Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Il ri­sul­ta­to della spe­ri­men­ta­zio­ne pre­sen­ta­to a Fa­bria­no (AN). A breve il lan­cio sul mer­ca­to

An­co­na, 11 ot­to­bre 2019 – Re­cu­pe­ra la tra­di­zio­ne del ter­ri­to­rio, punta a ri­vi­ta­liz­za­re il set­to­re, ri­po­po­la­re le zone pe­de­mon­ta­ne e mon­ta­ne delle Mar­che e a im­met­te­re nel mer­ca­to un pro­dot­to buono, sano, ge­nui­no. Que­sti gli obiet­ti­vi che Bo­vin­mar­che si è posta at­ti­van­do il re­cu­pe­ro dell’in­cro­cio sto­ri­co di suino mar­chi­gia­no ri­sa­len­te agli anni ’60 nato per sfrut­ta­re le ca­rat­te­ri­sti­che sia della razza mora, sia della large white. La spe­ri­men­ta­zio­ne, che ha con­clu­so la sua prima fase, è stata pre­sen­ta­ta dal­l’As­so­cia­zio­ne di pro­dut­to­ri della fi­lie­ra agroa­li­men­ta­re Carni della Marca, mar­te­dì 8 ot­to­bre, a Fa­bria­no (AN), pa­tria del­l’o­mo­ni­mo sa­la­me pre­si­dio Slow Food, du­ran­te il con­ve­gno “La sui­ni­col­tu­ra mar­chi­gia­na: nuove op­por­tu­ni­tà tra tra­di­zio­ne in­no­va­zio­ne”.

Tra gli scopi che si è sem­pre posta l’as­so­cia­zio­ne – ha detto Paolo Lau­di­sio, di­ret­to­re Bo­vin­mar­che, in aper­tu­ra ai la­vo­ri – c’è lo spe­ri­men­ta­re, il guar­da­re al fu­tu­ro e dar forza ai pro­pri soci (400 ndr). Con il pro­get­to pre­sen­ta­to a ope­ra­to­ri e stu­den­ti, cer­chia­mo di re­cu­pe­ra­re un set­to­re, quel­lo del­l’al­le­va­men­to di suini che, nelle Mar­che, è in dif­fi­col­tà. Per que­sto, come fatto 30 anni fa con i bo­vi­ni, pun­tia­mo a ri­por­ta­re il pa­sco­lo esten­si­vo dei suini nelle zone mon­ta­ne e pe­de­mon­ta­ne della re­gio­ne. Un primo pas­sag­gio che ci au­spi­chia­mo possa ri­vi­ta­liz­za­re il com­par­to”.

A dare spun­to al­l’i­ni­zia­ti­va è stata la nuova etica del con­su­ma­to­re di carne e la pa­ral­le­la ri­sco­per­ta del va­lo­re del gras­so “buono” ani­ma­le. È in que­sto nuovo sce­na­rio che è nato il pro­get­to Bo­vin­mar­che. Il via è stato dato a di­cem­bre 2017, in oc­ca­sio­ne dei 30 anni del­l’As­so­cia­zio­ne, con la na­sci­ta dei primi lat­ton­zo­li di­stri­bui­ti a 4 pic­co­le azien­de agri­co­le del­l’Ap­pen­ni­no. I suini sono stati al­le­va­ti in modo tra­di­zio­na­le senza uti­liz­za­re an­ti­bio­ti­ci, sono stati fatti cre­sce­re in un am­bien­te in­con­ta­mi­na­to, allo stato se­mi-bra­do e ali­men­ta­ti con i pro­dot­ti del­l’a­zien­da. Nella pri­ma­ve­ra di que­st’an­no Bo­vin­mar­che ha ese­gui­to le prime prove di tra­sfor­ma­zio­ne che hanno por­ta­to alla pro­du­zio­ne dei sa­lu­mi sim­bo­lo della tra­di­zio­ne mar­chi­gia­na (lonze, sa­la­mi, pro­sciut­ti).

Quan­do il pub­bli­co, come ci au­spi­chia­mo, darà ri­scon­tro po­si­ti­vo – ag­giun­ge Lau­di­sio – il nuovo pro­dot­to sarà di­stri­bui­to a ma­cel­le­rie, ri­sto­ran­ti e agri­tu­ri­smi con­ven­zio­na­ti con l’as­so­cia­zio­ne. Bo­vin­mar­che con­cen­tre­rà poi la pro­du­zio­ne per ren­der­la di­spo­ni­bi­le e ap­pe­ti­bi­le anche ai mer­ca­ti più esi­gen­ti come la Gdo”.

IL PRO­GET­TO

Nelle Mar­che, come in gran parte del­l’I­ta­lia cen­tra­le – pre­ci­sa Fran­ce­sco Per­li­ni, re­spon­sa­bi­le del pro­get­to per Bo­vin­mar­che – ve­ni­va al­le­va­to un suino nero molto ru­sti­co. Un tipo ge­ne­ti­co frut­to di una se­le­zio­ne mas­sa­le ot­te­nu­ta nei se­co­li dal­l’uo­mo par­ten­do dai cin­ghia­li. Il suino nero – oggi de­no­mi­na­to ‘razza mora’ – è ca­rat­te­ri­sti­co per la sua ru­sti­ci­tà e vo­ra­ci­tà e si adat­ta be­nis­si­mo anche ai si­ste­mi di al­le­va­men­to brado e se­mi­bra­do. In tempi an­ti­chi ve­ni­va al­le­va­to li­be­ro af­fin­ché po­tes­se ci­bar­si dei frut­ti del sot­to­bo­sco: bulbi, tu­be­ri e so­prat­tut­to ghian­de. Suc­ces­si­va­men­te si de­ci­se di al­le­var­lo in re­cin­ti per mi­glio­rar­ne la cre­sci­ta in­te­gran­do l’a­li­men­ta­zio­ne con ce­rea­li e altri pro­dot­ti azien­da­li. La sua im­por­tan­za, nel nu­cleo fa­mi­glia­re con­ta­di­no, era stra­te­gi­ca per il so­sten­ta­men­to: la car­cas­sa ricca di tes­su­to adi­po­so era fonte ener­ge­ti­ca pri­ma­ria della fa­mi­glia. Il suo gras­so era sodo per­ché ricco di acidi gras­si sa­tu­ri e, quin­di, re­si­sten­te al­l’ir­ran­ci­di­men­to, ca­rat­te­ri­sti­ca fon­da­men­ta­le per la con­ser­va­zio­ne. Ma dopo la fine della II Guer­ra Mon­dia­le, nelle Mar­che, cam­biò lo stile di vita e, con la ri­pre­sa eco­no­mi­ca, anche le ri­chie­ste ali­men­ta­ri: i gras­si ani­ma­li ven­ne­ro so­sti­tui­ti da quel­li ve­ge­ta­li. Il suino ‘nero’ fu, negli anni, so­sti­tui­to, tra­mi­te in­cro­ci con razze “bian­che” (Large White, Lan­dra­ce, Pie­train) pro­ve­nien­ti dal Nord Eu­ro­pa. Le ca­rat­te­ri­sti­che dei capi mu­ta­ro­no a van­tag­gio di un mag­gior per­cen­tua­le di carne. Le nuove razze erano ca­rat­te­riz­za­te dal­l’es­se­re molto pro­li­fi­che, con una strut­tu­ra più asciut­ta e ricca di massa mu­sco­la­re. Erano idea­li per ri­spon­de­re alla ri­chie­sta del mer­ca­to e per reg­ge­re il con­fron­to con la carne bo­vi­na: di­ven­ne­ro una reale, quan­to eco­no­mi­ca, al­ter­na­ti­va. Que­ste nuove ti­po­lo­gie di ani­ma­le ri­chie­se­ro però una ri­vi­si­ta­zio­ne del com­par­to sui­ni­co­lo che fa­vo­rì gli in­se­dia­men­ti in­ten­si­vi, con forti con­cen­tra­zio­ni di ani­ma­li, a di­sca­pi­to della qua­li­tà della vita degli stes­si e della tu­te­la del­l’am­bien­te. Gli al­le­va­to­ri mar­chi­gia­ni, sen­si­bi­li alle nuove ri­chie­ste dei con­su­ma­to­ri ri­vol­te a pro­du­zio­ni eco­so­ste­ni­bi­li e in­te­gra­te nel ter­ri­to­rio, in­di­vi­dua­ro­no si­ste­mi di al­le­va­men­to al­ter­na­ti­vi”.

“Bo­vin­mar­che, vi­ci­na ai soci al­le­va­to­ri – con­ti­nua Per­li­ni – pro­po­ne oggi un si­ste­ma più ri­spet­to­so del­l’am­bien­te, ri­por­tan­do in auge le più tra­di­zio­na­li pra­ti­che di al­le­va­men­to e pre­sen­tan­do un ani­ma­le ca­pa­ce di ri­spon­de­re alle ca­rat­te­ri­sti­che ne­ces­sa­rie per la tra­sfor­ma­zio­ne delle carni. Pro­po­ne un in­cro­cio, un suino con ca­rat­te­ri­sti­che in­ter­me­die, per­fet­to per le gran­di quan­ti­tà e per la ti­po­lo­gia di strut­tu­ra più magra di cui ne­ces­si­ta il mer­ca­to. Anche il sa­po­re è gra­de­vo­le. Le cel­lu­le adi­po­se dei mu­sco­li, il gras­so in­tra­mu­sco­la­re, rap­pre­sen­ta­no un tes­su­to di ri­ser­va che trat­tie­ne i pro­fu­mi, gli aromi degli ali­men­ti di cui si ciba l’a­ni­ma­le. Alla cot­tu­ra delle carni av­vie­ne il ri­la­scio di que­sti sen­to­ri che con­di­sco­no e ren­do­no, allo stes­so tempo, più te­ne­ra la carne”.

Bo­vin­mar­che.it

Uf­fi­cio stam­pa
Ales­san­dra Ga­spa­ri­ni – Omnia co­mu­ni­ca­zio­ne

M. 339.4317945 – 0721.855931
ales­san­dra@​omn​iaco​muni​cazi​one.​it

image_pdfimage_print

Con­di­vi­di l'ar­ti­co­lo
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •