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Il colza da olio per fi­lie­re agro-ener­ge­ti­che nelle aree ta­bac­chi­co­le della re­gio­ne Cam­pa­nia

Coz­zo­li­no Eu­ge­nio, Leone Vin­cen­zo
CRA-CAT Unità di ri­cer­ca per le al­ter­na­ti­ve al ta­bac­co – Sca­fa­ti (SA)


Par­cel­la spe­ri­men­ta­le di colza nella fase di fio­ri­tu­ra (Pro­get­to CoAl­Ta 2)
(foto Eu­ge­nio Coz­zo­li­no)

Lo svi­lup­po della fi­lie­ra bioe­ner­ge­ti­ca ha riac­ce­so l’in­te­res­se ita­lia­no per il colza, per il quale le su­per­fi­ci in­ve­sti­te nel 2007 sono rad­dop­pia­te a 7000 et­ta­ri ri­spet­to al­l’an­no pre­ce­den­te (dati ISTAT). Il bio­die­sel pro­dot­to in Eu­ro­pa pro­vie­ne per tre quar­ti da colza e per un quin­to da gi­ra­so­le. Nel 2006 la col­tu­ra ha in­te­res­sa­to pre­va­len­te­men­te la To­sca­na, Lazio e Ba­si­li­ca­ta (Men­guz­za­to e Ros­set­to, 2007). Con que­sta prova ab­bia­mo vo­lu­to ve­ri­fi­ca­re la pro­dut­ti­vi­tà del colza nelle aree ta­bac­chi­co­le cam­pa­ne e l’i­do­nei­tà per un pos­si­bi­le im­pie­go in or­di­na­men­ti col­tu­ra­li senza ta­bac­co.

Ma­te­ria­le e me­to­di
La ve­ri­fi­ca è stata con­dot­ta a Spa­ra­ni­se e Por­ti­co, in pro­vin­cia di Ca­ser­ta, e a Ven­ti­ca­no, in pro­vin­cia di Avel­li­no, su pre­ces­sio­ne di ta­bac­co, con sei cul­ti­var al­le­va­te se­con­do le mo­da­li­tà di un con­fron­to va­rie­ta­le, in un di­se­gno a bloc­chi re­pli­ca­to tre volte, con par­cel­le di 20 m2.
La se­mi­na è stata ese­gui­ta in ec­ces­so a file di­stan­ti 45cm il 24/10/2006 a Ven­ti­ca­no, il 25/10 a Por­ti­co e il 26/10 a Spa­ra­ni­se, ri­spet­ti­va­men­te con 100, 80 e 80 semi/m2. Sol­tan­to a Ven­ti­ca­no è stata ese­gui­ta una con­ci­ma­zio­ne fo­sfa­ti­ca pre­se­mi­na con 50 kg/ha di P2O5. La con­ci­ma­zio­ne azo­ta­ta è stata do­sa­ta in base al­l’ac­cre­sci­men­to delle pian­te a fine gen­na­io se­con­do le buone pra­ti­che di pro­du­zio­ne in­te­gra­ta del colza (AA.​VV., 1999), som­mi­ni­stran­do 90 unità/ha di N a Por­ti­co e Spa­ra­ni­se e 120 unità/ha a Ven­ti­ca­no, in due fra­zio­ni: 40% al­l’i­ni­zio di feb­bra­io e il resto al­l’i­ni­zio della le­va­ta. Il con­trol­lo delle ma­ler­be è stato ef­fet­tua­to con un in­ter­ven­to di sar­chia­tu­ra. Non si sono resi ne­ces­sa­ri trat­ta­men­ti an­ti­pa­ras­si­ta­ri. La rac­col­ta è stata ese­gui­ta nella prima de­ca­de di giu­gno, de­ter­mi­nan­do la pro­du­zio­ne su aree di sag­gio di 2 m2.
Le ri­spo­ste sono state ana­liz­za­te in re­la­zio­ne ai trat­ta­men­ti per sin­go­lo am­bien­te con un mo­del­lo a ef­fet­ti fissi e glo­bal­men­te per la spe­cie con un mo­del­lo a ef­fet­ti ca­sua­li per quan­ti­fi­ca­re la va­ria­zio­ne delle ri­spo­ste con­si­de­ra­te a li­vel­lo di spe­cie. L’a­na­li­si dei dati e la rap­pre­sen­ta­zio­ne gra­fi­ca dei ri­sul­ta­ti sono state ese­gui­te nel­l’am­bien­te R (R Core Team, 2007), uti­liz­zan­do anche fun­zio­ni dei pac­chet­ti con­tri­bui­ti lme4 (Bates, 2007) e Hmisc (Har­rell, 2007).

Ri­sul­ta­ti e di­scus­sio­ne
La col­tu­ra ha be­ne­fi­cia­to di con­di­zio­ni me­teo­ro­lo­gi­che fa­vo­re­vo­li allo svi­lup­po, con tem­pe­ra­tu­re sopra la media. Le pre­ci­pi­ta­zio­ni sono state suf­fi­cien­ti per le esi­gen­ze della col­tu­ra. Nel campo di Ven­ti­ca­no un ri­sta­gno idri­co nel mese di no­vem­bre ha crea­to qual­che pro­ble­ma di asfis­sia alle pian­ti­ne ger­mi­na­te.
La pro­du­zio­ne di gra­nel­la per cul­ti­var è va­ria­ta da poco meno di tre a poco meno di sei ton­nel­la­te per et­ta­ro (fig. 1), con un va­lo­re medio di 4,2 t/ha (tab. 1). La mag­gior parte della va­ria­bi­li­tà della resa, come pure dello svi­lup­po ve­ge­ta­ti­vo, è stata de­ter­mi­na­ta dalle dif­fe­ren­ze tra le zone più calde (Por­ti­co e Spa­ra­ni­se) e la zona re­la­ti­va­men­te più fre­sca (Ven­ti­ca­no), per la quale non si può esclu­de­re qual­che danno per l’ec­ces­si­va umi­di­tà nella prima fase della col­tu­ra.


Fig. 1 – Pro­du­zio­ne di gra­nel­la per cul­ti­var di colza in tre am­bien­ti, con barre di con­fi­den­za al 95%.
Tab. 1 – Va­lo­re medio, con in­ter­val­lo di con­fi­den­za al 95%, e com­po­nen­ti della va­rian­za (in per­cen­tua­le) per la pro­du­zio­ne di gra­nel­la, il peso di 1000 semi, l’al­tez­za della pian­ta e la per­cen­tua­le di al­let­ta­men­to di colza col­ti­va­to in tre am­bien­ti.

Pluto, con una pro­du­zio­ne di gra­nel­la tra 3,8 e 5,8 t/ha, è ri­sul­ta­ta la cul­ti­var a più alta resa in tutti e tre gli am­bien­ti, se­gui­ta da Pul­sar e Plen­ty, che però hanno dato ri­sul­ta­ti al­quan­to in­co­si­sten­ti tra gli am­bien­ti, la prima ap­pa­ren­do più sen­si­bi­le nel­l’am­bien­te più fre­sco, la se­con­da gio­van­do­si meno del­l’am­bien­te più caldo.
Alla den­si­tà di se­mi­na uti­liz­za­ta un mag­gio­re svi­lup­po ve­ge­ta­ti­vo ha com­por­ta­to un au­men­to della per­cen­tua­le di al­let­ta­men­to, che a Spa­ra­ni­se ha rag­giun­to punte su­pe­rio­ri al 40%, con la cul­ti­var Dante (fig. 2). Que­st’ul­ti­ma e Pul­sar sono ri­sul­ta­te re­la­ti­va­men­te più sen­si­bi­li al pro­ble­ma, anche nelle con­di­zio­ni meno pre­di­spo­nen­ti di Ven­ti­ca­no.
Le di­men­sio­ni della gra­nel­la sono re­la­ti­va­men­te in­di­pen­den­ti dal li­vel­lo di resa e molto in­fluen­za­te da fat­to­ri lo­ca­li a li­vel­lo di par­cel­la (fig. 3 e tab. 1). Pul­sar, per esem­pio, ha pro­dot­to i semi più gros­si a Spa­ra­ni­se e semi di peso in­fe­rio­re alla media a Ven­ti­ca­no; i semi di Pluto pro­dot­ti a Spa­ra­ni­se ave­va­no un peso in­fe­rio­re del 9% a quel­lo dei semi di Por­ti­co e Ven­ti­ca­no. Nel com­ples­so le cul­ti­var meno pro­dut­ti­ve (Dante e Cou­ra­ge) hanno pro­dot­to semi re­la­ti­va­men­te più gros­si, men­tre la cul­ti­var a resa in­ter­me­dia Plen­ty si è ca­rat­te­riz­za­ta per i semi più pic­co­li.
Su cam­pio­ni rap­pre­sen­ta­ti­vi delle re­pli­che, è stata de­ter­mi­na­ta la resa in olio, che è ri­sul­ta­ta più ele­va­ta nel campo di Ven­ti­ca­no con un va­lo­re medio del 51,2%.
Te­nu­to conto delle con­di­zio­ni am­bien­ta­li re­la­ti­va­men­te buone per lo svi­lup­po della col­tu­ra, pos­sia­mo ri­te­ne­re sod­di­sfa­cen­ti i li­vel­li di resa ot­te­nu­ti. A un prez­zo di 300 euro/t nelle con­di­zio­ni am­bien­ta­li con­si­de­ra­te si può at­ten­de­re dalla pro­du­zio­ne di colza un ri­ca­vo tra 900 e 1500 euro/ha, chia­ra­men­te ina­de­gua­to in ri­fe­ri­men­to a or­di­na­men­ti col­tu­ra­li so­sti­tu­ti­vi del ta­bac­co, te­nu­to conto che la col­tu­ra oc­cu­pa il suolo per 8-9 mesi. Anche se può svol­ge­re un ap­prez­za­bi­le ruolo di co­ver-crop au­tun­no-ver­ni­na per la ge­stio­ne del­l’a­zo­to, il colza dif­fi­cil­men­te potrà es­se­re con­si­de­ra­to negli or­di­na­men­ti ten­den­zial­men­te in­ten­si­vi di azien­de me­dio-pic­co­le.


Fig. 2 – Re­la­zio­ne tra svi­lup­po in al­tez­za delle cul­ti­var di colza e la per­cen­tua­le di al­let­ta­men­to. Le cul­ti­var sono in­di­ca­te con nomi ab­bre­via­ti, le zone con le ini­zia­li e il co­lo­re, la ten­den­za ge­ne­ra­le con la linea in­te­ra gri­gia, le ten­den­ze zo­na­li con le linee pun­teg­gia­te in co­lo­re


Fig. 3 – Re­la­zio­ne tra peso di 1000 semi e pro­du­zio­ne di gra­nel­la di cul­ti­var di colza. Le cul­ti­var sono in­di­ca­te con nomi ab­bre­via­ti, le zone con le ini­zia­li e il co­lo­re, la ten­den­za ge­ne­ra­le con la linea in­te­ra gri­gia, le ten­den­ze zo­na­li con le linee pun­teg­gia­te in co­lo­re

Rin­gra­zia­men­ti. Gli au­to­ri rin­gra­zia­no i si­gno­ri Gae­ta­no Pic­ci­ril­lo di Por­ti­co, Cle­men­ti­na Izzo di Spa­ra­ni­se e Gen­na­ro Gras­so di Ven­ti­ca­no, per l’ot­ti­ma as­si­sten­za alla con­du­zio­ne dei saggi nelle ri­spet­ti­ve azien­de, e il dr Fi­lip­po Piro del CRA-ORT per la col­la­bo­ra­zio­ne al­l’a­na­li­si dei dati e alla pre­sen­ta­zio­ne dei ri­sul­ta­ti.

Let­te­ra­tu­ra ci­ta­ta
– Men­guz­za­to A., Ros­set­to L., 2007. Le aspet­ta­ti­ve sul bio­die­sel fanno da trai­no al colza ita­lia­no. Spe­cia­le L’in­for­ma­to­re agra­rio 33:33-36
– AA. VV., 1999. Ma­nua­le di cor­ret­ta pras­si per la pro­du­zio­ne in­te­gra­ta del colza. 3A- Parco Tec. Agroa­li­men­ta­re del­l’Um­bria
– Bates D., 2007. lme4: Li­near mi­xed-ef­fec­ts mo­dels using S4 clas­ses. R pac­ka­ge ver­sion 0. 99875-7.
– Har­rell F., e molti altri uten­ti, 2007. Hmisc: Har­rell Mi­scel­la­neous. R pac­ka­ge ver­sion 3. 0-12, http://bio­stat. mc. van­der­bilt. edu/s/Hmisc.
– R De­ve­lo­p­ment Core Team, 2007. R: A Lan­gua­ge and En­vi­ron­ment for Sta­ti­sti­cal Com­pu­ting. R Foun­da­tion for Sta­ti­sti­cal Com­pu­ting, Vien­na, Au­stria, http://www. R-pro­ject. org.
 

Eu­ge­nio Coz­zo­li­no, lau­rea­to in Scien­ze Agra­rie pres­so la Fa­col­tà di Agra­ria del­l’U­ni­ver­si­tà di Na­po­li “Fe­de­ri­co II” e abi­li­ta­to al­l’e­ser­ci­zio della li­be­ra pro­fes­sio­ne di Agro­no­mo, la­vo­ra pres­so il Con­si­glio per la Ri­cer­ca e la Spe­ri­men­ta­zio­ne in Agri­col­tu­ra-Uni­tà di ri­cer­ca per le al­ter­na­ti­ve al Ta­bac­co. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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