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di Marco Canova


Sabbietta - Grit


Grit è il termine inglese per “sabbietta”. Molte persone credono erroneamente che vada utilizzato come fondo per la gabbia al pari della sabbietta igienica per gatti.
Non tutti sanno che esistono DUE tipi di grit: quello solubile e quello insolubile. Il grit solubile è composto da carbonato di calcio (banale calcare) e solitamente è ricavato da gusci d’ostrica tritati ma si trova anche in altre formulazioni addizionate di parti di molluschi e carbone (che affronteremo separatamente). Di fatto, da un punto di vista costitutivo, è sovrapponibile all’osso di seppia. Il grit insolubile è invece composto da piccole pietre silicee. Ho riscontrato anche formulazioni miste di grit insolubile e solubile.
Ma vediamo di capire la differenza al di là della composizione del prodotto. Il grit solubile, una volta transitato dalle prime vie digerenti, arriva a livello di proventricolo (stomaco ghiandolare) e si scioglie per azione dei succhi gastrici, liberando il calcio che viene poi assorbito a livello intestinale. E’ pertanto un complemento alimentare DIGERIBILE. Per questo motivo, può essere utilizzato come integratore di calcio nei casi in cui il veterinario lo ritenga necessario.
Il grit insolubile, invece, essendo composto da silicati, non viene aggredito dai succhi gastrici e transita tal quale arrivando al ventricolo (stomaco muscolare). Va da sé che questo complemento alimentare sia INDIGERIBILE. Una volta giunto nel ventricolo, grazie alle contrazioni della muscolatura gastrica ed in associazione allo strato chitinoso a livello di superficie interna dello stomaco, il grit insolubile contribuisce a sminuzzare il cibo (si realizza una sorta di “macina” nel ventricolo degli uccelli), contribuendo alla digestione di alimenti grossolani altrimenti poco digeribili. Nella fattispecie gli uccelli, in assenza di grit, avrebbero difficoltà a digerire i semi interi, in quanto il guscio impedirebbe ai succhi gastrici di accedere alla parte edibile del seme stesso. L’azione di sgretolamento attuata dalle particelle silicee del grit insolubile presenti nello stomaco contribuisce allo sfaldamento del guscio, già ammorbidito dal transito nel gozzo, permettendo agli enzimi gastrici di penetrare e digerire il seme. Questo grit può rimanere per lungo tempo confinato nello stomaco o, soprattutto nel caso in cui la quantità ingerita sia alta, impegnare il tratto intestinale causando una costipazione potenzialmente letale. Infatti, somministrare grit insolubile ad un animale che non ne necessita è come fargli ingerire un secchio di ghiaia, con il risultato di ottenere una grave costipazione associata a lesioni della mucosa del tratto gastrointestinale che possono portare alla morte.
Oltretutto, non tutti gli uccelli granivori ingeriscono il seme intero, anzi molti uccelli detenuti come pet sbucciano i semi prima di ingerirli, pertanto NON NECESSITANO DI GRIT INSOLUBILE per intaccarne la superficie!!
Va da sé che anche l’uso di sabbiette a base di bentonite (stessa formulazione della sabbietta per gatti) può portare l’animale a gravi stati di costipazione, senza considerare che l’alta polverulenza predispone gli animali a congiuntivite e patologie delle prime vie respiratorie.
Pertanto, in linea di principio, è sconsigliabile utilizzare qualsiasi tipo di sabbietta per il fondo della gabbia.
Vorrei aggiungere come anche un eccesso di grit SOLUBILE può causare costipazione poiché, se ingerito in quantità elevate, non riesce ad essere efficacemente digerito dai succhi gastrici, quindi anche questo tipo di grit va somministrato solo nei casi effettivamente necessari e sempre su indicazione del veterinario.
Ma veniamo ora alle altre formulazioni…
Il grit solubile addizionato di carbone può impedire il corretto assorbimento di alcune vitamine, andando ad aggravare stati di ipovitaminosi a cui solitamente sono soggetti gli uccelli che si alimentano di soli semi. Ultima ma non meno importante la formulazione MISTA di grit SOLUBILE ed INSOLUBILE che personalmente trovo alquanto inutile nell’alimentazione tipo di un uccello poiché sarebbe da usare solo in animali che necessitano di grit insolubile per una corretta digestione e che risultino contemporaneamente carenti di calcio.
Per concludere, quindi, attenti a cosa comprate ma soprattutto chiedete sempre consiglio al vostro veterinario aviare di fiducia prima di somministrare qualsiasi complemento al vostro animale. E’ opportuno somministrare grit insolubile alle sole specie che ne necessitano ed è vero che una dieta ricca di semi predispone a squilibri del calcio ma esistono fonti di calcio migliori per i vostri animali. Ad esempio, l’osso di seppia è sempre costituito da carbonato di calcio ma essendo un blocco molto grande, l’animale lo sgretola con il becco, il che evita che ne ingerisca ingenti quantità in un breve lasso di tempo cosa che invece tende a succedere se il grit solubile è somministrato “ad libitum”.


Marco Canova, laureato in Medicina Veterinaria presso l’Università degli Studi di Bologna, è medico veterinario libero professionista, si occupa prevalentemente di Uccelli e collabora con alcune strutture veterinarie della sua zona. Attualmente sta svolgendo il Dottorato di Ricerca in Scienze Veterinarie presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Bologna. Per ulteriori informazioni http://www.marcocanova.it/


 






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