Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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di Giu­sep­pe Ac­co­man­do

Una azien­da, sita in zona pe­de­col­li­na­re, ir­ri­gua, attua un or­di­na­men­to fo­rag­ge­ro-zoo­tec­ni­co, su una este­nio­ne di 40,00 ha. Al­le­va bo­vi­ni da carne, ac­qui­stan­do vi­tel­li del­l’e­tà di 3-4 mesi e ri­ven­den­do vi­tel­lo­ni di 18-20 mesi. Il can­di­da­to de­scri­va un or­di­na­men­to col­tu­ra­le com­pa­ti­bi­le con tale at­ti­vi­tà azien­da­le, in­di­chi la razza o le razze al­le­va­te e, co­no­scen­do che i fab­bi­so­gni ali­men­ta­ri de­vo­no es­se­re sod­di­sfat­ti per il 70% con pro­dot­ti azien­da­li, de­fi­ni­sca il nu­me­ro medio di capi che l’a­zien­da può al­le­va­re con un si­ste­ma a sta­bu­la­zio­ne fissa.
(Esame 2009 Ses­sio­ne or­di­na­ria – Corso Spe­ri­men­ta­le Pro­get­to “CE­RE­RE UNI­TA­RIO” Mo­du­li: Va­lo­riz. prod. ani­ma­le, Agroam­bien­ta­le; Agroin­du­stria­le, Vi­vai­smo e col­tu­re)

L’a­zien­da, de­no­mi­na­ta, la Quer­cia, sita nel co­mu­ne di Mon­te­cal­vo Ir­pi­no   (Avel­li­no), è ubi­ca­ta ad un’al­ti­tu­di­ne media s.l.m. di circa 350 m, è este­sa su una su­per­fi­cie to­ta­le azien­da­le di 40 ha, che sot­traen­do le tare (cen­tro azien­da­le, stal­la, fab­bri­ca­ti ru­ra­li, stra­de, sco­li­ne, etc), pari a circa il 10% della to­ta­le su­per­fi­cie, si ri­ca­va una SAU (su­per­fi­cie azien­da­le utile) di 36 ha.
L’a­zien­da si pre­sen­ta in un solo corpo re­go­la­re, parte in pen­den­za e parte pia­neg­gian­te, tutta la su­per­fi­cie è ir­ri­gua per la pre­sen­za di sor­gen­ti, è con­dot­ta da un im­pren­di­to­re ca­pa­ce, è com­ple­ta­men­te mec­ca­niz­za­ta, la ma­no­do­pe­ra è com­po­sta da tre unità fisse com­pre­so il pro­prie­ta­rio. Il  clima della zona è tem­pe­ra­to con esta­te calda ed in­ver­no me­dia­men­te fred­do, la tem­pe­ra­tu­ra media annua si ag­gi­ra sui 13/14°C; le tem­pe­ra­tu­re più calde si re­gi­stra­no nel mese di lu­glio dove rag­giun­go­no i  27-28°C, i mesi più fred­di sono  gen­na­io e feb­bra­io dove si re­gi­stra­no tem­pe­ra­tu­re di –2,3°C, la piog­gia è con­cen­tra­ta nei pe­rio­di au­tun­no/pri­ma­ve­ri­li, i venti sono de­bo­li, le ge­la­te in­ver­na­li, il ter­re­no è di medio im­pa­sto, anche per l’ab­bon­dan­te con­ci­ma­zio­ne or­ga­ni­ca pra­ti­ca­ta, pro­fon­do, fre­sco.

Ri­par­to della su­per­fi­cie azien­da­le
STA =  40 Ha
Tare =  10% 40  =  4 Ha
SAU =  40 – 4 =  36 Ha
Or­di­na­men­to col­tu­ra­le
Con­si­de­ran­do le ca­rat­te­ri­sti­che pe­do­cli­ma­ti­che della zona,  l’or­di­na­men­to pra­ti­ca­to nel­l’a­zien­da è il se­guen­te:
Fieno di  me­di­ca =  12 ha fuori ro­ta­zio­ne
Silo Mais = 12 ha
Fieno di lu­pi­nel­la  = 12 ha  
Silo orzo =  24 ha col­tu­ra in­ter­ca­la­re

Cal­co­lo delle Unità Fo­rag­ge­re pro­dot­te in azien­da in base al­l’or­di­na­men­to col­tu­ra­le pra­ti­ca­to:
[per unità fo­rag­ge­ra si in­ten­de il va­lo­re nu­tri­ti­vo ener­ge­ti­co pro­dot­to da un kg di semi di gra­nel­la di orzo, op­pu­re da 2,5 kg di fieno nor­ma­le di prato sta­bi­le ricco di coda di topo, il va­lo­re ener­ge­ti­co del­l’u­ni­tà fo­rag­ge­ra è di­ver­so a se­con­da se la stes­sa è de­sti­na­ta al man­te­ni­men­to in vita del sog­get­to, se  per la pro­du­zio­ne del latte op­pu­re per la pro­du­zio­ne della carne come nel caso in esame, in par­ti­co­la­re i va­lo­ri ener­ge­ti­ci sono i se­guen­ti, va­lo­re di man­te­ni­men­to 2170 kcal, per il latte 2065 kcal, per la carne 1650 kcal].

Dai ma­nua­li,  dai testi spe­ci­fi­ci di zoo­tec­ni­ca, il quan­ti­ta­ti­vo medio di unità fo­rag­ge­re per et­ta­ro di su­per­fi­cie e per  col­tu­re è il se­guen­te:
Mais da in­si­la­re 12.000 UF /ha
Fieno me­di­ca 7000 UF /ha
Fieno di lu­pi­nel­la 3000 UF /ha
Orzo da in­si­la­re 7000 UF /ha

De­ter­mi­na­zio­ne delle Unità Fo­rag­ge­re pro­dot­te in azien­da
Silo mais =   12.000 UF x 12 ha = 144.000
Fieno di me­di­ca =   7.000   UF x 12 ha = 84.000
Fieno di lu­pi­nel­la =  3.000   UF x 12 ha = 36.000
Silo orzo    7.000   UF x 24 ha = 168.000

To­ta­le UF azien­da­li
144.000 +84.000+36.000+168.000 =  432.000

L’im­pren­di­to­re ac­qui­sta, come fa­ri­na di estra­zio­ne di soia, man­gi­me con­cen­tra­to pari al 30% delle unità fo­rag­ge­re azien­da­li:
 
30% x 432.000 = 129.600 UF

con­si­de­ran­do che ogni kg di fa­ri­na di estra­zio­ne di soia cor­ri­spon­de a circa 1,04 UFC (unità fo­rag­ge­ra carne) i quin­ta­li  da ac­qui­sta­re sono circa  1.246.

To­ta­le Unità Fo­rag­ge­re
432.000 + 129.600 =  561.600.

L’al­le­va­to­re ac­qui­sta al­l’e­tà di 4 mesi vi­tel­li di razza Mar­chi­gia­na da un im­pren­di­to­re della pro­vin­cia di Asco­li Pi­ce­no, li in­gras­sa fino al­l’e­tà di 18 mesi e,  li ri­ven­de ai mer­ca­ti della zona.
(La razza Mar­chi­gia­na, è una razza crea­ta di re­cen­te dal­l’uo­mo,  de­ri­va dal bo­vi­no dalle gran­di corna giun­to in Ita­lia nel VI sec. D.C., a se­gui­to delle in­va­sio­ni bar­ba­ri­che, è di ori­gi­ne me­tic­cia, è il ri­sul­ta­to di in­cro­ci tra sog­get­ti Po­da­li­ci con Chi­ni­ni av­ve­nu­ti nella se­con­da metà del XIX sec. in­cro­cia­ti, suc­ces­si­va­men­te, con sog­get­ti di razza Ro­ma­gno­la agli inizi del XX se­co­lo; a par­ti­re dal 1932 i sog­get­ti così ot­te­nu­ti sono stati sot­to­po­sti a mi­glio­ra­men­to ge­ne­ti­co, che ha in­flui­to per avere sog­get­ti di più bassa sta­tu­ra 1,45 – 1,65 m e peso va­ria­bi­le tra i 7 ed i 13 q. li, i vi­tel­li alla na­sci­ta pe­sa­no me­dia­men­te 50 – 55 kg e pre­sen­ta­no man­tel­lo fo­men­ti­no (ere­di­tà ata­vi­ca), co­lo­re che vira al bian­co nelle fem­mi­ne e gri­gio chia­ro nei ma­schi verso i 3 – 4 mesi di età, il fioc­co della coda, le vie na­tu­ra­li, il fu­sel­lo e gli un­ghio­ni sono di co­lo­re neri, buono è l’in­cre­men­to pon­de­ra­le gior­na­lie­ro che si ag­gi­ra me­dia­men­te in­tor­no a 1 –  1,5 kg, buona è anche la resa al ma­cel­lo dei vi­tel­lo­ni che si ag­gi­ra sul 60 – 65%).

Toro di razza Marchigiana
Toro di razza Mar­chi­gia­na (foto Paolo Nanni)

Vacca di razza Marchigiana
Vacca di razza Mar­chi­gia­na (foto Paolo Nanni)

Come in­nan­zi scrit­to l’im­pren­di­to­re ac­qui­sta vi­tel­li di 4 mesi di età,  con­si­de­ran­do un peso vivo alla na­sci­ta di 50 kg ed un IPG (in­cre­men­to pon­de­ra­le gior­na­lie­ro) di un kg, in azien­da giun­go­no vi­tel­li con un peso vivo medio di 170 kg, i vi­tel­li sono al­le­va­ti col si­ste­ma tra­di­zio­na­le in stal­la a posta fissa,  si­ste­ma­ti  a testa a testa con cor­ri­do­io di ali­men­ta­zio­ne cen­tra­le e man­gia­to­ie, la  posta è lunga 1,90 m, larga 1,20 m, con bat­ti­fian­co in me­tal­lo, po­ste­rior­men­te ci sono la sco­li­na per le deie­zio­ni li­qui­de e la ra­strel­lie­ra per la pu­li­zia della let­tie­ra che quo­ti­dia­na­men­te viene so­sti­tui­ta, non­ché il cor­ri­do­io di ser­vi­zio ne­ces­sa­rio per tutte le ope­ra­zio­ni di stal­la, la strut­tu­ra è rea­liz­za­ta in con­glo­me­ra­to ce­men­ti­zio ar­ma­to.

Cal­co­lo del nu­me­ro di capi man­te­ni­bi­li
Per poter ri­spon­de­re al que­si­to chie­sto è ne­ces­sa­rio co­no­sce­re il con­su­mo medio espres­so in unità fo­rag­ge­re di un capo al­le­va­to pre­sen­te nella stal­la per un pe­rio­do ipo­tiz­za­to di 14 mesi (4 mesi età in in­gres­so, 18 mesi età in usci­ta) ai pesi ri­spet­ti­va­men­te di 170 kg  e di 632 kg, ipo­tiz­zan­do un IPG medio azien­da­le di 1,1 Kg.
Per sem­pli­fi­ca­re pos­sia­mo ipo­tiz­za­re tre ra­zio­ni ali­men­ta­ri tipo: al­l’in­gres­so in stal­la quin­di al peso vivo di 170 kg, al­l’e­tà di 11 mesi (4 + 7) ossia al peso di  circa 400 kg e l’ul­ti­ma al­l’e­tà di 16 mesi (11+ 5) cor­ri­spon­den­te al peso vivo di 565 kg.
Pre­mes­so che nella fase di cre­sci­ta degli ani­ma­li, che cor­ri­spon­de al­l’e­tà pre pu­be­re, il va­lo­re ener­ge­ti­co della ra­zio­ne deve es­se­re ele­va­to ri­spet­to al peso vivo, ad­di­rit­tu­ra il dop­pio, il tri­plo, il qua­dru­plo del fab­bi­so­gno di man­te­ni­men­to, la ra­zio­ne deve as­si­cu­ra­re un rap­por­to tra acido ace­ti­co e acido pro­pio­ni­co  di 2:1; 1,5:1, rap­por­to che si ot­tie­ne pri­vi­le­gian­do nella ra­zio­ne le so­stan­ze fa­cil­men­te as­si­mi­la­bi­li che non ri­chie­do­no una lunga ma­sti­ca­zio­ne a sca­pi­to degli ali­men­ti fi­bro­si, at­ten­zio­ne va posta sem­pre nel rap­por­to tra zuc­che­ri e gras­si per non al­te­ra­re l’e­qui­li­brio e quin­di l’in­sor­gen­za di che­to­si e di aci­do­si ru­mi­na­le, di­sme­ta­bo­lie che pos­so­no in­sor­ge­re quan­do si ab­bon­da ri­spet­ti­va­men­te con ali­men­ti ric­chi di gras­si e po­ve­ri di glu­ci­di, la se­con­da quan­do la ra­zio­ne è ricca di car­boi­dra­ti fa­cil­men­te fer­men­te­sci­bi­li.
La ra­zio­ne co­mun­que deve sem­pre tener pre­sen­te la re­la­zio­ne nu­tri­ti­va cioè il rap­por­to tra le so­stan­ze ener­ge­ti­che e le so­stan­ze pla­sti­che, que­sta deve es­se­re stret­ta (va­lo­ri com­pre­si tra 1 a 5) per gli ani­ma­li gio­va­ni, mag­gior ap­por­to di pro­tei­ne, larga (va­lo­ri mag­gio­ri di 7) per  ani­ma­li da in­gras­so; pre­di­li­ge­re i car­boi­dra­ti, nella quan­ti­tà di circa 1 kg per quin­ta­le di peso vivo, la ra­zio­ne deve es­se­re bi­lan­cia­ta e pari al 70- 75 % di con­cen­tra­to e 30 – 25% di fieno, nel­l’ul­ti­mo mese di in­gras­so che cor­ri­spon­de al fi­nis­sag­gio, per fa­vo­ri­re la for­ma­zio­ne del gras­so di co­per­tu­ra ed avere carne più gu­sto­sa e sa­po­ri­ta, si ha un peg­gio­ra­men­to dell’in­di­ce di con­ver­sio­ne ali­men­ta­re(rap­por­to tra la ra­zio­ne e l’in­cre­men­to in peso), l’a­ni­ma­le deve con­su­ma­re più ali­men­ti, per in­cre­men­ti di un kg di peso vivo l’a­ni­ma­le deve con­su­ma­re 3,5 – 4 UF in più ri­spet­to alla quota di man­te­ni­men­to, nel fi­nis­sag­gio  si giun­ge fino a 5 – 5,5 UF in più ri­spet­to al man­te­ni­men­to.
Tanto pre­mes­so si pos­so­no cal­co­la­re i fab­bi­so­gni medi di unità fo­rag­ge­re ne­ces­sa­rie al­l’a­ni­ma­le pre­sen­te in stal­la.

La ra­zio­ne quin­di deve tener conto della fra­zio­ne per il man­te­ni­men­to e della fra­zio­ne per l’ac­cre­sci­men­to pari a circa il dop­pio della ra­zio­ne di man­te­ni­men­to al­me­no nel primo pe­rio­do:

PV 170 kg
UF = 0,7 x 1,7 =  1,19 x 2 =  2.38

PV  400 kg
A que­sta età ed a que­sto peso ipo­tiz­zia­mo una ra­zio­ne di ac­cre­sci­men­to tre volte la quota di man­te­ni­men­to
UF = 0,7 x 4 = 2,8 x 3 =  8,4

PV = 565 kg
A que­sta età e peso ipo­tiz­zia­mo una ra­zio­ne di ac­cre­sci­men­to pari a 3,5 volte la fra­zio­ne di man­te­ni­men­to
UF = 0,7 x 5,65 =  3,95 x 3,5 =  13,82

A que­sto punto pos­sia­mo  de­ter­mi­na­re il con­su­mo medio di unità fo­rag­ge­re ne­ces­sa­rie ad un  capo/ gior­no ri­cor­ren­do ad una media arit­me­ti­ca:

2,38 + 8,4 + 13,82 / 3 =  8,2 UF

Con­su­mo medio gior­na­lie­ro per un capo
Cal­co­lo delle unità fo­rag­ge­re ne­ces­sa­rie ad un capo pre­sen­te in stal­la per un pe­rio­do medio di 14 mesi cor­ri­spon­den­ti a 420 gior­ni:

8,2 x 420 =  3.444 UF

DE­TER­MI­NA­ZIO­NE DEL NU­ME­RO DI CAPI MAN­TE­NI­BI­LI
Con­si­de­ran­do le unità fo­rag­ge­re pro­dot­te in azien­da in virtù del­l’or­di­na­men­to col­tu­ra­le ipo­tiz­za­to (432.000)  e il 30% di unità fo­rag­ge­re ac­qui­sta­te al­l’e­ster­no sotto forma di fa­ri­na di estra­zio­ne di soia, pari  a (129.600)
le unità fo­rag­ge­re di­spo­ni­bi­li am­mon­ta­no a 561.600;
 
co­no­scen­do il con­su­mo medio capo di unità fo­rag­ge­re nei 14 mesi di per­ma­nen­za nella stal­la di un vi­tel­lo cor­ri­spon­den­ti a 3444, pos­sia­mo de­ter­mi­na­re il nu­me­ro medio di capi pre­sen­ti in stal­la

561.600 UF azien­da­li e ac­qui­sta­te / 3.444 UF con­su­ma­te da un vi­tel­lo in 14 mesi = 163

nu­me­ro medio di vi­tel­li in stal­la

Rap­por­to  capi /su­per­fi­cie azien­da­le

n. capi = 163 / su­per­fi­cie azien­da­le (40 ha) =  n. 4,07 capi / ha

Giu­sep­pe Ac­co­man­do, lau­rea­to in Scien­ze agra­rie pres­so l’U­ni­ver­si­tà Fe­de­ri­co II di Na­po­li, è do­cen­te di zoo­tec­ni­ca. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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