Il cane Xolo

Quando si pensa ad un cane qui in Europa, viene in automatico focalizzare nella mente lo stereotipo del cane più famoso, ossia il Pastore tedesco, oppure razze ben note, come il Labrador, il Border collie, il Setter, il Boxer, il Rottweiler, ecc.. Mai ci verrebbe in mente di visualizzare un cane senza pelo. Ma se la domanda fosse rivolta ad un abitante del Centro America, la risposta mentale immediata sarebbe quasi scontata: “Lo XOLO!”… ti verrebbe risposto. Il nome ufficiale della razza è Xoloitzcuintle, che si pronuncia all’incirca [Sciò-loizz-quin-tlii], chiamato da noi italiani comunemente “Cane Nudo messicano”, nome a mio avviso un tantino dozzinale, come vedremo più avanti. Ho poi scoperto che esiste un trucco per imparare la pronuncia del nome originale, per noi altrimenti impronunciabile, suddividendolo in cinque parole… “show – low – eats – queen – tlee”…

Federico Vinattieri è un appassionato allevatore cinofilo, giudice F.I.A.V., ornitofilo e avicoltore (titolare Allevamento di Fossombrone)

Vini vegani

Il termine veganismo è un adattamento dell’inglese veganism, che a sua volta deriva da vegan, un neologismo che fu coniato nel 1944 da Donald Watson e che si riferisce a un vero e proprio movimento filosofico che fonda sul rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali. La dieta vegana è “un regime alimentare che non comprende nessun alimento di origine animale (carne, pesce, latte e derivati, uova e miele) e si basa sul consumo di cereali, legumi, verdura e frutta, sia fresca che secca, oli vegetali, bevande vegetali, semi”. Nel Rapporto Italia 2020 di Eurispes (Istituto di Ricerca degli Italiani), si legge che il 2,2% degli italiani è vegano, mentre il 6,7% segue una dieta vegetariana. Vegetariani e vegani raggiungono quindi, insieme, una percentuale dell’8,9% sul totale degli italiani. Numeri in aumento rispetto al 2019 e al 2018, quando vegani + vegetariani erano, rispettivamente, il 7,1% e il 7,3%. (quindi dal 2018 al 2019 la somma è calata dal 7,3% al 7,1%)…

Gennaro Pisciotta, laureato in Scienze e Tecnologie agrarie all’Università G. Marconi – Facoltà di Scienze e Tecnologie Applicate di Roma, è Agrotecnico Laureato ed Enologo Enotecnico libero professionista Maestro Assaggiatore ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio). Ha insegnato presso l’ISIS “Falcone” di Pozzuoli (Napoli) fino al 26/09/2018.

Etichettatura prodotti di qualità

Il Reg. (UE) n. 1169/2011 è l’atto legislativo che fissa le regole di comunicazione relative alla fornitura di informazioni ai consumatori in materia di alimenti. Forte attenzione è data al soggetto “ricevente”, declinata in termini di chiarezza e trasparenza, finalizzata alla corretta e leale comunicazione. Vale la pena ricordare che l’etichetta può essere assimilata ad un contratto aperto tra operatore e consumatore. Il contratto/etichetta, per legge, deve riportare una serie di indicazioni minime circa le caratteristiche del prodotto, ritenute sostanziali ai fini di una scelta consapevole. Possono essere inserite eventuali indicazioni accessorie di tipo volontario che non potranno che essere veritiere e oggettive (dimostrabili). Con l’atto di acquisto, il consumatore sottoscrive il contratto e acquisisce il bene, sulla base di quanto indicato in etichetta e di eventuali ulteriori elementi informativi associati al prodotto…

Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.