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Antitrust premia AssoBio come migliore associazione d’imprese

Il premio, consegnato dal viceministro dello Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin al consigliere Fernando Favilli, Presidente di Probios, ha riconosciuto l’impegno quotidiano dell’associazione a tutela delle imprese, tramite il progetto di ricerca “Determinazione dei costi di produzione di un sistema multifiliera, nel rispetto delle rotazioni funzionali al settore biologico e il giusto prezzo”.


Roma, 14 giugno 2022 – AssoBio ha vinto il Premio Antitrust 2021 nella categoria “Associazioni di imprese”. Un riconoscimento prestigioso, consegnato dal viceministro dello Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto Fratin al consigliere Fernando Favilli, Presidente di Probios, per l’impegno quotidiano di AssoBio a tutela delle imprese, tramite il progetto di ricerca “Determinazione dei costi di produzione di un sistema multifiliera, nel rispetto delle rotazioni funzionali al settore biologico e il giusto prezzo”.

La cerimonia di premiazione si è tenuta il 13 giugno 2022 all’Hotel Parco dei Principi di Roma. Hanno ottenuto un riconoscimento anche Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti, premiato per la categoria “Associazioni di consumatori”, ad Alessandra Catenazzo per la categoria “studenti universitari”, a Debora Rosciani e Mauro Meazza per la categoria “giornalisti”.

“È con grande soddisfazione e orgoglio che riceviamo il premio speciale dell’Antitrust assegnato ad AssoBio come associazione che, nell’ultimo anno, si è maggiormente distinta nella diffusione dei valori della concorrenza”, ha commentato il consigliere Fernando Favilli, presidente di Probios. “La metodologia innovativa dello studio condotto in collaborazione con Federbio e l’Università di Bologna, è consistita nel determinare i “giusti” prezzi per i prodotti agricoli biologici. Questo è stato fatto attivando collaborazioni con realtà tecniche e scientifiche specializzate autorevoli. Alla redazione dei disciplinari, oltre ad AssoBio e FederBio Servizi, sono state coinvolte organizzazioni esperte nelle colture biologiche, aziende ed enti di ricerca. Parallelamente, è stato affidato l’incarico alla Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna ed in particolare ai Professori Aldo Bertazzoli, Alessandro Palmieri e Rino Ghelfi per realizzare uno studio relativo alla “Determinazione dei costi di produzione di un sistema multifiliera, nel rispetto delle rotazioni funzionali al settore biologico, finalizzato a definire prezzi soglia che rendano sostenibili le suddette rotazioni”.

L’approccio innovativo che è stato applicato, ha previsto la determinazione dei costi di produzione non delle singole colture ma nell’ambito di una “multifiliera”, ovvero di una rotazione colturale coerente con i principi e obiettivi dell’agricoltura biologica, oltre che agronomicamente ed economicamente sostenibile.

“L’obiettivo 
– sottolinea Favilli – è stato quello di mettere a punto un modello economico capace di considerare e remunerare in modo equo tutti gli attori della filiera, con un approccio che garantisca la distribuzione del valore, la condivisione dei rischi e delle opportunità economiche, maggiore reciprocità così come un giusto prezzo di vendita. Un riconoscimento, quello dell’Antitrust, che ci rende fieri ed orgogliosi e che ci spingerà con ancora più convinzione e determinazione nello studio e nella tutela di tutta la filiera del biologico, valorizzando le garanzie che offre in termini di qualità dei prodotti, sostenibilità e attenzione ai territori e alla biodiversità”.