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Da Grecia e Moldova arriva vino da taglio a prezzi stracciati

Finisce anche nelle cantine più blasonate del Belpaese…

di C.Maurizio Scotti

Qualche anno fa, nei pressi di Stradella (PV) venero fermate alcune autocisterne con centinaia di ettolitri di vino bianco diretti ad una delle cantine allora più famose d’Italia, la LaVersa, produttrice del Testarossa con cui brindavano a Sanremo e Castrocaro. Pochi giorni or sono a Jesi (AN) è stato calcolato che più del 15% del vino imbrogliato in Italia non ha origini nel Belpaese. Ancora oltre. Tra Vittorio Veneto, Conegliano e Valdobbiadene si produce l’oro liquido nazionale, il Prosecco. I filari coprono un’ampia superficie, oltre 1,5mila Km quadrati, l’equivalente di 1 provincia di media dimensione. Centocinquantamila ettari che danno una produzione di circa 20milioni di bottiglie speciali a catalogate. Eppure, solo in Italia, ogni anno vengono stappate circa 32 milioni di bottiglie di Prosecco, 6milioni delle quali contrassegnate dal pregiato marchio Valdobbiadene. Altri 14milioni di bottiglie del “triangolo d’oro” finiscono sul mercato estero, Germania, Russia e Usa in modo particolare…

Ma chi cavolo riesce a fare così tanto vino senza la necessaria uva? E la storia del Prosecco è solo una delle tante che si possono raccontare come i ghiacci che si staccano dei poli finendo in un mare ricolmo di insidie e contaminazioni. Basterebbe guardare a cosa arriva, in fatto di vino, da Grecia e Moldova, per capire quanto di intricato ci sia nel discorso delle vendite: da lì arriva vino da taglio, e non solo da taglio, a prezzi stracciati, anche 8 centesimi al litro. Come la legna, il pellet e via dicendo… Basterebbe dare un’occhiata ai Colli Albani, al Nero d’Avola e ai meno pregiati Marino, Barbera Piemonte, Lambrusco Emilia, Sangiovese del Rubicone, Montepulciano d’Abruzzo, Bonarda Oltrepo Pavese, Trebbiano di Puglia, per capire che i numeri non quadrano con le viti, quelle che hanno radici, non certo quelle che si avvitano su un filetto di vetro o di plastica e si fanno pagare anche 10 volte il prezzo d’arrivo.

Autore: C.Maurizio Scotti
24/04/2017