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Dal 25 mag­gio scor­so l’U­nio­ne eu­ro­pea ha uni­for­ma­to le pro­ce­du­re per i con­trol­li sui di­stil­la­ti

Bruno Pil­zer (pre­si­den­te Isti­tu­to Tu­te­la Grap­pa del Tren­ti­no): «In Ita­lia siamo avan­ti sul con­trol­lo e sulle pro­ce­du­re di in­vec­chia­men­to dei di­stil­la­ti, bene che ora sia un re­go­la­men­to Ue».

Bruno Pilzer
Bruno Pil­zer

Non è una no­vi­tà per il Tren­ti­no, ma bene che ci sia un re­go­la­men­to uni­for­ma­to a li­vel­lo eu­ro­peo sulla que­stio­ne. Il mondo della Grap­pa del Tren­ti­no ac­co­glie così l’en­tra­ta in vi­go­re, dallo scor­so 25 mag­gio, del nuovo re­go­la­men­to eu­ro­peo che di­sci­pli­na re­go­le e con­trol­li sul­l’in­vec­chia­men­to dei di­stil­la­ti, quin­di anche per la grap­pa. Che in real­tà tut­ta­via in Ita­lia, e in Tren­ti­no nello spe­ci­fi­co, già aveva re­go­le fer­ree e fun­zio­na­li ri­spet­to al resto d’Eu­ro­pa. «Da sem­pre la col­la­bo­ra­zio­ne tra pro­dut­to­ri e or­ga­ni di con­trol­lo è stato un bi­no­mio certo im­pe­gna­ti­vo, ma ben fun­zio­nan­te in Ita­lia – spie­ga il pre­si­den­te del­l’I­sti­tu­to Tu­te­la Grap­pa del Tren­ti­no, Bruno Pil­zer – l’in­tel­li­gen­za del con­trol­lo­re e la di­spo­ni­bi­li­tà del con­trol­la­to a se­gui­re de­ter­mi­na­te re­go­le ha di fatto crea­to dei ma­gaz­zi­ni di in­vec­chia­men­to fun­zio­na­li e nel pieno ri­spet­to delle re­go­le in­dot­te dai si­gil­li di que­sti lo­ca­li».

In ef­fet­ti è suf­fi­cien­te vi­si­ta­re al­cu­ne di­stil­le­rie tren­ti­ne per ca­pi­re que­sto con­cet­to e pur ve­den­do le botti di legno dove in­vec­chia la grap­pa se ne può in­spi­ra­re il de­li­ca­to pro­fu­mo ma senza po­ter­le toc­ca­re per­ché se­pa­ra­te dalle reti fis­sa­te e si­gil­la­te dal­l’en­te Do­ga­na­le pre­po­sto al con­trol­lo. Qui l’ac­ces­so è solo in pre­sen­za del fun­zio­na­rio della Do­ga­na, ma so­li­ta­men­te con una giu­sta tem­pi­sti­ca tale da ga­ran­ti­re al pro­dut­to­re la so­sti­tu­zio­ne di bar­ri­ques e altre at­ti­vi­tà ne­ces­sa­rie per il rag­giun­gi­men­to della più alta qua­li­tà pos­si­bi­le. «Ri­spet­to al pas­sa­to il lo­ca­le o i lo­ca­li de­sti­na­ti al­l’in­vec­chia­men­to non sono più luo­ghi na­sco­sti e forse messi nel posto più na­sco­sto della di­stil­le­ria, ma anzi sono lo­ca­li stu­dia­ti so­prat­tut­to per la giu­sta ae­ra­zio­ne di­spo­si­zio­ne delle bar­ri­ques o delle botti più gran­di – con­ti­nua Pil­zer – in pra­ti­ca delle vere can­ti­ne de­di­ca­te solo all’ in­vec­chia­men­to, certo sono costi, ma solo in que­sto modo si rie­sce a crea­re una Grap­pa Tren­ti­na in­vec­chia­ta Ri­ser­va molto in­te­res­san­te, è un vero mondo da sco­pri­re e per dirla in ter­mi­ni mo­der­no è un mondo ma­tu­ro e cer­ti­fi­ca­to».

Il nuovo re­go­la­men­to eu­ro­peo. Nella Gaz­zet­ta uf­fi­cia­le del­l’U­nio­ne eu­ro­pea del 5 mag­gio u.s. sono stati pub­bli­ca­ti ri­spet­ti­va­men­te il re­go­la­men­to de­le­ga­to (UE n.2021/723) e il re­go­la­men­to di ese­cu­zio­ne (UE n. 2021/724).  Nel primo, la Com­mis­sio­ne ha isti­tui­to il re­gi­stro pub­bli­co in cui sa­ran­no iscrit­ti gli or­ga­ni­smi de­pu­ta­ti al con­trol­lo di in­vec­chia­men­to delle be­van­de spi­ri­to­se che deve av­ve­ni­re sotto il con­trol­lo fi­sca­le di uno Stato mem­bro. Il se­con­do re­go­la­men­to di­sci­pli­na le co­mu­ni­ca­zio­ni che gli Stati mem­bri de­vo­no uti­liz­za­re per tra­smet­te­re alla Com­mis­sio­ne i ri­fe­ri­men­ti dei pre­det­ti or­ga­ni­smi de­pu­ta­ti al con­trol­lo dei pro­ces­si di in­vec­chia­men­to. A de­cor­re­re quin­di dal 25 mag­gio, fi­nal­men­te anche l’Eu­ro­pa sta­bi­li­sce per gli Stati mem­bri quan­to in Ita­lia già san­ci­to da tempo, ov­ve­ro che i ma­gaz­zi­ni di in­vec­chia­men­to deb­ba­no es­se­re sotto il con­trol­lo dello Stato a to­ta­le tu­te­la del con­su­ma­to­re. Lo Stato ita­lia­no con­trol­la in modo at­ten­to i pro­dut­to­ri di di­stil­la­ti ed in par­ti­co­la­re di Grap­pa e Bran­dy Ita­lia­no, in­fat­ti i ma­gaz­zi­ni di in­vec­chia­men­to hanno l’ob­bli­go di es­se­re si­gil­la­ti da un fun­zio­na­rio del­l’ex UTF (ora Uf­fi­cio Do­ga­ne) ed il pro­dot­to può es­se­re estrat­to solo in pre­sen­za del fun­zio­na­rio che at­te­sta con ap­po­si­to ver­ba­le la du­ra­ta ef­fet­ti­va del­l’in­vec­chia­men­to.

L’I­sti­tu­to di Tu­te­la della Grap­pa del Tren­ti­no è stato fon­da­to nel 1960 con l’o­biet­ti­vo di tu­te­la­re e pro­muo­ve­re il pro­dot­to. Oggi conta 25 soci dei quali 22 sono di­stil­la­to­ri e rap­pre­sen­ta­no la quasi to­ta­li­tà della pro­du­zio­ne tren­ti­na ed ha il com­pi­to di va­lo­riz­za­re la pro­du­zio­ne ti­pi­ca della Grap­pa ot­te­nu­ta esclu­si­va­men­te da vi­nac­ce pro­dot­te in Tren­ti­no e di qua­li­fi­car­la con un ap­po­si­to mar­chio d’o­ri­gi­ne: il tri­den­te con la scrit­ta “Tren­ti­no Grap­pa”. Quel­lo della grap­pa in Tren­ti­no è un set­to­re di non pic­co­lo conto, so­prat­tut­to se ca­la­to nel­l’e­co­no­mia lo­ca­le. Ogni anno ven­go­no pro­dot­ti in Tren­ti­no circa 7.500 et­ta­ni­dri di grap­pa (il 10% del to­ta­le na­zio­na­le in bot­ti­glie da 70 cl) vale a dire circa 2,5 mi­lio­ni di bot­ti­glie equi­va­len­ti, di­stil­lan­do 13000 ton­nel­la­te di vi­nac­cia. Tre le ti­po­lo­gie prin­ci­pa­li di grap­pa pro­dot­ta: quel­la da uve bian­che e aro­ma­ti­che (60% del to­ta­le) e il re­stan­te 40% uve a bacca rossa.

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