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di Do­na­to Fer­ruc­ci, Vito Russo

In­tro­du­zio­ne

Il me­to­do bio­lo­g­i­co è una cer­ti­fi­ca­zio­ne di pro­dot­to che si ap­pli­ca anche, in base a quan­to pre­vi­sto dal­l’art. 1, comma 2, del Reg. 834/2007, ai pro­dot­ti agri­co­li tra­sfor­ma­ti de­sti­na­ti ad es­se­re uti­liz­za­ti come ali­men­ti.
I prin­ci­pi del­l’at­ti­vi­tà di tra­sfor­ma­zio­ne dei pro­dot­ti, se­con­do il me­to­do bio­lo­g­i­co, sono fis­sa­ti dal­l’art. 6 del re­go­la­men­to 834/2007:

  1. pro­dur­re ali­men­ti bio­lo­g­i­ci com­po­sti di in­gre­dien­ti pro­ve­nien­ti dal­l’a­gri­col­tu­ra bio­lo­g­i­ca;
  2. li­mi­ta­re l’uso di ad­di­ti­vi, di in­gre­dien­ti non bio­lo­g­i­ci con fun­zio­ni prin­ci­pal­men­te sen­so­ria­li e tec­no­lo­gi­che, non­ché di mi­cro­nu­trien­ti e au­si­lia­ri di fab­bri­ca­zio­ne ali­men­ta­ri, in modo che siano uti­liz­za­ti al mi­ni­mo e sol­tan­to nei casi di im­pel­len­te ne­ces­si­tà tec­no­lo­gi­ca o a fini nu­tri­zio­na­li spe­ci­fi­ci;
  3. non uti­liz­za­re so­stan­ze e me­to­di di tra­sfor­ma­zio­ne che pos­sa­no trar­re in in­gan­no quan­to alla vera na­tu­ra del pro­dot­to;
  4. tra­sfor­ma­re in ma­nie­ra ac­cu­ra­ta gli ali­men­ti, pre­fe­ri­bil­men­te av­va­len­do­si di me­to­di bio­lo­g­i­ci, mec­ca­ni­ci e fi­si­ci.

E’ op­por­tu­no ri­ba­di­re come la cer­ti­fi­ca­zio­ne dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci sia un si­ste­ma “di fi­lie­ra”, per­tan­to la fase di tra­sfor­ma­zio­ne, oltre a ri­spet­ta­re le in­di­ca­zio­ni fis­sa­te dalla norma in ter­mi­ni di buone pra­ti­che di la­vo­ra­zio­ne, deve:

  • ac­qui­si­re ma­te­rie cer­ti­fi­ca­te bio­lo­g­i­che;
  • man­te­ne­re tale re­qui­si­to du­ran­te tutte le fasi ope­ra­ti­ve, fino alla rea­liz­za­zio­ne del pro­dot­to fi­ni­to.

Per rag­giun­ge­re que­sto obiet­ti­vo sarà ne­ces­sa­rio im­ple­men­ta­re una serie di at­ti­vi­tà fi­na­liz­za­te allo scopo.

Le mi­su­re pre­cau­zio­na­li (Art. 26 Reg. CE 889/2008)

Gli ope­ra­to­ri de­vo­no ela­bo­ra­re pro­ce­du­re fon­da­te su un’i­den­ti­fi­ca­zio­ne si­ste­ma­ti­ca delle fasi cri­ti­che della tra­sfor­ma­zio­ne (ana­li­si dei ri­schi), al fine di ga­ran­ti­re in qual­sia­si mo­men­to che i pro­dot­ti tra­sfor­ma­ti siano con­for­mi alle norme di pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca.
Quin­di, si de­vo­no adot­ta­re mi­su­re pre­cau­zio­na­li per evi­ta­re il ri­schio di con­ta­mi­na­zio­ne di so­stan­ze o pro­dot­ti non au­to­riz­za­ti, ba­sa­te su si­ste­mi di iden­ti­fi­ca­zio­ne, rin­trac­cia­bi­li­tà e pu­li­zia, re­gi­stran­do e ve­ri­fi­can­do l’ef­fi­ca­cia delle at­ti­vi­tà.
L’o­biet­ti­vo delle mi­su­re pre­cau­zio­na­li è di evi­ta­re che pro­dot­ti non bio­lo­g­i­ci siano im­mes­si sul mer­ca­to con un’in­di­ca­zio­ne che fac­cia ri­fe­ri­men­to al me­to­do di pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­co.

La­vo­ra­zio­ni (Art. 19 Reg. CE 834/07, art. 26.5 Reg. CE 889/08, D.​L.​vo 220/95)

Le la­vo­ra­zio­ni dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci de­vo­no es­se­re se­pa­ra­te nel tempo o nello spa­zio da quel­le dei pro­dot­ti con­ven­zio­na­li. Inol­tre, de­vo­no av­ve­ni­re in cicli con­ti­nui (senza in­ter­ru­zio­ni) e solo dopo una ade­gua­ta pu­li­zia. Ogni la­vo­ra­zio­ne deve es­se­re re­gi­stra­ta,  ri­por­tan­do:

  • la data di la­vo­ra­zio­ne;
  • la quan­ti­tà delle ma­te­rie prime uti­liz­za­te e re­la­ti­vi lotti;
  • la quan­ti­tà dei pro­dot­ti rea­liz­za­ti e re­la­ti­vi lotti.

Qua­li­fi­ca dei for­ni­to­ri (Art. 29 Reg. CE 889/08)

L’o­pe­ra­to­re deve ap­pro­va­re i for­ni­to­ri prima di at­ti­va­re le for­ni­tu­re. In par­ti­co­la­re dovrà ve­ri­fi­ca­re che i suoi for­ni­to­ri di ma­te­rie prime bio­lo­g­i­che:

  • ab­bia­no ade­ri­to al si­ste­ma di con­trol­lo e cer­ti­fi­ca­zio­ne (for­ni­to­re qua­li­fi­ca­to);
  • siano au­to­riz­za­ti a ven­de­re le ma­te­rie og­get­to di for­ni­tu­ra (for­ni­tu­ra qua­li­fi­ca­ta).

La ve­ri­fi­ca do­cu­men­ta­le av­vie­ne me­dian­te il con­trol­lo dei se­guen­ti do­cu­men­ti:

  • Do­cu­men­to giu­sti­fi­ca­ti­vo;
  • Cer­ti­fi­ca­to di con­for­mi­tà dei pro­dot­ti.

Inol­tre, de­vo­no es­se­re rac­col­te in­for­ma­zio­ni in me­ri­to ai do­cu­men­ti di ac­com­pa­gna­men­to ed alle mi­su­re pre­cau­zio­na­li adot­ta­te per evi­ta­re pro­mi­scui­tà e con­ta­mi­na­zio­ni du­ran­te il tra­spor­to.

Le for­ni­tu­re pos­so­no però in­te­res­sa­re sia ma­te­ria­li che ser­vi­zi. Nel caso di ap­pal­to di una fase pro­dut­ti­va quale ad esem­pio con­fe­zio­na­men­to, eti­chet­ta­tu­ra, ecc., anche il ter­zi­sta dovrà es­se­re in­se­ri­to nel si­ste­ma di con­trol­lo. Que­sto me­dian­te una po­si­zio­ne pro­pria o at­tra­ver­so l’o­pe­ra­to­re a cui for­ni­sce il ser­vi­zio. In en­tram­bi i casi andrà sot­to­scrit­to tra le parti un ac­cor­do di conto la­vo­ra­zio­ne, con­te­nen­te:

  • in­for­ma­zio­ni in me­ri­to a tutte le at­ti­vi­tà svol­te per conto del­l’o­pe­ra­to­re e le mi­su­re pre­cau­zio­na­li adot­ta­te dal­l’ap­pal­ta­to­re, tra cui un ido­neo si­ste­ma do­cu­men­ta­le;
  • il con­sen­so del­l’o­pe­ra­to­re e degli ap­pal­ta­to­ri allo scam­bio di in­for­ma­zio­ni tra gli or­ga­ni­smi di cer­ti­fi­ca­zio­ne circa le ope­ra­zio­ni sog­get­te al loro con­trol­lo (solo se l’o­pe­ra­to­re e gli ap­pal­ta­to­ri sono con­trol­la­ti da or­ga­ni­smi di­ver­si).

Ri­ce­zio­ne dei ma­te­ria­li (Art. 33 Reg. CE 889/08 e art. 9 Reg. CE 834/07)

Al ri­ce­vi­men­to l’o­pe­ra­to­re attua quel­lo che viene de­fi­ni­to: “Con­trol­lo in ac­cet­ta­zio­ne”. E’ un mo­men­to di gran­de de­li­ca­tez­za in quan­to, even­tua­li er­ro­ri in que­sto fase, pos­so­no com­pro­met­te­re la con­for­mi­tà del ri­sul­ta­to fi­na­le. Pa­ra­fra­san­do i si­ste­mi HACCP può es­se­re con­si­de­ra­to a pieno ti­to­lo un punto cri­ti­co di con­trol­lo (PCC).

Per­tan­to, l’o­pe­ra­to­re deve ve­ri­fi­ca­re che siano state adot­ta­te mi­su­re ade­gua­te per im­pe­di­re ogni pos­si­bi­le me­sco­lan­za o scam­bio con pro­dot­ti non bio­lo­g­i­ci e per ga­ran­ti­re sia l’iden­ti­fi­ca­zio­ne che la pro­te­zio­ne dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci. In par­ti­co­la­re deve ve­ri­fi­ca­re, a se­con­da dei casi:

  • la chiu­su­ra del­l’im­bal­lag­gio o del con­te­ni­to­re (se ri­chie­sta);
  • una pu­li­zia ade­gua­ta del mezzo prima di ef­fet­tua­re un tra­spor­to di pro­dot­ti sfusi;
  • la con­for­mi­tà del­l’e­ti­chet­ta dei pro­dot­ti;
  • che le in­for­ma­zio­ni fi­gu­ran­ti sul­l’e­ti­chet­ta siano coe­ren­ti con le in­for­ma­zio­ni ri­por­ta­te nei do­cu­men­ti di ac­com­pa­gna­men­to.

Il ri­sul­ta­to delle ve­ri­fi­che deve es­se­re re­gi­stra­to su ap­po­si­ta sche­da o sui do­cu­men­ti di ac­qui­sto. In caso di dubbi circa la con­for­mi­tà del pro­dot­to bio­lo­g­i­co, que­sto potrà es­se­re sot­to­po­sto a tra­sfor­ma­zio­ne, con­di­zio­na­men­to o ven­di­ta, solo dopo che ne sia stata ac­cer­ta­ta la con­for­mi­tà, a meno che non venga im­mes­so sul mer­ca­to senza in­di­ca­zio­ni al me­to­do di pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­co (Art. 91 Reg. CE 889/08).

Nel caso in­ve­ce di ri­ce­vi­men­to di un in­gre­dien­te di ori­gi­ne agri­co­la non bio­lo­g­i­co* e altri ma­te­ria­li di­ver­si dagli ali­men­ti (es. au­si­lia­ri di fab­bri­ca­zio­ne), de­sti­na­ti ad es­se­re uti­liz­za­ti nella pre­pa­ra­zio­ne di un ali­men­to bio­lo­g­i­co,  l’o­pe­ra­to­re deve ve­ri­fi­ca­re, a se­con­da dei casi:

  • la pre­sen­za della di­chia­ra­zio­ne del ven­di­to­re** per as­si­cu­ra­re l’e­sclu­sio­ne di OGM;
  • la ri­spon­den­za della sche­da tec­ni­ca del pro­dut­to­re/ven­di­to­re ai re­qui­si­ti spe­ci­fi­ca­ti.

* am­mes­si ai sensi del­l’art. 28 del Reg. CE 889/08 e art. 19 Reg. CE 834/07.  Elen­co po­si­ti­vo ri­stret­to di cui al­l’Al­le­ga­to IX del Reg. CE 889/08.
** Al­le­ga­to XIII del reg. CE 889/08

Im­ma­gaz­zi­na­men­to (Art. 35 Reg. CE 889/08 e art. 19 Reg. CE 834/07)

I pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci de­vo­no es­se­re te­nu­ti se­pa­ra­ti dagli altri pro­dot­ti agri­co­li e ali­men­ti, pren­den­do tutte le mi­su­re ne­ces­sa­rie per ga­ran­ti­re l’i­den­ti­fi­ca­zio­ne delle par­ti­te ed evi­ta­re me­sco­lan­ze o scam­bi con pro­dot­ti non bio­lo­g­i­ci.
Prima di ef­fet­tua­re l’im­ma­gaz­zi­na­men­to di pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci non pro­tet­ti (sfusi), deve es­se­re ef­fet­tua­ta e re­gi­stra­ta una pu­li­zia di at­trez­za­tu­re e ma­gaz­zi­ni, di cui andrà anche ve­ri­fi­ca­ta l’ef­fi­ca­cia. Negli am­bien­ti e strut­tu­re dove sono stoc­ca­ti pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci non è pos­si­bi­le ef­fet­tua­re trat­ta­men­ti con pro­dot­ti fi­to­sa­ni­ta­ri non am­mes­si dal re­go­la­men­to co­mu­ni­ta­rio.

Pu­li­zia di im­pian­ti e at­trez­za­tu­re (Art. 26 Reg. CE n. 889/08)

E’ ne­ces­sa­rio ap­pli­ca­re le pro­ce­du­re di pu­li­zia e sa­ni­fi­ca­zio­ne se­con­do la le­gi­sla­zio­ne vi­gen­te sul­l’i­gie­ne degli ali­men­ti, in par­ti­co­la­re è pre­vi­sto:

  • im­pie­go esclu­si­vo di de­ter­gen­ti e di­sin­fet­tan­ti ido­nei per l’uso, senza re­si­dua­li­tà sulle su­per­fi­ci, in con­se­guen­za di ade­gua­ti ri­sciac­qui con acqua po­ta­bi­le;
  • pro­te­zio­ne degli ali­men­ti da con­ta­mi­na­zio­ni e da ces­sio­ni in­de­si­de­ra­te;
  • ve­ri­fi­ca del­l’ef­fi­ca­cia delle pro­ce­du­re di pu­li­zia adot­ta­te;
  • re­gi­stra­zio­ne delle ope­ra­zio­ni di pu­li­zia.

Quan­do, nelle me­de­si­me strut­tu­re, si la­vo­ra­no anche pro­dot­ti non bio­lo­g­i­ci, sono da ap­pli­ca­re ul­te­rio­ri mi­su­re pre­cau­zio­na­li:

  • le ope­ra­zio­ni sui pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci pos­so­no es­se­re ef­fet­tua­te solo dopo un’a­de­gua­ta pu­li­zia degli im­pian­ti;
  • non ci de­vo­no esser re­si­dui della la­vo­ra­zio­ne di pro­dot­ti non bio­lo­g­i­ci;
  • se ne­ces­sa­rio, oc­cor­re de­fi­ni­re la quan­ti­tà di pro­dot­to bio­lo­g­i­co da de­clas­sa­re, per ge­sti­re cor­ret­ta­men­te il pas­sag­gio dalla la­vo­ra­zio­ne con­ven­zio­na­le a quel­la bio­lo­g­i­ca.

In ge­ne­re que­sta ul­ti­ma so­lu­zio­ne ne­ces­si­ta quan­do non è pos­si­bi­le uti­liz­za­re acqua e de­ter­gen­ti per la pu­li­zia (es. in pre­sen­za di ma­te­ria­li pol­ve­ru­len­ti tipo fa­ri­ne).

Iden­ti­fi­ca­zio­ne e rin­trac­cia­bi­li­tà (Art. 27.13 Reg. CE 834/07)

Du­ran­te la mo­vi­men­ta­zio­ne, il de­po­si­to, la pre­pa­ra­zio­ne e la con­se­gna al clien­te deve es­se­re man­te­nu­ta l’i­den­ti­fi­ca­zio­ne per­ma­nen­te di ali­men­ti o in­gre­dien­ti bio­lo­g­i­ci e la loro rin­trac­cia­bi­li­tà. Il re­qui­si­to deve es­se­re ri­spet­ta­to per le se­guen­ti fasi:

  • rac­col­ta e tra­spor­to dei pro­dot­ti agri­co­li verso l’u­ni­tà di pre­pa­ra­zio­ne;
  • im­bal­lag­gio e tra­spor­to dei pro­dot­ti verso altri ope­ra­to­ri;
  • con­trol­lo dei ma­te­ria­li in in­gres­so;
  • ma­gaz­zi­nag­gio ;
  • la­vo­ra­zio­ne;
  • eti­chet­ta­tu­ra;
  • ven­di­ta.

L’ap­pli­ca­zio­ne delle pro­ce­du­re deve con­sen­ti­re la ge­stio­ne di even­tua­li non con­for­mi­tà; ri­sa­len­do alle ma­te­rie prime im­pie­ga­te, al for­ni­to­re, alla data ed al pro­ces­so di la­vo­ra­zio­ne, il tutto fi­na­liz­za­to al ri­ti­ro/ri­chia­mo del pro­dot­to di­fet­to­so ed alle cause che lo hanno ge­ne­ra­to.

Iden­ti­fi­ca­zio­ne e pro­te­zio­ne dei pro­dot­ti du­ran­te il tra­spor­to (Art. 31 Reg. CE 934/07)

I pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci pos­so­no es­se­re tra­spor­ta­ti ad altre unità, com­pre­si i gros­si­sti e i det­ta­glian­ti,

  • solo in im­bal­lag­gi, con­te­ni­to­ri o vei­co­li chiu­si in modo che il con­te­nu­to non possa es­se­re so­sti­tui­to se non ma­ni­po­lan­do o dan­neg­gian­do i si­gil­li;
  • a con­di­zio­ne che sia ap­po­sta una eti­chet­ta con le in­for­ma­zio­ni ri­chie­ste per l’i­den­ti­fi­ca­zio­ne.

In de­ro­ga, non è ri­chie­sta la chiu­su­ra di im­bal­lag­gi, con­te­ni­to­ri o vei­co­li qua­lo­ra:

  • il tra­spor­to av­ven­ga di­ret­ta­men­te tra due ope­ra­to­ri, en­tram­bi as­sog­get­ta­ti al re­gi­me di con­trol­lo re­la­ti­vo alla pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca;
  • i pro­dot­ti siano mu­ni­ti di un do­cu­men­to di ac­com­pa­gna­men­to con le in­for­ma­zio­ni ri­chie­ste;
  • sia l’o­pe­ra­to­re spe­di­to­re che il de­sti­na­ta­rio ren­do­no di­spo­ni­bi­li i do­cu­men­ti re­la­ti­vi alle ope­ra­zio­ni di tra­spor­to ai re­spon­sa­bi­li del con­trol­lo.

Nei do­cu­men­ti ac­com­pa­gna­to­ri vanno in­di­ca­ti:

  • nome e in­di­riz­zo del­l’o­pe­ra­to­re e, se di­ver­so, del pro­prie­ta­rio o ven­di­to­re del pro­dot­to;
  • nome del pro­dot­to con un ri­fe­ri­men­to al me­to­do bio­lo­g­i­co;
  • nome e/o nu­me­ro di co­di­ce del­l’or­ga­ni­smo di con­trol­lo;
  • iden­ti­fi­ca­zio­ne del lotto che per­met­ta la re­la­zio­ne del lotto con la con­ta­bi­li­tà del­l’o­pe­ra­to­re.

Le in­for­ma­zio­ni sopra elen­ca­te, pos­so­no fi­gu­ra­re in eti­chet­ta o do­cu­men­to di ac­com­pa­gna­men­to che deve con­te­ne­re in­for­ma­zio­ni sul for­ni­to­re e il tra­spor­ta­to­re e che deve cor­ri­spon­de­re ine­qui­vo­ca­bil­men­te al­l’im­bal­lag­gio, al con­te­ni­to­re o al mezzo di tra­spor­to.

Ri­fe­ri­men­ti Bi­blio­gra­fi­ci e nor­ma­ti­vi:

– Re­go­la­men­to (CE) n. 834/2007, re­la­ti­vo alla pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca e al­l’e­ti­chet­ta­tu­ra dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci e che abro­ga il re­go­la­men­to (CEE) n. 2092/91
– Re­go­la­men­to CE n. 889/2008, re­can­te mo­da­li­tà di ap­pli­ca­zio­ne del re­go­la­men­to (CE) n. 834/2007 del Con­si­glio re­la­ti­vo alla pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca e al­l’e­ti­chet­ta­tu­ra dei pro­dot­ti bio­lo­g­i­ci, per quan­to ri­guar­da la pro­du­zio­ne bio­lo­g­i­ca, l’e­ti­chet­ta­tu­ra e i con­trol­li.

Do­na­to Fer­ruc­ci, Dot­to­re agro­no­mo li­be­ro pro­fes­sio­ni­sta, ri­ve­ste at­tual­men­te l’in­ca­ri­co di Re­spon­sa­bi­le di Bioa­gr­i­cert Lazio e di Cul­to­re della ma­te­ria pres­so la cat­te­dra di Ge­stio­ne e Co­mu­ni­ca­zio­ne d’Im­pre­sa” – Fa­col­tà di Scien­ze della Co­mu­ni­ca­zio­ne, Uni­ver­si­tà degli Studi della Tu­scia. Cur­ri­cu­lum vitae >>>

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