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Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano si fa portavoce delle preoccupazioni dei produttori

DPCM ottobre: «la campagna Toscana non è la metropoli»

Andrea Rossi, presidente del Consorzio: «Giuste le misure preventive messe in campo, ma serve un metro diverso per la loro applicazione, a Montepulciano non siamo in una metropoli»

Andrea Rossi
Andrea Rossi

Forte la preoccupazione per il mondo del vino a Montepulciano, dove il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, in rappresentanza la filiera viti-vinicola del territorio, con un indotto economico locale che sfiora il 70% tra turismo e altre attività correlate al vino, si è fatto portavoce delle preoccupazioni del settore. «Siamo convinti tutti che si debbano prendere le giuste misure precauzionali per arginare e lottare questa pandemia – commenta Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano – tuttavia certe misure sono pensate soprattutto per le grandi realtà urbane che in parte non hanno niente a che fare a confronto con la nostra realtà dove il controllo è elevato e soprattutto il rischio di assembramento fortemente limitato rispetto alle metropoli».

Interventi che, secondo il Consorzio dei produttori, vanno a danneggiare ancora di più la posizione di un’economia che vive sul rapporto tra imprenditori del mondo del turismo che interagiscono da sempre con il settore viti-vinicolo e che ora sono di nuovo bloccati. «Si è pensato a tutte le categorie, dando giustamente la priorità a scuole, sistema sanitario ecc. – continua Rossi – ma al momento non è stato preso in considerazione il nostro settore».

 «Auspichiamo che le istituzioni locali, regionali e nazionali si facciano carico delle nostre istanze e di quelle di tante altre realtà simili alla nostra», chiude il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi.

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