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La nuova legge in vigore sancisce un importante rafforzamento della tutela delle Indicazioni Geografiche e con la firma del decreto per la promozione una grande opportunità per il rilancio delle attività di promozione dei Consorzi

Origin Italia cresce con l’ingresso del Consorzio dell’Olio EVO Terre di Siena DOP e rappresenta oltre il 95% delle IG italiane

 Nella giornata odierna è stato firmato dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, lo schema di decreto recante interventi per la filiera agroalimentare dei prodotti DOP IGP, relativo al “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”, a cui sono destinate risorse pari a 25 milioni di euro. Un intervento sostenuto fortemente da Origin Italia, associazione che riunisce 75 Consorzi di Tutela.

«Un risultato che nasce dall’azione di Origin Italia che aveva richiesto misure speciali per sostenere il rilancio dei Consorzi di tutela e che successivamente ha sollecitato il Ministro Lollobrigida, che ringraziamo, affinché venisse adottato in tempi celeri il menzionato decreto» commenta il presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi.

Questo intervento arriva dopo il divieto di registrazione di marchi evocativi, usurpativi o imitativi di DOP IGP anche per prodotti o servizi differenti dal prodotto tutelato stabilito dalla nuova legge (n. 102 del 24 luglio 2023), entrata in vigore il 23 agosto, che modifica il Codice della Proprietà Industriale (d.lgs. n. 30 del 10 febbraio 2005).

«Si tratta di una legge che sancisce un importante rafforzamento della tutela delle Indicazioni Geografiche – continua Cesare Baldrighi – il lavoro della nostra Associazione è stato determinante per l’introduzione di disposizioni in grado di intensificare la protezione dei regimi di qualità. Infatti abbiamo seguito fin dall’inizio l’iter legislativo e sostenuto a gran voce, dinanzi ai decisori politici, le esigenze invocate dai Consorzi di tutela».

Oltre al divieto di registrazione di marchi evocativi, usurpativi o imitativi di Indicazioni Geografiche e di Denominazioni di Origine Protette, la nuova Legge prevede che per i marchi relativi a prodotti agricoli e agroalimentari di prima trasformazione, che contengono o sono costituiti da denominazione geografiche, l’Ufficio italiano brevetti e marchi (UIBM) trasmette l’esemplare del marchio al Ministero dell’Agricoltura (Masaf), che esprime il proprio parere vincolante. Inoltre il Consorzio di tutela o, in assenza di questo, il Masaf stesso, potrà proporre opposizione nonché azioni di nullità avanti all’UIBM.

Proprio alla luce di queste due importanti novità continua a crescere Origin Italia con l’ingresso di un nuovo socio, il Consorzio Tutela Olio Extravergine d’Oliva Terre di Siena DOP, arrivando così a rappresentare 75 Consorzi di tutela, due Associazioni di settore e ben oltre il 95% delle Indicazioni Geografiche italiane.

L’olio extravergine di oliva Terre di Siena DOP è ottenuto dalle olive di almeno due delle seguenti varietà: Frantoio, Correggiolo, Leccino e Moraiolo, presenti negli oliveti singolarmente per almeno il 10% e congiuntamente per almeno l’85%. Possono concorrere altre varietà presenti negli oliveti in misura non superiore al 15%. La zona di produzione, trasformazione e confezionamento dell’olio extravergine di oliva Terre di Siena DOP comprende numerosi Comuni della provincia senese. La raccolta delle olive deve essere effettuata fra il mese di ottobre e il 31 dicembre di ogni anno. La molitura deve avvenire entro 72 ore dalla raccolta e entro 24 ore dal deposito al frantoio.

Con il nuovo ingresso cresce all’interno dell’Associazione la rappresentanza di una filiera strategica, quella olearia, che rappresenta un’eccellenza italiana in tutto il mondo. Continua così il processo di rafforzamento delle Indicazioni Geografiche rappresentate da un unico interlocutore che coinvolge tutte le diverse filiere di produzione e l’intero territorio nazionale. L’ampia rappresentanza di Origin Italia potrà essere sempre più determinante per poter rivestire un ruolo di primo piano nella definizione delle future politiche agroalimentari internazionali.

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