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di Eu­ge­nio Coz­zo­li­no

Sfoglia la Rivista TerrAmica

Una tec­ni­ca eco­lo­gi­ca, eco­no­mi­ca e che con­sen­te di ri­pri­sti­na­re la so­stan­za or­ga­ni­ca del suolo

In que­sta nota de­fi­nia­mo la so­stan­za or­ga­ni­ca, il suo ruolo nel suolo e come in­cre­men­tar­ne il con­te­nu­to gra­zie al­l’im­pie­go del com­po­st. In una nota suc­ces­si­va de­fi­ni­re­mo i pro­to­col­li di im­pie­go nei di­ver­si con­te­sti agri­co­li.

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De­fi­ni­zio­ne

Il ter­mi­ne so­stan­za or­ga­ni­ca del suolo in­clu­de una com­po­nen­te vi­ven­te co­sti­tu­ta da fun­ghi, alghe, bat­te­ri, lom­bri­chi e or­ga­ni­smi ap­par­te­nen­ti a di­ver­si Phila ani­ma­li ver­te­bra­ti e in­ver­te­bra­ti, ed una com­po­nen­te abio­ti­ca co­sti­tui­ta dalla ne­cro­mas­sa sia di ori­gi­ne ani­ma­le che ve­ge­ta­le, inal­te­ra­ta e in tutti gli stadi di de­com­po­si­zio­ne, dalla let­tie­ra delle pian­te, dalle pa­re­ti cel­lu­la­ri dei mi­cror­ga­ni­smi e dalle so­stan­ze umi­che sta­bi­liz­za­te sulla su­per­fi­cie mi­ne­ra­le.
La so­stan­za or­ga­ni­ca pre­sen­ta delle pro­prie­tà agro­no­mi­che in grado di in­fluen­za­re in ma­nie­ra si­gni­fi­ca­ti­va le ca­rat­te­ri­sti­che del suolo, con ef­fet­ti po­si­ti­vi sulla col­ti­va­zio­ne delle pian­te.

Pro­prie­tà fi­si­che

Dal mo­men­to che la so­stan­za or­ga­ni­ca è in grado di in­ter­fe­ri­re con la strut­tu­ra del suolo, ne con­di­zio­na le ca­rat­te­ri­sti­che fi­si­che, che ad essa ri­sul­ta­no stret­ta­men­te col­le­ga­te. Con­sen­te in­fat­ti di for­ma­re ag­gre­ga­ti sta­bi­li tra le par­ti­cel­le, con au­men­to della po­ro­si­tà e mi­glio­ra­men­to del rap­por­to tra fase so­li­da, li­qui­da e gas­so­sa del ter­re­no, che si tra­du­ce in un mag­gior con­te­nu­to di aria, in una mag­gio­re ca­pa­ci­tà di ri­ten­zio­ne idri­ca e in una mag­gio­re re­si­sten­za ai fe­no­me­ni ero­si­vi. In senso ge­ne­ra­le, il mi­glio­ra­men­to del­l’ag­gre­ga­zio­ne delle par­ti­cel­le del ter­re­no e l’ot­te­ni­men­to di una strut­tu­ra sta­bi­le ri­du­ce il fe­no­me­no di for­ma­zio­ne di cro­sta su­per­fi­cia­le, ti­pi­ca dei ter­re­ni li­mo­si, o di for­ma­zio­ne di crepe, che ca­rat­te­riz­za in­ve­ce i ter­re­ni ar­gil­lo­si.

Aspet­ti nu­tri­zio­na­li

La so­stan­za or­ga­ni­ca svol­ge un ruolo molto im­por­tan­te sulla nu­tri­zio­ne, sia in ma­nie­ra di­ret­ta che in­di­ret­ta. Quel­la di­ret­ta si espri­me at­tra­ver­so la ri­ser­va di ele­men­ti nu­tri­ti­vi as­si­mi­la­bi­li, quali azoto, fo­sfo­ro, zolfo e di­ver­si mi­croe­le­men­ti, ri­la­scia­ti a se­gui­to di pro­ces­si di mi­ne­ra­liz­za­zio­ne. Al­tret­tan­to im­por­tan­te è l’a­zio­ne in­di­ret­ta ri­con­du­ci­bi­le al­l’a­zio­ne dei grup­pi com­ples­san­ti e che­lan­ti, che im­pe­di­sco­no ad esem­pio al ferro di pre­ci­pi­ta­re, for­man­do com­po­sti so­lu­bi­li fa­cil­men­te as­sor­bi­bi­li dalle ra­di­ci, ana­lo­ga­men­te a quan­to av­vie­ne anche per altri me­tal­li pe­san­ti. Come mec­ca­ni­smo in­di­ret­to deve es­se­re con­si­de­ra­ta la pro­te­zio­ne da parte delle so­stan­ze che­lan­ti nei con­fron­ti dei fo­sfa­ti, o l’as­si­mi­la­bi­li­tà del boro, che viene com­ples­sa­to da car­boi­dra­ti, men­tre per quan­to con­cer­ne il po­tas­sio e l’a­zo­to am­mo­nia­ca­le si evi­den­zia l’a­zio­ne dei fil­lo­si­li­ca­ti che ne ri­du­co­no la fis­sa­zio­ne. Alla so­stan­za or­ga­ni­ca deve inol­tre es­se­re at­tri­bui­to il mi­glio­ra­men­to della ca­pa­ci­tà di scam­bio ca­tio­ni­co (CSC), che au­men­ta la ri­ten­zio­ne dei ca­tio­ni. In linea ge­ne­ra­le deve es­se­re con­si­de­ra­to anche l’ef­fet­to in­di­ret­to di una buona strut­tu­ra sulla nu­tri­zio­ne, dal mo­men­to che tende a mas­si­miz­za­re la su­per­fi­cie di con­tat­to tra fase li­qui­da e fase so­li­da del ter­re­no. Inol­tre, la so­stan­za or­ga­ni­ca fa­vo­ri­sce lo svi­lup­po di micro e macro or­ga­ni­smi ter­ri­co­li, con ef­fet­ti be­ne­fi­ci sulle ca­rat­te­ri­sti­che fi­si­che del suolo e sul­l’au­men­to del sub­stra­to or­ga­ni­co stes­so.

Qual­che cifra. Il con­te­nu­to di so­stan­za or­ga­ni­ca nei ter­re­ni varia da meno del­l’1% nei suoli molto sab­bio­si, a va­lo­ri medi tra l’1 ed il 4% nei ter­re­ni agra­ri, fino ad oltre il 10% nei suoli fo­re­sta­li, so­prat­tut­to in am­bien­te mon­ta­no e a più del 90% nelle torbe.
In breve, la so­stan­za or­ga­ni­ca del ter­re­no rap­pre­sen­ta la più gran­de ri­ser­va ter­re­stre di car­bo­nio (C), con 1.500 mi­liar­di di ton­nel­la­te di C or­ga­ni­co (equi­va­len­te a 5.500 mi­liar­di di ton­nel­la­te di CO2, circa il dop­pio di quel­la con­te­nu­ta nel­l’at­mo­sfe­ra ter­re­stre), in­fat­ti nel­l’at­mo­sfe­ra sono pre­sen­ti 740 mi­liar­di di ton­nel­la­te di C (sotto forma di ani­dri­de car­bo­ni­ca CO2) e solo 560 si tro­va­no nella bio­mas­sa ve­ge­ta­le. Tali forme sono ri­ma­ste in un equi­li­brio sta­bi­le fino al­l’av­ven­to delle at­ti­vi­tà umane e del­l’e­ra in­du­stria­le, quan­do l’uso di com­bu­sti­li fos­si­li e la de­fo­re­sta­zio­ne hanno de­ter­mi­na­to una forte di­mi­nu­zio­ne della bio­mas­sa ve­ge­ta­le e della so­stan­za or­ga­ni­ca del ter­re­no, con con­se­guen­te au­men­to del­l’a­ni­dri­de car­bo­ni­ca in at­mo­sfe­ra. La de­ser­ti­fi­ca­zio­ne del suolo e quin­di la per­di­ta delle sue ca­pa­ci­tà pro­dut­ti­ve è uno dei prin­ci­pa­li pro­ble­mi am­bien­ta­li che oggi ci tro­via­mo a dover con­tra­sta­re. Tra gli Stati eu­ro­pei, quel­li nel ba­ci­no del Me­di­ter­ra­neo sono ca­rat­te­riz­za­ti da una mag­gio­re pre­sen­za di aree che hanno su­bi­to im­por­tan­ti pro­ces­si di de­gra­da­zio­ne e in par­ti­co­la­re l’I­ta­lia si col­lo­ca ai primi posti della clas­si­fi­ca delle na­zio­ni eu­ro­pee più aride. È stato cal­co­la­to che il 30% del ter­ri­to­rio ita­lia­no pre­sen­ta ca­rat­te­ri­sti­che tali da es­se­re pre­di­spo­sto al ri­schio di de­ser­ti­fi­ca­zio­ne. La ri­du­zio­ne del con­te­nu­to di so­stan­za or­ga­ni­ca nel suolo è una delle prin­ci­pa­li cause che con­du­co­no alla de­ser­ti­fi­ca­zio­ne. L’I­ta­lia è una delle na­zio­ni in cui il te­no­re di car­bo­nio or­ga­ni­co è più basso, con ampie aree in cui il car­bo­nio or­ga­ni­co si at­te­sta su va­lo­ri com­pre­si tra 1 e 2%.

Che fare?

Come pos­sia­mo mi­glio­ra­re il con­te­nu­to di so­stan­za or­ga­ni­ca del suolo nelle re­gio­ni del me­di­ter­ra­neo in modo eco­no­mi­ca­men­te van­tag­gio­so? Quali nuove so­lu­zio­ni pos­so­no es­se­re pro­po­ste per ga­ran­ti­re la fer­ti­li­tà e la fun­zio­na­li­tà del suolo?
La ri­spo­sta della fi­lie­ra del com­po­stag­gio al cre­scen­te im­po­ve­ri­men­to in so­stan­za or­ga­ni­ca del ter­re­no è la di­spo­ni­bi­li­tà di com­po­st ot­te­nu­to dal trat­ta­men­to bio­lo­g­i­co del ri­fiu­to or­ga­ni­co che ha la pre­ro­ga­ti­va prin­ci­pa­le di es­se­re un fer­ti­liz­zan­te or­ga­ni­co rin­no­va­bi­le e ca­rat­te­riz­za­to da un buon con­te­nu­to medio di car­bo­nio or­ga­ni­co (25-27% s.s.). Il suo uti­liz­zo può quin­di dare un sen­si­bi­le con­tri­bu­to per ri­pri­sti­na­re il con­te­nu­to di so­stan­za or­ga­ni­ca nei suoli de­pau­pe­ra­ti o sem­pli­ce­men­te at­te­nua­re i fe­no­me­ni di per­di­ta di car­bo­nio or­ga­ni­co. Sulla base delle com­po­nen­ti es­sen­zia­li da cui è stato pro­dot­to il com­po­st, ov­ve­ro la ti­po­lo­gia di ri­fiu­ti che sono stati trat­ta­ti, sono de­fi­ni­ti i di­ver­si tipi di am­men­dan­te com­po­sta­to (Al­le­ga­to 2 del D.​Lgs. 75/2010): am­men­dan­te com­po­sta­to verde, am­men­dan­te com­po­sta­to misto. Se­con­do stime del CIC sulla base dei ri­fiu­ti trat­ta­ti negli im­pian­ti di com­po­stag­gio e di­ge­stio­ne anae­ro­bi­ca, nel 2015 sono state pro­dot­te 1,76 M ton­nel­la­te di am­men­dan­te com­po­sta­to. Per l’84% si trat­ta di am­men­dan­te com­po­sta­to misto o am­men­dan­te com­po­sta­to con fan­ghi (1.472.500 ton­nel­la­te) e per il ri­ma­nen­te 16% di am­men­dan­te com­po­sta­to verde (290.000 ton­nel­la­te).

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Da stime in pos­ses­so del CIC ri­sul­ta che più del­l’80% del com­po­st ita­lia­no è im­pie­ga­to nel com­par­to del­l’a­gri­col­tu­ra tra­di­zio­na­le di pieno campo (ce­rea­li­col­tu­ra, or­ti­col­tu­ra, vi­ti­col­tu­ra, ecc.), men­tre il re­stan­te 20% è im­pie­ga­to per la rea­liz­za­zio­ne di pro­dot­ti fer­ti­liz­zan­ti per il giar­di­nag­gio e uti­liz­za­to per scopi pae­sag­gi­sti­ci. Gra­zie agli ul­ti­mi ag­gior­na­men­ti della nor­ma­ti­va ita­lia­na sui fer­ti­liz­zan­ti, il com­po­st può es­se­re uti­liz­za­to anche nella pro­du­zio­ne di altri fer­ti­liz­zan­ti or­ga­ni­ci come sub­stra­to di col­ti­va­zio­ne di base e misto e con­ci­mi or­ga­no-mi­ne­ra­li. Se­con­do in­da­gi­ni di mer­ca­to ef­fet­tua­te sem­pre dal Con­sor­zio Ita­lia­no Com­po­sta­to­ri, tutto il com­po­st pro­dot­to dagli im­pian­ti ita­lia­ni viene ven­du­to e/o ce­du­to ed uti­liz­za­to al­l’in­ter­no dei con­fi­ni na­zio­na­li. Il prez­zo medio del com­po­st ven­du­to sfuso in gran­di quan­ti­tà, che è la forma più dif­fu­sa di ven­di­ta, è di circa 10 €/ton, e il prez­zo flut­tua tra i 5 e i 15 €/ton. Que­ste va­ria­zio­ni di prez­zo sono pro­ba­bil­men­te do­vu­te ai costi di tra­spor­to del ma­te­ria­le, spes­so so­ste­nu­ti dagli im­pian­ti di pro­du­zio­ne stes­si.
Il rein­te­gro della so­stan­za or­ga­ni­ca è solo uno dei be­ne­fi­ci am­bien­ta­li le­ga­ti al­l’u­ti­liz­zo del com­po­st. L’im­pie­go di que­sto fer­ti­liz­zan­te or­ga­ni­co con­tri­bui­sce in­fat­ti anche ad ap­por­ta­re al suolo i prin­ci­pa­li ele­men­ti fer­ti­liz­zan­ti, quali azoto, fo­sfo­ro e po­tas­sio (NPK).

Il con­te­nu­to di ele­men­ti nu­tri­ti­vi nel com­po­st è stret­ta­men­te le­ga­to al tipo di am­men­dan­te com­po­sta­to. In par­ti­co­la­re, l’am­men­dan­te com­po­sta­to verde ha un ti­to­lo NPK 1,7:0,7:1,3, ca­rat­te­ri­sti­ca che, uni­ta­men­te ad una do­ta­zio­ne media di car­bo­nio or­ga­ni­co pari al 25,5% della so­stan­za secca e alla bassa sa­li­ni­tà (23,3 meq/100g SS), lo ren­do­no ido­neo so­prat­tut­to nel set­to­re del flo­ro­vi­vai­smo in so­sti­tu­zio­ne delle torbe. Nel­l’am­bi­to della col­ti­va­zio­ne in con­te­ni­to­re, le at­tua­li e più mo­der­ne tec­ni­che per la co­sti­tu­zio­ne di ter­ric­ci si sono con­so­li­da­te sul bi­no­mio “torba + am­men­dan­te com­po­sta­to”; viene con­si­glia­ta, in­fat­ti, un’in­te­gra­zio­ne piut­to­sto che una so­sti­tu­zio­ne to­ta­le dei ma­te­ria­li tor­bo­si. L’am­men­dan­te com­po­sta­to misto e con fan­ghi in­ve­ce hanno un buon con­te­nu­to medio sia di ele­men­ti fer­ti­liz­zan­ti (ti­to­lo NPK 2,3:1,4:1,4) che di car­bo­nio or­ga­ni­co (26,4% SS) e tro­va­no la loro prin­ci­pa­le ap­pli­ca­zio­ne nel­l’a­gri­col­tu­ra in pieno campo, in ag­giun­ta/in­te­gra­zio­ne dei con­ci­mi mi­ne­ra­li, or­ga­ni­ci e le­ta­me.
En­tram­be le ti­po­lo­gie di pro­dot­ti tro­va­no un altro set­to­re di ap­pli­ca­zio­ne for­te­men­te vo­ca­to: l’a­gri­col­tu­ra or­ga­ni­ca o bio­lo­g­i­ca. Per gli uti­liz­zi nel­l’a­gri­col­tu­ra bio­lo­g­i­ca ai sensi del Re­go­la­men­to CE 889/2008, gli am­men­dan­ti com­po­sta­ti NON de­vo­no con­te­ne­re fan­ghi (cfr. all.13 d.​lgs.75/2010).

Con­si­de­ran­do che negli ul­ti­mi 25 anni sono state pro­dot­te circa 23,5 mi­lio­ni di ton­nel­la­te di am­men­dan­ti com­po­sta­ti, di­vi­se per­cen­tual­men­te in 30% am­men­dan­te com­po­sta­to verde e 70% am­men­dan­te com­po­sta­to misto o am­men­dan­te com­po­sta­to con fan­ghi, il trat­ta­men­to bio­lo­g­i­co del ri­fiu­to or­ga­ni­co ha reso di­spo­ni­bi­li sul mer­ca­to dei fer­ti­liz­zan­ti circa 300.000 t di azoto [N], 190.000 t di po­tas­sio [K2O] e 170.000 t di fo­sfo­ro [P2O5]. Il va­lo­re del com­po­st, solo con­si­de­ran­do la so­sti­tu­zio­ne di altri pro­dot­ti fer­ti­liz­zan­ti come i con­ci­mi mi­ne­ra­li e di sin­te­si che ap­por­ta­no N, P e K, am­mon­te­reb­be a circa 650 mi­lio­ni di euro. Inol­tre, visto che circa il 20% del com­po­st pro­dot­to trova il suo im­pie­go nel flo­ro­vi­vai­smo in so­sti­tu­zio­ne della torba, si stima che dal 2002 ad oggi si sia evi­ta­to di estrar­re ben 8,8 mi­lio­ni di metri cubi di torba con evi­den­ti van­tag­gi am­bien­ta­li data la non rin­no­va­bi­li­tà della torba. Oltre a ciò si stima un ri­spar­mio eco­no­mi­co del “si­ste­ma Ita­lia” per minor im­por­ta­zio­ne di torbe di 75 mi­lio­ni di euro.

L’ar­ti­co­lo è stato re­dat­to con­sul­tan­do i se­guen­ti la­vo­ri:

  • Sil­vio Fri­te­got­to, 2017. Il va­lo­re della so­stan­za or­ga­ni­ca nel ter­re­no – Col­tu­re Pro­tet­te
  • Ric­car­do Ca­stal­di, 2014. So­stan­za or­ga­ni­ca – Mille Vigne
  • CIC-I dati del set­to­re del ri­ci­clo del ri­fiu­to ur­ba­no Anno 2017
  • Tutto sul com­po­st: dalla rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta al­l’u­ti­liz­zo. Pub­bli­ca­zio­ne della Pro­vin­cia di Pavia.​Anno 2012
  • Trum­bo­re S.E. and Torn M.S., 2003. Soils and the Glo­bal Car­bon Cycle. Earth Sy­stem Scien­ce, Uni­ver­si­ty of Ca­li­for­nia

 

» Ar­ti­co­lo trat­to dalla Ri­vi­sta Ter­rA­mi­ca – num. 10 Gen­na­io 2019 «

Eu­ge­nio Coz­zo­li­no: Lau­rea in Scien­ze Agra­rie, con­se­gui­ta pres­so la fa­col­tà di Agra­ria del­l’U­ni­ver­si­tà di Na­po­li “Fe­de­ri­co II”. Abi­li­ta­zio­ne al­l’e­ser­ci­zio della pro­fes­sio­ne di Agro­no­mo. Com­po­nen­te della “Lista na­zio­na­le degli ispet­to­ri pre­po­sti al con­trol­lo degli enti od or­ga­ni­smi ri­co­no­sciu­ti ido­nei ad ef­fet­tua­re le prove uf­fi­cia­li ai fini della re­gi­stra­zio­ne dei pro­dot­ti fi­to­sa­ni­ta­ri” isti­tui­ta dal Mi­ni­ste­ro delle Po­li­ti­che Agri­co­le e Fo­re­sta­li. Di­pen­den­te dal 1987 nel ruolo tec­ni­co del Mi­paaf e suc­ces­si­va­men­te come Col­la­bo­ra­to­re tec­ni­co nei ruoli del CRA (Con­si­glio per la Ri­cer­ca in Agri­col­tu­ra) di­ve­nu­to CREA (Con­si­glio per la ri­cer­ca in agri­col­tu­ra e l’a­na­li­si del­l’e­co­no­mia agra­ria) a par­ti­re dal­l’an­no 2015. E’ au­to­re di un cen­ti­na­io di pub­bli­ca­zio­ni scien­ti­fi­che e di­vul­ga­ti­ve. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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