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La “Caccia fotografica”

di Federico Vinattieri

Cavalieri d'Italia
Combattimento tra Cavalieri d’Italia (foto Nicola Coffaro)

La passione per gli uccelli talvolta va ben oltre l’allevamento e la partecipazione alle mostre ornitologiche. Osservare, studiare e fotografare gli uccelli può divenire una pratica incredibilmente coinvolgente. L’entusiasmo nel cogliere un attimo, un particolare movimento, o semplicemente i contrasti di colore che la fauna indigena ci offre gratuitamente, può colmare la vostra voglia di essere a contatto con la natura.
Mentre la caccia, come la intendono tutti, può interrompere quella poesia e quell’equilibrio che l’ecosistema naturale possiede, la caccia con la fotocamera non interferisce in nessun modo e contribuisce a sensibilizzare e a conoscere meglio gli animali dei nostri boschi.
Ma cosa dobbiamo fare per praticare questo hobby?
Il primo passo è acquistare un valido strumento, che può essere una fotocamera con un buon tele-obiettivo, in grado di avvicinare l’animale il più possibile, mantenendosi fisicamente lontano per non infastidire il volatile preso come “preda dello scatto”.
Per chi volesse solo osservar, ossia praticare il classico “Birdwatching” senza immortalare gli animali, basta acquistare un semplice binocolo. Fotografare oltre che osservare dà naturalmente ulteriori soddisfazioni, come testimonianza di ciò che si è visto, da poter condividere con amici e familiari, quindi il consiglio è quello di procurarsi uno strumento fotografico digitale. La strumentazione è solo un intermediario tecnico tra l’occhio e l’animale, ma è la sensibilità, e l’esperienza del fotografo a centrare lo “scatto perfetto”. Non bisogna mai aver paura di “sprecare fotografie”, talvolta per ottenere una buona immagine, ci vogliono centinaia di scatti e diverse ore di appostamento. Una buona ottica da utilizzare sul “corpo macchina” è di fondamentale importanza, poiché è quel dispositivo che deciderà la definizione, la luce e l’angolazione dell’immagine. Prima di procedere all’acquisto, un neo-fotografo deve informarsi bene sulle prestazioni delle apparecchiature. Purtroppo una buona fotocamera digitale con un teleobiettivo non ha dei costi modesti, ma comunque quasi sempre accessibili. Esistono in commercio tutta una serie di utensili adibiti a questo “sport”, tra cui attrezzi mimetici, fotocamere automatiche, scatole con rilevatori infrarossi, ma ovviamente tutto ciò è finalizzato e indicato per coloro che possono definirsi professionisti di questa disciplina. Un fotoamatore non deve certo spendere cifre esorbitanti per poter ottenere delle ottime foto.
Oltre alla strumentazione, un buon fotografo naturalista, deve aver sempre con sé un buon manuale, dove vengono riportate tutte le specie di avifauna, che aiuterà all’identificazione di uccelli che non riuscite a riconoscere. Questo testo aiuterà molto i neofiti anche a conoscere le abitudini dell’animale che si vuole immortalare, in quanto una volta individuato l’uccello, si deve ricercare sul manuale le pagine che trattano di esso e che riportano tutte le varie caratteristiche della specie: dimorfismo sessuale, il canto, le caratteristiche del piumaggio, l’habitat, se si tratta o meno di un uccello migratore, di cosa si alimenta, come e dove costruisce i nidi. Questi manuali generici si possono facilmente reperire in una qualunque libreria. Con il passare del tempo, l’osservatore sarà in grado, con l’occhio allenato, di saper identificare l’uccello semplicemente scrutandone la sagoma o le modalità di volo.
Soltanto una buona conoscenza del comportamento dell’animale consentirà di trovare la soluzione giusta per realizzare l’immagine voluta.
Esistono infatti molti stratagemmi per realizzare delle belle foto, ad esempio la mimetizzazione dell’attrezzatura fotografica nei pressi di un nido, oppure utilizzando delle esche, che attirano l’animale su un luogo prestabilito per una buona inquadratura. Il trucco è quello di non farsi vedere dall’animale preso come soggetto, quindi ci si deve sempre tenere ad una distanza notevole. L’abbigliamento del fotografo deve essere sempre poco appariscente e in tonalità con l’ambiente circostante.

Combattimento tra Cavalieri d'Italia
Combattimento tra Cavalieri d’Italia (foto Nicola Coffaro)

La maggior parte dei “Birdwatcher” portano sovente con sé un taccuino, dove appuntare le specie avvistate, facendo una sorta di piccolo censimento giornaliero.
Infine il luogo; bisogna infatti cercare un posto immerso nel verde indicato per l’osservazione degli uccelli. Esistono molte “oasi”, parchi naturali tutelati da WWF, Lipu, e altri Enti, e anche parchi privati adibiti all’osservazione della fauna selvatica, che sono a libero accesso per tutti coloro che rispettano l’ambiente. In questi luoghi è facile trovare una valida postazione per fermarsi a fotografare le tante specie di passeriformi e altri tipi di uccelli che vivono e nidificano in Italia. L’ambiente naturale offre un campo d’azione infinito. La nostra macchia mediterranea, le paludi, le foci dei fiumi, le campagne offrono una incredibile vastità di zone adatte a gli uccelli e una biodiversità vastissima.
Fotografare gli straordinari colori del Gruccione, l’eleganza della Ghiandaia marina, il nido del Picchio verde, e tante altri aspetti che non sarà difficile centrare nell’obiettivo della vostra macchina fotografica. Sono ben 250 le specie di uccelli che nidificano in Italia, ma si deve tener conto anche delle varie specie, provenienti da altri Paesi, che transitano nelle nostre zone durante le migrazioni; se si contano anche quest’ultime, allora le specie di volatili presenti nella nostra Nazione sono ben oltre le 500. Conoscerle tutte è impossibile. Con l’osservazione, lo studio e l’esperienza se ne può conoscere bene una buon parte. La soddisfazione nel documentare un’imbeccata, un corteggiamento, un accoppiamento, la costruzione di un nido, o il semplice volo ad ali spiegate di un uccello è a dir poco emozionante. Non è assolutamente facile “beccare” questi momenti e poiché gli uccelli non sono assolutamente animali sedentari e dai movimenti lenti, è sempre difficile ottenere immagini nitide, con giusta messa a fuoco, il giusto sfondo e con eccellenti contrasti di luce e colori. I veri professionisti di questa pratica, passano ore ed ore appostati in attesa che il “bersaglio vivente” si fermi un attimo di fronte a loro a pochi metri, come se sapesse di dover stare in posa. Con l’avvento delle attrezzature digitali il tutto è divenuto un po’ più facile, in quanto il risultato di questo lavoro è possibile visionarlo istantaneamente, mentre con la “vecchia” pellicola si doveva inevitabilmente attendere alcuni giorni per la stampa, inoltre i costi si sono praticamente azzerati in quanto gli scatti digitali sono praticamente illimitati e a costo zero. Tutto comunque dipende dall’occhio allenato del fotografo e dalla sua conoscenza degli aspetti etologici delle varie specie di uccelli. Sono convinto che chiunque pratichi questo passatempo, comprenderà la bellezza della perfezione del contesto naturale, che per nessun modo deve essere interrotto o disturbato. L’equilibrio naturale è fragile e basta la semplice presenza rumorosa dell’uomo a costringere gli uccelli a cercare luoghi più adatti alla nidificazione.
Per fortuna la pratica della “caccia fotografica” annovera sempre più appassionati, soprattutto giovani, i quali, accantonando l’idea della macabra caccia con il fucile, hanno voglia di conoscere quella macchina perfetta che si chiama “natura”, che ci circonda ovunque, generosa di offrirci degli spettacoli indimenticabili e accostamenti cromatici favolosi, che l’uomo, pur facendone parte, non sa tante volte apprezzare.

Mestolone comune
Mestolone comune – Anas clypeata (foto Nicola Coffaro)

Federico Vinattieri è un appassionato allevatore di Canarini e di Mastini Napoletani (Allevamento di Fossombrone – http://www.difossombrone.it/http://lupi.difossombrone.it/). Curriculum vitae >>>

 

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