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Il sale è un pro­dot­to stra­te­gi­co per l’I­ta­lia. In­nu­me­re­vo­li sa­li­ne ma­ri­ne e mi­nie­re di terra di al­tis­si­ma qua­li­tà. Un pa­tri­mo­nio da non di­sper­de­re. E’ im­por­tan­te un im­pe­gno e una at­ten­zio­ne del Mi­ni­ste­ro po­li­ti­che agri­co­le ali­men­ta­ri fo­re­sta­li e tu­ri­sti­che, dice Giam­pie­tro Co­mol­li.

sale italiano

Dopo il vino, le bol­li­ci­ne, l’o­lio, l’a­ce­to anche il sale è una com­mo­di­ties da sal­va­guar­da­re, da ele­va­re a pro­dot­to di qua­li­tà e ti­pi­co e so­prat­tut­to da te­ne­re ben stret­to come pa­tri­mo­nio na­zio­na­le che uni­sce ma­re-ter­ra-lo­ca­li­tà-im­pre­se-uo­mi­ni. E’ un bene ina­lie­na­bi­le che ne­ces­si­ta di una norma spe­ci­fi­ca a van­tag­gio del con­su­ma­to­re, ma anche dei pro­dot­ti ti­pi­ci ita­lia­ni. Le sa­li­ne e le mi­nie­re sono un bene de­ma­nia­le dello Stato, per que­sto è op­por­tu­no e cor­ret­to che il si­ste­ma go­ver­na­ti­vo di­fen­da il sale, come la pesca, come i pro­dot­ti Dop, Igp. Po­chis­si­mi sono i sali ita­lia­ni oggi che rien­tra­no in un ri­co­no­sci­men­to uf­fi­cia­le, come Igp a Tra­pa­ni e come pre­si­dio Slow Food a Cer­via, tutte le sa­li­ne ma­ri­ne o di terra sono col­le­ga­te a una ri­ser­va o a un parco, anche di gran­di di­men­sio­ni. Sono zone umide dal­l’al­to va­lo­re ter­ri­to­ria­le che pos­so­no crea­re at­tra­zio­ne, tu­ri­smo, oc­cu­pa­zio­ne, nuove start up. Il sale, come il grano, è una fonte fon­da­men­ta­le per la vita umana, non solo un uso quo­ti­dia­no a ta­vo­la. e’ vero che il sale ha anche una fun­zio­ne in­du­stria­le molto forte, ampia, ma si pos­so­no crea­re “chic­che” a ta­vo­la e so­stan­ze al­ta­men­te utili per la sa­lu­te umana, la co­sme­si, i far­ma­ci aven­do di­ver­se pro­prie­tà. LAN­CIO E CHIE­DO a tutto il mondo po­li­ti­co lo­ca­le e na­zio­na­le che il sale ita­lia­no sia tu­te­la­to, sal­va­guar­da­to come pa­tri­mo­nio na­zio­na­le. Inol­tre il Sale del Sud Ita­lia pre­sen­ta ca­rat­te­ri­sti­che na­tu­ra­li e bio­lo­g­i­che uni­che, dalla com­po­si­zio­ne alla lim­pi­dez­za, dalla pu­rez­za agli aromi na­tu­ra­li, dalla alta pre­sen­za di iodio che ma­gne­sio,  che sono al­ta­men­te sa­ni­fi­can­ti. RAM­MEN­TO  anche che senza il sale di mi­nie­ra (Sal­so­mag­gio­re o Vol­ter­ra, per fare solo due esem­pi) pro­ba­bil­men­te oggi con po­trem­mo gu­sta­re e as­sag­gia­re pro­dot­ti come il Grana Pa­na­no, il par­mi­gia­no Reg­gia­no, la Coppa Pia­cen­ti­na, il Sa­la­me Gen­ti­le, il Cu­la­tel­lo, il Pro­sciut­to di San Da­nie­le, il Parma tanto per ci­ta­re i più noti. L’I­ta­lia ha bi­so­gno di que­sti gia­ci­men­ti fon­da­men­ta­li, de­vo­no es­se­re con­trol­la­ti, se­gui­ti e ve­de­re se oltre alla con­ces­sio­ne go­ver­na­ti­va del De­ma­nio ( ri­cor­do che sono tutte pro­prie­tà dello Stato e con­ces­se tem­po­ra­nea­men­te a im­pre­se pri­va­te o enti pub­bli­ci lo­ca­li che ne ge­sti­sco­no l’o­pe­ra­ti­vi­tà e la fun­zio­na­li­tà) e – come CEVES – Cen­tro Studi Ri­cer­ca Vino&Cibo – stia­mo fa­cen­do una cam­pa­gna di ana­li­si e va­lu­ta­zio­ni sui pro­dot­ti alta qua­li­tà ita­lia­na, di di­fe­sa di una pro­du­zio­ne che deve emer­ge­re, di­ven­ta­re la più im­por­tan­te al mondo so­prat­tut­to per la ri­sto­ra­zio­ne ita­lia­na. La cu­ci­na ita­lia­na nel mondo, i cuo­chi che fanno cu­ci­na ita­lia­na, po­treb­be­ro così avere brand-mar­chi di ori­gi­ne esclu­si­va ita­lia­na, pro­dot­ti su suolo ita­lia­no da im­pre­se ita­lia­ne. il sale è un pro­dot­to della na­tu­ra che ha ca­rat­te­ri­sti­che sa­lu­ti­sti­che da ele­va­re anche come va­lo­re ag­giun­to e non deve es­se­re un pro­dot­to mass-mar­ket e solo in­du­stria­le an­ti­ghiac­cio. Co­mol­li chie­de una gran­de at­ten­zio­ne del Go­ver­no verso uno dei pro­dot­ti, oltre ad altre spe­zie e erbe of­fi­ci­na­li, fon­da­men­ta­le per i Dop e Igp ita­lia­ni. Di­fen­dia­mo l’o­ri­gi­ne ita­lia­na, qua­li­fi­chia­mo si­ti-di­stret­ti, in­te­gria­mo la pro­du­zio­ne con il con­su­mo, svi­lup­pia­mo una eco­no­mia lo­ca­le at­trat­ti­va e ospi­ta­le che può ruo­ta­re at­tor­no a sa­li­ne, terme, va­lo­re del­l’ac­qua, ma anche at­ten­zio­ne ai porti di at­trac­co, alla pesca e al mare,  fonte con­nes­sa con le im­pre­se ma­ri­ne.

Au­to­re: Giam­pie­tro Co­mol­li.
12/11/2018

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