Per capire la situazione che sta vivendo il settore olivicolo oleario è necessario elencare qualche numero: alla fine degli anni ’90 l’Unione Europea stimò che l’Italia sarebbe arrivata a produrre, ad oggi, tra le 500 e le 600mila tonnellate di olio all’anno, invece, è dal 2012 che non si raggiungono cifre del genere. La produzione è calata notevolmente e adesso anche 400mila tonnellate sono un obiettivo ambizioso per il settore olivicolo nazionale che deve soddisfare un consumo di 800mila tonnellate all’anno. Nel 2022-23, nonostante si prospetti un’ottima qualità dell’olio, la produzione è in calo del 30% e l’annata diventa pessima se si considera il forte aumento dei costi di produzione sia delle olive che dell’olio. Attualmente nel territorio italiano l’olivo è presente in 18 regioni con 250 milioni di piante su una superficie coltivata di più di 1,16 milione di ettari…
Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enologo Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.
Riprendendo dal precedente articolo sull’acquacoltura biologica, questo secondo contributo va ad argomentare circa i “Requisiti per gli animali di acquacoltura” (Allegato II, Parte III, punto 2 del Reg. (UE) 2018/848). La norma, in linea generale, interessa i seguenti aspetti: Conversione, Origine degli animali di acquacoltura, Alimentazione, Assistenza sanitaria, Profilassi, Trattamenti veterinari, Stabulazione e pratiche zootecniche, Benessere degli animali. Particolare attenzione è data all’aspetto del benessere animale, in linea con i principi generali della norma. Infatti gli addetti alla cura degli animali di acquacoltura devono possedere le necessarie conoscenze e competenze di base in materia di salute e benessere degli animali. Gli animali di acquacoltura, compresi i riproduttori, devono essere manipolati il meno possibile e con la massima cura, utilizzando attrezzi e protocolli adatti per evitare stress e lesioni fisiche…
Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.
L’Istituto d’Istruzione Superiore “Abele Damiani” comprende i seguenti istituti: il Tecnico Agrario, il Professionale per l’Agricoltura, il Professionale Alberghiero e il nuovo Professionale Tutela del mare, pescaturismo e produzioni ittiche in acquacoltura. La sede dell’Istituto è a Marsala in via Trapani, dove di trova anche il Convitto. Dall’anno accademico 1997-98 ha cominciato a funzionare nei locali dell’Istituto un corso di studi universitari di tecnologie alimentari, orientamento viticoltura ed enologia, come sezione staccata della Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo. Il convento di San Carlo, che ospita oggi la sede del “Damiani”, fu costruito nei primi anni del XVII secolo per iniziativa di don Francesco la Barbera. Nel corso dei secoli si susseguirono varie utilizzazioni, fino al 1862, quando all’interno dell’istituto si cominciarono ad impartire l’istruzione elementare e gli insegnamenti di disegno lineare, ornato e carattere, di musica, calzoleria, sartoria e ginnastica. Nel 1869 il direttore Gambini perorò la trasformazione dell’istituto in una scuola agraria che diffondesse tra i figli dei contadini l’istruzione necessaria al progresso della viticoltura. Nel contempo propose alla Provincia di acquisire il podere Badia, per adattarlo a colonia agricola al servizio della scuola…