Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Do­na­to Fer­ruc­ci

In­tro­du­zio­ne

Nel­l’af­fron­ta­re i temi della cer­ti­fi­ca­zio­ne e della va­lo­riz­za­zio­ne dei pro­dot­ti ali­men­ta­ri si parla spes­so di ca­rat­te­ri­sti­che di­stin­ti­ve, i co­sid­det­ti re­qui­si­ti di qua­li­tà. Non bi­so­gna però di­men­ti­ca­re che un ali­men­to por­ta­to­re di ele­men­ti di­stin­ti­vi, come ad es. pro­dot­to da Agri­col­tu­ra In­te­gra­ta, da Agri­col­tu­ra Bio­lo­g­i­ca, a De­no­mi­na­zio­ne di Ori­gi­ne e qual­sia­si altro stan­dard, è prima di tutto “ali­men­to”, e quin­di, deve ri­spon­de­re a prin­ci­pi di base di que­sta ti­po­lo­gia molto par­ti­co­la­re di bene.

Il di­rit­to ali­men­ta­re

Il go­ver­no ed i prin­ci­pi fon­dan­ti del di­rit­to ali­men­ta­re sono espres­si dal Reg. (CE) 178/2002, base giu­ri­di­ca e fonte di in­no­va­zio­ne, che de­li­nea il pas­sag­gio da re­go­le di det­ta­glio a prin­ci­pi di si­ste­ma. Il ca­rat­te­re si­ste­mi­co della norma si evi­den­zia nel coin­vol­gi­men­to del­l’in­te­ra fi­lie­ra ali­men­ta­re, am­plia­ta ri­spet­to alla vi­sio­ne nor­ma­ti­va an­te­ce­den­te, sia in am­piez­za che in pro­fon­di­tà, per in­clu­sio­ne della fase pri­ma­ria a monte ed il mer­ca­to fi­na­le a valle. Si de­fi­ni­sce quin­di un nuovo pe­ri­me­tro di azio­ne nor­ma­ti­va a cui si ag­giun­ge una ul­te­rio­re esten­sio­ne di na­tu­ra tem­po­ra­le della fi­lie­ra, che non si esau­ri­sce nel­l’e­ven­to della ces­sio­ne del pro­dot­to, ma è chia­ma­ta a con­si­de­rar­ne la per­si­sten­za sul mer­ca­to.

L’og­get­to del di­rit­to ali­men­ta­re è l’ali­men­to, così come de­fi­ni­to dal­l’art. 2 del Re­go­la­men­to: “qual­sia­si so­stan­za o pro­dot­to tra­sfor­ma­to, par­zial­men­te tra­sfor­ma­to o non tra­sfor­ma­to, de­sti­na­to ad es­se­re in­ge­ri­to, o di cui si pre­ve­de ra­gio­ne­vol­men­te che possa es­se­re in­ge­ri­to, da es­se­ri umani”.
La de­fi­ni­zio­ne è tipo fun­zio­na­le e non le­ga­ta agli ele­men­ti co­sti­tu­ti­vi del bene. Coin­vol­ge l’im­pre­sa ali­men­ta­re, con­for­ma­ta in fun­zio­ne del­l’at­ti­vi­tà e del re­spon­sa­bi­le, l’o­pe­ra­to­re. Le mo­da­li­tà di ge­stio­ne sono ba­sa­te su si­ste­mi a ga­ran­zia pre­ven­ti­va con un mo­del­lo or­ga­niz­za­ti­vo de­fi­ni­to dagli artt. 14-21 del Reg. CE 178/2002 e co­di­fi­ca­to dal pac­chet­to igie­ne (Reg. (CE) 852/2004 e 853/2004). Que­st’ul­ti­mo aspet­to de­ri­va dalla pe­cu­lia­ri­tà del­l’a­li­men­to, bene a con­su­mo istan­ta­neo, e per­tan­to, il per­cor­so di tu­te­la degli in­te­res­si del con­su­ma­to­re non può che pas­sa­re at­tra­ver­so una ge­stio­ne pre­ven­ti­va delle cri­ti­ci­tà.

Il Reg. (CE) 178/2002, de­fi­ni­sce al­cu­ni aspet­ti:

  1. il prin­ci­pio di pre­cau­zio­ne (art. 7), con­tem­pla l’im­pos­si­bi­li­tà di esclu­de­re un pe­ri­co­lo;
  2. il con­cet­to di ca­te­na della pro­du­zio­ne ali­men­ta­re, con­si­de­ra­ta nel suo in­sie­me e da ge­sti­re in modo or­ga­ni­co e uni­for­me, in quan­to “cia­scun ele­men­to di essa pre­sen­ta un po­ten­zia­le im­pat­to sulla si­cu­rez­za ali­men­ta­re”;
  3. com­pe­ten­ze e re­spon­sa­bi­li­tà della fi­lie­ra (artt. da 17 a 21). La rin­trac­cia­bi­li­tà di­vie­ne lo stru­men­to per con­se­gui­re l’o­biet­ti­vo della si­cu­rez­za;
  4. tu­te­la del con­su­ma­to­re, in­te­sa non solo per la com­po­nen­te le­ga­ta alla si­cu­rez­za ma anche per quan­to at­tie­ne la pos­si­bi­li­tà di ef­fet­tua­re scel­te con­sa­pe­vo­li (artt. 8 e 16);

L’ul­ti­mo punto me­ri­ta un mag­gio­re ap­pro­fon­di­men­to, de­fi­nen­do un rap­por­to con il con­su­ma­to­re ba­sa­to su:

a) pos­si­bi­li­tà a com­pie­re scel­te con­sa­pe­vo­li;
b) cor­ret­tez­za delle in­for­ma­zio­ni.

Il tutto si può tra­dur­re in coe­ren­za tra la co­mu­ni­ca­zio­ne e i va­lo­ri con­cre­ti del pro­dot­to ali­men­ta­re. Gli ope­ra­to­ri di­ven­ta­no anche ge­sto­ri delle in­for­ma­zio­ni e della leal­tà re­la­zio­na­le. E’ loro ob­bli­go ma anche op­por­tu­ni­tà chia­ri­re al con­su­ma­to­re l’in­ti­mi­tà del pro­dot­to of­fer­to, al fine di crea­re aspet­ta­ti­ve com­mi­su­ra­te alla real­tà.

In linea ge­ne­ra­le, il set­to­re ali­men­ta­re ri­sul­ta nor­ma­to me­dian­te le se­guen­ti re­go­le:

  • di iden­ti­tà (norme mer­ceo­lo­gi­che di pro­dot­to e pro­ces­so);
  • di re­la­zio­ne e re­spon­sa­bi­li­tà (Reg. (CE) 178/2002);
  • di or­ga­niz­za­zio­ne (Reg. (CE) 852/2004, haccp);
  • di co­mu­ni­ca­zio­ne (Reg. (UE) 1169/2011);
  • di qua­li­tà (es. Regg. (CE) 834/07 e 1151/2012).

In que­sto am­bi­to il Reg. (CE) 178/2002, rap­pre­sen­ta la fonte nor­ma­ti­va del si­ste­ma, a cui ri­fe­ri­sco­no tutte le norme di set­to­re, sia di tipo oriz­zon­ta­le che ver­ti­ca­le, di de­ri­va­zio­ne na­zio­na­le o co­mu­ni­ta­ria. Ne con­se­gue che tutte le suc­ces­si­ve ema­na­zio­ni le­gi­sla­ti­ve do­vran­no con­si­de­ra­re i prin­ci­pi e le de­fi­ni­zio­ni con­te­nu­te nel re­go­la­men­to.
E’ quin­di pos­si­bi­le iden­ti­fi­ca­re i prin­ci­pi di base de­fi­ni­ti dal re­go­la­men­to ed ap­pli­ca­bi­li agli ali­men­ti in linea ge­ne­ra­le.

  • Art. 10: Prin­ci­pio di tra­spa­ren­za.

Le­ga­to alle in­for­ma­zio­ni, in ter­mi­ni di ac­ces­si­bi­li­tà e fun­zio­na­li­tà. La tra­spa­ren­za è ora ga­ran­ti­ta dalle isti­tu­zio­ni e as­si­cu­ra­ta dagli ope­ra­to­ri. De­cli­na­zio­ne del con­cet­to che pone come obiet­ti­vo la qua­li­tà/ef­fi­ca­cia delle in­for­ma­zio­ni, de­ri­va­ta da chia­rez­za e sem­pli­ci­tà, piut­to­sto che quan­ti­tà delle stes­se, spes­so ge­ne­ra­tri­ci di ansie e al­lar­mi­smi. Si pon­go­no le basi di un di­rit­to di scel­ta ba­sa­to sulla con­sa­pe­vo­lez­za, da cui nasce la ca­pa­ci­tà di as­su­mer­si delle re­spon­sa­bi­li­tà.

  • Art. 14 e 19: Con­for­mi­tà ai re­qui­si­ti di si­cu­rez­za.
    • Gli ali­men­ti a ri­schio non pos­so­no es­se­re im­mes­si sul mer­ca­to;
    • Se un ope­ra­to­re del set­to­re ali­men­ta­re ri­tie­ne o ha mo­ti­vo di ri­te­ne­re che un ali­men­to da lui im­por­ta­to, pro­dot­to, tra­sfor­ma­to, la­vo­ra­to o di­stri­bui­to non sia con­for­me ai re­qui­si­ti di si­cu­rez­za degli ali­men­ti, e l’a­li­men­to non si trova più sotto il con­trol­lo im­me­dia­to di tale ope­ra­to­re, esso deve av­via­re im­me­dia­ta­men­te pro­ce­du­re per ri­ti­rar­lo e in­for­mar­ne le au­to­ri­tà com­pe­ten­ti. Gli ali­men­ti sono con­si­de­ra­ti a ri­schio nei casi se­guen­ti: a) se sono dan­no­si per la sa­lu­te; b) se sono ina­dat­ti al con­su­mo umano.
  • Art. 16: Con­for­mi­tà ai prin­ci­pi di cor­ret­ta (leale) co­mu­ni­ca­zio­ne delle in­for­ma­zio­ni.

L’e­ti­chet­ta­tu­ra, la pub­bli­ci­tà e la pre­sen­ta­zio­ne degli ali­men­ti non de­vo­no trar­re in in­gan­no i con­su­ma­to­ri. Prin­ci­pio ri­pre­so dal­l’art. 7 del Reg. (UE) 1169/2011, re­la­ti­vo alla for­ni­tu­ra di in­for­ma­zio­ni sugli ali­men­ti ai con­su­ma­to­ri.

  • Art. 17: Con­for­mi­tà ai re­qui­si­ti di le­ga­li­tà.

Se­con­do que­sto prin­ci­pio spet­ta agli ope­ra­to­ri del set­to­re ali­men­ta­re ga­ran­ti­re che nelle im­pre­se da essi con­trol­la­te gli ali­men­ti sod­di­sfi­no le di­spo­si­zio­ni della le­gi­sla­zio­ne ali­men­ta­re ine­ren­ti alle loro at­ti­vi­tà, in tutte le fasi della pro­du­zio­ne, della tra­sfor­ma­zio­ne e della di­stri­bu­zio­ne e, ve­ri­fi­ca­re, che tali di­spo­si­zio­ni siano sod­di­sfat­te. Nello stes­so ar­ti­co­lo il le­gi­sla­to­re fissa inol­tre il prin­ci­pio che, le even­tua­li mi­su­re e le san­zio­ni da ap­pli­ca­re in caso di vio­la­zio­ne della le­gi­sla­zio­ne sugli ali­men­ti de­vo­no es­se­re: ef­fet­ti­ve, pro­por­zio­na­te e dis­sua­si­ve. Ga­ran­ti­re e ve­ri­fi­ca­re sono le due azio­ni che com­pe­to­no al­l’o­pe­ra­to­re.

  • Art. 18: Ge­stio­ne delle cri­ti­ci­tà

Si in­di­vi­dua la rin­trac­cia­bi­li­tà come stru­men­to per con­se­gui­re l’o­biet­ti­vo della si­cu­rez­za. In­fat­ti, l’ar­ti­co­lo detta che,

È di­spo­sta in tutte le fasi della pro­du­zio­ne, della tra­sfor­ma­zio­ne e della di­stri­bu­zio­ne la rin­trac­cia­bi­li­tà degli ali­men­ti, dei man­gi­mi, degli ani­ma­li de­sti­na­ti alla pro­du­zio­ne ali­men­ta­re e di qual­sia­si altra so­stan­za de­sti­na­ta o atta a en­tra­re a far parte di un ali­men­to o di un man­gi­me.
– Gli ope­ra­to­ri del set­to­re ali­men­ta­re e dei man­gi­mi de­vo­no es­se­re in grado di in­di­vi­dua­re chi for­ni­sce loro un ali­men­to, un man­gi­me, un ani­ma­le de­sti­na­to alla pro­du­zio­ne ali­men­ta­re o qual­sia­si so­stan­za de­sti­na­ta o atta a en­tra­re a far parte di un ali­men­to o di un man­gi­me. A tal fine detti ope­ra­to­ri de­vo­no di­spor­re di si­ste­mi e di pro­ce­du­re che con­sen­ta­no di met­te­re a di­spo­si­zio­ne delle au­to­ri­tà com­pe­ten­ti, che le ri­chie­da­no, le in­for­ma­zio­ni al ri­guar­do.
– Gli ope­ra­to­ri del set­to­re ali­men­ta­re e dei man­gi­mi de­vo­no di­spor­re di si­ste­mi e pro­ce­du­re per in­di­vi­dua­re le im­pre­se alle quali hanno for­ni­to i pro­pri pro­dot­ti. Le in­for­ma­zio­ni al ri­guar­do sono messe a di­spo­si­zio­ne delle au­to­ri­tà com­pe­ten­ti che le ri­chie­do­no.
– Gli ali­men­ti o i man­gi­mi che sono im­mes­si sul mer­ca­to della Co­mu­ni­tà o che pro­ba­bil­men­te lo sa­ran­no de­vo­no es­se­re ade­gua­ta­men­te eti­chet­ta­ti o iden­ti­fi­ca­ti per age­vo­lar­ne la rin­trac­cia­bi­li­tà, me­dian­te do­cu­men­ta­zio­ne o in­for­ma­zio­ni per­ti­nen­ti se­con­do i re­qui­si­ti pre­vi­sti in ma­te­ria da di­spo­si­zio­ni più spe­ci­fi­che.

I vari punti del­l’ar­ti­co­lo 18 sono stati og­get­to di ampia di­scus­sio­ne, ul­te­rior­men­te spe­ci­fi­ca­ti in via in­ter­pre­ta­ti­va da Linee Guida di ori­gi­ne co­mu­ni­ta­ria, na­zio­na­le, fino al li­vel­lo Re­gio­na­le. In sin­te­si, dal­l’ar­ti­co­lo ci­ta­to e dalle Linee Guida è ri­sul­ta­to che gli im­pe­gni cui sono as­sog­get­ta­ti gli ope­ra­to­ri del set­to­re sono ri­con­du­ci­bi­li a:

  1. la ge­stio­ne age­vo­le delle in­for­ma­zio­ni da met­te­re a di­spo­si­zio­ne del­l’au­to­ri­tà;
  2. l’a­do­zio­ne di pro­ce­du­ra per la cor­ret­ta ge­stio­ne delle in­for­ma­zio­ni, il che si tra­du­ce in un ma­nua­le ope­ra­ti­vo;
  3. le in­for­ma­zio­ni de­vo­no con­sen­ti­re di ar­ri­va­re con ef­fi­cien­za a sa­pe­re a) da chi sono state for­ni­te le ma­te­rie prime, b) a chi sono stati con­se­gna­ti i pro­dot­ti, non si ri­chie­de per­tan­to l’a­do­zio­ne di un si­ste­ma di rin­trac­cia­bi­li­tà “in­ter­na” (“dove” sono state im­pie­ga­te le ma­te­rie prime), anche se con­si­glia­ta;
  4. L’a­do­zio­ne di un si­ste­ma di al­lar­me ra­pi­do a li­vel­lo lo­ca­le e fi­na­liz­za­to ad in­for­ma­re l’au­to­ri­tà com­pe­ten­te circa even­tua­li pro­ble­ma­ti­che sui pro­dot­ti ali­men­ta­ri im­mes­si in com­mer­cio;
  5. l’au­to­ri­tà com­pe­ten­te è stata in­di­vi­dua­ta nelle azien­de sa­ni­ta­rie lo­ca­li;
  6. il tempo di con­ser­va­zio­ne della do­cu­men­ta­zio­ne è stato fis­sa­to pari a:
    – tre mesi per i pro­dot­ti fre­schi (pro­dot­ti di pa­net­te­ria, pa­stic­ce­ria, or­to­frut­ti­co­li)
    – sei mesi suc­ces­si­vi alla data di sca­den­za per i pro­dot­ti “da con­su­mar­si entro il ….” (de­pe­ri­bi­li)
    – do­di­ci mesi suc­ces­si­vi alla data di con­ser­va­zio­ne per i pro­dot­ti “da con­su­mar­si pre­fe­ri­bil­men­te entro il ….”
    – i due anni suc­ces­si­vi per i pro­dot­ti per i quali non è pre­vi­sta dalle norme vi­gen­ti l’in­di­ca­zio­ne del ter­mi­ne mi­ni­mo di con­ser­va­zio­ne o altra data.

Il “Si­ste­ma di Rin­trac­cia­bi­li­tà Azien­da­le” for­ma­liz­za­to, se ri­te­nu­to op­por­tu­no,  me­dian­te un ma­nua­le, è chia­ma­to a ga­ran­ti­re quan­to ap­pe­na enu­me­ra­to ai punti pre­ce­den­ti.
Il ri­spet­to del solo re­qui­si­to mi­ni­mo im­po­sto dal­l’art. 18 del Reg. CE 178/2002 non con­sen­te at­tri­bu­zio­ne di re­spon­sa­bi­li­tà es­sen­do ne­ces­sa­ria solo la di­mo­stra­zio­ne di chi ha for­ni­to la ma­te­ria prima, ma non in quale pro­dot­to que­sta ha tro­va­to im­pie­go.

In ter­mi­ni di re­qui­si­to mi­ni­mo il ma­nua­le dovrà pre­ve­de­re:

  1. L’i­den­ti­fi­ca­zio­ne di un re­spon­sa­bi­le del si­ste­ma;
  2. L’or­ga­niz­za­zio­ne delle in­for­ma­zio­ni re­la­ti­ve ai dati ana­gra­fi­ci dei clien­ti e dei for­ni­to­ri;
  3. La cor­re­la­zio­ne tra i pro­dot­ti ri­ce­vu­ti e for­ni­to­ri o con­se­gna­ti e clien­ti;
  4. Una pro­ce­du­ra di al­lar­me con de­fi­ni­zio­ne delle mo­da­li­tà di co­mu­ni­ca­zio­ne al­l’au­to­ri­tà com­pe­ten­te, i dati ne­ces­sa­ri ad iden­ti­fi­ca­re il pro­dot­to e la pro­ble­ma­ti­ca con­nes­sa;
  5. Una pro­ce­du­ra di ri­ti­ro e/o ri­chia­mo del pro­dot­to in­te­res­sa­to.

Con­clu­sio­ni

Con il Reg. 178/2002 l’a­li­men­to è de­fi­ni­to ed il per­cor­so pro­dut­ti­vo di­ven­ta og­get­to di nor­ma­ti­va, per di­sci­pli­na di tutte le fasi della pro­du­zio­ne. Il si­ste­ma le­gi­sla­ti­vo ali­men­ta­re iden­ti­fi­ca come:

  • Og­get­to, l’a­li­men­to, bene ad uti­li­tà istan­ta­nea con po­ten­zia­le im­pat­to sulla sa­lu­te del con­su­ma­to­re;
  • Pe­ri­me­tro, tutte le fasi (fi­lie­ra, pro­ces­so e ma­te­ria­li a con­tat­to);
  • Ge­stio­ne, un mo­del­lo pre­ven­ti­vo ba­sa­to su norme che in­di­vi­dua­no delle pras­si ope­ra­ti­ve (mo­da­li­tà di tu­te­la).

Un ali­men­to quin­di, dovrà pos­se­de­re i se­guen­ti re­qui­si­ti:

  • Si­cu­ro;
  • Tra­spa­ren­te;
  • Con­for­me alle norme vi­gen­ti.

In caso con­tra­rio, non potrà es­se­re ri­la­scia­to sul mer­ca­to o ad­di­rit­tu­ra, in caso di pe­ri­co­lo, ri­chia­ma­to.

Nota

Al­cu­ne delle più in­te­res­san­ti de­fi­ni­zio­ni del Reg. (CE) 178/2002:

  1. «ali­men­to» qual­sia­si so­stan­za o pro­dot­to tra­sfor­ma­to, par­zial­men­te tra­sfor­ma­to o non tra­sfor­ma­to, de­sti­na­to ad es­se­re in­ge­ri­to, o di cui si pre­ve­de ra­gio­ne­vol­men­te che possa es­se­re in­ge­ri­to, da es­se­ri umani;
  2. «im­pre­sa ali­men­ta­re», ogni sog­get­to pub­bli­co o pri­va­to, con o senza fini di lucro, che svol­ge una qual­sia­si delle at­ti­vi­tà con­nes­se ad una delle fasi di pro­du­zio­ne, tra­sfor­ma­zio­ne e di­stri­bu­zio­ne degli ali­men­ti;
  3. «ope­ra­to­re del set­to­re ali­men­ta­re», la per­so­na fi­si­ca o giu­ri­di­ca re­spon­sa­bi­le di ga­ran­ti­re il ri­spet­to delle di­spo­si­zio­ni della le­gi­sla­zio­ne ali­men­ta­re nel­l’im­pre­sa ali­men­ta­re posta sotto il suo con­trol­lo;
  4. «fasi della pro­du­zio­ne, della tra­sfor­ma­zio­ne e della di­stri­bu­zio­ne», qual­sia­si fase, im­por­ta­zio­ne com­pre­sa, a par­ti­re dalla pro­du­zio­ne pri­ma­ria di un ali­men­to in­clu­sa fino al ma­gaz­zi­nag­gio, al tra­spor­to, alla ven­di­ta o ero­ga­zio­ne al con­su­ma­to­re fi­na­le in­clu­si e, ove per­ti­nen­te, l’im­por­ta­zio­ne, la pro­du­zio­ne, la la­vo­ra­zio­ne, il ma­gaz­zi­nag­gio, il tra­spor­to, la di­stri­bu­zio­ne, la ven­di­ta e l’e­ro­ga­zio­ne dei man­gi­mi;
  5. «pro­du­zio­ne pri­ma­ria», tutte le fasi della pro­du­zio­ne, del­l’al­le­va­men­to o della col­ti­va­zio­ne dei pro­dot­ti pri­ma­ri, com­pre­si il rac­col­to, la mun­gi­tu­ra e la pro­du­zio­ne zoo­tec­ni­ca pre­ce­den­te la ma­cel­la­zio­ne e com­pre­se la cac­cia e la pesca e la rac­col­ta di pro­dot­ti sel­va­ti­ci;
  6. «com­mer­cio al det­ta­glio», la mo­vi­men­ta­zio­ne e/o tra­sfor­ma­zio­ne degli ali­men­ti e il loro stoc­cag­gio nel punto di ven­di­ta o di con­se­gna al con­su­ma­to­re fi­na­le, com­pre­si i ter­mi­na­li di di­stri­bu­zio­ne, gli eser­ci­zi di ri­sto­ra­zio­ne, le mense di azien­de e isti­tu­zio­ni, i ri­sto­ran­ti e altre strut­tu­re di ri­sto­ra­zio­ne ana­lo­ghe, i ne­go­zi, i cen­tri di di­stri­bu­zio­ne per su­per­mer­ca­ti e i punti di ven­di­ta al­l’in­gros­so;
  7. «im­mis­sio­ne sul mer­ca­to», la de­ten­zio­ne di ali­men­ti o man­gi­mi a scopo di ven­di­ta, com­pre­se l’of­fer­ta di ven­di­ta o ogni altra forma, gra­tui­ta o a pa­ga­men­to, di ces­sio­ne, non­ché la ven­di­ta stes­sa, la di­stri­bu­zio­ne e le altre forme di ces­sio­ne pro­pria­men­te detta;
  8. «rin­trac­cia­bi­li­tà», la pos­si­bi­li­tà di ri­co­strui­re e se­gui­re il per­cor­so di un ali­men­to, di un man­gi­me, di un ani­ma­le de­sti­na­to alla pro­du­zio­ne ali­men­ta­re o di una so­stan­za de­sti­na­ta o atta ad en­tra­re a far parte di un ali­men­to o di un man­gi­me at­tra­ver­so tutte le fasi della pro­du­zio­ne, della tra­sfor­ma­zio­ne e della di­stri­bu­zio­ne;
  9. «con­su­ma­to­re fi­na­le», il con­su­ma­to­re fi­na­le di un pro­dot­to ali­men­ta­re che non uti­liz­zi tale pro­dot­to nel­l’am­bi­to di un’o­pe­ra­zio­ne o at­ti­vi­tà di un’im­pre­sa del set­to­re ali­men­ta­re.

Do­na­to Fer­ruc­ci, Dot­to­re agro­no­mo li­be­ro pro­fes­sio­ni­sta, ri­ve­ste at­tual­men­te l’in­ca­ri­co di Re­spon­sa­bi­le di Bioa­gr­i­cert Lazio e di Cul­to­re della ma­te­ria pres­so la cat­te­dra di Ge­stio­ne e Co­mu­ni­ca­zio­ne d’Im­pre­sa” – Fa­col­tà di Scien­ze della Co­mu­ni­ca­zio­ne, Uni­ver­si­tà degli Studi della Tu­scia. E-mail: do­na­to­fer­ruc­ci@​alice.​it

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