Un modello di tracciabilità affidabile può essere implementato tenendo a riferimento la ISO 22005, “Rintracciabilità nelle filiere agroalimentari – Principi generali e requisiti di base per progettazione di sistemi e attuazione”. La norma UNI EN ISO 22005:2008 indica i principi e specifica i requisiti di base per la progettazione e l’implementazione di un sistema di rintracciabilità. Rientra tra i sistemi di gestione aziendale di tipo volontario ed ha come campo di applicazione i prodotti agroalimentari qualora sia necessario stabilire la storia o il luogo di origine di un prodotto o dei suoi componenti peculiari (punto 1. Scopo e campo di applicazione ISO 22005). E’ definita inoltre come uno strumento tecnico e può essere applicata da un’organizzazione che opera in qualsiasi fase della filiera agroalimentare. L’obiettivo base è la dimostrata capacità di seguire il movimento di un alimento attraverso una fase specifica di produzione, lavorazione e distribuzione (3.6 Termini e definizioni ISO 22005)…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.

Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Consulente per imprese agricole ed agroalimentari in ambito tecnico legale. Svolge analisi economico-estimative e di marketing dei processi produttivi. Supporta le imprese nella valorizzazione in filiera delle produzioni e nello sviluppo e dei sistemi di certificazione volontari e regolamentati. Docente presso ITS Academy Agroalimentare.

Servizi ecosistemici

Questo brano di Anna Frank appare più attuale che mai oggi, in un momento in cui il mondo ebraico è drammaticamente tornato alla ribalta e la Comunità Europea ha ridotto i fondi della PAC (Politica Agricola Comune) per il riarmo. La PAC è un pilastro fondamentale del bilancio dell’UE, destinato a sostenere il settore agricolo e le aree rurali. La riduzione dei suoi fondi potrebbe avere impatti significativi sull’agricoltura europea, diminuendo i sostegni diretti agli agricoltori e gli investimenti nello sviluppo rurale, compromettendo la competitività del settore, aumentando i costi di produzione e mettendo a rischio la sicurezza alimentare. La macellazione del maiale, un tempo un lavoro condiviso, era parte dell’eredità culturale legata all’agricoltura e alla zootecnia. Attraverso questi racconti, possiamo riscoprire il concetto di servizi ecosistemici…

Andrea Fioroni agronomo e zoonomo con formazione tecnico-scientifica nel settore delle produzioni animali. Già Agente di Pubblica Sicurezza, unisce competenze agroalimentari e sostenibilità, promuovendo una visione interdisciplinare dell’ambiente. Scrive per valorizzare il legame tra natura, uomo e cultura.

DDT in agricoltura

Il Documento di Trasporto (Ddt) nasce come strumento di carattere fiscale e gestionale, volto ad accompagnare i beni durante il loro trasferimento e a consentire la fatturazione differita. La sua introduzione nel nostro ordinamento è strettamente collegata alla disciplina dell’IVA contenuta nel DPR 633/1972, che all’art. 1 stabilisce l’applicazione dell’imposta sulle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nell’esercizio d’impresa. Nel settore agricolo, tuttavia, il Ddt non sempre rappresenta un documento indispensabile. Questa flessibilità trova un ulteriore inquadramento nel D.Lgs. 198/2021, che disciplina i rapporti contrattuali nella filiera agricola e alimentare. Il decreto conferma l’obbligo del contratto scritto per le cessioni di prodotti agricoli e alimentari, ma esclude dall’ambito di applicazione i conferimenti alle cooperative da parte dei soci…

Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Consulente per imprese agricole ed agroalimentari in ambito tecnico legale. Svolge analisi economico-estimative e di marketing dei processi produttivi. Supporta le imprese nella valorizzazione in filiera delle produzioni e nello sviluppo e dei sistemi di certificazione volontari e regolamentati. Docente presso ITS Academy Agroalimentare.

La valutazione e la selezione di fornitori esterni è una fase chiave nel processo di pianificazione degli acquisti. I requisiti relativi alla valutazione, alla selezione e al monitoraggio dei fornitori sono richiesti dallo standard allo scopo di garantire la sicurezza degli alimenti espressi attraverso un riesame almeno annuale. Devono inoltre essere disponibili descrizioni delle modalità di valutazione dei fornitori alternativi nell’eventualità di un’emergenza o di un’interruzione della catena di fornitura. Per quanto attiene il criterio di valutazione dei fornitori, gli approvvigionamenti di materie prime devono essere di prassi affidati, a ditte, distributori, rivenditori o società con i quali il rapporto è ormai da tempo consolidato e la cui affidabilità si è dimostrata nel tempo. Nel caso in cui sia necessario rivolgersi a fornitori nuovi o non abituali è necessario qualificare il fornitore…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.

Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Consulente per imprese agricole ed agroalimentari in ambito tecnico legale. Svolge analisi economico-estimative e di marketing dei processi produttivi. Supporta le imprese nella valorizzazione in filiera delle produzioni e nello sviluppo e dei sistemi di certificazione volontari e regolamentati. Docente presso ITS Academy Agroalimentare.

Il 25/11/2024 è stato pubblicato sul sito UE la “Relazione speciale 23/2024: Etichettatura degli alimenti nell’UE – I consumatori possono perdersi nel labirinto delle etichette”. La relazione speciale della Corte dei Conti Europea analizza il quadro giuridico dell’etichettatura alimentare nell’UE, evidenziando come, nonostante il contributo a scelte d’acquisto consapevoli, presenti lacune normative e debolezze nei sistemi di controllo e sanzioni. La relazione è il risultato di un audit condotto su tre paesi UE: Italia, Belgio, Lituania. Il documento sottolinea la confusione che si può generare da etichette particolarmente complesse, tanto da diventare fuorvianti. A questo si somma, a detta della Corte dei Conti, la mancanza di monitoraggio delle esigenze dei consumatori e l’inadeguatezza delle campagne informative…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.

Il Decreto Ministeriale n. 323651 del 18/07/2024, pubblicato su Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.206 del 3 settembre 2024, stabilisce un catalogo di misure da adottare in caso di sospetta o accertata non conformità, nella produzione e commercializzazione di prodotti biologici. Il decreto definisce l’ambito di applicazione, le misure previste, la tempistica, le procedure di gestione delle misure. Il decreto riporta un elenco, di notevole dettaglio, delle non conformità individuate e le relative misure da applicare classificate in base alla gravità. L’obiettivo rimane, come nei precedenti atti legislativi a livello nazionale, l’armonizzazione dell’attività degli organismi di controllo e la garanzia del rispetto delle norme relative alla produzione biologica. L’entrata in vigore sarà il 01/01/2025. Le condizioni di non conformità, riprese dalla normazione comunitaria, sono definite dal DECRETO LEGISLATIVO 6 ottobre 2023…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.

Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Consulente per imprese agricole ed agroalimentari in ambito tecnico legale. Svolge analisi economico-estimative e di marketing dei processi produttivi. Supporta le imprese nella valorizzazione in filiera delle produzioni e nello sviluppo e dei sistemi di certificazione volontari e regolamentati. Docente presso ITS Academy Agroalimentare.

Contratti agrari

Nel panorama agricolo italiano, i contratti di compartecipazione agraria rappresentano una tradizione consolidata, evolutasi nel tempo per adattarsi alle esigenze moderne delle imprese agricole. Questi contratti, non rigidamente regolamentati dal Codice Civile ma radicati nelle consuetudini secolari, consentono una flessibilità contrattuale che risponde alle specifiche necessità di collaborazione tra imprenditori agricoli. Il contratto di compartecipazione è un contratto agrario in cui non si costituisce in alcun modo una società ma è un contratto tra due soggetti, CONCEDENTE (colui che possiede il terreno) e il COMPARTECIPANTE (colui che coltiva il terreno), al fine di svolgere una coltivazione stagionale. È un modo per permettere ad un terreno che di fatto non è affittabile (per es. per i diritti PAC, perché acquistato con agevolazioni PPC, etc.), di trasferire ad un altro soggetto la quota di reddito agrario; al termine della relativa coltivazione stagionale i soggetti ripartiscono i frutti come da contratto….

Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Consulente per imprese agricole ed agroalimentari in ambito tecnico legale. Svolge analisi economico-estimative e di marketing dei processi produttivi. Supporta le imprese nella valorizzazione in filiera delle produzioni e nello sviluppo e dei sistemi di certificazione volontari e regolamentati. Docente presso ITS Academy Agroalimentare.

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.

Agricoltura sostenibile

La verifica di rispondenza di una organizzazione a specifici requisiti è oramai un’attività professionale ampiamente diffusa. Situazione a cui non sfugge il settore agroalimentare, che vede interessati operatori ad ogni livello, con un numero sempre crescente di tecnici coinvolti. L’attività di verifica è però un esercizio professionale che vede coinvolta non solo la componente tecnica ma anche, con notevole intensità, quella relazionale. In particolare, il tecnico è chiamato ad una valutazione – non giudicante – di requisiti, mediante un’attività di “scoperta” – non di indagine – dell’organizzazione messa in atto, al fine di rispondere alle aspettative della norma adottata. Questo contributo vuole attenzionare il lettore sugli aspetti di natura strettamente relazionale, in quanto a parere di chi scrive, questi rappresentano la principale chiave di lettura e comprensione delle dinamiche tecniche dell’azienda oggetto di verifica. Fermarsi alla sola componente tecnica, per questa particolare attività professionale, che definiremo audit, significa non considerare gli strumenti di base indispensabili sia per la comprensione del contesto che per il raggiungimento dell’obiettivo…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.

Coltivatore diretto

Sulla definizione di diretto coltivatore, l’inquadramento normativo parte dal Codice Civile che ai sensi del Art. 2083 individua questa figura tra i Piccoli imprenditori: “Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia.” A questa definizione si sono seguite numerose leggi che, proprio per la figura del coltivatore diretto, hanno inteso chiarire come poter attestare la qualifica. Insistono infatti sulla figura numerosi vantaggi tributari e gestionali cui attenzione si desta nel momento in cui questa qualifica diventa dirimente, ovvero imprescindibile per ottenere un beneficio o godere di un particolare privilegio…

Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Dottore di ricerca in “Economia e Territorio” presso l’Università degli Studi della Tuscia. Consulente per la certificazione prodotti biologici e analisi tecnico economiche dei processi produttivi. Collabora con l’Università degli Studi della Tuscia a progetti di ricerca su studi relativi alla valutazione della sostenibilità ambientale dei processi produttivi agricoli.

Etichettatura BIO

Il biologico è una certificazione di qualità di prodotto regolamentata a finalità ambientale. Il sistema è fondato su una serie di atti legislativi e garantito dalla vigilanza delle istituzioni; la base normativa è rappresentata dal Reg. (UE) 2018/848 che, integrato da emanazioni legislative in ambito nazionale, detta le regole dello standard. E’ una certificazione che riguarda l’intera filiera, dove si ha garanzia di sostenibilità ambientale e origine delle materie prime.
Il prodotto biologico è oggetto di tre livelli di controllo: il primo, e più importante, è rappresentato dall’autocontrollo del produttore; il secondo effettuato da organismi di terza parte autorizzati da un’autorità pubblica; il terzo, è eseguito dall’autorità pubblica e dall’Ente di accreditamento…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.

Acquacoltura BIO

In questo ultimo contributo dedicato all’acquacoltura biologica, andremo a dettagliare i requisiti che interessano due sistemi produttivi: le alghe ed i molluschi, entrambi definiti da dettagli normativi dedicati a causa della specificità che li contraddistingue in termini di processo. Partiamo dal tema più complesso tra i due, l’allevamento di molluschi, che è stato anche oggetto di un momento di grande incertezza a causa di un innovativo requisito inerente le aree di produzione. Questo ha messo in discussione la possibilità di permanenza delle aziende già inserite nel sistema di controllo e certificazione delle produzioni biologiche in base al Reg. (CE) 834/2007. I requisiti specifici delle norme di produzione per i molluschi sono definiti al punto 3.2, Allegato II, Parte III, Reg. (UE) 2018/848. Ulteriori dettagli per questa tipologia di produzioni che sono richiamati nella parte regolatoria generale e saranno indicati al termine di questa sezione con richiami specifici…

Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l’area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google “Donato Ferrucci Agronomo”.