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di Marco Salvaterra

Sfilata delle giovenche a Pinzolo
Sfilata delle giovenche di razza Rendena lungo le vie di Pinzolo

Non è sempre facile il connubio agricoltura-turismo ma è una strada obbligata per questi due settori produttivi tanto importanti per la crescita dell’economia del nostro Paese. Infatti, per l’agricoltura può rappresentare un’occasione di sviluppo attraverso la creazione di nuovi canali vendita (vendita diretta e canale Horeca locale, oppure l’adozione di “mucche” a distanza) e la valorizzazione delle produzioni di nicchia, e per il turismo tante occasioni per la destagionalizzazione (turismo enogastronomico in primavera e autunno), tante opportunità per il turismo esperienziale e la crescita delle zone turistiche più marginali.
In quest’ottica sono nate e si sono consolidate negli ultimi decenni diverse manifestazioni di fine estate legate alla discesa del bestiame dagli alpeggi, soprattutto lungo l’intero Arco alpino.
Tra le tante, la “Desmontegata de le Caore” in Val di Fiemme (TN), la “Gran Festa del Desmontegar” del Primiero (TN), la “Transumanza” di Sesto (BZ), la “Transumanza del bestiame dai pascoli” dell’Alpe di Siusi (BZ), la “Désarpa” in Valle d’Aosta, la “Transumanza” di Bagolino (BS), l’Alpen Fest di Livigno (SO), la “Transumanza dei Bergamini” (BG) e tantissimi altre.
Una fra le più apprezzate è la manifestazione che si svolge da molti anni a Pinzolo (TN), dal titolo “Giovenche di Razza Rendena. Sfilata e…dintorni”. E’ stato scelto questo titolo perché, alla storica discesa delle giovenche dagli alpeggi, alla quale seguiva la mostra-mercato della razza Rendena, l’evento storico è stato arricchito con manifestazioni collaterali. Il primo evento di contorno, organizzato in pieno agosto, ha coinvole un centinaio di bambini nella mungitura e nella caseificazione in piazza.

Il periodo clou della manifestazione va dal 3 al 10 settembre e nel programma sono previsti molti eventi:
Sabato 3 settembre – “Giovenche Bier Fest!
Serata con cena tipica, intrattenimento musicale e tanta birra fino a tarda notte.
Domenica 4 settembre – “In malga con gusto”
Camminata alla scoperta degli alpeggi e dei sapori della Val Rendena.
Lunedì 5 settembre – “Laboratori creativi per bambini”
I laboratori sono allestiti dalla Biblioteca comunale di Pinzolo con l’intento di avvicinare i più piccoli alla razza Rendena, alla vita rurale e al rispetto dell’ambiente.
Martedì 6 settembre – “Tradizione e Cultura, i Masi Rurali della Val Rendena”
Passeggiata con esperti del Parco Naturale Adamello-Brenta nella piana agricola di Caderzone Terme con visita al quattrocentesco Maso Curio. A seguire, la visita al museo della Malga e a un allevamento biologico di vacche di razza Rendena, con degustazione di prodotti tipici locali.
Mercoledì 7 settembre – “Visita la fattoria didattica”
Alcune ore a stretto contatto con gli animali e la vita dell’agricoltore, presso alcune fattorie didattiche della valle.
Giovedì 8 settembre – Convegno al Paladolomiti di Pinzolo
Il tema di quest’anno sarà “La razza Rendena nell’agricoltura di domani”
Venerdì 9 settembre – Rendena Food Festival
Serata gastronomica, organizzata nel capannone delle feste, nel corso della quale vengono proposti piatti a base prodotti tipici della zona e di formaggi e carne di razza Rendena, accompagnati da vini del Trentino. Nel dopocena è previsto un intrattenimento musicale.
Sabato 10 settembre – “Festa dell’allevatore” con mostra e sfilata delle giovenche di razza Rendena
La mattina è dedicata alla selezione dei bovini, uno spettacolo che affascina residenti e turisti, e li porta ad ammirare centinaia di giovenche ed a sentire quel concerto inusuale fatto di campanacci, bronzine e muggiti.

A mezzogiorno viene organizzato un pranzo tipico presso il Capannone delle feste. Nel pomeriggio è prevista la suggestiva sfilata degli allevatori, vestiti nei costumi tradizionali, e delle loro giovenche di razza Rendena, addobbate con i fiori tipici degli alpeggi in un tripudio di colori e di suoni. Carri con il fieno, carrozze, giovani e donne in costume al seguito di artistici stendardi in iuta con i caratteristici fiori di montagna.
Dopo la cena tipica con prodotti locali è la volta del Concorso Giovani Conduttori: l’intento è stato quello di coinvolgere bambini e ragazzi dai 7 ai 14 anni in una gara di conduzione di vitelle (da 6 mesi a un anno di età) per approfondire e conoscere il mondo della zootecnia e stimolare in loro l’interesse verso la morfologia e la corretta presentazione degli animali all’interno del ring.
Alle 21:00 è prevista la finale con l’elezione della Reginetta di Pinzolo eletta tra le 20 finaliste. La serata termina in allegria fino a notte con gruppi musicali e folcloristici.

Manifestazione a Pinzolo

Storia della razza Rendena

Le origini di questa razza bovina vanno collegate alle vicende storiche delle popolazioni dell’omonima valle del Trentino. L’allevamento bovino nella zona risale a periodi antichissimi. Basti pensare che le prime documentazioni sul tipo di bovini allevati sono datate all’inizio del XVIII secolo. Sono anni in cui varie epidemie, tra cui la peste, si sovrappongono con le loro devastazioni alle guerre e alle carestie, provocando enormi difficoltà alle popolazioni locali già povere di per sé. Accanto alle epidemie che aggredivano l’uomo, altre falcidiavano il bestiame per cui gli abitanti, al fine di ricostruire i propri armenti, erano periodicamente costretti ad importare bovini da altre regioni.
All’inizio del Settecento si sarebbe verificata la prima consistente importazione documentata di bovini acquistati prevalentemente in alcune vallate svizzere. Non si trattò di una importazione di bovini bruni, bensì di soggetti riferibili ad uno dei tipi di bovini allora allevati nella Svizzera meridionale, scelti probabilmente dagli allevatori rendenesi per una certa affinità con le caratteristiche del loro bestiame indigeno.
Il bestiame importato si fuse armonicamente, per affinità di tipo e di caratteristiche produttive, con il bestiame indigeno, presente da secoli nelle vallate del Trentino occidentale. Le importazioni di bovini dalla Svizzera cessarono probabilmente prima della fine del XVIII secolo, essendo venuta meno la necessità di ricorrere ad ulteriori ripopolamenti.
Nel corso dell’Ottocento, in zona la razza raggiunse una consistenza valutata in più di sedicimila capi. L’indirizzo produttivo si basava sulla produzione di latte e sull’allevamento di giovani animali da rimonta che venivano esportati verso altre aree di allevamento del Regno d’Italia.
La situazione della razza Rendena peggiorò a partire dai primi del ‘900 quando tesi scriteriate che ne promuovevano l’incrocio di sostituzione con la Bruna ne ridussero la consistenza fino a poche migliaia di capi. Il merito della sopravvivenza della Rendena è da attribuire a quegli allevatori trentini e veneti che, forti delle loro convinzioni, continuarono clandestinamente a riprodurre la loro razza in purezza andando incontro, a volte, anche a conseguenze penali. Le discriminazioni nei confronti della Rendena e dei suoi allevatori cessarono nel 1978 quando il Ministero dell’Agricoltura e Foreste, su richiesta della regione Veneto, ne autorizzò l’allevamento in purezza. Da qui seguirono una serie di passaggi che portarono, nel 1981, alla costituzione dell’Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Rendena.

Vacche di razza Rendena al pascolo
Vacche di razza Rendena al pascolo

Caratteristiche della razza Rendena

La Rendena è una razza bovina particolarmente adatta all’alpeggio, prova ne è che ancora oggi la quasi totalità delle vacche allevate in Trentino, e più del 50% di quelle allevate in Veneto, passano i quattro mesi estivi sulle malghe della Val Rendena e dell’Altopiano di Asiago rispettivamente. Questa situazione è giustificata dall’elevato adattamento della razza al pascolo, tra l’altro confermato da numerose ricerche di istituti universitari, che la rende particolarmente apprezzata in questi ultimi tempi da numerosi allevatori di diverse province alpine ed appenniniche, anche alla luce della maggiore specializzazione produttiva per la produzione di latte delle bovine delle razze a maggiori dimensioni che rende sempre più difficile la loro corretta gestione in alpeggio, in particolare da parte di quegli allevatori che hanno a disposizione i pascoli più poveri per quanto riguarda la produzione foraggiera.

I prodotti legati alla razza Rendena

Gli sforzi degli allevatori della razza Rendena sono finalizzati alla promozione dei prodotti legati alla razza e, in particolare, dei formaggi di malga prodotti da diversi allevatori di Rendena e nelle malghe dell’Altopiano di Asiago (Vicenza).
La razza bovina di Rendena è diventata presidio Slow Food nel 2019.  Registrare la razza e non i singoli prodotti è stata una scelta precisa dei promotori per avere più opzioni ed essere liberi di estendere il progetto ad altri prodotti e soprattutto al territorio.
Nella zona di allevamento della razza Rendena viene prodotto un rinomato formaggio Dop, la Spressa delle Giudicarie. Il disciplinare di produzione prescrive che il latte debba provenire da bovine di razza Rendena ma anche Bruna, Grigio Alpina, Frisona e Pezzata rossa.
Proprio per valorizzare i prodotti caseari ottenuti da latte di razza Rendena, quest’anno è stato organizzato a Pinzolo il primo concorso di formaggi ottenuti da latte di Rendena. Il concorso si intitola “Formaggi di razza Rendena. Concorso e… dintorni” e riecheggia nel nome appunto l’evento “Giovenche di razza Rendena. Sfilata e dintorni”.
Il concorso ha richiamato l’attenzione di dieci aziende agricole/caseifici del Trentino Alto Adige e di un produttore della provincia di Brescia. Un numero interessante per questa prima edizione “di prova” che ha l’obiettivo di diventare un appuntamento fisso e qualificato per la valorizzazione dei formaggi prodotti con maestria da abili casari e della tipica razza Rendena.

Concorso di formaggi di Rendena
La giuria del concorso di formaggi di razza Rendena

 Riferimenti bibliografici
Istruzione Agraria online – https://www.agraria.org/
Notizie dalla Val Rendena – http://www.campanedipinzolo.it/
Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Rendena – http://www.anare.it/

Marco Salvaterra, laureato in Scienze agrarie presso la Facoltà di Agraria di Bologna, già docente di Estimo ed Economia agraria all’Istituto Tecnico Agrario di Firenze. Curriculum vitae >>>

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