Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
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Sono oltre quat­tro quin­ta­li di tappi usati pari a circa 70­mi­la tu­rac­cio­li: è la do­na­zio­ne che le Donne del Vino della To­sca­na gui­da­te da Do­na­tel­la Ci­nel­li Co­lom­bi­ni hanno por­ta­to oggi al­l’As­so­cia­zio­ne Donne In­sie­me Val­del­sa a so­ste­gno delle donne vit­ti­me di vio­len­za.
La con­se­gna è av­ve­nu­ta in Pa­laz­zo Stroz­zi Sa­cra­ti dove, la vi­ce­pre­si­den­te e as­ses­so­ra al­l’a­groa­li­men­ta­re Ste­fa­nia Sac­car­di e l’as­ses­so­ra a la­vo­ro, istru­zio­ne e po­li­ti­che di ge­ne­re Ales­san­dra Nar­di­ni hanno pre­sen­zia­to e ac­col­to il gesto delle Donne del Vino, par­ti­co­lar­men­te sen­si­bi­li sul tema della vio­len­za di ge­ne­re a causa dei due fem­mi­ni­ci­di che hanno col­pi­to due mem­bri.
La do­na­zio­ne con­clu­de il pro­get­to ETICO or­ga­niz­za­to da Amo­rim Cork Ita­lia che ha visto le Donne del vino della To­sca­na im­pe­gna­te nella rac­col­ta dei tappi usati.
“Si trat­ta di un pro­get­to di eco­no­mia cir­co­la­re che tra­sfor­ma il su­ghe­ro usato in og­get­ti di ar­re­do di de­si­gn e per­met­te di fi­nan­zia­re i cen­tri an­ti­vio­len­za –  ha spie­ga­to Car­los Ve­lo­so dos San­tos Am­mi­ni­stra­to­re De­le­ga­to di Amo­rim Cork Ita­lia.

“Que­sta ini­zia­ti­va – ha detto la vi­ce­pre­si­den­te Ste­fa­nia Sac­car­di – ci con­sen­te di dare un con­tri­bu­to im­por­tan­te a un cen­tro an­ti­vio­len­za, real­tà che ri­ve­sto­no un ruolo cen­tra­le nel pro­ces­so di eman­ci­pa­zio­ne delle donne vit­ti­me di vio­len­za do­me­sti­ca. Unen­do al­cu­ni part­ner, tra i quali le Donne del Vino, di cui ho l’o­no­re di far parte, que­sto pro­get­to rap­pre­sen­ta una bel­lis­si­ma idea che mette in­sie­me l’e­co­no­mia cir­co­la­re e un aiuto con­cre­to con­tro la vio­len­za alle donne che oggi è forse una delle pia­ghe prin­ci­pa­li, se non la prin­ci­pa­le, delle no­stre co­mu­ni­tà. Le no­ti­zie di fem­mi­ni­ci­di sono pres­so­ché quo­ti­dia­ne ma guai ad abi­tuar­si. Vo­glia­mo e dob­bia­mo dare in­ve­ce un con­tri­bu­to co­stan­te per­ché su que­sto fron­te cre­sca la cul­tu­ra del ri­spet­to e sia crea­to un con­te­sto cul­tu­ra­le at­ten­to alle dif­fe­ren­ze nella fa­mi­glia, nella scuo­la, nella so­cie­tà, nel la­vo­ro per­ché que­sta spi­ra­le di vio­len­za sia in­ter­rot­ta e no­ti­zie dram­ma­ti­che come quel­le che anche negli ul­ti­mi due gior­ni sono ap­par­se sulle pa­gi­ne di cro­na­ca, non si deb­ba­no più sen­ti­re.  An­co­ra una volta le Donne del vino si è di­mo­stra­ta un’as­so­cia­zio­ne in­tel­li­gen­te, sen­si­bi­le e at­ten­ta a quel­lo che ac­ca­de in­tor­no a noi”.

“La To­sca­na è co­no­sciu­ta in tuto il mondo per i pro­pri pro­dot­ti eno­ga­stro­no­mi­ci – ha detto l’as­ses­so­ra Nar­di­ni – siamo un’ec­cel­len­za ma siamo anche una terra che di­mo­stra ogni gior­no la pro­pria sen­si­bi­li­tà e di me­ri­ta­re quel­l’ap­pel­la­ti­vo con cui spes­so viene de­fi­ni­ta: ‘terra di di­rit­ti’ e, ag­giun­go, ‘di pa­ri­ta’ e li­ber­tà delle don­ne’. Que­sta bel­lis­si­ma ini­zia­ti­va ce lo con­fer­ma in mo­men­to par­ti­co­lar­men­te dram­ma­ti­co, in cui ci tro­via­mo a com­men­ta­re in due gior­ni le no­ti­zie di due donne uc­ci­se da uo­mi­ni che di­ce­va­no di amar­le. Una stra­ge senza fine che, come quel­la delle morti sul la­vo­ro, non è degna di un Paese che vuole de­fi­nir­si ci­vi­le. Credo che spet­ti so­prat­tut­to a chi, come noi, ri­co­pre tem­po­ra­nea­men­te ruoli isti­tu­zioi­na­li a tutti i li­vel­li in­ter­ro­gar­si su cosa si possa e debba fare di più per fer­ma­re que­sta stra­ge. I nu­me­ri che ogni anno l’os­ser­va­to­rio so­cia­le re­gio­na­le ci pre­sen­ta sono im­pie­to­si, anche in To­sca­na si sono re­gi­stra­ti 132 fem­mi­ni­ci­di dal 2026 al 2022, nu­me­ri che ci rac­con­ta­no che la scia della vio­len­za è lunga e an­co­ra non siamo riu­sci­ti a in­ter­rom­per­la. Dob­bia­mo la­vo­ra­re su due fi­lo­ni pa­ral­le­li: in­ve­sti­re sul so­ste­gno alle reti an­ti­vio­len­za at­ti­ve nel no­stro ter­ri­to­rio re­gio­na­le, di cui i cen­tri an­ti­vio­len­za sono il ful­cro, e la­vo­ra­re tan­tis­si­mo sulla pre­ven­zio­ne, a par­ti­re dalla scuo­le, per de­strut­tu­ra­re ste­reo­ti­pi e ruoli di ge­ne­re e scon­fig­ge­re quel­la cul­tu­ra pa­triar­ca­le che sta alla base delle di­su­gua­glian­ze e della vio­len­za di ge­ne­re. Rin­gra­zio sin­ce­ra­men­te le Donne del Vino, per que­sta ini­zia­ti­va dav­ve­ro pre­zio­sa per­ché ca­pa­ce di coin­vol­ge­re nel con­tra­sto della vio­len­za con­tro le donne la so­cie­tà to­sca­na at­tra­ver­so uno dei pro­dot­ti sim­bo­lo della no­stra re­gio­ne, con il mes­sag­gio che la vio­len­za con­tro le donne non è un pro­ble­ma delle donne, ma è un pro­ble­ma della so­cie­tà tutta”.

“Le Donne del Vino hanno – ha detto  Do­na­tel­la Ci­nel­li Co­lom­bi­ni de­le­ga­ta to­sca­na del­l’as­so­cia­zio­ne Donne del Vino –  ha ade­ri­to a li­vrel­lo na­zio­na­le al pro­get­to Etico che ri­guar­da la rac­col­ta di tappi usati che ven­go­no tra­sfor­ma­ti in ar­re­di, an­dan­do così a fi­nan­zia­re i cen­tri an­ti­vio­len­za. Un’o­pe­rai­zo­ne di eco­no­mia cir­co­la­re –  in que­sto caso ri­guar­da il su­ghe­ro  – e un’a­zio­ne di so­ste­gno che in To­sca­na ha prer­mia­to il cen­tro Donne In­sie­me Val­del­sa. Un’a­zio­ne im­por­tan­te per­ché in­nan­zit­tu­to è in­di­spen­sa­bi­le ca­pi­re che ciò che si butta può es­se­re riu­sa­to – un tempo spes­so i tappi ve­ni­va­no but­ta­ti nel­l’in­diff­fe­ren­zia­ta e in­ve­ce sono un pro­dot­to na­tu­ra­le quin­di re­cu­pe­ra­bi­li in que­sto caso tra­sfor­man­do­li in ar­re­di di de­si­gn – E poi im­por­tan­te per­ché di so­ste­gno a un tema al quale, so­prat­tut­to dopo che due no­stre socie sono state vit­ti­me di fem­mi­ni­ci­dio, siamo par­ti­co­lar­men­te sen­si­bi­li”

Par­te­ci­pa­no al pro­get­to Etico le Donne del vino di tutta Ita­lia ma poche re­gio­ni hanno pro­fu­so la stes­sa ener­gia di quel­le to­sca­ne”  pre­ci­sa la coor­di­na­tri­ce na­zio­na­le Cri­stia­na Ci­riel­li.
Per que­sto, Do­na­tel­la Ci­nel­li Co­lom­bi­ni ha pre­sen­ta­to Ales­sio Pic­car­di di Fie­ra­men­te SRL – Mail Boxes ETC che ha tra­spor­ta­to gra­tui­ta­men­te i su­ghe­ri fino al cen­tro di rac­col­ta e le 19 Donne del Vino To­sca­ne che hanno con­cre­ta­men­te rac­col­to i tappi: oltre a lei stes­sa, Bea­tri­ce Con­ti­ni Bo­na­cos­si Te­nu­ta di Ca­pez­za­na, Lia Fran­cois Ca­stel­lo di Quer­ce­to, Eli­sa­bet­ta Gep­pet­ti Le Pu­pil­le, Laura Car­re­ra Ludus, An­na­li­sa Rossi Ter­ra­don­na, Le­ti­zia Ce­sa­ni – Ce­sa­ni, Ta­tia­na Kuz­ne­tso­va Pog­gio del Moro, Clara Mo­na­ci Corte dei Venti, Linda Fran­ce­schi Po­de­re Conca Bol­ghe­ri, Cri­sti­na Tecce Te­nu­ta Ar­gen­tie­ra, Paola e Vit­to­ria Matta Ca­stel­lo di Vic­chio­mag­gio, Lu­cre­zia Fi­sher Fat­to­ria Pa­gna­na, Car­lot­ta Gori Con­sor­zio Chian­ti Clas­si­co, Al­bie­ra An­ti­no­ri  Mar­che­si An­ti­no­ri, Maria Ka­tha­ri­na Rau­chen­ber­ger Ruf­fi­no, Ema­nue­la Stuc­chi Pri­net­ti Badia a Col­ti­buo­no, Maria Giu­lia Frova Te­nu­ta del Corno, An­to­nel­la D’I­san­to I Bal­zi­ni, Marta da Ponte a Quar­to, An­to­nel­la Scor­na­jen­ghi Colli del Vento. Altri ap­por­ti utili sono ve­nu­ti da Fe­de­ri­ca Cec­chi che ha cu­ra­to la gra­fi­ca, Mar­zia Mor­gan­ti per l’uf­fi­cio stam­pa e da Bar­ba­ra Amo­ro­so che ha ana­liz­za­to la rete to­sca­na dei Cen­tri An­ti­vio­len­za.

Al ri­ca­va­to dalla rac­col­ta dei tappi usati sono stati ag­giun­te ri­sor­se da parte della de­le­ga­zio­ne to­sca­na delle Donne del Vino e da Amo­rim Cork Ita­lia per un im­por­to com­ples­si­vo di 2.290 euro. Que­sta somma con­flui­sce nel cro­w­d­fun­ding del pro­get­to “In­sie­me fuori dalla vio­len­za” di Donne In­sie­me Val­del­sa, as­so­cia­zio­ne nata nel 2007 e im­pe­gna­ta a con­tra­sta­re la vio­len­za di ge­ne­re, so­ste­nu­ta per que­sta rac­col­ta fondi dalla Fon­da­zio­ne Il Cuore si scio­glie.
“Gra­zie al­l’u­nio­ne delle forze e al so­ste­gno delle se­zio­ni soci Coop di Pog­gi­bon­si, Colle di Val d’El­sa e San Gi­mi­gna­no sarà pos­si­bi­le rea­liz­za­re molte azio­ni fi­na­liz­za­te alla pro­te­zio­ne e usci­ta dalla vio­len­za per che è in una si­tua­zio­ne a ri­schio ma anche le azio­ni di pre­ven­zio­ne come i punti di ascol­to per­ché il nu­me­ro di donne che chie­do­no aiuto è in cre­sci­ta” ha spie­ga­to Ca­te­ri­na Su­chan, pre­si­den­te di Donne In­sie­me Val­del­sa rin­gra­zian­do per la sen­si­bi­li­tà e l’u­nio­ne di forze che porta a un vero “ef­fet­to mol­ti­pli­ca­to­re” con­sen­ten­do di ac­cre­sce­re fondi e azio­ni fi­na­liz­za­te a “par­la­re delle donne da vive e non da morte. Ma i per­cor­si di usci­ta dalla vio­len­za sono lun­ghi e com­ples­si e ri­chie­do­no una plu­ra­li­tà di in­ter­ven­ti, non solo di ca­rat­te­re psi­co­lo­gi­co e le­ga­le, ma anche di na­tu­ra più so­cia­le, con azio­ni di so­ste­gno alla ri­cer­ca di oc­cu­pa­zio­ne e di abi­ta­zio­ne, oltre che di altri stru­men­ti di au­to­no­mia”.
Per­cor­si che tra­mi­te l’u­nio­ne di in­ten­ti come quel­la messa in campo dalle Donne del Vino e Donne In­sie­me Val­del­sa di­ven­ta­no fi­nal­men­te pos­si­bi­li.

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