Condividi l'articolo
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Di Luca Poli

Giovanni Busi, cinquantacinque anni, sposato con tre figli, è titolare di Villa Travignoli dei Conti Busi; dal 1989 la dirige in prima persona. Da cinque anni è Presidente del Consorzio Vino Chianti, ed ha alle spalle due presidenze al Consorzio Chianti Rufina.

chianti docg

Il 2015 è stato l’anno di Expo Milano. Ci sono state ricadute positive sul mercato del vino italiano e in particolare del Chianti?
Expo è stata una manifestazione che ha messo in risalto il nostro paese, per l’accoglienza e anche i paesi di tutto il mondo che hanno partecipato. Da un punto di vista di riflessi nelle vendite, credo abbia avuto ben pochi risvolti.

Come sono le prospettive per il 2016, in particolare per il mercato estero?
Sono ormai diversi anni che il Chianti investe nei paesi dell’Asia, Sud America, Nord America ecc. e credo che il 2016 possa essere l’anno in cui cominciamo a vedere un minimo di interesse reale, nei confronti di una grande denominazione, come quella del Chianti. Questo sarebbe un successo, perché dietro al successo del Chianti ci sta il successo dell’intera regione con le sue denominazioni altrettanto importanti e famose nel mondo.

Chianti Lovers 2016: quali sono i numeri di questa importante manifestazione?
In primo luogo il numero degli espositori, che questo anno sono in aumento del 30%, arrivando a oltre 130 aziende.
Lo scorso anno è stato un successo di pubblico e stampa e quest’anno pare che almeno si ripeta, se non un aumento delle presenze. Questo comporterà una maggiore organizzazione, ma noi siamo pronti !

giovanni busi consorzio chianti
Intervista a Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti

Il disciplinare del Chianti Docg è stato recentemente modificato. Ci vuole spiegare il perchè di questa scelta?
L’ultima modifica al vaglio del Ministero dell’Agricoltura attualmente, riguarda l’imbottigliamento in zona. Questo tema è molto sentito dalle aziende, perché avere un controllo sicuro del ciclo del vino Chianti è fondamentale per garantire al nostro cliente un prodotto di qualità garantita. In sostanza si tratta che il Chianti dovrà essere imbottigliato all’interno della Regione Toscana, salvo deroga a chi ha imbottigliato Chianti da più di 5 anni. Questo limiterà il propagarsi di imbottigliatori nei vari paesi esteri che difficilmente riusciremo a controllare e quindi seguire la tracciabilità del prodotto.

Sono sempre di più i giovani che si iscrivono a scuole e università di indirizzo agrario anche in Toscana. Ritiene che ci siano reali prospettive occupazionali nel settore vitivinicolo?
Maggiori occupazioni esistono in tutte le imprese che crescono, in qualsiasi settore. Per questo motivo il Governo deve sostenere le imprese a crescere perché sono gli unici veri soggetti che possono risolvere i problemi italiani. Detto questo, la Toscana del del vino può e deve crescere, quindi ci vogliono politiche di crescita da parte dello Stato, forza di volontà e lungimiranza da parte degli imprenditori e voglia di lavorare e adattamento a qualsiasi lavoro da parte dei giovani.

busi chianti vino

Continua su Successo per Chianti Lovers 2016.

Qualche informazione sul Corsorzio del Vino Chianti D.O.C.G.

Origine del Consorzio

Il Consorzio Vino Chianti si è costituito nel 1927 ad opera di un gruppo di viticoltori delle province di Firenze, Siena, Arezzo e Pistoia, allargando successivamente la sua operatività a tutta la zona di produzione, riconosciuta dal Disciplinare del 1967, poi recepita nella Denominazione di Origine Controllata e Garantita riconosciuta nel 1984 e aggiornata, per ultimo, con decreto del 19 giugno 2009.
Oltre tremilaseicento produttori, che interessano più di 15.500 ettari di vigneto per oltre 800.000 ettolitri di Chianti delle varie zone e tipologie, sono tutelati dal Consorzio che, per la sua rappresentatività, ha ottenuto il riconoscimento “ERGA OMNES” con conferimento dell’incarico a svolgere le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi relativi alla D.O.C.G. “Chianti” con Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 03 Settembre 2012.

La zona di produzione del Chianti

La zona di produzione del Chianti è costituita da territori delimitati per legge, che si trovano nelle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Questo ambiente è caratterizzato da un sistema collinare a grandi terrazze con vallate attraversate da fiumi.L’origine del vino Chianti si perde nei secoli, ma ha avuto la sua consacrazione nell’800, la prima delimitazione ufficiale risale al 1932 ed ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata con il Decreto del Presidente della Repubblica 9 agosto 1967, in cui si fissano le sue caratteristiche in un apposito Disciplinare di Produzione.

I vini Chianti

La Denominazione “Chianti” può essere integrata con le menzioni aggiuntive Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Rufina e Montespertoli, corrispondenti, le prime, alle sottozone geografiche, contemplate dalla prima delimitazione del territorio, stabilita con D.M. 31 luglio 1932, mentre l’ultima, Montespertoli, è stata riconosciuta con Decreto 8 settembre 1997. In tali zone specifiche, sono previste per il vino modalità produttive più restrittive e requisiti particolari.Interessante notare il recupero della tipologia “Superiore”, con più alte caratteristiche e che riguarda potenzialmente tutta la zona dei vini Chianti.

I controlli e la D.O.C.G.

Il vino Chianti ha visto inoltre riconoscere il suo particolare pregio con la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, D.P.R. 2 luglio 1984. Da quel momento il vino Chianti, oltre ai controlli già previsti, deve sottostare ad un esame organolettico da parte di apposite Commissioni di degustazione istituite dalla Regione Toscana ed operanti presso le Camere di Commercio ed a specifiche analisi chimiche.Solo dopo aver superato tali esami il Chianti può essere imbottigliato e viene contraddistinto da un contrassegno di Stato che ne attesta la validità.Con Decreto Ministeriale 5 agosto 1996, è stata modificata la precedente normativa con la emanazione di due distinti disciplinari per i vini Chianti e per il vino Chianti Classico.

09/02/2016.

image_pdfimage_print

Condividi l'articolo
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •