Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Mauro Ber­tuz­zi

Il com­po­st, detto anche ter­ric­cia­to o com­po­sta, è il ri­sul­ta­to della bio-os­si­da­zio­ne e del­l’u­mi­fi­ca­zio­ne di un misto di ma­te­rie or­ga­ni­che (come ad esem­pio re­si­dui di po­ta­tu­ra, scar­ti di cu­ci­na, le­ta­me, li­qua­me o i ri­fiu­ti del giar­di­nag­gio come fo­glie ed erba fal­cia­ta) da parte di macro e mi­cror­ga­ni­smi in con­di­zio­ni par­ti­co­la­ri: pre­sen­za di os­si­ge­no ed equi­li­brio tra gli ele­men­ti chi­mi­ci della ma­te­ria coin­vol­ta nella tra­sfor­ma­zio­ne.
Al­l’in­ter­no del co­sid­det­to ciclo del­l’or­ga­ni­co, il com­po­stag­gio, o bio­sta­bi­liz­za­zio­ne, è un pro­ces­so bio­lo­g­i­co ae­ro­bi­co e con­trol­la­to dal­l’uo­mo che porta alla pro­du­zio­ne di una mi­sce­la di so­stan­ze umi­fi­ca­te (il com­po­st) a par­ti­re da re­si­dui bio­de­gra­da­bi­li ve­ge­ta­li sia verdi sia le­gno­si o anche ani­ma­li me­dian­te l’a­zio­ne di bat­te­ri e fun­ghi.
Una volta pro­dot­to, può es­se­re uti­liz­za­to come am­men­dan­te, de­sti­na­to poi per usi agro­no­mi­ci o per flo­ro­vi­vai­smo. Il suo uti­liz­zo, con l’ap­por­to di so­stan­za or­ga­ni­ca mi­glio­ra la strut­tu­ra del suolo e la di­spo­ni­bi­li­tà di ele­men­ti nu­tri­ti­vi (com­po­sti del fo­sfo­ro e del­l’a­zo­to). Come at­ti­va­to­re bio­lo­g­i­co au­men­ta inol­tre la bio­di­v­er­si­tà della mi­cro­flo­ra (Wi­ki­pe­dia).

Che cos’è il com­po­st

La na­tu­ra come mo­del­lo di ri­fe­ri­men­to, in­se­gna che nes­su­na fonte ener­ge­ti­ca viene spre­ca­ta, per que­sto mo­ti­vo qual­sia­si ri­sor­sa, di­ven­ta fonte di ener­gia per altri es­se­ri vi­ven­ti, per­tan­to, se­guen­do que­sto con­cet­to, è molto im­por­tan­te cer­ca­re di fare il com­po­st se­guen­do i ritmi na­tu­ra­li.
Il com­po­stag­gio do­me­sti­co è un’at­ti­vi­tà che viene uti­liz­za­ta per ge­sti­re in pro­prio la fra­zio­ne or­ga­ni­ca pre­sen­te nei ri­fiu­ti so­li­di ur­ba­ni pro­dot­ti in am­bien­te do­me­sti­co (di ori­gi­ne pre­va­len­te­men­te ali­men­ta­re), per pra­ti­car­lo è suf­fi­cien­te di­spor­re di un’ap­po­si­ta area del giar­di­no, op­pu­re uno spa­zio pre­fe­ri­bil­men­te so­leg­gia­to sul ter­raz­zo/bal­co­ne, in cui ac­cu­mu­la­re gli scar­ti ali­men­ta­ri della cu­ci­na e /o quel­li del­l’or­to/giar­di­no.
Esem­pi pra­ti­ci pos­so­no es­se­re la morte di un ani­ma­le op­pu­re la ca­du­ta di una fo­glia, che, ter­mi­na­to il pro­prio ciclo di vita, ven­go­no tra­sfor­ma­ti dai bat­te­ri e quin­di riu­ti­liz­za­ti, in que­sto modo l’e­co­si­ste­ma si auto man­tie­ne data l’in­ter­con­nes­sio­ne evi­den­te.
Per pro­dur­lo è pos­si­bi­le uti­liz­za­re un con­te­ni­to­re detto com­po­stie­ra atto a fa­vo­ri­re l’os­si­ge­na­zio­ne e a con­ser­va­re il ca­lo­re du­ran­te l’in­ver­no at­tra­ver­so com­po­stie­re pro­dot­te in­du­strial­men­te, ma è anche pos­si­bi­le co­struir­le in casa con ma­te­ria­li di re­cu­pe­ro.

Compost maturo
Scor­cio di com­po­st ma­tu­ro su prosa

Al ter­mi­ne del pe­rio­do di com­po­stag­gio sarà ot­te­nu­to un ter­ric­cio molto si­mi­le a quel­lo in­du­stria­le ac­qui­sta­to e pre­sen­te negli ap­po­si­ti ne­go­zi, con la dif­fe­ren­za che que­st’ul­ti­mo sarà pro­dot­to me­dian­te ri­vol­ta­men­to mec­ca­ni­co, anche se poi i pro­ce­di­men­ti per ot­te­ner­lo sono i me­de­si­mi.

Per­ché fare il com­po­st

Il com­po­stag­gio do­me­sti­co è un’ot­ti­ma pra­ti­ca di ge­stio­ne dei ri­fiu­ti anche di casa atta alla mas­si­ma di­mi­nu­zio­ne e al re­cu­pe­ro.
La de­com­po­si­zio­ne dei ri­fiu­ti verdi or­ga­ni­ci av­vie­ne in ma­nie­ra del tutto na­tu­ra­le re­cu­pe­ran­do e tra­sfor­man­do così il ri­fiu­to or­ga­ni­co che di­ven­te­rà ma­te­ria­le fer­ti­liz­zan­te l’or­to o il giar­di­no.
Ri­du­cen­do le quan­ti­tà di ri­fiu­ti or­ga­ni­ci con­fe­ri­ti in di­sca­ri­ca si eli­mi­ne­rà anche la quan­ti­tà di bio­gas e per­co­la­to dan­no­si per l‛am­bien­te, ab­bat­ten­do allo stes­so tempo la C02, per­chè non im­pie­gan­do mezzi di tra­spor­to per la rac­col­ta del ri­fiu­to, esso di­ven­te­rà uno scar­to a Km 0.

Altri van­tag­gi pra­ti­ci da con­si­de­ra­re sono:

  • Con­sen­te di ot­te­ne­re im­por­tan­ti be­ne­fi­ci am­bien­ta­li ed eco­no­mi­ci
  • Lad­do­ve vi sono co­mu­ni che ap­pli­ca­no la ta­rif­fa pun­tua­le sulla TARSU con­sen­te un ri­spar­mio
  • Nes­su­na spesa (o mi­ni­ma) sull‛ac­qui­sto di fer­ti­liz­zan­ti per l‛orto ed il giar­di­no
  • Può es­se­re fatto me­dian­te ap­po­si­to con­te­ni­to­re sia in un orto/giar­di­no op­pu­re anche in am­bien­te do­me­sti­co sul bal­co­ne/ter­raz­zo
  • At­tra­ver­so una lo­gi­ca na­tu­ra­le e cir­co­la­re, i ri­fiu­ti una volta ter­mi­na­ta la loro vita, ven­go­no de­com­po­ste tor­nan­do al ciclo na­tu­ra­le sotto forma di humus

Cassetta auto prodotta con residui vegetali
Cas­set­ta auto pro­dot­ta con re­si­dui ve­ge­ta­li 

Quale com­po­stie­ra

La scel­ta del luogo è fon­da­men­ta­le: il com­po­stag­gio deve es­se­re fatto in un posto co­mo­do, fa­cil­men­te ac­ces­si­bi­le e senza che sia di in­tral­cio. Se fatto bene il com­po­st non puzza ma al­cu­ni ma­te­ria­li pos­so­no co­mun­que pro­vo­ca­re odori.

Fon­da­men­ta­le con­si­de­ra­re nella scel­ta della po­si­zio­ne due fat­to­ri:

  1. l’om­bra è molto im­por­tan­te in esta­te
  2. il sole in in­ver­no

per que­sti mo­ti­vi se im­pian­ta­to in un orto/giar­di­no l’i­dea­le è farlo sotto una pian­ta (re­cu­pe­ran­do così anche le fo­glie au­tun­na­li), men­tre se crea­to su di un bal­co­ne/ter­raz­zo, va po­si­zio­na­to in una zona ove i due re­qui­si­ti in­di­ca­ti pos­sa­no es­se­re ri­spet­ta­ti.
Oltre ad ac­qui­star­la, una com­po­stie­ra è anche pos­si­bi­le auto pro­dur­la le cui mo­da­li­tà prin­ci­pa­li sono:

  1. Cu­mu­lo (solo se si di­spo­ne di un orto/giar­di­no): è il si­ste­ma più sem­pli­ce in quan­to non ri­chie­de strut­tu­re ed è cor­ret­ta­men­te ae­ra­to, ne­ces­si­tà però di pa­rec­chio spa­zio: base di al­me­no 100 cm, lun­ghez­za di non meno di 100 cm, al­tez­za di circa 80 cm a se­zio­ne trian­go­la­re, il tutto a vista
  2. Com­po­stie­ra: le com­po­stie­re sono uti­liz­za­bi­li sia per il com­po­stag­gio do­me­sti­co su bal­co­ne/ter­raz­zo e sia in orto/giar­di­no. Se crea­ta o ac­qui­sta­ta e bene ge­sti­ta, non in­fa­sti­di­sce este­ti­ca­men­te, li­mi­ta gli odori e ot­ti­miz­za allo stes­so tempo gli spazi. Le di­men­sio­ni pos­so­no va­ria­re a se­con­da dello spa­zio di­spo­ni­bi­le.
  3. A Buca: fare una buca ester­na (sem­pre per am­bien­ti con orto/giar­di­no) ove viene ri­pa­ra­ta este­ti­ca­men­te, tut­ta­via è op­por­tu­no fare molta at­ten­zio­ne nella sua im­po­sta­zio­ne, è fon­da­men­ta­le evi­ta­re siano ri­sta­gni di acqua, sarà per­tan­to ba­si­la­re arieg­gia­re il ma­te­ria­le de­po­si­ta­to, di­ver­sa­men­te si ri­schia­no mar­ciu­mi e di con­se­guen­za cat­ti­vi odori (fer­men­ta­zio­ne anae­ro­bi­ca).

 Compostiere a confronto
Com­po­stie­re a con­fron­to

 Cosa met­te­re nella com­po­stie­ra

Per fare il com­po­st nel modo cor­ret­to e avere così un ot­ti­mo com­po­stag­gio do­me­sti­co, oc­cor­re pre­sta­re at­ten­zio­ne alla ma­te­ria prima uti­liz­za­ta; vi sono cibi ed altri scar­ti idea­li altri in­ve­ce lo sono di meno o non lo sono.
Gli scar­ti de­vo­no com­pren­de­re i ri­fiu­ti della cu­ci­na, che con­ten­go­no bucce di ver­du­ra, avan­zi di cibo, re­si­dui del­l’or­to e giar­di­no, quali ra­ma­glie e sfal­cio d’er­ba, vanno bene anche carta e car­to­ne, però se non trat­ta­ti con in­chio­stri o ma­te­ria­le pla­sti­co e de­vo­no es­se­re di ma­te­ria car­bo­nio­sa uti­liz­za­bi­le.
At­ten­zio­ne alle bucce di aran­cia, li­mo­ne e agru­mi in ge­ne­re, per­ché sono lente a de­gra­dar­si per via delle so­stan­ze ce­ro­se na­tu­ra­li che vanno a crea­re una pa­ti­na di un ma­te­ria­le acido.
Spes­so si legge che gli agru­mi non deb­ba­no es­se­re com­po­sta­ti, es­sen­do però sem­pre so­stan­za or­ga­ni­ca, può es­se­re uti­liz­za­ta nella com­po­stie­ra o nel cu­mu­lo, l’im­por­tan­te è smi­nuz­za­re le bucce per ac­ce­le­ra­re il pro­ces­so e re­go­la­re il do­sag­gio, evi­tan­do però ec­ces­si.

Cosa uti­liz­za­re
Gli avan­zi di cu­ci­na, re­si­dui della pu­li­zia delle ver­du­re, bucce, ecc…

Fondi di tè e caffè
Gusci d’uo­vo
Scar­ti del giar­di­no e del­l’or­to, come legna di po­ta­tu­ra, sfal­cio dei prati, fo­glie sec­che, fiori ap­pas­si­ti, gambi…
Ma­te­ria­li bio­de­gra­da­bi­li, come carta non pa­ti­na­ta, car­to­ne, se­ga­tu­ra e tru­cio­li pro­ve­nien­ti da legno non trat­ta­to

Pre­sta­re at­ten­zio­ne a
Pane secco
Avan­zi di cibo di ori­gi­ne ani­ma­le
Cibi cotti (pic­co­le quan­ti­tà, per­ché at­trar­reb­be­ro in­set­ti ed ani­ma­li)
Fo­glie di pian­te poco de­gra­da­bi­li come ma­gno­lia, lau­ro­ce­ra­so, fag­gio, ca­sta­gno, aghi di pino. Fon­da­men­ta­le mi­sce­la­re con cura con altri ma­te­ria­li più de­gra­da­bi­li
Agru­mi

Cosa evi­ta­re as­so­lu­ta­men­te
Ce­ne­re di si­ga­ret­ta
Tes­su­ti
Ver­ni­ci e altri pro­dot­ti chi­mi­ci
Carta pa­ti­na­ta come ri­vi­ste
Legno ver­ni­cia­to
Pian­te ma­la­te, come per esem­pio dopo una vi­ro­si o bat­te­rio­si, que­sto per evi­ta­re il ri­schio di con­ta­mi­na­zio­ne
Resti di pian­te trat­ta­te con in­set­ti­ci­di o re­si­dua­li chi­mi­ci

Gli scar­ti di ori­gi­ne ani­ma­le

Porre at­ten­zio­ne a que­sti scar­ti per­ché anche se cotti, po­treb­be­ro al­te­ra­re il pro­ces­so, in quan­to es­sen­do molto ric­chi di azoto, ten­do­no ad an­da­re pre­sto in pu­tre­scen­za, ri­schian­do così di ri­chia­ma­re ani­ma­li nei din­tor­ni (cani, gatti in ge­ne­re) e sbi­lan­cia­re nel no­stro mix il rap­por­to car­bo­nio azoto fa­vo­ren­do allo stes­so tempo mar­ciu­mi.
Per ge­sti­re que­sti pro­ble­mi è ap­pro­pria­to smi­nuz­za­re/tri­tu­ra­re e omo­ge­neiz­za­re que­sti scar­ti di ori­gi­ne ani­ma­le, au­men­tan­do in que­sto modo il ma­te­ria­le secco (car­bo­nio­so) di­spo­ni­bi­le.

 Residui vegetali in fase di compostaggio
Re­si­dui ve­ge­ta­li in fase di com­po­stag­gio

Come uti­liz­zar­lo

Il ter­ric­cio pro­dot­to si spar­ge sul ter­re­no del­l’or­to/giar­di­no o nei vasi dei fiori quan­do è ma­tu­ro, per­ché il pro­ces­so di de­com­po­si­zio­ne è così com­ple­to e la ma­te­ria com­po­sta­ta di­ven­ta omo­ge­nea.
Può es­se­re uti­liz­za­to come con­ci­me per ar­ric­chi­re il ter­re­no del­l’or­to, giar­di­no o me­sco­lan­do­lo alla terra del vaso, in or­ti­col­tu­ra si­ner­gi­ca viene in­ve­ce im­pie­ga­to come ter­ric­cio base per il se­men­za­io per le sue pe­cu­lia­ri­tà fer­ti­li.
Tec­ni­ca­men­te non esi­ste un pe­rio­do idea­le per con­ci­ma­re, anche se l’i­dea­le sa­reb­be per la con­ci­ma­zio­ne di fondo, al­me­no un mese circa prima della se­mi­na o del tra­pian­to delle or­ti­co­le; so­li­ta­men­te però viene fatto nei mesi au­tun­na­li o in tardo in­ver­no, quan­do av­vie­ne la pre­pa­ra­zio­ne del suolo per la suc­ces­si­va pri­ma­ve­ra.
E’ molto im­por­tan­te che la de­gra­da­zio­ne degli scar­ti ve­ge­ta­li non av­ven­ga nel ter­re­no col­ti­va­to, que­sto per­ché le ra­di­ci degli or­tag­gi già pre­sen­ti po­treb­be­ro ri­sen­tir­ne.
Il com­po­st gio­va­ne e non an­co­ra pron­to, non va bene, in quan­to ri­schia di pro­vo­ca­re mar­ce­scen­ze che pos­so­no poi es­se­re fa­ta­li alle or­ti­co­le. La ma­tu­ra­zio­ne media è di circa 6/10 mesi, anche se di­pen­de dalle con­di­zio­ni am­bien­ta­li e so­prat­tut­to dalla tem­pe­ra­tu­ra, in­fat­ti il caldo ne fa­ci­li­ta il pro­ces­so, men­tre al con­tra­rio il gelo o tem­pe­ra­tu­re fred­de lo in­ter­rom­po­no; in ogni caso prima di uti­liz­zar­lo nel­l’or­to è bene se­tac­ciar­lo per me­glio ri­dur­re il dia­me­tro
Qua­lo­ra vi fos­se­ro dubbi ed in­cer­tez­ze a che sta­dio di ma­tu­ra­zio­ne si trova il com­po­st pro­dot­to, prima di uti­liz­zar­lo è pos­si­bi­le stoc­car­lo per 20/30 gior­ni in un luogo o con­te­ni­to­re in cui potrà es­se­re arieg­gia­to al­me­no una volta a set­ti­ma­na prima di po­ter­lo uti­liz­za­re.

 Corso online di compostaggio
Corso on­li­ne su come fare il com­po­st

 Mauro Ber­tuz­zi, lau­rea­to in Scien­ze e Tec­no­lo­gie Agra­rie pres­so la Fa­col­tà di Agra­ria di Mi­la­no, è Pre­si­den­te del Col­le­gio dei re­vi­so­ri dei conti per l’Or­di­ne in­ter­pro­vin­cia­le di Mi­la­no e Lodi degli Agro­tec­ni­ci e Agro­tec­ni­ci Lau­rea­ti. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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