Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Paolo Banti, Vito Maz­za­ro­ne, Luca Mat­tio­li, Marco Fer­ret­ti

capriolo filiera
Ca­prio­lo (foto Zan­ghel­li­ni)

L’e­mer­gen­za le­ga­ta alla pan­de­mia del Co­vid-19 ha messo in di­scus­sio­ne molti aspet­ti della no­stra quo­ti­dia­ni­tà oltre ad at­ti­vi­tà ormai con­so­li­da­te negli anni, anche nel set­to­re agri­co­lo-fo­re­sta­le. Fra essi vi sono si­cu­ra­men­te al­cu­ne pras­si rou­ti­na­rie le­ga­te alla ge­stio­ne fau­ni­sti­ca. Il pre­lie­vo se­let­ti­vo è ini­zia­to in To­sca­na, non in ma­nie­ra uni­for­me, dagli inizi degli anni ’90. La cac­cia di se­le­zio­ne si di­stin­gue dalle altre ti­po­lo­gie di pre­lie­vo in quan­to si basa su cen­si­men­ti delle po­po­la­zio­ni pre­sen­ti, at­tra­ver­so i quali si cerca di sti­ma­re sia la con­si­sten­za (nu­me­ro di in­di­vi­dui) che la loro strut­tu­ra di po­po­la­zio­ne (di­vi­sio­ni in clas­si di sesso e di età). Nel 2013 l’I­SPRA (Isti­tu­to Su­pe­rio­re per la Pro­te­zio­ne e la Ri­cer­ca Am­bien­ta­le), or­ga­ni­smo che nel 2008 ha so­sti­tui­to l’INFS (Isti­tu­to Na­zio­na­le per la Fauna Sel­va­ti­ca), ha re­dat­to le “Linee guida per la ge­stio­ne degli Un­gu­la­ti. Cer­vi­di e Bo­vi­di“(1), una pub­bli­ca­zio­ne che for­ni­sce delle in­di­ca­zio­ni co­mu­ni a li­vel­lo na­zio­na­le, con ap­pro­fon­di­men­ti spe­ci­fi­ci le­ga­ti alla ge­stio­ne delle aree non vo­ca­te (pro­ble­ma­ti­che). Que­sta pub­bli­ca­zio­ne era stata an­ti­ci­pa­ta nel 2011 dal ma­nua­le “Im­pat­to degli Un­gu­la­ti sulle col­tu­re agri­co­le e fo­re­sta­li: pro­po­sta per linee guida na­zio­na­li”(2), che af­fron­ta­va nello spe­ci­fi­co le cri­ti­ci­tà che può cau­sa­re la fauna sel­va­ti­ca nel con­te­sto ru­ra­le e la pos­si­bi­li­tà di li­mi­tar­le.

Nel 2016, per ef­fet­to  della “Legge 7 apri­le 2014, n. 56 Di­spo­si­zio­ni sulle città me­tro­po­li­ta­ne, sulle pro­vin­ce, sulle unio­ni e fu­sio­ni di co­mu­ni”, co­mu­ne­men­te co­no­sciu­ta come “Legge Del Rio”, al­cu­ne delle fun­zio­ni de­le­ga­te alle Pro­vin­ce sono ri­tor­na­te alle Re­gio­ni, e con esse anche il per­so­na­le che trat­ta­va tale ma­te­ria. Fra esse anche la ge­stio­ne della fauna sel­va­ti­ca. Que­sto ha por­ta­to ad una forte rior­ga­niz­za­zio­ne delle at­ti­vi­tà, con una in­trin­se­ca ne­ces­si­tà di uni­for­ma­re i re­go­la­men­ti (che prima erano pro­vin­cia­li) at­tra­ver­so un testo unico (D.P.G.R. 48/r/2017) (3)  ed una legge trien­na­le che af­fron­tas­se il pro­ble­ma degli un­gu­la­ti (L.R. 10/2016 “Legge Obiet­ti­vo”).

Alla base del nuovo as­set­to ge­stio­na­le vi è, sulla scor­ta di quan­to in­di­ca­to nelle Linee Guida ISPRA, la dif­fe­ren­zia­zio­ne fra area vo­ca­ta e area non vo­ca­ta per cia­scu­na spe­cie di un­gu­la­ti. Tale dif­fe­ren­zia­zio­ne, mu­tua­ta dal con­cet­to delle carte di vo­ca­zio­ne fau­ni­sti­ca, non è le­ga­ta prio­ri­ta­ria­men­te alla vo­ca­zio­na­li­tà “bio­lo­g­i­ca” di un ter­ri­to­rio, ma so­prat­tut­to ad una ana­li­si dei rap­por­ti fra fauna ed at­ti­vi­tà an­tro­pi­che. Ciò anche alla luce della enor­me pla­sti­ci­tà eco­lo­gi­ca che gli un­gu­la­ti hanno di­mo­stra­to negli ul­ti­mi de­cen­ni, gra­zie alla quale hanno co­lo­niz­za­to aree (pia­nu­re col­ti­va­te, aree pe­ri-ur­ba­ne) che prima si ri­te­ne­va­no non ido­nee ad ospi­ta­re spe­cie sel­va­ti­che di que­sto tipo.

Le aree non vo­ca­te, dette anche “pro­ble­ma­ti­che”, sono por­zio­ni del ter­ri­to­rio re­gio­na­le ca­rat­te­riz­za­te dalla pre­sen­za dif­fu­sa di col­tu­re agri­co­le, dan­neg­gia­te o po­ten­zial­men­te dan­neg­gia­bi­li da una o più spe­cie di un­gu­la­ti, nelle quali la ge­stio­ne di tali spe­cie deve es­se­re di tipo non con­ser­va­ti­vo; le aree vo­ca­te al con­tra­rio sono le ri­ma­nen­ti por­zio­ni del ter­ri­to­rio agro-sil­vo-pa­sto­ra­le,  dove do­mi­na­no aree bo­sca­te, ce­spu­glia­ti ed altre aree in evo­lu­zio­ne na­tu­ra­le, dove, so­prat­tut­to il basso im­pat­to sulle at­ti­vi­tà an­tro­pi­che, per­met­te la ge­stio­ne con­ser­va­ti­va di una o più spe­cie di un­gu­la­ti.

Al fine di uni­for­ma­re ed ot­ti­miz­za­re la ge­stio­ne degli un­gu­la­ti, nel 2016 la Re­gio­ne  To­sca­na ha adot­ta­to le “Linee Guida re­gio­na­li per la ge­stio­ne di cer­vi­di e bo­vi­di” (4), uno stru­men­to tec­ni­co che ha ri­ce­vu­to  il pa­re­re po­si­ti­vo di ISPRA. In que­sto do­cu­men­to sono state de­fi­ni­te e uni­for­ma­te le tec­ni­che di cen­si­men­to, le mo­da­li­tà di re­da­zio­ne dei piani di pre­lie­vo e anche le clas­si di sesso e di età che, prima va­ria­va­no da pro­vin­cia a pro­vin­cia.

Il do­cu­men­to dal 2016 è stato di fon­da­men­ta­le im­por­tan­za per pre­di­spor­re i piani di pre­lie­vo che an­nual­men­te  de­vo­no es­se­re sot­to­po­sti al pa­re­re ob­bli­ga­to­rio di ISPRA (art. 18 L. 157/92).

Inol­tre la Re­gio­ne To­sca­na si è do­ta­ta di un por­ta­le web (To­sCac­cia) dove i re­spon­sa­bi­li di cia­scu­na delle oltre 800 Unità di Ge­stio­ne (di se­gui­to in­di­ca­te come UDG: ov­ve­ro i Di­stret­ti degli Am­bi­ti Ter­ri­to­ria­li di Cac­cia o gli Isti­tu­ti a ge­stio­ne pri­va­ta) in­se­ri­sco­no an­nual­men­te i dati di cen­si­men­to e, con ca­den­za men­si­le, quel­li di pre­lie­vo. Al por­ta­le è stata af­fian­ca­ta anche la car­to­gra­fia te­ma­ti­ca sul por­ta­le “Geo­sco­pio” (5) (dove è pos­si­bi­le vi­sua­liz­za­re e sca­ri­ca­re gra­tui­ta­men­te i te­ma­ti­smi o uti­liz­zar­li via web tra­mi­te file in for­ma­to WMS per avere sem­pre i vet­to­ria­li ag­gior­na­ti).

In data 19.03.2020 ISPRA ha di­ra­ma­to, in se­gui­to al­l’ap­pli­ca­zio­ne del loc­k­do­wn sul­l’in­te­ro ter­ri­to­rio na­zio­na­le,  la nota “Stato emer­gen­zia­le per epi­de­mia di Co­vid-19. In­di­ca­zio­ni per i piani di pre­lie­vo di un­gu­la­ti e gal­li­for­mi” (6). Nel testo, ISPRA dava atto del­l’im­pos­si­bi­li­tà da parte degli Enti ge­sto­ri di rea­liz­za­re al­cu­ne at­ti­vi­tà di mo­ni­to­rag­gio, in con­se­guen­za dei di­vie­ti di spo­sta­men­to de­ri­van­ti dai prov­ve­di­men­ti le­gi­sla­ti­vi per il con­tra­sto al­l’e­pi­de­mia, e ri­chie­de­va che l’e­spres­sio­ne dei pro­pri pa­re­ri fosse vin­co­la­ta alla pre­sen­ta­zio­ne di piani di pre­lie­vo che te­nes­se­ro conto della serie sto­ri­ca dei ri­sul­ta­ti della ge­stio­ne ve­na­to­ria rea­liz­za­ta negli ul­ti­mi 5 anni (con­teg­gi, piani di pre­lie­vo pro­po­sti, pre­lie­vi rea­liz­za­ti) e degli obiet­ti­vi ge­stio­na­li pre­vi­sti per i sin­go­li di­stret­ti.

Il Set­to­re At­ti­vi­tà Fau­ni­sti­co Ve­na­to­ria, Pesca Di­let­tan­ti­sti­ca, Pesca in Mare della Re­gio­ne To­sca­na, stava già re­vi­sio­nan­do, dopo quat­tro anni di ap­pli­ca­zio­ne, le pro­prie Linee guida. Da al­cu­ni anni in­fat­ti è ri­sul­ta­ta sem­pre più evi­den­te la ne­ces­si­tà di svi­lup­pa­re nuovi pro­to­col­li per la ge­stio­ne della cac­cia di se­le­zio­ne a cer­vi­di e mu­flo­ne, che con­sen­tis­se­ro, da un lato di snel­li­re le pro­ce­du­re, dal­l’al­tro, di far fron­te alla sem­pre mag­gio­re dif­fi­col­tà a rea­liz­za­re al­cu­ne ti­po­lo­gie di cen­si­men­to, in par­ti­co­la­re  la bat­tu­ta sul ca­prio­lo. Que­sto me­to­do, giu­di­ca­to tra i più at­ten­di­bi­li sulla spe­cie, ri­sen­te negli ul­ti­mi anni, della sem­pre mag­gio­re dif­fi­col­tà a rag­giun­ge­re gli obiet­ti­vi mi­ni­mi di cam­pio­na­men­to ri­chie­sti da ISPRA, stan­te la di­mi­nu­zio­ne del nu­me­ro dei  cac­cia­to­ri e l’au­men­to della loro età.

La Re­gio­ne To­sca­na ha quin­di pro­po­sto ad ISPRA un nuovo pro­to­col­lo di ge­stio­ne sui cer­vi­di ed il mu­flo­ne at­tua­liz­zan­do il pre­ce­den­te do­cu­men­to del 2016 e in­clu­den­do le mo­da­li­tà di in­se­ri­men­to dati, cal­co­li e con­sul­ta­zio­ne of­fer­te dal Por­ta­le To­sCac­cia. Nello stes­so pro­to­col­lo è stata in­se­ri­ta la pos­si­bi­li­tà di ef­fet­tua­re i cen­si­men­ti in bat­tu­ta ogni tre anni in cia­scun di­stret­to, in modo da al­leg­ge­ri­re lo sfor­zo ri­chie­sto ai cac­cia­to­ri  ap­pli­can­do negli anni in cui i dati sono man­can­ti, un piano pru­den­zia­le ba­sa­to sui dati ge­stio­na­li degli anni pre­ce­den­ti. Il pro­to­col­lo ha ot­te­nu­to pa­re­re fa­vo­re­vo­le di ISPRA, al quale è data fa­col­tà di ac­ce­de­re in ogni mo­men­to al Por­ta­le.

Anche la for­mu­la­zio­ne dei piani di pre­lie­vo tra­mi­te il sud­det­to cal­co­lo (in tutte le Unità di Ge­stio­ne al ca­prio­lo che nel 2020, a causa del­l’e­mer­gen­za Covid, non hanno ef­fet­tua­to i cen­si­men­ti sulla spe­cie) ha avuto il pa­re­re fa­vo­re­vo­le di ISPRA. In so­stan­za, ISPRA ha con­si­de­ra­to che tale cal­co­lo cor­ri­spon­des­se ai re­qui­si­ti ri­chie­sti nella sua nota del marzo scor­so sopra ac­cen­na­ta.

Ve­dia­mo in cosa con­si­ste la for­mu­la di cal­co­lo, con la quale la Re­gio­ne To­sca­na ha vo­lu­to fare un ul­te­rio­re passo per la re­da­zio­ne di piani di pre­lie­vo an­nua­li (PPA) del ca­prio­lo uti­liz­zan­do  (per la prima volta) altri pa­ra­me­tri che diano il trend delle po­po­la­zio­ni, senza il con­sue­to cen­si­men­to an­nua­le.  D’al­tra parte, anche in altre na­zio­ni eu­ro­pee  a de­fi­ni­zio­ne dei piani di pre­lie­vo non av­vie­ne sem­pre sulla base di mo­ni­to­rag­gi di­ret­ti del­l’ab­bon­dan­za/den­si­tà delle po­po­la­zio­ni, ma spes­so sulla base di in­di­ci di ab­bon­dan­za o delle sta­ti­sti­che de­ri­van­ti dagli hun­ting bags (7).

La for­mu­la si basa sul­l’in­cro­cio dei dati pre­gres­si re­la­ti­vi ai due in­di­ca­to­ri di pre­lie­vo di­spo­ni­bi­li, ov­ve­ro la % di rea­liz­za­zio­ne del Piano di pre­lie­vo (%PPA= N° capi ab­bat­tu­ti/N° capi nel PPA *100) e lo sfor­zo di cac­cia (SC= N° di usci­te di cac­cia/capo ab­bat­tu­to). Si è ana­liz­za­ta la cor­re­la­zio­ne tra cia­scu­no dei due in­di­ca­to­ri e due pa­ra­me­tri di den­si­tà: la stima di den­si­tà delle po­po­la­zio­ni di ca­prio­lo (N° ca­prio­li/100 ha di AUS) e la den­si­tà dei piani di pre­lie­vo (den­si­tà di PPA), espres­sa come nu­me­ro di capi in pre­lie­vo /100 ha di AUS.

L’a­na­li­si è stata con­dot­ta sul cam­pio­ne delle Unità di ge­stio­ne ri­te­nu­to più “ro­bu­sto”, ov­ve­ro 149 di­stret­ti (DCS) si­tua­ti in area vo­ca­ta che adot­ta­no cen­si­men­ti a cam­pio­ne con le tec­ni­che della bat­tu­ta o dei punti di os­ser­va­zio­ne in usci­ta dal bosco (de­no­mi­na­to di qui in avan­ti come sta­tic cen­sus), op­pu­re cen­si­men­ti esau­sti­vi me­dian­te os­ser­va­zio­ni da punti di van­tag­gio (van­ta­ge poin­ts) o lungo tran­set­ti (per lo più not­tur­ni con faro (Tran­set­ti). Que­sti 149 DCS hanno ospi­ta­to nel 2019 il 71% della po­po­la­zio­ne to­ta­le sti­ma­ta nelle circa 473 Unità di Ge­stio­ne della Re­gio­ne To­sca­na che hanno un piano di pre­lie­vo. I ri­sul­ta­ti della cor­re­la­zio­ne tra sfor­zo di cac­cia e den­si­tà di PPA di­stin­ti per i di­ver­si me­to­di di cen­si­men­to sono il­lu­stra­ti nella Fi­gu­ra n° 1. Come si può ve­de­re dalle equa­zio­ni di re­gres­sio­ne li­nea­re e dalla quan­ti­tà di va­ria­bi­li­tà spie­ga­ta (R²), la cor­re­la­zio­ne è mi­glio­re per i di­stret­ti che adot­ta­no cen­si­men­ti a cam­pio­ne, ri­spet­to a quel­li che adot­ta­no cen­si­men­ti esau­sti­vi. Inol­tre, il coef­fi­cien­te an­go­la­re delle rette re­la­ti­ve ai di­stret­ti con bat­tu­te cam­pio­ne e quel­li con sta­tic cen­sus è pra­ti­ca­men­te iden­ti­co e per­tan­to nelle suc­ces­si­ve ana­li­si i due cam­pio­ni sono stati cu­mu­la­ti in­sie­me.

L’a­na­li­si delle quat­tro pos­si­bi­li com­bi­na­zio­ni tra i due in­di­ca­to­ri di pre­lie­vo ed i due pa­ra­me­tri di den­si­tà, ha evi­den­zia­to una mi­glio­re cor­re­la­zio­ne dello sfor­zo di cac­cia SC sia con la den­si­tà di po­po­la­zio­ne che con la den­si­tà di PPA, ri­spet­to alla % di PPA (Fi­gu­re n° 2-5). Tale ri­sul­ta­to era at­te­so, in quan­to lo sfor­zo di cac­cia è un pa­ra­me­tro più di­ret­ta­men­te cor­re­la­to alle va­ria­bi­li di den­si­tà (n° as­so­lu­to di ca­prio­li pre­sen­ti, n° ca­prio­li as­se­gna­ti) e meno in­fluen­za­to da altre va­ria­bi­li che in­ve­ce pos­so­no in­flui­re sulla rea­liz­za­zio­ne del piano, quali il n° di capi as­se­gna­ti/cac­cia­to­re e lo sfor­zo to­ta­le di cac­cia (il n° di usci­te/cac­cia­to­re).

La cor­re­la­zio­ne mi­glio­re è ri­sul­ta­ta quel­la tra sfor­zo di cac­cia e den­si­tà di PPA (Fi­gu­ra n° 3). Il ri­sul­ta­to è stato so­vrap­po­ni­bi­le in tutte tre gli anni con­si­de­ra­ti, con coef­fi­cien­ti an­go­la­ri delle rette di re­gres­sio­ne molto si­mi­li.  Il  coef­fi­cien­te an­go­la­re medio delle rette di re­gres­sio­ne  sug­ge­ri­sce una ri­du­zio­ne della den­si­tà di PPA di 1,026 ca­prio­li/1000 ha di AUS per ogni in­cre­men­to di SC di 1 usci­ta di cac­cia/ca­prio­lo ab­bat­tu­to.

Nella fi­gu­ra n° 6 sono il­lu­stra­te le rette di re­gres­sio­ne dei DCS in Area vo­ca­ta, ana­liz­za­ti per Pro­vin­cia o grup­pi di pro­vin­ce. La media della % PPA nei 149 DCS con­si­de­ra­ti ubi­ca­ti in Area Vo­ca­ta è stata pari a 55,43 % nel 2018, a 57,22 % nel 2017 ed in­fi­ne 61,26 % nel 2016.

Nei di­stret­ti di ge­stio­ne ubi­ca­ti in area non vo­ca­ta, ove le cor­re­la­zio­ni tra sfor­zo di cac­cia e den­si­tà di PPA sono an­co­ra più de­bo­li, in virtù degli ele­va­ti tassi di pre­lie­vo con­sen­ti­ti dalle linee guida re­gio­na­li, si opta per man­te­ne­re le stes­se im­po­sta­zio­ni di cor­re­zio­ne dei piani di pre­lie­vo dei di­stret­ti in AV, adat­ta­te alle di­ver­se % di PPA rea­liz­za­te in tali di­stret­ti (Media = 40,8 %; n= 43).

 

I ri­sul­ta­ti delle ana­li­si ef­fet­tua­te sui di­ver­si pa­ra­me­tri di­spo­ni­bi­li re­la­ti­vi alla ge­stio­ne degli anni scor­si  hanno evi­den­zia­to come in­di­ca­to­ri utili per la for­mu­la­zio­ne del nuovo piano di pre­lie­vo:

  1. a) la % di rea­liz­za­zio­ne nu­me­ri­ca del Piano di pre­lie­vo (% PPA);
  2. b) la den­si­tà di Piano di pre­lie­vo (DPPA = nu­me­ro di capi as­se­gna­ti/100 di AUS);
  3. c) lo sfor­zo di cac­cia (SC = n. di usci­te ef­fet­tua­te/n. di capi ab­bat­tu­ti).

La va­ria­bi­le con la mi­glio­re cor­re­la­zio­ne con la den­si­tà del Piano di pre­lie­vo è ri­sul­ta­ta lo sfor­zo di cac­cia.

L’an­da­men­to della retta di re­gres­sio­ne os­ser­va­ta in­di­ca la ri­du­zio­ne del PPA di circa 1 ca­prio­lo/1000 ha per ogni in­cre­men­to di 1 usci­ta di cac­cia/ca­prio­lo ab­bat­tu­to.

 

Con­si­de­ra­to che la media della % PPA nei 149 Di­stret­ti ubi­ca­ti in AREA VO­CA­TA è stata del 55%,  sono stati scel­ti i se­guen­ti cri­te­ri per ot­te­ne­re il PPA (sche­ma­tiz­za­ti nella Fi­gu­ra 7) negli anni in cui non si ef­fet­tua­no cen­si­men­ti, me­dian­te cor­re­zio­ne del PPA del­l’an­no pre­ce­den­te.

a.1) per­cen­tua­le di rea­liz­za­zio­ne > 80 % e con­te­stua­le ri­du­zio­ne dello sfor­zo di cac­cia

in­cre­men­to del PPA di 1 capo/1000 ha di AUS per ogni ri­du­zio­ne uni­ta­ria (1 usci­ta/capo ab­bat­tu­to) dello sfor­zo di cac­cia evi­den­zia­ta ri­spet­to alla sta­gio­ne ve­na­to­ria pre­ce­den­te, fino ad un in­cre­men­to mas­si­mo del 15% del PPA;

a.2) per­cen­tua­le di rea­liz­za­zio­ne > 80 % e con­te­stua­le au­men­to/non va­ria­zio­ne dello sfor­zo di cac­cia

nes­su­na va­ria­zio­ne del PPA ri­spet­to al­l’an­no pre­ce­den­te;

a.3) per­cen­tua­le di rea­liz­za­zio­ne < 55 % e con­te­stua­le au­men­to dello sfor­zo di cac­cia

ri­du­zio­ne del PPA di 1 capo/1000 ha di AUS per ogni in­cre­men­to uni­ta­rio (1 usci­ta/capo ab­bat­tu­to) dello sfor­zo di cac­cia evi­den­zia­to ri­spet­to alla sta­gio­ne ve­na­to­ria pre­ce­den­te, fino ad una ri­du­zio­ne mas­si­ma del 15% del PPA;

a.4) per­cen­tua­le di rea­liz­za­zio­ne < 55 % e con­te­stua­le di­mi­nu­zio­ne/non va­ria­zio­ne dello sfor­zo di cac­cia

nes­su­na va­ria­zio­ne del PPA ri­spet­to al­l’an­no pre­ce­den­te;

a.5) per­cen­tua­le di rea­liz­za­zio­ne com­pre­sa tra il 55 % e l’80 % del PPA pre­ce­den­te

nes­su­na va­ria­zio­ne del PPA ri­spet­to al­l’an­no pre­ce­den­te.

Fi­gu­ra n° 7: Sche­ma dei cri­te­ri pro­po­sti per l’im­ple­men­ta­zio­ne dei Piani di Pre­lie­vo An­nua­le nei di­stret­ti di ge­stio­ne del ca­prio­lo ubi­ca­ti in Area Vo­ca­ta.

analisi capriolo fauna

Nei di­stret­ti di ge­stio­ne ubi­ca­ti in AREA NON VO­CA­TA, con­si­de­ra­te le di­ver­se fi­na­li­tà di ge­stio­ne, si opta per man­te­ne­re le stes­se im­po­sta­zio­ni di cor­re­zio­ne dei piani di pre­lie­vo, adat­ta­te alle di­ver­se % PPA rea­liz­za­te in tali di­stret­ti (Media = 40,8 %; n= 43). In tali di­stret­ti, per omo­ge­nei­tà ri­spet­to a quan­to sopra in­di­ca­to, i cri­te­ri di va­ria­zio­ne del PPA negli anni in cui non si ef­fet­tua­no cen­si­men­ti

sono i se­guen­ti (sche­ma­tiz­za­ti nella Fi­gu­ra 8) :

b.1) per­cen­tua­le di rea­liz­za­zio­ne > 60 % e con­te­stua­le ri­du­zio­ne dello sfor­zo di cac­cia

in­cre­men­to del PPA di 1 capo/1000 ha di AUS per ogni ri­du­zio­ne uni­ta­ria (1 usci­ta/capo ab­bat­tu­to) dello sfor­zo di cac­cia evi­den­zia­ta ri­spet­to alla sta­gio­ne ve­na­to­ria pre­ce­den­te, fino ad un in­cre­men­to mas­si­mo del 15% del PPA;

b.2) per­cen­tua­le di rea­liz­za­zio­ne > 60 % e con­te­stua­le au­men­to/non va­ria­zio­ne dello sfor­zo di cac­cia

nes­su­na va­ria­zio­ne del PPA ri­spet­to al­l’an­no pre­ce­den­te;

b.3) per­cen­tua­le di rea­liz­za­zio­ne < 40 % e con­te­stua­le au­men­to dello sfor­zo di cac­cia

ri­du­zio­ne del PPA di 1 capo/1000 ha di AUS per ogni in­cre­men­to uni­ta­rio (1 usci­ta/capo ab­bat­tu­to) dello sfor­zo di cac­cia evi­den­zia­to ri­spet­to alla sta­gio­ne ve­na­to­ria pre­ce­den­te, fino ad una ri­du­zio­ne mas­si­ma del 15% del PPA;

b.4) per­cen­tua­le di rea­liz­za­zio­ne < 40 % e con­te­stua­le di­mi­nu­zio­ne/non va­ria­zio­ne dello sfor­zo di

cac­cia

nes­su­na va­ria­zio­ne del PPA ri­spet­to al­l’an­no pre­ce­den­te;

b.5) per­cen­tua­le di rea­liz­za­zio­ne com­pre­sa tra il 40 % ed il 60 % del PPA pre­ce­den­te

nes­su­na va­ria­zio­ne del PPA ri­spet­to al­l’an­no pre­ce­den­te.

I cri­te­ri sopra de­scrit­ti sono sche­ma­tiz­za­ti nella fi­gu­ra suc­ces­si­va.

Fi­gu­ra 8: Sche­ma dei cri­te­ri pro­po­sti per l’im­ple­men­ta­zio­ne dei Piani di Pre­lie­vo An­nua­le nei di­stret­ti di ge­stio­ne del ca­prio­lo ubi­ca­ti in Area Non Vo­ca­ta.

capriolo analisi

La for­mu­la di cal­co­lo del Piano di pre­lie­vo an­nua­le nei casi sopra de­scrit­ti (a.1, a.3, b.1, b.3) è la

se­guen­te:

PPA2020 = PPA2019 – [(AUS/1000) * (SC19-SC18)]

Dove:

PPA2020 = Piano di pre­lie­vo del di­stret­to nel­l’an­no cor­ren­te

PPA2019 = Piano di pre­lie­vo del­l’an­no pre­ce­den­te

AUS = su­per­fi­cie utile alla spe­cie nel di­stret­to

SC19 = Sfor­zo di cac­cia (n. usci­te/capo ab­bat­tu­to) del­l’an­no pre­ce­den­te

SC18 = Sfor­zo di cac­cia (n. usci­te/capo ab­bat­tu­to) del­l’an­no pre­ce­den­te – 1.

 

Tale cal­co­lo è stato reso au­to­ma­ti­co e di­spo­ni­bi­le a tutti gli ope­ra­to­ri tra­mi­te un fo­glio di cal­co­lo (di cui è pos­si­bi­le il do­wn­load in for­ma­to .xls o .ods al sito https://​www.​regione.​toscana.​it/-/​tabelle-​per-​il-​calcolo-​del-​piano-​di-​prelievo-​capriolo-​con-​protocollo-​covid-​19 ) e di cui sotto vi è un esem­pio del fun­zio­na­men­to per le UDG ri­ca­den­ti in area vo­ca­ta.

tabella fauna

Si sot­to­li­nea che il pro­to­col­lo il­lu­stra­to e la for­mu­la di cal­co­lo uti­liz­za­ta in as­sen­za di cen­si­men­ti, che hanno avuto la va­li­da­zio­ne di ISPRA rap­pre­sen­ta­no una gran­de no­vi­tà nel pa­no­ra­ma della ge­stio­ne fau­ni­sti­co-ve­na­to­ria in Ita­lia, anche se in qual­che modo in­cen­ti­va­te dalla dif­fi­ci­lis­si­ma si­tua­zio­ne cau­sa­ta dal CO­VID-19.

Fi­gu­ra n° 1: Cor­re­la­zio­ne li­nea­re dello SC (n° di usci­te/capo ab­bat­tu­to) e la Den­si­tà di pre­lie­vo pro­gram­ma­ta (n° capi as­se­gna­ti/100 ha di AUS) nei Di­stret­ti di ge­stio­ne in Area Vo­ca­ta (DGAV), sud­di­vi­si per tec­ni­ca di cen­si­men­to: Bat­tu­te cam­pio­ne, Sta­tic cen­sus, Van­ta­ge poin­ts + Tran­set­to

grafici capriolo

Fi­gu­ra n° 2: Cor­re­la­zio­ne li­nea­re dello SC (n° di usci­te/capo ab­bat­tu­to) e la Den­si­tà di po­po­la­zio­ne  (n° di ca­prio­li sti­ma­ti/100 ha di AUS) nei Di­stret­ti di ge­stio­ne in Area Vo­ca­ta (DGAV): sono messi a con­fron­to le tre an­na­te di pre­lie­vo 2016, 2017, 2018

grafico area vocata capriolo studio

Fi­gu­ra n° 3: Cor­re­la­zio­ne li­nea­re dello SC (n° di usci­te/capo ab­bat­tu­to) e la Den­si­tà di PPA  (n° di Ca­prio­li as­se­gna­ti/100 ha di AUS) nei Di­stret­ti di ge­stio­ne in Area Vo­ca­ta (DGAV); sono messi a con­fron­to le tre an­na­te di pre­lie­vo 2016, 2017, 2018

battuta capriolo dati statistici

Fi­gu­ra n° 4: Cor­re­la­zio­ne li­nea­re della % PPA (n° capi ab­bat­tu­ti/ n° capi as­se­gna­ti) e la Den­si­tà di PPA (n° capi as­se­gna­ti/100 ha di AUS) nei Di­stret­ti di ge­stio­ne in Area Vo­ca­ta (DGAV); sono messi a con­fron­to le tre an­na­te di pre­lie­vo 2016, 2017, 2018

area vocata capriolo dati grafico

Fi­gu­ra n° 5: Cor­re­la­zio­ne li­nea­re della  % PPA  (n° capi ab­bat­tu­ti/ n° capi as­se­gna­ti) e la Den­si­tà di po­po­la­zio­ne (n° di ca­prio­li/100 ha di AUS) nei Di­stret­ti di ge­stio­ne in Area Vo­ca­ta (DGAV);  sono messi a con­fron­to le tre an­na­te di pre­lie­vo 2016, 2017, 2018

 capriolo area vocata

Fi­gu­ra n° 6: Cor­re­la­zio­ne li­nea­re dello SC (n° di usci­te/capo ab­bat­tu­to) e la Den­si­tà di pre­lie­vo pro­gram­ma­ta (n° capi as­se­gna­ti/100 ha di AUS) nei Di­stret­ti di ge­stio­ne in Area Vo­ca­ta (DGAV), sud­di­vi­si per PRO­VIN­CIA. Non com­pa­re la Pro­vin­cia di Fi­ren­ze in quan­to non ci sono  di­stret­ti in AV con cen­si­men­ti a cam­pio­ne (bat­tu­ta e sta­tic).

battuta capriolo dati cattura

Si­to­gra­fia

(1) ISPRA – Linee guida per la ge­stio­ne degli Un­gu­la­ti. Cer­vi­di e Bo­vi­di

http://​www.​isp​ramb​ient​e.​gov.​it/​it/​pub​blic​azio​ni/​manuali-​e-​linee-​guida/​linee-​guida-​per-​la-​gestione-​degli-​ungulati.-​cervidi-​e-​bovidi

(2) ISPRA – Im­pat­to degli Un­gu­la­ti sulle col­tu­re agri­co­le e fo­re­sta­li: pro­po­sta per linee guida na­zio­na­li

http://​www.​isp​ramb​ient​e.​gov.​it/​it/​pub​blic​azio​ni/​manuali-​e-​linee-​guida/​impatto-​degli-​ungulati-​sulle-​colture-​agricole-​e

(3) Re­gio­ne To­sca­na – Re­go­la­men­to di at­tua­zio­ne della legge re­gio­na­le 12 gen­na­io 1994, n. 3 D.P.G.R. 48/R/2017 – Testo unico re­gio­na­le dei re­go­la­men­ti in ma­te­ria fau­ni­sti­co-ve­na­to­ria

http://​www.​regione.​toscana.​it/​documents/​10180/​14766749/​TU+dpgr+48-​R-​2017.​pdf/​43ee7132-​b696-​4386-​b206-​3956e944b498

(4) Re­gio­ne To­sca­na – Linee guida per la ge­stio­ne di cer­vi­di e bo­vi­di in To­sca­na

http://​www.​regione.​toscana.​it/​documents/​10180/​13712152/​Lin​ee+gui​da+cer​vidi+e+bov​idi.​pdf/​cb8f3b89-​3522-​4f4b-​8fec-​60b461e10c31

(5) Re­gio­ne To­sca­na – Geo­sco­pio: por­ta­le Piano fau­ni­sti­co-ve­na­to­rio

http://​www502.​regione.​toscana.​it/​geoscopio/​cacciapesca.​html

(6) ISPRA – Stato emer­gen­zia­le per epi­de­mia di Co­vid-19. In­di­ca­zio­ni per i piani di pre­lie­vo di un­gu­la­ti e gal­li­for­mi

http://​www.​isp​ramb​ient​e.​gov.​it/​it/​evidenza/​ispra/​no-​homepage/​stato-​eme​rgen​zial​e-​per-​epidemia-​di-​covid-​19.-​indicazioni-​per-​i-​piani-​di-​prelievo-​di-​ungulati-​e-​galliformi

(7) Me­rig­gi A., Sotti F., Lam­ber­ti P., Gilio N. – A Re­view Of The Me­thods For Mo­ni­to­ring Roe Deer Eu­ro­pean Po­pu­la­tions With Par­ti­cu­lar Re­fe­ren­ce To Italy

http://​citeseerx.​ist.​psu.​edu/​viewdoc/​download?​doi=10.​1.​1.​663.​7741&​rep=rep1&​type=pdf

 

“Un rin­gra­zia­men­to ai col­le­ghi delle Sedi Ter­ri­to­ria­li Re­gio­na­li, ai com­po­nen­ti del Grup­po di La­vo­ro (GdL) Un­gu­la­ti, agli ATC, agli isti­tu­ti fau­ni­sti­ci pri­va­ti e a tutti i tec­ni­ci che col­la­bo­ra­no per la com­pi­la­zio­ne del por­ta­le To­scac­cia.”

 

Paolo Banti, Vito Maz­za­ro­ne, Luca Mat­tio­li, Marco Fer­ret­ti

Di­re­zio­ne Agri­col­tu­ra e Svi­lup­po Ru­ra­le
Set­to­re At­ti­vi­tà Fau­ni­sti­co Ve­na­to­ria, Pesca Di­let­tan­ti­sti­ca, Pesca in Mare – Re­gio­ne To­sca­na

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