Formaggio di cavalla

Nell’Enciclopedia Dairy Sciences 2nd edn (2011) è riportato che il latte di cavalla non è adatto alla caseificazione. A differenza di altri tipi di latte, il formaggio non è prodotto con latte equino perchè non coagula con l’ aggiunta di caglio. Tuttavia, l’autore ha sorprendentemente scoperto che la chimosina pura di cammello è in grado di cagliare efficacemente il latte di asina e più recentemente anche quello di cavalla, come precedentemente aveva assunto, essendo questi latti molto simili… Continua >>>

Giuseppe Iannella, Tecnologo alimentare iscritto all’albo dei Tecnologi alimentari Lazio-Campania, ha conseguito la laurea Specialistica in Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università degli studi del Molise nel 2005. Svolge consulenza nel settore agroalimentare, in particolare nel settore lattiero-caseario e della carne. E-mail: foodtech.iannella@gmail.com

Quando si pensa al tartufo, la mente dei più corre al tartufo bianco d’Alba piemontese o al tartufo nero umbro; nella peggiore delle ipotesi ci fermiamo ai gelati, trasposizioni dolci delle due principali tipologie di tartufo. Ironia a parte, ben pochi sanno che anche il territorio lucano vanta la presenza di una particolare specie di tartufo piuttosto pregiata: il Bianchetto (Tuber borchii Vittad.). Notizia, questa, che noi Lucani, nella maggior parte dei casi, ignoriamo… Continua >>>

Domenico Laviola, Dottore Agronomo libero professionista. Esplica la propria attività di consulenza nell’ambito della gestione ed amministrazione di aziende agricole, nella gestione del territorio.

Certificazione apicoltura

L’attività apistica, di sicuro bene interpreta i principi dell’agricoltura biologica, a causa della indiscutibile valenza ambientale che la caratterizza. Sono ben note le funzioni svolte ai fini dell’impollinazione, sia per le aree naturali che per i sistemi produttivi, oltre che la validità come indicatore dello stato di benessere ambientale dell’area. La base normativa dell’attività apistica con metodo biologico è individuata nel Reg. (CE) N. 889/2008 e nel DM 18354 del 27/11/2009… Continua >>>

Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

Le virtù del latte d’asina (Equus asinus) sono note fin dall’antichità. Alimento dalle caratteristiche singolari riveste grande importanza dal punto di vista medico e nutrizionale tanto da poter essere classificato nutraceutico. Queste proprietà ne hanno consentito la sua diffusione come latte fresco, latte in polvere e come ingrediente in prodotti cosmetici.  Tuttavia la sua utilizzazione è ancora molto limitata, infatti si dice che la trasformazione del latte di asina in formaggio sia impossibile… Continua >>>

Giuseppe Iannella, Tecnologo alimentare iscritto all’albo dei Tecnologi alimentari Lazio-Campania, ha conseguito la laurea Specialistica in Scienze e Tecnologie Alimentari presso l’Università degli studi del Molise nel 2005. Svolge consulenza nel settore agroalimentare, in particolare nel settore lattiero-caseario e della carne. Attualmente collabora con la multinazionale Chr Hansen in particolare nell’attività di ricerca e sviluppo sulla caseificazione del latte di asina.

L’utilizzo casalingo, ed in particolare gastronomico, delle piante spontanee è ancora oggi una pratica normale in molte famiglie: quante volte vi sarà capitato l’onore di chiudere il pasto attingendo al sacro bottiglione del nocino “fatto in casa con le noci raccolte proprio la notte di San Giovanni” (il 24 giugno).  D’altra parte l’uomo, prima di diventare stanziale agricoltore è stato nomade raccoglitore, e questi atavici ricordi sembrano riemergere quando andiamo in cerca di asparagi selvatici, di frutti di bosco, di funghi, ecc… Continua >>>

Ezio Casali, iscritto all’Albo Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Cremona, insegna presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “Stanga” di Cremona. Si occupa di autocontrollo, soprattutto negli agriturismi, e di agricoltura multifunzionale.

La produzione biologica è una certificazione regolamentata e rientra nella categoria dei segni di qualità legale, definita a livello comunitario mediante i Regg. (CE) 834/2007 e 889/2008. La comunicazione del termine biologico e del segno correlato, può essere effettuata solo se il prodotto ha rispettato le modalità di coltivazione, allevamento, manipolazione, trasformazione e commercializzazione dettate dal regolamento, lungo tutto il processo produttivo fino al consumatore finale… Continua >>>

Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.

Durante la fase dell’esame gustativo dell’analisi sensoriale di un vino grande importanza riveste l’equilibrio, che deriva dalla combinazione delle sue diverse componenti le quali, interagendo tra di loro e con le nostre papille gustative e la nostra mucosa boccale, ci permettono di apprezzarlo al meglio, senza che una di loro prevalga sulle altre rendendo il vino disequilibrato e quindi o troppo acido, o troppo tannico, o troppo caldo (per eccessiva alcolicità) e via dicendo… Continua >>>

Ezio Casali, iscritto all’Albo Provinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Cremona, insegna presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “Stanga” di Cremona. Si occupa di autocontrollo, soprattutto negli agriturismi, e di agricoltura multifunzionale.

Si definisce “Söfran – Zafferano di Caraglio e della Valle Grana” lo zafferano ottenuto dagli stigmi del fiore Crocus sativus L., pianta tubero-bulbosa appartenente alla famiglia delle Iridacee. Le caratteristiche morfologiche e pedo climatiche della valle Grana consentono di ottenere un prodotto con peculiarità organolettiche e gustative uniche. I terreni, a tessitura franco sabbiosa e di medio impasto, atti alla coltivazione sono pedemontani e montani, con un’altitudine superiore ai 500 metri s.l.m… Continua >>>

Lucio Alciati, Perito agrario, è Presidente dell’Associazione per la
promozione e la Tutela dell’antica Patata Piatlina e della Patata Ciarda della Valle Grana. Già Presidente del Consorzio dell’aglio di Caraglio (2008-2012).

La degustazione di un distillato è un’esperienza sensoriale avvincente, ma anche atipica per molte persone. Innanzitutto, l’alta gradazione alcolica e la diffusione di prodotti non sempre di qualità ha portato buona parte del pubblico femminile a guardare con diffidenza al distillato, con la complicità di quello maschile che lo ha eletto, così, a suo virtuale club esclusivo. Inoltre, molti distillati vengono consumati in velocità dopo il pasto o in locali molto rumorosi, dove sicuramente l’obiettivo non è fare una degustazione… Continua >>>

Maria Lucia Nosi è dottoressa in lingue e letterature straniere all’Università di Siena e giornalista free lance per siti di enogastronomia; dal 2009 assaggiatrice Anag.

In linea del tutto teorica, le olive da mensa sono caratterizzate da dimensioni maggiori rispetto a quelle per l’estrazione di olio, presentano un rapporto polpa/nocciolo più elevato ed, ovviamente, un contenuto di olio più basso. Ho scelto di descrivere brevemente le cultivar più rappresentative per il territorio nazionale cercando di mettere in rilievo la combinazione genotipo-ambiente che è senz’altro il fulcro dell’olivicoltura italiana… Continua >>>

Danilo Tavano è agronomo, dottore di ricerca in “Scienze Merceologiche”, scrittore e blogger. È autore di pubblicazioni scientifiche nel campo delle scienze agrarie e merceologiche.

Il metodo biologico è una certificazione di prodotto regolamentata e rientra nella categoria dei segni di qualità legale a valenza ambientale. Fondata sulla base di atti legislativi e garantita dalla vigilanza delle istituzioni, il fulcro normativo è rappresentato dai Regg. (CE) 834/2007 e 889/2008 che definiscono le regole del processo. La comunicazione del termine e del segno correlato, può essere effettuata solo se il prodotto ha rispettato certi criteri lungo tutto il processo produttivo fino al consumatore finale… Continua >>>

Donato Ferrucci, Dottore agronomo libero professionista, riveste attualmente l’incarico di Responsabile di Bioagricert Lazio e di Cultore della materia presso la cattedra di Gestione e Comunicazione d’Impresa” – Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università degli Studi della Tuscia.