro­li­si e po­st-idro­li­si. Sono state se­le­zio­na­te 42 pian­te con un’al­ta den­si­tà di in­fe­sta­zio­ne (122.8 ninfe/m-1 e 80 ninfe/m-1 in apri­le e mag­gio 2008; 115.7 ninfe/m-1 e 70.8 ninfe/m-1 in apri­le e mag­gio 2009).
In or­di­ne tem­po­ra­le, è stata ri­scon­tra­ta inef­fi­ca­cia del pre­pa­ra­to con­tro le uova di psyl­la, ciò do­vu­to pro­ba­bil­men­te al­l’am­bien­te al­ta­men­te pro­tet­ti­vo in cui sono po­si­zio­na­te le stes­se.
È stata, in­ve­ce, os­ser­va­ta una certa sen­si­bi­li­tà delle gio­va­ni ninfe (L1, L2, L3), tale fe­no­me­no è stato at­tri­bui­to alla di­mi­nu­zio­ne di pro­du­zio­ne della massa fi­la­men­to­sa, in se­gui­to al trat­ta­men­to ef­fet­tua­to in mag­gio. Il mas­si­mo tasso di mor­ta­li­tà è stato re­gi­stra­to dopo 7 gior­ni dal trat­ta­men­to, do­vu­ta alla buona per­si­sten­za della so­lu­zio­ne sulla ve­ge­ta­zio­ne. Il pre­pa­ra­to ha for­ni­to una ade­gua­ta pro­te­zio­ne dai danni della psyl­la, pro­ba­bil­men­te a causa della sti­mo­la­zio­ne della sin­te­si di fe­no­li, in­fat­ti è stato sug­ge­ri­to che ap­pli­ca­zio­ni eso­ge­ne di fe­no­li an­ti­os­si­dan­ti po­treb­be­ro es­se­re in grado di au­men­ta­re il con­te­nu­to en­do­ge­no di fe­no­li nella pian­ta (Ran­d­hir e Shet­ty, 2003; Yan­gui et al., 2009).
L’ef­fi­ca­cia del trat­ta­men­to po­treb­be es­se­re anche do­vu­to al­l’as­sen­za di tos­si­ci­tà verso pa­ras­si­toi­di e pre­da­to­ri na­tu­ra­li che con­trol­la­no l’in­set­to. A tal pro­po­si­to, tra i pa­ras­si­toi­di pri­ma­ri di E. oli­vi­na si cita Psyl­lae­pha­gus pul­chel­lus. Nei trial ese­gui­ti in qua­ran­te­na è emer­so che 2 delle 7 fem­mi­ne di P. pul­chel­lus si sono ri­pro­dot­te con suc­ces­so su E. oli­vi­na (Jones J.M.L. et al., 2016).
In Tu­ni­sia, la lista dei ne­mi­ci na­tu­ra­li di E. oli­vi­na è com­po­sta da 14 spe­cie ap­par­te­nen­ti a 4 fa­mi­glie: An­tho­co­ri­dae, Chry­so­pi­dae, Coc­ci­nel­li­dae e En­cyr­ti­dae. Le prime tre fa­mi­glie in­clu­do­no molti pre­da­to­ri tra cui: An­tho­co­ris ne­mo­ra­lis, Chry­so­per­la car­nea e la Coc­ci­nel­la sep­tem­punc­ta­ta, men­tre la quar­ta fa­mi­glia in­clu­de Psyl­lae­pha­gus eu­phyl­lu­rae (Ghar­bi N. et al., 2012).

In una se­zio­ne di­vul­ga­ti­va del­l’AR­SAC (Azien­da Re­gio­na­le per lo Svi­lup­po del­l’A­gri­col­tu­ra Ca­la­bre­se) viene con­si­glia­to l’uso di oli mi­ne­ra­li bio­lo­g­i­ci e tra gli an­ta­go­ni­sti na­tu­ra­li si ci­ta­no: l’i­me­not­te­ro en­do­fa­go En­cyr­tu­seu­phyl­lu­rae Silv., le larve di sir­fi­di come Syr­phus au­ri­col­lis Meig. e Orius spp.
Nella lotta in­te­gra­ta si può usare la del­ta­me­tri­na, in­set­ti­ci­da pi­re­troi­de che agi­sce sugli in­set­ti per con­tat­to ed in­ge­stio­ne.
Il co­to­nel­lo del­l’o­li­vo, un tempo an­no­ve­ra­to tra gli in­set­ti se­con­da­ri nel­l’u­li­ve­to, ap­pa­re sem­pre più fre­quen­te negli area­li del­l’I­ta­lia me­ri­dio­na­le, con fre­quen­za spes­so as­so­cia­ta agli even­ti cli­ma­ti­ci e alla su­scet­ti­bi­li­tà va­rie­ta­le.
In ac­cor­do con Ghar­bi N. et al., 2012, i quali de­scri­vo­no E. oli­vi­na come un pro­ble­ma serio in Tu­ni­sia e che può in­fluen­za­re lo svi­lup­po ve­ge­ta­ti­vo, la fer­ti­li­tà e la ri­pro­du­zio­ne del­l’o­li­vo spes­so as­so­cia­ta a con­di­zio­ni meteo che ne fa­ci­li­ta­no lo svi­lup­po e a trat­ta­men­ti in­set­ti­ci­di, spes­so poco ra­zio­na­li che ne hanno di­strut­to i ne­mi­ci na­tu­ra­li, l’o­biet­ti­vo dei pros­si­mi anni dovrà es­se­re quel­lo di mo­ni­to­ra­re, in­set­ti come il co­to­nel­lo, un tempo poco te­mu­ti ma che pro­ba­bil­men­te, a causa dei cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci o dei pre­ca­ri equi­li­bri negli eco­si­ste­mi, po­tran­no di­ven­ta­re pe­ri­co­lo­si quan­to i già pre­sen­ti in­set­ti chia­ve e svi­lup­pa­re nuovi me­to­di di lotta eco­com­pa­ti­bi­li.

Bi­blio­gra­fia

  • Cher­mi­ti B. (1983) Con­tri­bu­tion à l’é­tu­de bio-éco­lo­gi­que du psyl­le de l’o­li­vier, Eu­phyl­lu­ra oli­vi­na Costa (Ho­mop­te­ra: Psyl­li­dae) et de son en­do­pa­ra­si­te, Psyl­lae­pha­gus eu­phyl­lu­rae Silv. (Hy­me­nop­te­ra:En­cyr­ti­dae). – Thèse Doc­teur In­gé­nieur, Uni­ver­si­té d’Aix-Mar­seil­le.
  • Debo a., Yan­gui T., Dhouib A., Ksan­ti­ni M., Sa­ya­di S. (2011) Ef­fi­cay of a hy­dro­xy­ty­ro­sol-ri­ch pre­pa­ra­tion from olive mill wa­stewa­ter for con­trol of olive psyl­lid, Eu­phyl­lu­ra oli­vi­na, in­fe­sta­tions. Crop Pro­tec­tion
  • Ghar­bi N., Dibo A., and Ksan­ti­ni M. (2012) Obe­sr­va­tion of ar­th­ro­pod po­pu­la­tions du­ring out­break of olive psyl­lid Eu­phyl­lu­ra oli­vi­na in Tu­ni­sian olive gro­ves. Tu­ni­sian Jour­nal of Plant Pro­tec­tion /: 27-34.
  • Jar­dak T., Smiri H., Moal­la M., & Khal­fal­lah H., (1985). Test to asses the da­ma­ge cau­sed by the olive psyl­lid Eu­phyl­lu­ra oli­vi­na Costa (Homp­te­ra, Psyl­li­dae): pre­li­mi­na­ry data on the harm­ful­ness th­re­shold. In: Ca­val­lo­ro R., Cro­vet­ti A., In­te­gra­ted pest con­trol in oli­ve-gro­ves. Pro­cee­dings of the CEC/FAO/IOBC In­ter­na­tio­nal Joint Mee­ting, Pisa, 3-6 April 1984, Com­mi­sion of the Eu­ro­pean Com­mu­ni­ties, A.A. Bal­ke­ma, Rot­ter­dam-Bo­ston, pp. 270-284.
  • Jones John M. L., Pic­kett C. H., Tria­pi­tsyn V. S. & Hodd­le S. M. (2016) New host re­cord for Psyl­lae­pha­gus pul­chel­lus (Mer­cet, 1921) (Hy­me­nop­te­ra, En­cyr­ti­dae) as a pa­ra­si­toid of Eu­phyl­lu­ra oli­vi­na (Costa, 1839) (He­mip­te­ra, Li­vii­dae), in Spain. Aso­ciòn Espa­no­la de En­to­mo­lo­gìa.
  • Mef­tah H., Bou­gh­dad A., Bou­chel­ta A. (2014) Com­pa­ri­son of bio­lo­g­i­cal and de­mo­gra­phic pa­ra­me­ters of Eu­phyl­lu­ra oli­vi­na Costa (Ho­mop­te­ra, Psyl­li­dae) on four va­rie­ties of olive. OLI­VAE
  • Ran­d­hir, R., Shet­ty, K., 2003. Light-me­dia­ted fava bean (Vicia faba) re­spon­se to phy­to­che­mi­cal and pro­tein eli­ci­tors and con­se­quen­ces on nu­tra­ceu­tri­cal en­han­ce­ment and seed vi­gour. Pro­cess Bio­chem. 38, 945e952.
  • Yan­gui, T., Dhouib, A., Rhou­ma, A., Sa­ya­di, S., 2009. Po­ten­tial of hy­dro­xy­ty­ro­sol-ri­ch com­po­si­tion from olive mill wa­stewa­ter as a na­tu­ral di­sin­fec­tant and its ef­fect on seeds vi­gour re­spon­se. Food Chem. 117, 1e8.

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Tho­mas Va­tra­no – Lau­rea­to in Scien­ze e Tec­no­lo­gie Agra­rie nel 2007 pres­so l’U­ni­ver­si­tà degli studi Me­di­ter­ra­nea di Reg­gio Ca­la­bria. Con­se­gui­to il ti­to­lo di Dot­to­re di Ri­cer­ca, in Scien­ze Far­ma­ceu­ti­che, pres­so l’U­ni­ver­si­tà degli studi Magna Grae­cia di Ca­tan­za­ro – A.A. 2014-15. Du­ran­te il Dot­to­ra­to di Ri­cer­ca si è spe­cia­liz­za­to nel­l’i­den­ti­fi­ca­zio­ne va­rie­ta­le in olivo e la rin­trac­cia­bi­li­tà mo­le­co­la­re del­l’o­lio d’o­li­va at­tra­ver­so l’u­ti­liz­zo di mar­ca­to­ri mo­le­co­la­ri SSR. Ha col­la­bo­ra­to con il Con­si­glio per la Ri­cer­ca in Agri­col­tu­ra e l’A­na­li­si del­l’E­co­no­mia Agra­ria (CREA) Cen­tro di Ri­cer­ca per l’O­li­vi­col­tu­ra, Frut­ti­col­tu­ra e Agru­mi­col­tu­ra (CREA-OFA), dove si è oc­cu­pa­to di spe­ri­men­ta­zio­ne di por­tin­ne­sti na­niz­zan­ti da adat­ta­re al si­ste­ma di al­le­va­men­to su­pe­rin­ten­si­vo. At­tual­men­te svol­ge l’at­ti­vi­tà di con­su­len­te tec­ni­co per conto di Or­ga­na­zo­to fer­ti­liz­zan­ti SpA. E-mail: tho­ma­sva­tra­no@​gmail.​com

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