
Per chi opera nell’impresa alimentare, sia manufatturiera che distributiva, il tema della formazione del personale addetto è da tempo oggetto di attenzione e tensioni con i diversificati approcci regionali: con una recente sentenza (7346/2020), la sezione III del Consiglio di Stato ha precisato che i principi basilari del mutuo riconoscimento e della libera circolazione, vigendo anche sul piano del diritto interno (e non sono sul piano del diritto dell’UE), rendono illegittime quelle delibere regionali che irragionevolmente impongo limitazioni al riconoscimento degli attestati di formazione erogati da enti in diversa regione ed accreditati, secondo le linee guida della Conferenza Stato-regioni.
Daniele Pisanello è avvocato cassazionista, consulente in Legislazione e Diritto Alimentare. È altresì responsabile dell’Ufficio Legale di Ass.O.Cert.Bio (associazione organismi di certificazione del biologico) e consulente legale del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei tecnologi alimentari. Membro del Centro Studi sul Diritto e le Scienze dell’Agricoltura, alimentazione e ambiente. Docente in master universitari e corsi di formazione.

L’erba medica (il termine medica deriva dalla Media – una satrapia (provincia) dell’impero achemenide – primo impero Persiano-) rappresenta la specie foraggera maggiormente diffusa in Italia, ove copre una superficie di oltre un milione di ettari. Questa specie è importante per la quantità di Unità Foraggere (è l’energia netta di un kg di granella di orzo, corrispondente a 1.700 kcal per le UF latte e 1.820 kcal per le UF carne) e, soprattutto, per l’elevata produzione proteica per unità di superficie. E’ essenza particolarmente adatta ai terreni più difficili, è in grado di esplorare una enorme massa di terreno col suo apparato radicale fittonante reperendo acqua e sali minerali laddove altre specie foraggere non sarebbero in grado di sopravvivere, pertanto, potremmo definirla bonificatrice per eccellenza della fertilità dei suoli. È specie assai plastica dal punto di vista genetico ciò spiega la sua diffusione negli ambienti pedoclimatici più disparati, infatti, è coltivata dappertutto dai climi polari a quelli tropicali…
Giuseppe Accomando, laureato in Scienze agrarie presso l’Università Federico II di Napoli, è docente di zootecnica.

Gli importanti cambiamenti nel paesaggio, soprattutto in quello costiero, avvenuti nell’ultimo secolo…
Paolo Degli Antoni: Laurea in Scienze Forestali, conseguita presso la facoltà di Agraria dell’Università di Firenze. Abilitazione all’esercizio della professione di Agronomo-Forestale. Già funzionario C.F.S. e collaboratore della Regione Toscana, è socio corrispondente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali, scrive contributi scientifici di ecologia del paesaggio, biodiversità, storia, arte e antropologia del bosco. Suo oggetto privilegiato di ricerca è la rinaturalizzazione spontanea dei terreni abbandonati, in campagna e in città.

L’indagine effettuata sui prati-pascolo del Demanio di Montagna sulla qualità nutrizionale e funzionale dei foraggi e qualità del latte….
Maria Chiara Di Meo: Dottoranda di Ricerca XXXIV Ciclo in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Salute – Dottorato di Ricerca a Caratterizzazione Industriale – POR/FSE Campania 2014 -2020)- Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università degli Studi del Sannio.
Graziella Orso: Dottoranda di Ricerca XXXIII Ciclo in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e la Salute – Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università degli Studi del Sannio.
Walter Nardone: Consulente Associazione Agronomi Senza Frontiere Campania e Presidente Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Benevento (ODAF Benevento).
Carlo Lavorgna: Dottore Agronomo (Associazione Agronomi Senza Frontiere Campania) – Partner Capofila del Progetto Bio.Natural.
Mariapina Rocco: Professore di Fisiologia vegetale presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università degli Studi del Sannio (BN) – Responsabile Scientifico del Progetto Bio.Natural.
Ettore Varricchio: Professore di Morfofisiologia e benessere degli animali domestici presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie – Università degli Studi del Sannio.

Il Cane da Pastore Olandese, quel chimerico cane striato che da pochi anni ha fatto la sua comparsa nei ring italiani…
Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, giudice F.I.A.V., ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone.

Il territorio della valle di Venafro ricade nella provincia di Isernia, di cui occupa gli estremi sudoccidentali, mentre lambisce i confini nordorientali della provincia di Caserta e della regione Campania. L’insediamento urbano di maggiore consistenza è Venafro, città che ospita circa 12.000 abitanti. Ai piedi del nucleo urbano, che giace in posizione leggermente rilevata e a un’altitudine media di 200 m s.l.m., si estende una pianura di forma ellittica con l’asse maggiore disposto lungo la direzione nordest-sudovest. Fanno da corona alla valle, a nord e ad ovest, gli ultimi rilievi della catena montuosa delle Mainarde; a sud e ad est le cime di Ciorlano e Capriati a Volturno, appartenenti ai Monti del Matese. Gli unici solchi in questo anello di rilievi circoscritti alla pianura si ritrovano a nordest e a sudovest…
Edoardo Alterio si è laureato in Scienze forestali all’Università degli Studi del Molise (triennale) e ha poi conseguito la laurea magistrale in Scienze agroambientali presso l’Università degli Studi di Milano. Attualmente è borsista di ricerca presso il Dipartimento TESAF dell’Università degli Studi di Padova. Si occupa di Ecologia forestale e Selvicoltura.

L’etichettatura in ambito del settore agroalimentare è da sempre oggetto di forte attenzione sia da parte del legislatore che dei diversi portatori di interesse. Di fatto l’etichetta di un prodotto alimentare esprime la carta dei diritti all’informazione del consumatore, e pertanto, è evidente l’importanza che potenzialmente può rivestire in un momento sociale dove la comunicazione è la chiave di prima lettura di qualsiasi fenomeno.
Stevanin Emanuele è socio amministratore e responsabile della formazione della “QTA Consulting srl. Svolge attività di consulenza per la qualità e la sicurezza alimentare di primarie aziende toscane operanti nel settore alimentare. Esperto in implementazioni di Sistemi di Gestione per la Qualità e la Sicurezza Alimentare, anche in conformità agli standard ISO 22000, BRC e IFS e OHSAS 18001:2007 / ISO 45001.
Valerio De Vitis è fondatore e responsabile della “QTA Consulting”, società di professionisti fondata nel 1995 con sede a Livorno specializzata nella consulenza e servizi alle imprese agroalimentari in tema di tecnologie, controllo qualità, aspetti tecnico-giuridici, formazione, sistemi qualità certificabili, sicurezza alimentare e sicurezza sui luoghi di lavoro. Consulente per la qualità e la sicurezza di aziende operanti nel settore alimentare. Esperto in implementazioni di Sistemi di Gestione per la Qualità e la Sicurezza Alimentare, anche in conformità agli standard ISO 22000, BRC e IFS. Process Authority and Process Supervisor ai sensi della normativa FDA USA, 99/100.
Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

La storia di una razza, a parte le difficoltà di ricostruire le vicissitudini dell’allevamento in epoche remote, è sempre un argomento interessante ed istruttivo specie se ci fa capire quali cause legate alle condizioni ambientali, alle esigenze dell’agricoltura e ai sistemi di sfruttamento delle attitudini, hanno agito nel determinarne l’evoluzione, plasmando via via le caratteristiche in rapporto alle esigenze agricole e economiche dei vari periodi. E’ ciò che si intende fare per la razza Chianina (Bos taurus Etruscus)….
Giuseppe Accomando, laureato in Scienze agrarie presso l’Università Federico II di Napoli, è docente di zootecnica.

Fino alla fine del 1800 il Metodo Classico era l’unico utilizzato per la produzione di vini spumanti. Nel 1895 Federico Martinotti, direttore dell’Istituto Sperimentale di Enologia di Asti, ideò un metodo di produzione alternativo al metodo classico francese (Metodo Champenois) caratterizzato da costi più contenuti e tempi di produzione molto più brevi. Questo metodo implica la presa di spuma del vino base in contenitori in acciaio inox (autoclavi), alla stessa pressione (isobarica) e a temperatura controllata. Il metodo venne poi perfezionato e messo in pratica dall’industriale francese Eugéne Charmat, che lo brevettò nel 1909, è ormai universalmente conosciuto come “Metodo Charmat “.
Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.

Il mercato agroalimentare negli ultimi anni è profondamente cambiato, oggi giorno le scorte di magazzino, laddove fosse possibile, sono sempre meno, in quanto la tendenza di qualche decennio fa, ossia vendere ciò che veniva prodotto è cambiata, in questi anni non è più realistico ed occorre produrre solo ciò che si riesce a vendere. Pertanto, le aziende sono passate ad un approccio marketing oriented, che permette loro di individuare esattamente i bisogni di mercato e andare a soddisfarli in una logica di quasi real time. In questo scenario la logistica integrata (supply chain management), grazie alla sua importanza strategica, ha consentito lo sviluppo e l’affermazione della filiera agroalimentare e dei concetti di tracciabilità e rintracciabilità in una condizione quantomai attuale di sicurezza alimentare.
Mauro Bertuzzi, laureato in Scienze e Tecnologie Agrarie presso la Facoltà di Agraria di Milano, è Presidente del Collegio dei revisori dei conti per l’Ordine interprovinciale di Milano e Lodi degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati.

Tra le scelte agronomiche relative alla produzione olivicola, dopo la selezione della cultivar da impiantare, il periodo di raccolta delle olive è sicuramente tra quelle che più influiscono sulla qualità dell’olio. Nonostante esistano molteplici fattori che vanno a determinare la qualità dell’olio, il periodo ottimale di raccolta rimane una scelta importante che l’olivicoltore deve effettuare in modo mirato ed attento, al fine di ottenere il miglior prodotto possibile. A tale riguardo, l’obiettivo deve essere quello di raccogliere le olive nel momento in cui si ha una resa in olio elevata, della migliore qualità possibile e che risulti agevole ed efficiente dal punto di vista dello sforzo richiesto per la raccolta
Guido Agostinucci si è laureato in Scienze Agrarie presso l’Università di Melbourne (Australia), specializzandosi in Agroecologia presso l’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo). Oltre ad essere un appassionato olivicoltore, l’autore ha lavorato come ricercatore presso il Dipartimento di Ecologia e Sviluppo Economico Sostenibile dell’Università degli Studi della Tuscia e come consulente per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).