1

Assegnati i riconoscimenti del “Premio Pontremoli 2017”

ortisti per caso agrario firenze
I premiati sul palco del Teatro della Rosa

Si è svolta sabato 14 ottobre a Pontremoli, la cerimonia di premiazione dell’edizione 2017 del “Premio Pontremoli – Giovani per l’agricoltura di presidio”, un riconoscimento per le aziende agricole toscane condotte da giovani che operano in contesti difficili ma che riescono a fare agricoltura e allevamento di qualità valorizzando cultura, biodiversità, paesaggio e ambiente.
Il premio è stato ideato dalla Cia Toscana Nord lo scorso anno e realizzato in collaborazione con Slowfood e Premio Bancarella. Da quest’anno, oltre al patrocinio del Comune di Pontremoli, vanta anche quello prestigioso della Strategia Nazionale Aree Interne della Presidenza del Consiglio dei ministri. Sede della manifestazione il delizioso Teatro dell’Accademia della Rosa, gioiello settecentesco della cittadina lunigianese.
La cerimonia è stata preceduta da una interessante tavola rotonda sul tema del “Coraggio di restare”, alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri e il presidente della Cia Toscana, Luca Brunelli. Impressionanti i dati forniti da Vittorio Marcelli, vicepresidente Cia: nel 1931 in Lunigiana erano coltivati o comunque utilizzati dall’agricoltura 46.000 ettari, e gli abitanti erano 90.000. Ora la superficie coltivata si è ridotta del 50% e gli abitanti sono scesi a meno di 60.000. Gli spazi per riportare gente e lavoro in agricoltura ci sono, ma c’è bisogno di idee innovative.

coraggio di restare pontremoli 2017
I relatori della Tavola rotonda il “Coraggio di restare”

Il Premio Pontremoli 2017 ha visto l’assegnazione di sette riconoscimenti, a cui si sono aggiunti due premi speciali. Ecco le aziende premiate.
Per la categoria “Difesa della biodiversità”, il premio è andato a Erika Petruzzi Battaglini di Pistoia per aver adottato un territorio nonostante la consapevolezza delle difficoltà ed essere riuscita a recuperare la biodiversità della Valle dell’Orsigna.
Il premio “Agricoltura sociale” è andato a Riccardo Panelli e alla Cooperativa sociale ‘La Mattonaia’ di Siena per la scelta di operare nel territorio della marginalità sociale, dimostrando che può esistere un’economia che dà dignità a tutti.
Simone Botti di Arezzo e le sue produzioni di olio “Extravergine del presidio” Slowfood, il fagiolo Zolfino, lo zafferano e il giaggiolo, ha ricevuto il premio “Agricoltura biologica”.
Il premio “Imprenditoria femminile”, invece, è stato assegnato a Delfina Marina Pozzoni di Lucca, che porta avanti la tradizione di famiglia.
Per le “Eccellenze agricole” è stato premiato Francesco Elter di Pisa che è riuscito a coniugare tradizione, innovazione e ricerca, ottenendo qualità nella produzione e nel territorio, mentre il premio “Eccellenze agrolimentari” è andato a Fabio Bertolucci di Casola, per aver tutelato un’eccellenza come il presidio Slowfood “Marocca di Casola”.
Il premio speciale “Aree interne” è stato assegnato a Daniele Federico di Pontremoli, poiché la scelta di restare per un giovane non è mai scontata e contribuisce a creare e rafforzare quella “comunità delle aree interne”, indispensabile per mantenere vive le aree appenniniche.

Sono stati assegnati infine due premi speciali. Il primo, “La cultura della montagna”, è stato assegnato al giornalista Luca Martinelli, da sempre impegnato sui temi dell’ambiente e dell’economia solidale, per le sue inchieste sulle Alpi Apuane come patrimonio naturale e bene comune.
Il secondo era riservato a progetti presentati da istituti agrari toscani: il riconoscimento è andato all’Istituto agrario di Firenze con la cooperativa simulata “Ortisti per Caso”, attraverso la quale gli studenti hanno imparato a coltivare in modo sostenibile, ortaggi di varietà locali, destinati alla vendita diretta, in modo che le studentesse e gli studenti possano ‘imparare, facendo’.

ortisti per caso agrario firenze
Gli “Ortisti per Caso” dell’Istituto Agrario di Firenze

Fonte: Marco Salvaterra.
17/10/2017