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di Eu­ge­nio Coz­zo­li­no

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L’or­ti­col­tu­ra è il prin­ci­pa­le com­par­to agri­co­lo in cui l’e­le­va­ta red­di­ti­vi­tà delle col­tu­re in­du­ce ad uti­liz­za­re i bio­sti­mo­lan­ti; sco­pria­mo gli ef­fet­ti in­dot­ti dal­l’ap­pli­ca­zio­ne di que­sti pro­dot­ti sui pa­ra­me­tri mor­fo-fi­sio­lo­gi­ci delle pian­te.

In un pre­ce­den­te ar­ti­co­lo ab­bia­mo pre­sen­ta­to i bio­sti­mo­lan­ti, li ab­bia­mo clas­si­fi­ca­ti e ab­bia­mo de­scrit­to sin­te­ti­ca­men­te le mo­da­li­tà di azio­ne. In que­sta nota in­ve­ce trat­te­re­mo degli ef­fet­ti in­dot­ti dal­l’ap­pli­ca­zio­ne dei pro­dot­ti sui pa­ra­me­tri mor­fo-fi­sio­lo­gi­ci delle pian­te in or­ti­col­tu­ra pren­den­do spun­to dalla let­tu­ra del libro “Bio­sti­mo­lan­ti per un’a­gri­col­tu­ra so­ste­ni­bi­le” cu­ra­to da Giu­sep­pe Colla e Yous­sef Rou­phael, ri­spet­ti­va­men­te do­cen­ti pres­so l’U­ni­ver­si­tà della Tu­scia di Vi­ter­bo e della Fe­de­ri­co II di Na­po­li. Nel libro ven­go­no ap­pro­fon­di­ti gli aspet­ti ap­pli­ca­ti­vi delle so­stan­ze e dei mi­cror­ga­ni­smi ad azio­ne bio­sti­mo­lan­te su col­tu­re ce­rea­li­co­le, olea­gi­no­se, pro­tea­gi­no­se, or­ti­co­le e frut­ti­co­le evi­den­zian­do , alla luce dei ri­sul­ta­ti ri­por­ta­ti nella let­te­ra­tu­ra scien­ti­fi­ca in­ter­na­zio­na­le, i be­ne­fi­ci ot­te­ni­bi­li dal­l’ap­pli­ca­zio­ne dei bio­sti­mo­lan­ti sulle col­tu­re in ter­mi­ni di mag­gio­re re­si­sten­za agli stress abio­ti­ci, di in­cre­men­to del­l’ef­fi­cien­za d’as­sor­bi­men­to e as­si­mi­la­zio­ne dei nu­trien­ti e di mi­glio­ra­men­to della qua­li­tà del rac­col­to. Nel nuovo Re­go­la­men­to eu­ro­peo sui fer­ti­liz­zan­ti i bio­sti­mo­lan­ti delle pian­te sono de­fi­ni­ti come qua­lun­que “pro­dot­to che sti­mo­la i pro­ces­si nu­tri­zio­na­li delle pian­te in­di­pen­den­te­men­te dal suo te­no­re di nu­trien­ti, con l’u­ni­ca fi­na­li­tà di mi­glio­ra­re una o più delle se­guen­ti ca­rat­te­ri­sti­che della pian­ta o della ri­zo­sfe­ra della pian­ta: a) ef­fi­cien­za del­l’u­so dei nu­trien­ti; b) tol­le­ran­za allo stress abio­ti­co; c) ca­rat­te­ri­sti­che qua­li­ta­ti­ve; d) di­spo­ni­bi­li­tà di nu­trien­ti con­fi­na­ti nel suolo o nella ri­zo­sfe­ra“. I bio­sti­mo­lan­ti sono quin­di de­fi­ni­ti sulla base degli ef­fet­ti agro­no­mi­ci e non ri­spet­to alla loro na­tu­ra o alla mo­da­li­tà di azio­ne. Il Re­go­la­men­to iden­ti­fi­ca due ca­te­go­rie di bio­sti­mo­lan­ti:

1) Bio­sti­mo­lan­ti mi­cro­bi­ci delle pian­te: co­sti­tui­ti esclu­si­va­men­te da un mi­cror­ga­ni­smo o un con­sor­zio di mi­cror­ga­ni­smi (Azo­to­bac­ter spp, Fun­ghi mi­cor­ri­zi­ci, Rhi­zo­bium spp, Azo­spi­ril­lum spp)

2) Bio­sti­mo­lan­ti non mi­cro­bi­ci delle pian­te: com­pren­do­no tutti i bio­sti­mo­lan­ti che non rien­tra­no nella pre­ce­den­te ca­te­go­ria e, seb­be­ne ad oggi il re­go­la­men­to non abbia an­co­ra in­di­ca­to le ti­po­lo­gie di bio­sti­mo­lan­ti com­pre­se, do­vreb­be­ro rien­tra­re tra que­sti bio­sti­mo­lan­ti le so­stan­ze umi­che, gli idro­liz­za­ti pro­tei­ci, gli estrat­ti ve­ge­ta­li e di alghe e gli ele­men­ti mi­ne­ra­li be­ne­fi­ci come il si­li­cio.
Il nuovo Re­go­la­men­to eu­ro­peo sui fer­ti­liz­zan­ti do­vreb­be es­se­re ope­ra­ti­vo dal 2022.

Im­pie­go dei bio­sti­mo­lan­ti in or­ti­col­tu­ra

L’or­ti­col­tu­ra è il prin­ci­pa­le com­par­to agri­co­lo in cui l’e­le­va­ta red­di­ti­vi­tà delle col­tu­re in­du­ce ad uti­liz­za­re i bio­sti­mo­lan­ti per mi­glio­ra­re la pro­dut­ti­vi­tà, so­ste­ni­bi­li­tà dei pro­ces­si pro­dut­ti­vi e la qua­li­tà del pro­dot­to. Da una re­cen­te in­da­gi­ne con­dot­ta in Ita­lia su un panel di 4000 azien­de agri­co­le è emer­so un trend po­si­ti­vo sul­l’im­pie­go dei bio­sti­mo­lan­ti e un loro uso nel 45% dei casi su col­tu­re or­ti­co­le, nel 34% sulla vite, nel 27% su se­mi­na­ti­vi au­tun­no-ver­ni­ni, nel 21% sulle col­tu­re frut­ti­co­le, nel 17% sui se­mi­na­ti­vi pri­ma­ve­ri­li e nel 13% sulle col­tu­re in­du­stria­li. Nella mag­gio­ran­za dei casi (76%) i bio­sti­mo­lan­ti sono uti­liz­za­ti per au­men­ta­re la re­si­sten­za agli stress am­bien­ta­li e nel 69% per mi­glio­ra­re la qua­li­tà del pro­dot­to. Gli estrat­ti d’al­ga sono i pro­dot­ti più uti­liz­za­ti (76%), se­gui­ti dagli idro­liz­za­ti pro­tei­ci (61%) e dagli acidi umi­ci-ful­vi­ci (52%), men­tre meno rap­pre­sen­ta­ti sono i pro­dot­ti mi­cro­bi­ci, uti­liz­za­ti solo nel 20% dei casi. Nelle pro­du­zio­ni or­ti­co­le, l’ap­por­to di bio­sti­mo­lan­ti è fi­na­liz­za­to al rag­giun­gi­men­to di uno o più dei se­guen­ti obiet­ti­vi: fa­vo­ri­re una ra­pi­da emer­gen­za delle plan­tu­le o un ve­lo­ce su­pe­ra­men­to della crisi di tra­pian­to; an­ti­ci­pa­re l’en­tra­ta in pro­du­zio­ne; in­cre­men­ta­re la cre­sci­ta, la fio­ri­tu­ra, l’al­le­ga­gio­ne e l’ac­cre­sci­men­to dei frut­ti; mi­glio­ra­re la qua­li­tà del pro­dot­to; au­men­ta­re l’ef­fi­cien­za d’uso dei nu­trien­ti e la tol­le­ran­za agli stress am­bien­ta­li. Il rag­giun­gi­men­to di tali obiet­ti­vi di­pen­de non solo dal tipo di bio­sti­mo­lan­te uti­liz­za­to, dalle mo­da­li­tà di ap­pli­ca­zio­ne e dalla dose ap­por­ta­ta, ma anche dal­l’in­te­ra­zio­ne del bio­sti­mo­lan­te con i fat­to­ri ge­ne­ti­ci, agro­no­mi­ci e am­bien­ta­li.

effetti stimolante piante biologico

Quali fat­to­ri in­fluen­za­no l’ef­fi­ca­cia del bio­sti­mo­lan­te

A) Ge­ne­ti­ci: L’at­ti­vi­tà dei bio­sti­mo­lan­ti di­pen­de in pri­mis dal ge­no­ti­po uti­liz­za­to nella col­ti­va­zio­ne. Le col­tu­re ino­cu­la­te con fun­ghi mi­cor­ri­zi­ci ar­bu­sco­la­ri ma­ni­fe­sta­no una di­ver­sa su­scet­ti­bi­li­tà alla mi­cor­ri­za­zio­ne, per cui la loro cre­sci­ta e pro­dut­ti­vi­tà pos­so­no va­ria­re si­gni­fi­ca­ti­va­men­te in fun­zio­ne del tipo di in­te­ra­zio­ne con i mi­ce­ti. La di­pen­den­za delle col­tu­re alla mi­cor­ri­za­zio­ne può va­ria­re da zero, per le col­tu­re che non svi­lup­pa­no sim­bio­si con le mi­cor­ri­ze tipo le Bras­si­ca­ceae (es ca­vol­fio­re, ca­vo­lo broc­co­lo, ru­co­la, ra­va­nel­lo) e delle Che­no­po­dia­ceae (es bie­to­la da ta­glio, spi­na­cio) a va­lo­ri molto ele­va­ti (>90%) per le col­tu­re che pre­sen­ta­no un ap­pa­ra­to ra­di­ca­le poco svi­lup­pa­to (es aglio e ci­pol­la) o po­ve­ro di ca­pil­li­zio ra­di­ca­le come quel­lo fit­to­nan­te di di­ver­se spe­cie or­ti­ve a se­mi­na di­ret­ta (es ca­ro­ta, fi­noc­chio, fava, pi­sel­lo). La ri­spo­sta delle col­tu­re agli ino­cu­li di fun­ghi mi­cor­ri­zi­ci varia anche nel­l’am­bi­to della stes­sa spe­cie. Uno stu­dio ef­fet­tua­to su otto cul­ti­var di pe­pe­ro­ne, ino­cu­la­te con pro­pa­gu­li di due fun­ghi mi­cor­ri­zi­ci, ha evi­den­zia­to che solo cin­que cul­ti­var ri­spon­de­va­no po­si­ti­va­men­te alla mi­cor­ri­za­zio­ne au­men­tan­do la pro­du­zio­ne di bio­mas­sa secca delle pian­te ri­spet­to al con­trol­lo non trat­ta­to.

B) Agro­no­mi­ci: pra­ti­che col­tu­ra­li come le la­vo­ra­zio­ni, l’ir­ri­ga­zio­ne, la con­ci­ma­zio­ne e la di­fe­sa fi­to­sa­ni­ta­ria pos­so­no in­fluen­za­re l’at­ti­vi­tà dei bio­sti­mo­lan­ti. Le la­vo­ra­zio­ni fre­quen­ti ri­du­co­no l’at­ti­vi­tà dei fun­ghi mi­cor­ri­zi­ci men­tre la mi­ni­ma la­vo­ra­zio­ne per­met­te lo svi­lup­po di un ampio re­ti­co­lo ifale che in­cre­men­ta la ca­pa­ci­tà di as­sor­bi­men­to dei nu­trien­ti e del­l’ac­qua delle pian­te mi­cor­ri­za­te. Ele­va­ti ap­por­ti di fo­sfo­ro so­lu­bi­le ri­du­co­no la su­scet­ti­bi­li­tà delle pian­te alla mi­cor­ri­za­zio­ne. L’ap­por­to di ino­cu­li di fun­ghi mi­cor­ri­zi­ci può es­se­re as­so­cia­to alla con­ci­ma­zio­ne or­ga­ni­ca con ef­fet­ti po­si­ti­vi. Si evi­den­zia in­fat­ti in que­sto caso una mag­gio­re mi­cor­ri­za­zio­ne ra­di­ca­le ri­spet­to alle pian­te con­ci­ma­te so­la­men­te con con­ci­mi mi­ne­ra­li. In ge­ne­ra­le, gli ap­por­ti con­si­sten­ti e ri­pe­tu­ti nel tempo di so­stan­za or­ga­ni­ca a ele­va­to grado di umi­fi­ca­zio­ne, uni­ta­men­te al­l’u­so di ro­ta­zio­ni col­tu­ra­li con spe­cie mi­cor­ri­za­bi­li, fa­vo­ri­sce l’in­se­dia­men­to di una po­po­la­zio­ne au­toc­to­na di mi­cror­ga­ni­smi e que­sto ri­du­ce la ne­ces­si­tà di ap­por­ta­re ino­cu­li mi­cro­bi­ci eso­ge­ni. I trat­ta­men­ti con fi­to­far­ma­ci pos­so­no ini­bi­re l’ef­fi­ca­cia degli ino­cu­lan­ti mi­cro­bi­ci, anche se in ge­ne­re gli in­set­ti­ci­di, gli aca­ri­ci­di, i ne­ma­to­ci­di e gli er­bi­ci­di eser­ci­ta­no un ef­fet­to nullo men­tre ef­fet­ti ne­ga­ti­vi si hanno con l’ap­pli­ca­zio­ne di fu­mi­gan­ti es. Metam sodio e Da­zo­met e fun­gi­ci­di es. Fe­na­ri­mol, Man­co­zeb.

C) Am­bien­ta­li: le ca­rat­te­ri­sti­che pe­do­cli­ma­ti­che del­l’am­bien­te di col­ti­va­zio­ne con­di­zio­na­no no­te­vol­men­te l’at­ti­vi­tà dei bio­sti­mo­lan­ti. Suoli ar­gil­lo­si e sog­get­ti a fre­quen­ti ri­sta­gni idri­ci, va­lo­ri di pH acido o al­ca­li­no, alta sa­li­ni­tà e do­ta­zio­ne ele­va­ta di ele­men­ti nu­tri­ti­vi nel suolo ri­du­co­no la mi­cor­ri­za­zio­ne ra­di­ca­le. L’as­sor­bi­men­to delle so­stan­ze bio­sti­mo­lan­ti per via fo­glia­re è un pro­ces­so pas­si­vo che av­vie­ne nel­l’ar­co tem­po­ra­le in cui le so­stan­ze sono in so­lu­zio­ne e que­sta con­di­zio­ne è for­te­men­te in­fluen­za­ta dal­l’u­mi­di­tà re­la­ti­va del­l’a­ria. Un’a­de­gua­ta umi­di­tà inol­tre fa­vo­ri­sce l’a­per­tu­ra degli stomi (prin­ci­pa­li vie di ac­ces­so delle ma­cro­mo­le­co­le or­ga­ni­che ap­por­ta­te dai bio­sti­mo­lan­ti) e ga­ran­ti­sce l’i­dra­ta­zio­ne dei tes­su­ti con con­se­guen­te for­ma­zio­ne di pori idro­fi­li, che at­tra­ver­sa­no la cu­ti­co­la fo­glia­re e per­met­to­no l’ac­ces­so nei tes­su­ti sia del­l’ac­qua che di mo­le­co­le or­ga­ni­che più pic­co­le e nu­trien­ti mi­ne­ra­li ap­por­ta­ti in so­lu­zio­ne sulle fo­glie. Per ga­ran­ti­re un ele­va­to li­vel­lo di as­sor­bi­men­to fo­glia­re delle so­stan­ze bio­sti­mo­lan­ti è op­por­tu­no che l’ap­pli­ca­zio­ne del pro­dot­to sia ef­fet­tua­ta nelle ore cen­tra­li della gior­na­ta, ma sol­tan­to se l’u­mi­di­tà re­la­ti­va del­l’a­ria è molto ele­va­ta. In man­can­za di tale con­di­zio­ne è più op­por­tu­no ef­fet­tua­re il trat­ta­men­to nelle prime ore della mat­ti­na o nel tardo po­me­rig­gio.

Dose e mo­da­li­tà di ap­pli­ca­zio­ne del bio­sti­mo­lan­te

Il bio­sti­mo­lan­te eser­ci­ta un ef­fet­to do­se-di­pen­den­te sulle pian­te. Dosi cre­scen­ti in­du­co­no un au­men­to della ri­spo­sta della col­tu­ra in ter­mi­ni di bio­mas­sa, di pro­du­zio­ne fino a un va­lo­re mas­si­mo che cor­ri­spon­de alla dose ot­ti­ma­le; al di sopra della dose ot­ti­ma­le la ri­spo­sta della col­tu­ra di­ven­ta co­stan­te o de­cre­scen­te per fe­no­me­ni di fi­to­tos­si­ci­tà. Ge­ne­ral­men­te le ap­pli­ca­zio­ni fo­glia­ri ri­pe­tu­te di so­stan­ze bio­sti­mo­lan­ti sono quel­le che ga­ran­ti­sco­no i mi­glio­ri ri­sul­ta­ti in ter­mi­ni di ef­fi­ca­cia sulla col­tu­ra, so­prat­tut­to se sono pre­ce­den­ti a even­ti di stress. In que­sti casi al­cu­ni com­po­sti che sono con­te­nu­ti nei bio­sti­mo­lan­ti, come gli oli­go­sac­ca­ri­di, i pep­ti­di e l’a­ci­do si­li­ci­co, in­du­co­no sulla pian­ta uno stato di pre-al­ler­ta (ef­fet­to pri­ming) gra­zie al quale la pian­ta è in grado di rea­gi­re più ve­lo­ce­men­te allo stress. Anche i fun­ghi mi­cor­ri­zi­ci e il Tri­cho­der­ma spp. pos­so­no in­dur­re un ef­fet­to pri­ming at­ti­van­do una re­si­sten­za in cor­ri­spon­den­za delle ra­di­ci. Anche le ap­pli­ca­zio­ni di so­stan­ze bio­sti­mo­lan­ti suc­ces­si­ve al­l’e­ven­to di stress pos­so­no es­se­re di aiuto per la ri­pre­sa della pian­ta dopo il danno. L’in­du­zio­ne di re­si­sten­za de­ter­mi­na­ta dai bio­sti­mo­lan­ti può anche in­cre­men­ta­re la re­si­sten­za delle col­tu­re agli stress abio­ti­ci. Ap­pli­ca­zio­ni fo­glia­ri di estrat­ti di alghe pos­so­no ri­dur­re i danni cau­sa­ti da pa­to­ge­ni fun­gi­ni e bat­te­ri­ci (es Al­ter­na­ria spp., Bo­try­tis ci­ne­rea, Di­dy­mel­la spp., Fu­sa­rium spp., Scle­ro­ti­nia spp., etc) e pa­ras­si­ti (ra­gnet­to rosso, ne­ma­to­di) in di­ver­se col­tu­re (ca­ro­ta, ce­trio­lo, ci­pol­la, fa­gio­lo, pa­ta­ta, po­mo­do­ro, pe­pe­ro­ne, fra­go­la), e anche i trat­ta­men­ti fo­glia­ri con idro­liz­za­ti pro­tei­ci ve­ge­ta­li pos­so­no in­cre­men­ta­re la re­si­sten­za della col­tu­ra ad al­cu­ni pa­to­ge­ni fo­glia­ri (es pe­ro­no­spo­ra). I fun­ghi mi­cor­ri­zi­ci e il Tri­cho­der­ma spp., oltre a ri­dur­re l’in­ci­den­za dei danni cau­sa­ti da pa­to­ge­ni fun­gi­ni e pa­ras­si­ti ra­di­ca­li in­cre­men­ta­no la re­si­sten­za della col­tu­ra a pa­to­ge­ni aerei come Al­ter­na­ria spp., Bo­try­tis ci­ne­rea etc. I bio­sti­mo­lan­ti mi­cro­bi­ci pos­so­no es­se­re ap­pli­ca­ti alla se­mi­na o al tra­pian­to. Nel primo caso l’i­no­cu­lo può es­se­re me­sco­la­to al sub­stra­to op­pu­re di­stri­bui­to in­sie­me al seme quan­do si opera la se­mi­na di­ret­ta in campo, men­tre con il tra­pian­to l’i­no­cu­lo va col­lo­ca­to quan­to più vi­ci­no è pos­si­bi­le al­l’ap­pa­ra­to ra­di­ca­le op­pu­re sciol­to in acqua quan­to è pos­si­bi­le e im­bi­bi­re le pian­ti­ne zol­la­te per qual­che mi­nu­to.

Etichetta di un biostimolante commerciale con esempi di applicazione
Eti­chet­ta di un bio­sti­mo­lan­te com­mer­cia­le con esem­pi di ap­pli­ca­zio­ne

Ap­pli­ca­zio­ne dei bio­sti­mo­lan­ti in or­ti­col­tu­ra

La scel­ta del tipo di bio­sti­mo­lan­te, della dose, del mo­men­to e della mo­da­li­tà di ap­pli­ca­zio­ne di­pen­do­no dalle fi­na­li­tà che si vo­glio­no rag­giun­ge­re in re­la­zio­ne alla col­tu­ra e alle spe­ci­fi­che con­di­zio­ni pe­do­cli­ma­ti­che e agro­no­mi­che. I ri­sul­ta­ti mi­glio­ri si ot­ten­go­no con un ap­proc­cio che in­te­gra lungo tutta la fi­lie­ra pro­dut­ti­va l’ap­por­to di di­ver­se so­stan­ze e mi­cror­ga­ni­smi in grado di espri­me­re un’a­zio­ne si­ner­gi­ca e mas­si­miz­za­re l’ef­fet­to bio­sti­mo­lan­te.

Vi­vai­smo: I bio­sti­mo­lan­ti pos­so­no es­se­re im­pie­ga­ti nella pro­du­zio­ne di gio­va­ni pian­ti­ne di spe­cie or­ti­ve da tra­pian­ta­re al fine di in­cre­men­ta­re gli stan­dard qua­li­ta­ti­vi, au­men­ta­re i ritmi di cre­sci­ta e mi­glio­ra­re le per­for­man­ce po­st-tra­pian­to del ma­te­ria­le ve­ge­ta­le. I bio­sti­mo­lan­ti sono spes­so ap­pli­ca­ti sui semi dalle stes­se azien­de se­men­tie­re uti­liz­zan­do estrat­ti di alghe, idro­liz­za­ti pro­tei­ci e mi­cror­ga­ni­smi al fine di pro­muo­ve­re una ra­pi­da ed uni­for­me ger­mi­na­zio­ne dei semi, un ele­va­to vi­go­re delle plan­tu­le e una mag­gio­re re­si­sten­za a stress abio­ti­ci. I bio­sti­mo­lan­ti pos­so­no anche es­se­re ap­pli­ca­ti di­ret­ta­men­te al sub­stra­to come nel caso degli ino­cu­li di fun­ghi mi­cor­ri­zi­ci, dei bat­te­ri pro­mo­to­ri della cre­sci­ta, delle so­stan­ze umi­che e degli idro­liz­za­ti pro­tei­ci. Du­ran­te la cre­sci­ta in vi­va­io delle pian­ti­ne è anche pos­si­bi­le ap­pli­ca­re so­stan­ze bio­sti­mo­lan­ti per via fo­glia­re o ra­di­ca­le.

Or­ti­col­tu­ra in pieno campo: Le ap­pli­ca­zio­ni ra­di­ca­li di ino­cu­li di fun­ghi mi­cor­ri­zi­ci al­l’im­pian­to sono con­si­glia­ti so­prat­tut­to in ter­re­ni ca­rat­te­riz­za­ti da ano­ma­lie fi­si­co-chi­mi­che e per col­tu­re a ciclo lungo. Per es. su po­mo­do­ro da in­du­stria col­ti­va­to su suolo cal­ca­reo (pH 7,7), l’ap­pli­ca­zio­ne di un ino­cu­lo Rhi­zo­glo­mus ir­re­gu­la­re BEG 72 al tra­pian­to in pros­si­mi­tà del­l’ap­pa­ra­to ra­di­ca­le a una dose ele­va­ta (150 spore/pian­ta) ha ri­tar­da­to la se­ne­scen­za delle pian­te e in­cre­men­ta­to la cre­sci­ta, la fio­ri­tu­ra, la pro­du­zio­ne com­mer­cia­bi­le e il con­te­nu­to di fo­sfo­ro nei frut­ti, men­tre nel con­trol­lo  gli ap­por­ti di per­fo­sfa­to fino a 120 kg/ha di P2O5, non sono ri­sul­ta­ti ef­fi­ca­ci nel mi­glio­ra­re la pro­du­zio­ne e il con­te­nu­to di fo­sfo­ro nei frut­ti. In­cre­men­ti di cre­sci­ta e pro­du­zio­ne sono stati ri­scon­tra­ti anche in pian­te di zuc­chi­no e lat­tu­ga ino­cu­la­te al tra­pian­to con una pa­sti­glia con­te­nen­te Rhi­zo­glo­mus ir­re­gu­la­re BeG72 e Tri­cho­der­ma atro­vi­ri­de MU­CL45362. L’ap­por­to di fun­ghi mi­cor­ri­zi­ci oltre a in­cre­men­ta­re la pro­du­zio­ne può mi­glio­ra­re le ca­rat­te­ri­sti­che qua­li­ta­ti­ve del pro­dot­to edule au­men­tan­do­ne il va­lo­re nu­tri­zio­na­le in­te­so come mag­gio­re con­te­nu­to di so­li­di so­lu­bi­li nei frut­ti e di mo­le­co­le ad azio­ne an­ti­os­si­dan­te (po­li­fe­no­li, ca­ro­te­noi­di e vi­ta­mi­ne). Le so­stan­ze bio­sti­mo­lan­ti come gli acidi umici e ful­vi­ci, gli idro­liz­za­ti pro­tei­ci e gli estrat­ti di alghe pos­so­no es­se­re ap­por­ta­ti a li­vel­lo ra­di­ca­le me­dian­te im­pian­to di ir­ri­ga­zio­ne a goc­cia per sti­mo­la­re lo svi­lup­po ra­di­ca­le e l’ef­fi­cien­za di as­sor­bi­men­to dei nu­trien­ti. Fer­tir­ri­ga­zio­ni set­ti­ma­na­li ad­di­zio­na­ti di acidi umici (0,5 l/ha per in­ter­ven­to con un pro­dot­to com­mer­cia­le con­te­nen­te il 12% di acidi umici) hanno in­cre­men­ta­to la bio­mas­sa aerea, l’a­rea fo­glia­re, il con­te­nu­to di clo­ro­fil­la delle fo­glie e la pro­du­zio­ne di po­mo­do­ro del 10% ri­spet­to al con­trol­lo non trat­ta­to. Du­ran­te il ciclo col­tu­ra­le pos­so­no es­se­re pre­vi­sti trat­ta­men­ti ag­giun­ti­vi a quel­li ini­zia­li con ap­pli­ca­zio­ni fo­glia­ri di idro­liz­za­ti pro­tei­ci, estrat­ti di alghe e acido si­li­ci­co.

Or­ti­col­tu­ra in am­bien­te pro­tet­to: l’uso dei bio­sti­mo­lan­ti trova mag­gio­re dif­fu­sio­ne nelle or­ti­ve in am­bien­te pro­tet­to a causa della più ele­va­ta red­di­ti­vi­tà delle col­tu­re e delle con­di­zio­ni am­bien­ta­li più fa­vo­re­vo­li per l’ef­fi­ca­cia del pro­dot­to. Nella ser­ri­col­tu­ra me­di­ter­ra­nea, l’or­ti­col­tu­ra è dif­fu­sa so­prat­tut­to in ap­pre­sta­men­ti pro­tet­ti low-te­ch, ossia serre e tun­nel con co­per­tu­ra in film pla­sti­ci e prive di si­ste­mi di ri­scal­da­men­to e con una li­mi­ta­ta ca­pa­ci­tà di ven­ti­la­zio­ne. In que­ste con­di­zio­ni le pian­te pos­so­no su­bi­re stress da ele­va­ta escur­sio­ne ter­mi­ca, da ec­ces­si­va umi­di­tà re­la­ti­va del­l’a­ria e da ri­dot­ta in­ten­si­tà lu­mi­no­sa. Inol­tre, l’e­le­va­ta spe­cia­liz­za­zio­ne col­tu­ra­le e l’uso di tec­ni­che di col­ti­va­zio­ne in­ten­si­ve cau­sa­no una fre­quen­te per­di­ta di fer­ti­li­tà dei suoli e sa­li­niz­za­zio­ne del­l’am­bien­te ra­di­ca­le con ef­fet­ti ne­ga­ti­vi sulle col­tu­re. In que­sti con­te­sti i bio­sti­mo­lan­ti pos­so­no con­tri­bui­re si­gni­fi­ca­ti­va­men­te a mi­ti­ga­re gli stress am­bien­ta­li. In una prova con­dot­ta su zuc­chi­no ino­cu­la­to o non ino­cu­la­to al tra­pian­to con una dose ele­va­ta di ino­cu­lo di Rhi­zo­glo­mus ir­re­gu­la­re BEG72 e ir­ri­ga­to con so­lu­zio­ne sa­li­na (1,8dS/m) o sa­li­na (5 dS/m), è stato ri­scon­tra­to un au­men­to della tol­le­ran­za delle pian­te mi­co­riz­za­te alla sa­li­ni­tà con un minor calo della pro­du­zio­ne (-19%) al cre­sce­re della sa­li­ni­tà ri­spet­to alle pian­te non mi­co­riz­za­te (-36%), non­ché un mi­glio­ra­men­to dello stato nu­tri­zio­na­le del tes­su­ti fo­glia­ri. Anche gli estrat­ti di alghe pos­so­no mi­glio­ra­re la tol­le­ran­za della sa­li­ni­tà delle col­tu­re su cima di rapa, dove le ap­pli­ca­zio­ni fo­glia­ri set­ti­ma­na­li di un estrat­to a base di Ec­klo­nia ma­xi­ma alla dose di 3ml/l hanno au­men­ta­to la tol­le­ran­za alla sa­li­ni­tà della col­tu­ra fino a li­vel­li di clo­ru­ro di sodio pari a 3,5 g/l. L’ap­por­to di bio­sti­mo­lan­ti può anche es­se­re utile per fa­vo­ri­re l’al­le­ga­gio­ne e l’ac­cre­sci­men­to dei frut­ti nei pe­rio­di di col­ti­va­zio­ne più fred­di e con minor in­ten­si­tà lu­mi­no­sa. Per que­ste fi­na­li­tà sono da pre­fe­ri­re gli estrat­ti di alghe o gli estrat­ti di pian­te op­pu­re gli idro­liz­za­ti pro­tei­ci ad at­ti­vi­tà au­xi­no-si­mi­le, se si vuole fa­vo­ri­re l’al­le­ga­gio­ne, op­pu­re pro­dot­ti ad at­ti­vi­tà ci­to­chi­ni­no-si­mi­le e gib­be­rel­li­no-si­mi­le per pro­muo­ve­re l’acc­cre­sci­men­to del frut­to, ri­spet­ti­va­men­te at­tra­ver­so una sti­mo­la­zio­ne della di­vi­sio­ne e del­l’e­sten­sio­ne cel­lu­la­re. I bio­sti­mo­lan­ti mi­glio­ra­no le ca­rat­te­ri­sti­che qua­li­ta­ti­ve del­l’or­tag­gio at­tra­ver­so una sti­mo­la­zio­ne del me­ta­bo­li­smo pri­ma­rio e se­con­da­rio; essi pos­so­no in­dur­re un’at­ti­va­zio­ne della fo­to­sin­te­si con una mag­gio­re di­spo­ni­bi­li­tà di fo­to­sin­te­ta­ti sia per la cre­sci­ta che per la bio­sin­te­si di com­po­sti nu­tri­zio­na­li. Trat­ta­men­ti set­ti­ma­na­li con un idro­liz­za­to pro­tei­co ve­ge­ta­le hanno de­ter­mi­na­to un in­cre­men­to della qua­li­tà del frut­to di po­mo­do­ro at­tra­ver­so un au­men­to del con­te­nu­to di so­li­di so­lu­bi­li (°Brix), di acido ascor­bi­co e del li­co­pe­ne. In spi­na­cio, l’ap­pli­ca­zio­ne set­ti­ma­na­le di di­ver­se so­stan­ze bio­sti­mo­lan­ti (estrat­to di alga, estrat­to ve­ge­ta­le e idro­liz­za­to pro­tei­co) ha de­ter­mi­na­to per tutti i bio­sti­mo­lan­ti te­sta­ti un in­cre­men­to di com­po­sti ad azio­ne nu­tra­ceu­ti­ca nelle fo­glie. L’i­dro­liz­za­to pro­tei­co ve­ge­ta­le ha inol­tre in­dot­to la ri­du­zio­ne del con­te­nu­to di ni­tra­ti nelle fo­glie. L’ap­pli­ca­zio­ne ri­pe­tu­ta di so­stan­ze bio­sti­mo­lan­ti (estrat­ti di alghe e idro­liz­za­ti pro­tei­ci) per ri­dur­re i ni­tra­ti nelle fo­glie è in­te­res­san­te so­prat­tut­to nei pe­rio­di in­ver­na­li, quan­do i ni­tra­ti si ac­cu­mu­la­no più fa­cil­men­te a causa della bassa in­ten­si­tà lu­mi­no­sa.

In con­clu­sio­ne di que­sto ela­bo­ra­to sin­te­ti­co sul­l’u­ti­liz­zo dei bio­sti­mo­lan­ti in or­ti­col­tu­ra pos­sia­mo dire che que­sti pro­dot­ti pos­so­no con­tri­bui­re alla rea­liz­za­zio­ne di un mo­del­lo di in­ten­si­fi­ca­zio­ne so­ste­ni­bi­le della pro­du­zio­ne ve­ge­ta­le che a li­vel­lo mon­dia­le la FAO pro­muo­ve per per­met­te­re agli agri­col­to­ri di pro­dur­re di più nello stes­so ter­re­no, au­men­tan­do le rese e, allo stes­so tempo, pre­ser­va­re le ri­sor­se ri­du­cen­do l’im­pat­to ne­ga­ti­vo delle col­ti­va­zio­ni sul­l’am­bien­te.

Il libro “Biostimolanti per un’agricoltura sostenibile” a cura di Giuseppe Colla e Youssef Rouphael
Il libro “Bio­sti­mo­lan­ti per un’a­gri­col­tu­ra so­ste­ni­bi­le” a cura di Giu­sep­pe Colla e Yous­sef Rou­phael

L’ar­ti­co­lo è stato re­dat­to in­te­gral­men­te con­sul­tan­do il libro “Bio­sti­mo­lan­ti-per un’a­gri­col­tu­ra so­ste­ni­bi­le” a cura di Giu­sep­pe Colla e Yous­sef Rou­phael. Edi­zio­ni l’In­for­ma­to­re Agra­rio. ISBN 978-88-7220-391-0

» Ar­ti­co­lo trat­to dalla Ri­vi­sta Ter­rA­mi­ca num. – Gen­na­io 2020 «

Eu­ge­nio Coz­zo­li­no: Lau­rea in Scien­ze Agra­rie, con­se­gui­ta pres­so la fa­col­tà di Agra­ria del­l’U­ni­ver­si­tà di Na­po­li “Fe­de­ri­co II”. Abi­li­ta­zio­ne al­l’e­ser­ci­zio della pro­fes­sio­ne di Agro­no­mo. Com­po­nen­te della “Lista na­zio­na­le degli ispet­to­ri pre­po­sti al con­trol­lo degli enti od or­ga­ni­smi ri­co­no­sciu­ti ido­nei ad ef­fet­tua­re le prove uf­fi­cia­li ai fini della re­gi­stra­zio­ne dei pro­dot­ti fi­to­sa­ni­ta­ri” isti­tui­ta dal Mi­ni­ste­ro delle Po­li­ti­che Agri­co­le e Fo­re­sta­li. Di­pen­den­te dal 1987 nel ruolo tec­ni­co del Mi­paaf e suc­ces­si­va­men­te come Col­la­bo­ra­to­re tec­ni­co nei ruoli del CRA (Con­si­glio per la Ri­cer­ca in Agri­col­tu­ra) di­ve­nu­to CREA (Con­si­glio per la ri­cer­ca in agri­col­tu­ra e l’a­na­li­si del­l’e­co­no­mia agra­ria) a par­ti­re dal­l’an­no 2015. E’ au­to­re di un cen­ti­na­io di pub­bli­ca­zio­ni scien­ti­fi­che e di­vul­ga­ti­ve. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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