Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Pa­tri­zia Pa­ti­ni e Vin­cen­zo Or­lan­di 

Leg­ge­re un libro sulle ca­rat­te­ri­sti­che della razza suina nera in Terra di La­vo­ro, si­gni­fi­ca en­tra­re in con­tat­to con la sto­ria ru­ra­le di un po­po­lo par­ti­co­la­re, quel­lo del Lazio Me­ri­dio­na­le, che ha ge­ne­ra­to usi di­ver­si in cor­ri­spon­den­za di ter­ri­to­ri di­ver­si, dal  li­to­ra­le al­l’en­tro­ter­ra.
Il pia­ce­vo­le com­pi­to as­sun­to verso que­sta nuova ri­cer­ca, ci av­vi­ci­na ine­vi­ta­bil­men­te agli in­te­res­si sca­tu­ri­ti da tempo per le pro­du­zio­ni agri­co­le spe­ri­men­ta­li che la pro­vin­cia di Fro­si­no­ne ha at­tua­to nel pro­get­to del PSR della Re­gio­ne Lazio; lo stu­dio  in­fat­ti, anche per que­sto mo­ti­vo, gra­ti­fi­ca il no­stro im­pe­gno e con­tri­bui­to a di­vul­ga­re la co­no­scen­za della ma­te­ria sto­ri­co-cul­tu­ra­le ri­guar­dan­te il Ma­ia­le Nero e le sue nuove col­lo­ca­zio­ni eco­no­mi­che nella real­tà agri­co­la del cen­tro Ita­lia.
La ri­cer­ca sulle ori­gi­ni e pre­sen­za di que­sta razza nel ter­ri­to­rio sono estre­ma­men­te con­nes­si agli in­ten­ti di ri­qua­li­fi­ca­re un ani­ma­le quasi del tutto scom­par­so nel pe­rio­do po­st-bel­li­co, ma che, for­tu­na­ta­men­te, è stato re­cu­pe­ra­to nel­l’al­le­va­men­to di al­cu­ne azien­de tra il Ca­ser­ta­no, il Mo­li­sa­no e il Fru­si­na­te. Nel vo­lu­me di 145 pa­gi­ne (tra scrit­ti e foto) si de­li­nea un’im­ma­gi­ne tec­ni­ca e no­stal­gi­ca di que­sto “ amico del­l’uo­mo” che, sin dalla pre­mes­sa e sa­lu­to del pre­si­den­te della Pro­vin­cia di Fro­si­no­ne, avv. Fran­ce­sco Sca­lia e dal­l’as­ses­so­re al­l’A­gri­col­tu­ra-Cac­cia-Pe­sca della Pro­vin­cia di Fro­si­no­ne, dott. Mario Ven­tu­ra, ne ri­sul­ta av­va­lo­ra­re anche il le­ga­me ata­vi­co con la spe­ci­fi­ci­tà di que­sta razza; nella let­tu­ra inol­tre, pos­sia­mo con­sta­ta­re una de­scri­zio­ne af­fet­ti­va, a di­mo­stra­zio­ne che il ma­ia­le è sem­pre stato un im­por­tan­te pre­sen­za della no­stra cul­tu­ra.
Nello spe­ci­fi­co emer­ge il mondo del­l’a­ni­ma­le dalle ori­gi­ni ai no­stri gior­ni ri­co­struen­do, non solo cro­no­lo­gi­ca­men­te, l’e­vo­lu­zio­ne della razza nel ter­ri­to­rio preso in esame dalla nuova ri­cer­ca; in ef­fet­ti quel­la pre­ce­den­te (**) sul suino, dal ti­to­lo Il ma­ia­le. La glo­rio­sa vit­ti­ma “glie puor­che”, era in­cen­tra­ta esclu­si­va­men­te nel­l’a­rea della Val di Co­mi­no, men­tre ora si è ri­te­nu­to di esten­der­la a quel­la zona sto­ri­co-geo­gra­fi­ca nota come Terra di La­vo­ro.
Già di­par­ti­men­to del Regno delle Due Si­ci­lie il vasto ter­ri­to­rio in que­stio­ne ha su­bi­to un rias­set­to am­mi­ni­stra­ti­vo nel corso degli ul­ti­mi cento anni, ri­du­cen­do e mo­di­fi­can­do ine­vi­ta­bil­men­te l’e­sten­sio­ne dei con­fi­ni re­gio­na­li. L’in­te­res­se che ha spin­to ad ap­pro­fon­di­re l’ar­go­men­to è sca­tu­ri­to dalla vo­lon­tà  di al­lar­ga­re le co­no­scen­ze re­la­ti­ve a que­sta par­ti­co­la­re tra­di­zio­ne che ap­par­tie­ne sto­ri­ca­men­te alla cul­tu­ra po­po­la­re del­l’an­ti­ca “Terra”.
At­tual­men­te il ter­ri­to­rio preso in esame è com­pre­so tra le due pro­vin­ce di Fro­si­no­ne e Ca­ser­ta (Lazio e Cam­pa­nia) cioè ri­spet­ti­va­men­te:
– Il ter­ri­to­rio del Basso Fru­si­na­te, che segna as­sie­me alle ca­te­ne delle Mai­nar­de, degli Au­run­ci e degli Au­so­ni, il con­fi­ne me­ri­dio­na­le della re­gio­ne Lazio.
– Il ter­ri­to­rio del­l’Al­to Ca­ser­ta­no, che segna as­sie­me alle ca­te­ne del Ma­te­se, del Monte Mag­gio­re e ai ri­lie­vi del co­mu­ne di Roc­ca­mon­fi­na, il con­fi­ne nord della re­gio­ne Cam­pa­nia.
Ab­bia­mo così avuto la con­fer­ma che qui era al­le­va­ta una  va­rie­tà di ma­ia­le de­no­mi­na­ta “Na­po­le­ta­na”o “Ca­ser­ta­na” o  razza “Nera” che era pre­sen­te nel tipo a pelo lungo e senza peli. La pra­ti­ca di al­le­va­re il ma­ia­le per il con­su­mo ali­men­ta­re della fa­mi­glia è oggi quasi del tutto di­smes­sa,  no­no­stan­te abbia ri­ve­sti­to gran­dis­si­ma im­por­tan­za nelle so­cie­tà tra­di­zio­na­li e sia  an­co­ra­ta alla me­mo­ria po­po­la­re, poi­ché il ma­ia­le, ri­spet­to a qual­sia­si altro ali­men­to con­ta­di­no, ri­ven­di­ca an­co­ra oggi una po­si­zio­ne di pri­vi­le­gio.

Maiale Nero Casertano
Il ma­ia­le Nero Ca­ser­ta­no del­l’A­zien­da Agri­co­la Bio­lo­g­i­ca di Lanni Ge­no­vef­fa
pres­so Val­le­ma­io – Fr (foto P. Pa­ti­ni – V. Or­lan­di)

In quan­to  di­spen­sa­to­re della più co­spi­cua ri­ser­va di gras­si e  pro­tei­ne, que­sto fan­ta­sti­co ani­ma­le ha de­ter­mi­na­to uno straor­di­na­rio so­da­li­zio fra umani e suini, in­fat­ti:
– i suini sono pro­li­fi­ci, cre­sco­no ra­pi­da­men­te di peso e rea­liz­za­no il mas­si­mo del rap­por­to fra in­ve­sti­men­to e resa;
– l’al­le­va­men­to non ri­chie­de l’in­ter­ven­to quo­ti­dia­no del­l’uo­mo e sono on­ni­vo­ri, quin­di non sot­trag­go­no alcun tipo di ri­sor­sa im­por­tan­te agli umani. Se al­le­va­ti allo stato brado sfrut­ta­no i pro­dot­ti di aree non agri­co­le che gli umani ab­ban­do­na­no, inol­tre, non in­ter­fe­ri­sco­no con le aree ri­ser­va­te agli er­bi­vo­ri: capre, pe­co­re, bo­vi­ni e ca­val­li. Se in­ve­ce il ma­ia­le è al­le­va­to in modo sta­bu­la­re, viene ali­men­ta­to in gran parte con i re­si­dui ali­men­ta­ri e con quel­li agri­co­li;
– del ma­ia­le si sfrut­ta ogni cosa: la carne, il gras­so, il san­gue e le in­te­rio­ra in cu­ci­na, la pelle ed i ten­di­ni per l’il­lu­mi­na­zio­ne, le ossa per ri­ca­var­ne stru­men­ti e anche or­na­men­ti.

Maiale Nero Casertano
Il ma­ia­le Nero Ca­ser­ta­no del­l’A­zien­da Agri­co­la Bio­lo­g­i­ca di Lanni Ge­no­vef­fa
pres­so Val­le­ma­io – Fr (foto P. Pa­ti­ni – V. Or­lan­di)

Pur­trop­po, come ab­bia­mo ac­cen­na­to pre­ce­den­te­men­te, i mo­ti­vi che hanno con­tri­bui­to alla scom­par­sa di que­sta se­co­la­re tra­di­zio­ne vanno ri­cer­ca­ti nelle nuove ten­den­ze e in­fluen­ze dei mass media:   in primo luogo nel cam­bia­men­to della no­stra dieta ali­men­ta­re che, nella scel­ta dei con­su­mi mo­der­ni, esclu­de l’uso dei gras­si ani­ma­li; in se­con­do luogo vanno ana­liz­za­ti anche dal punto di vista igie­ni­co, per cui la pras­si del­l’al­le­va­men­to fa­mi­lia­re viene sco­rag­gia­ta da una lunga serie di pro­ble­mi con­nes­si alla con­vi­ven­za con detti ani­ma­li.
Quin­di, se­guen­do la lo­gi­ca del no­stro pic­co­lo per­cor­so di ri­cer­ca, pos­sia­mo giun­ge­re ad una tri­ste con­si­de­ra­zio­ne che, tra l’al­tro, ci ha resi par­ti­co­lar­men­te sen­si­bi­li alla rac­col­ta di dati, in­ter­vi­ste e re­por­ta­ge: nelle no­stre zone,  ti­pi­ca­men­te adat­te alla cul­tu­ra del ma­ia­le, gli al­le­va­men­ti sono pres­so­ché scom­par­si ed il ri­tua­le, che tanto ha ani­ma­to le aree dei ca­so­la­ri e l’in­te­ra vita di cam­pa­gna, sta ce­den­do il passo alle nuove tec­ni­che di ma­cel­la­zio­ne. L’al­le­va­men­to “ca­se­rec­cio” del ma­ia­le ha ne­ces­si­tà di es­se­re ri­pri­sti­na­to o quan­to­me­no tu­te­la­to nel suo aspet­to cul­tu­ra­le, poi­ché il ma­ia­le non è solo ci­ba­glia per so­prav­vi­ve­re, ma è an­co­ra in­di­spen­sa­bi­le stru­men­to di tra­smis­sio­ne e co­no­scen­za nel rap­por­to in­ter­di­sci­pli­na­re tra le no­stre di­scen­den­ze e il loro ha­bi­tat. 

A tutti co­lo­ro che avran­no la bontà di leg­ge­re le varie pa­gi­ne del testo, vo­glia­mo chia­ri­re che non è no­stra in­ten­zio­ne di­vul­ga­re la sui­ni­col­tu­ra, bensì ester­na­re la com­pia­cen­za nel dif­fon­de­re  al­cu­ne pre­ci­sa­zio­ni sulla ti­pi­ci­tà del pre­ge­vo­le al­le­va­men­to; inol­tre, al di là del va­lo­re im­por­tan­te ed ef­fet­ti­vo che la pre­sen­te do­cu­men­ta­zio­ne ri­ve­ste per chi am­bi­sce alla qua­li­tà delle carni e suoi de­ri­va­ti, è bene ri­ba­di­re che per noi essa ha un va­lo­re in­trin­se­co. Lo scrit­to, in­fat­ti,  evi­den­zia i vari aspet­ti cul­tu­ra­li con­nes­si a que­sta razza, con­tri­buen­do così a ren­de­re sem­pre più de­fi­ni­to il per­cor­so della sto­ria del Lazio Me­ri­dio­na­le.

(**) P.​PATINI- V.​ORLANDI, Il ma­ia­le. La glo­rio­sa vit­ti­ma: “glie puor­che”, Cen­tro di Studi Sto­ri­ci “Sa­tur­nia” e As­so­cia­zio­ne Cul­tu­ra­le Eno­ga­stro­no­mi­ca “Le Can­nar­di­zie” (a cura di), Cas­si­no 2003


Il Maiale Nero nella tradizione di Terra di Lavoro
Il Ma­ia­le Nero nella tra­di­zio­ne di Terra di La­vo­ro

di Pa­tri­zia Pa­ti­ni e Vin­cen­zo Or­lan­di – Edi­tri­ce Fru­si­na­te – Fro­si­no­ne 2006

Dott.​ssa Pa­tri­zia Pa­ti­ni
Pre­si­den­te Ass. Cul­tu­ra­le Eno­ga­stro­no­mia Le Can­nar­di­zie

www.​lec​anna​rdiz​ie.​it

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