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Il Lundehund norvegese

di Claudia Melis

Il sito norvegese ufficiale della razza (Norsk Lundehund Klubb, NLK) recita:
il Norsk Lundehund è una razza primitiva, che veniva usata per cacciare uccelli marini in gran parte delle coste norvegesi. Non si sa quanto sia antica, ma abbiamo descrizioni di caccia ai pulcinella di mare con cani, vecchie di oltre 400 anni. Il Lundehund era un anello molto importante del sostentamento costiero. I cani cacciavano entrando nei nidi situati in strettissimi corridoi fra le rocce e riportavano i pulcinella di mare vivi.

Fratercula artica - Pulcinella di mare
Fig. 1
Fratercula arctica (foto Johannes Abildsnes)

Giovane esemplare di Lundehund
Fig. 2 Giovane Lundehund sul fiordo di Trondheim

 Storia e caratteristiche del Lundehund

Værøy, una delle isole del gruppo delle Lofoten e il villaggio di Mostad in particolare, è stata per secoli il principale centro di allevamento e selezione dei Lundehund norvegesi e della caccia ai pulcinella di mare (Fratercula arctica, in norvegese lunde, Figura 1). Ai giorni nostri tale caccia è proibita perché, perlomeno per quanto riguarda la Norvegia, i pulcinella di mare sono una specie protetta.
Il Lundehund (Figura 2) è una razza rara, non solo per il modesto numero di esemplari esistenti al mondo (circa 500 in Norvegia, 120 in Danimarca, 200 in Finlandia), ma anche perché in questa razza troviamo un’intera serie di caratteristiche anatomiche inusuali. Alcune di queste peculiarità si trovano anche in altre razze, ma solo sporadicamente e mai riunite tutte insieme.
Il Lundehund è unico per la conformazione del piede, che presenta almeno un dito in più di qualunque altra razza canina. I piedi anteriori hanno cinque dita costituite da tre falangi e due dita costituite da due falangi. I piedi posteriori hanno quattro dita costituite da tre falangi e un ‘pollice’ diviso in due dita, ciascuna delle quali è formata da due falangi. Il grado in cui questa caratteristica è sviluppata varia da cane a cane. Come risultato di questa inusuale struttura ossea, i piedi sono ampi e particolarmente ben adattati ad aderire alle fessure della roccia e ottenere una presa efficace anche nel più difficile dei terreni rocciosi in cui il cane doveva lavorare.
I pulcinella di mare infatti nidificano in strette cavità nella roccia e nicchie formate da pietre nei fianchi della montagna o in tane scavate dai pulcinella stessi dove la roccia è frammentata (canaloni).
Il fatto che il cane dovesse insinuarsi nelle strette cavità dove erano situati i nidi degli uccelli da predare, ha probabilmente portato (per selezione naturale o artificiale, vedremo in seguito come le due ipotesi non siano del tutto chiarite) ad un’altra caratteristica unica del Lundehund: la capacità di ‘chiudere le orecchie’ per evitare che si riempissero di terra o umidità. Infatti la cartilagine esterna di ciascuna orecchia può essere aperta indipendentemente nella porzione inferiore e superiore, permettendo al cane di effettuare l’agguato ai pulcinella di mare servendosi esclusivamente dell’udito acutissimo, spesso nella totale oscurità.
Altre peculiarità di questa razza sono la estrema flessibilità delle articolazioni scapolari, che permette l’estensione di entrambe le zampe anteriori ad angolo retto con la spina dorsale e, infine, la capacità di flettere il collo all’indietro, formando un arco sulla spina dorsale, fino a toccare il dorso con la testa. Tutte queste caratteristiche erano molto utili per il particolare tipo di caccia per cui il Lundehund è stato selezionato.
Il Lundehund infatti veniva addestrato a insinuarsi nelle fessure e cavità della roccia, a catturare il pennuto con la bocca e restituirlo ancora intatto e vivo al padrone. L’estrema mobilità del collo era di grande vantaggio al cane, in quanto gli permetteva di girare su se stesso per tornare indietro dagli stretti passaggi in cui erano i nidi da predare. Le mobili articolazioni della scapola permettevano al cane di gettare le zampe verso l’esterno per ritrovare la presa, in caso perdesse l’appoggio o scivolasse sulle rocce.
La stagione di caccia, per gli uccelli adulti, si prolungava dall’inizio di maggio a metà giugno e poi di nuovo le prime tre settimane di agosto. I pulcini venivano invece catturati esclusivamente durante le prime tre settimane di agosto.
Per gli abitanti di Værøy i pulcinella di mare costituivano sia un’integrazione della dieta abituale, sia un supplemento necessario al budget familiare. Le penne e piume venivano vendute ed usate per imbottire cuscini e materassi. Un buon Lundehund aveva lo stesso prezzo di una mucca da latte.
Dalla metà del 1800 cominciò però a diffondersi la caccia ai pulcinella di mare per mezzo di reti e l’utilizzo dei Lundehund diminuì. La razza scomparve da diverse aree, anche a causa dell’istituzione di una tassa molto alta sui cani.
Nel 1930 erano rimasti circa 70 Lundehund in Værøy, ma fra gli anni 1943-1946 divennero prossimi all’estinzione a causa di un’epidemia di cimurro. Sei cani sopravvissero all’epidemia nel villaggio isolato di Mostad e quei cani sono i progenitori di tutti i Lundehund che da allora sono stati registrati in Norvegia, circa 500 ai giorni nostri, con una produzione di 40-70 cuccioli annualmente registrati dall’ente cinofilo norvegese.

Il prodotto della selezione naturale o artificiale?

Se si ha l’opportunità di vedere il Lundehund nel suo ambiente naturale, si può capire più facilmente la sua inusuale evoluzione morfologica: niente potrebbe essere diverso nella sua struttura, senza perdere anche la funzione. Si è quindi tentati di chiedersi se è possibile che queste caratteristiche adattative così distinte si siano evolute in poche centinaia di anni o se stiamo in realtà assistendo al prodotto di un’evoluzione molto più antica.
I Lundehund hanno lo stesso tipo di mandibola del cane di Varanger (un fossile rinvenuto nel Nord della Lapponia, in Finlandia), datato 5000 anni. Questi cani hanno un dente mancante, rispetto a tutte le altre razze canine, da entrambi i lati di mascella e mandibola (38 denti rispetto ai 42 di altre razze). Alcuni scienziati hanno suggerito che i Lundehund siano i cani originali primordiali (ur hund), sopravvissuti all’ultima glaciazione nelle remote isole Lofoten, le quali erano libere da ghiaccio durante la terza e ultima era glaciale. Quindi, secondo questa teoria, i Lundehund sarebbero il prodotto di un lungo processo evolutivo avvenuto indipendentemente, almeno per quanto riguarda una fase, dall’intervento umano.

Comportamento

I Lundehund sono cani svegli, attivi, allegri, curiosi e ostinati. Possono diventare dei compagni ideali per alcune persone, ma i potenziali padroni dovrebbero valutare attentamente se la personalità unica dei Lundehund si adatterà bene al proprio stile di vita.
Il Lundehund è una razza primitiva, anche nel senso che possiede una gamma di comportamenti in comune con i canidi selvatici, come volpi e lupi. Tendono a procurarsi del cibo recuperando qualsiasi minuscola particella commestibile e nascondendola in ogni possibile anfratto del loro territorio; sono molto consapevoli di ogni piccolo cambiamento ambientale che avviene attorno a loro, al quale reagiscono spesso rumorosamente. Sono molto curiosi e sempre in esplorazione del loro ambiente, che solo parzialmente resta fuori della loro portata, date la loro capacità di arrampicarsi dappertutto e infilarsi negli spazi più angusti.
Hanno un senso del branco molto sviluppato e generalmente convivono bene con altri cani, a patto che il padrone permetta loro di stabilire l’ordine gerarchico. Amano scavare, giocare a riportare oggetti e trasportare di tutto fra i denti. Se si annoiano, escogiteranno dei piani di lavoro personali per tenersi occupati, spesso a spese della casa dei loro padroni.
Una socializzazione precoce e intensa è estremamente importante per i cuccioli di Lundehund. Dovrebbero essere esposti a rumori intensi, ambienti e situazioni diverse, macchine, altri cani e animali e il maggior numero di stimoli possibile. I Lundehund non ben socializzati tendono ad essere timidi, ipersensibili ai rumori, facili a stressarsi e non è semplice rimediare ai problemi causati da una mancata socializzazione precoce.
Educare un Lundehund può rivelarsi una sfida; infatti sono cani estremamente intelligenti e possono facilmente capire cosa si vuole da loro, ma, secondo le parole immortali di Herman Melville, preferiscono non farlo. L’addestramento dovrebbe sempre esaltare il rinforzo positivo, un Lundehund tende ad obbedire a un comando più facilmente se c’è qualcosa da guadagnarci in cambio. Non rispondono bene a punizioni e rinforzi negativi, che, invece di modificare il loro comportamento nella direzione da noi voluta, ci lasceranno con un cane irritato e offeso, e sono cani dalla memoria lunga!
Se richiamato un Lundehund educato con pazienza tornerà generalmente dal padrone, ma il percorso potrebbe comportare qualche deviazione per esaminare qualcosa di molto interessante lungo la strada. Il Lundehund è anche riportato fra le cinque razze più difficili da abituare a non sporcare in casa, ma in genere è solo questione di tempo, coerenza e pazienza. Con questi ingredienti un Lundehund può imparare e lo farà (lo ha fatto anche il mio, a 5 mesi).

Analisi di pregi e difetti (relativi ed assoluti) e analisi morfofunzionale

Si intende per pregio il completo adattamento di una regione del corpo in rapporto ad una determinata funzione. I pregi possono essere assoluti, ovvero richiesti in tutte le razze, senza tenere conto della loro funzione (e.g. rene corto, garretto largo, torace profondo, dorso solido, groppa lunga), o relativi, ovvero richiesti per particolari razze (e.g. metacarpo diverso per trottare e galoppatore, dorso diverso per levriere e pastore tedesco, gli angoli).
Il difetto è l’opposto del pregio, ovvero quando una regione del corpo è costruita in modo diverso dallo scopo cui il cane è stato destinato. Anche i difetti possono essere assoluti o relativi.
Nel caso del Lundehund, lo standard (Appendice I) richiede ‘delle caratteristiche anatomiche che lo predispongano alla caccia dei pulcinella di mare sulle ripide rocce dei fiordi e lungo la riva del mare’. Parliamo quindi di un cane da lavoro, che deve muoversi su un terreno difficile, e sono quindi enfatizzati i pregi assoluti volti ad ottenere un movimento efficiente e fluido, resistenza, agilità, e la capacità di afferrare la preda e mantenere una presa salda su di essa (riportandola viva). Oltre a questi ci sono tutta una serie di pregi relativi che sarebbero considerati difetti nella maggior parte delle razze canine.
Quindi, seguendo l’ordine dello standard di razza, il cane è, mesocefalo, con testa lupoide (alcune classificazioni riportano anche il tipo volpinoide), simile a quella dei canidi selvatici, ovvero conica.
Il profilo del muso è parallelo e il rapporto cranio/muso è di 1:1. La mascella è robusta e la chiusura è a forbice per afferrare la preda efficacemente, ma al tempo stesso per essere capace del controllo necessario per riportarla viva. In questo senso la testa del Lundehund non si discosta molto dall’originale selvatico, eccetto per la rotondità del cranio, probabilmente legata alla selezione per docilità e forse anche a una componente di nanismo, che non dovrebbe essere in alcun modo accentuata, perché associata a geni in genere svantaggiosi.
Gli occhi sono leggermente obliqui, o semilaterali e non devono essere rotondeggianti e sporgenti, per non risultare a rischio di traumi e non essere esposti alla polvere nei cunicoli dove i Lundehund dovevano cacciare, ma anche perché, in genere, gli occhi sporgenti sono un carattere portato dai geni del nanismo, e quindi sono un difetto assoluto, eccetto che in alcune razze. La depigmentazione delle palpebre è in genere un difetto assoluto. Gli occhi chiari sono richiesti solo in poche razze ed è un pregio assoluto l’occhio con le iridi più scure possibile. L’iride chiara del Lundehund serve invece ad esaltare l’espressione attenta e vivace.
Anche la mobilità delle orecchie è legata all’abilità di capire la direzione di provenienza dei suoni, molto importante per cacciare al buio, e così la capacità di chiudere le cartilagini è funzionale per il tipo di lavoro che il Lundehund doveva compiere, come già spiegato nella descrizione generale.
Per quanto riguarda il collo, la forma è piramidale, favorevole per tutte le andature. Pregi assoluti sono il collo ben attaccato (quando si fonde armonicamente in alto col garrese, ai lati con le spalle e in basso col petto), e il collo asciutto e pulito (quando la pelle che lo ricopre è ben aderente al sottocute e non forma giogaia). Infatti un collo asciutto si muove con più facilità.
La caratteristica più eclatante del collo del Lundehund è l’assenza di una vertebra cervicale (l’atlante), il che conferisce loro una mobilità eccezionale, utile per girare su se stessi e uscire dai cunicoli. Un esempio di difetto relativo sarebbe la presenza di tale vertebra che limiti questa capacità, cosa perfettamente normale in altre razze, ma non auspicabile nel Lundehund.
La costituzione nell’insieme è elegante e slanciata, con il ventre disegnato verso l’alto e una forma del corpo rettangolare, tipico dei trottatori, perché tutto nel cane deve esprimere agilità, resistenza e leggerezza, ma anche compattezza, necessarie per arrampicarsi sui fiordi. Il petto non può essere troppo stretto per non limitare la capacità polmonare necessaria per lavorare, ma non deve essere a botte, perché una linea non slanciata costituirebbe un impedimento fisico al lavoro nei cunicoli.
Secondo il commento del NLK allo standard (Appendice I), il fatto che il cane sia costruito in modo più ampio nell’anteriore e più stretto nel posteriore fa sì che esso si muova più agilmente sia in salita che in discesa.
Anche la coda svolge un’importante funzione nel bilanciamento del cane in bilico sulle rocce e quindi non deve avere un’attaccatura troppo alta o ricadere su un fianco, cosa che limiterebbe la mobilità dei muscoli delle vertebre caudali.
Per quanto riguarda gli arti, i piedi sono caratteristici per la presenza di dita extra, che costituirebbero un difetto assoluto nella maggior parte delle razze (consentite per esempio nei Cani da Montagna dei Pirenei, che devono anch’essi arrampicarsi su pareti rocciose). Un difetto relativo sarebbe l’atrofia di queste dita o l’attaccatura troppo distante dal suolo per quelle anteriori, che limiterebbe la loro funzionalità (di far presa sul terreno). Le zampe devono essere muscolose e non devono avere angolazioni eccessive, ma nel cane in movimento gli arti si estendono notevolmente, anche grazie alla flessibilità della muscolatura delle spalle. Un pregio assoluto per tutte le razze è la mobilità della scapola, perché assicura maggiore scioltezza dei movimenti; a maggior ragione questa caratteristica deve essere esaltata nel Lundehund.
Del tutto tipica è l’andatura, in cui gli arti anteriori ruotano verso l’esterno, probabilmente questo è dovuto sia alla scioltezza dei legamenti delle spalle, che alla dimensione dei piedi, che sono piuttosto grandi rispetto al resto del corpo e quindi ruotano perché il centro di gravità è spostato verso la porzione inferiore. Il commento allo standard del NLK (Appendice I) attribuisce questa proprietà anche alla presenza dei muscoli delle dita extra. Un tale movimento ‘scomposto’ sarebbe un difetto assoluto nella maggior parte dei cani, perché non parsimonioso dal punto di vista cinetico, ma nel Lundehund è giustificato dalla necessità di estendere le zampe verso l’esterno per aggrapparsi alle rocce e di avere piedi grandi, con dita extra munite di muscoli e quindi funzionali, per fare meglio presa sul terreno.
La pigmentazione è anch’essa molto importante, perché all’assenza di pigmento sono spesso correlate malattie ereditarie e tare, come per esempio la sordità, dovuta all’assenza di melanina nei recettori uditivi.
Infine, la taglia deve permettere al Lundehund di cacciare i pulcinella di mare insinuandosi nelle fessure della roccia dove questi nidificano, e quindi il NLK afferma che, a parità di altre qualità, a un cane di taglia piccola non dovrebbe esserne preferito uno di taglia superiore.

Soggetto di Lundehund
Fig. 3
Lundehund (foto Claudia Melis)

Link bibliografici

– Norsk Lundehund Klubb http://www.lundehund.no/
– The Norwegian Lundehund Club of America http://www.lundehund.com/
Lundehundsyndrom/PLE Disposition 
– Int. Lymphangiectasia http://www.marvistavet.com/html/intestinal_lymphangiectasia.html

Appendice I – Standard (traduzione dall’originale):

ORIGINE: Norvegia
UTILIZZO: le caratteristiche anatomiche di questo cane lo predispongono alla caccia dei pulcinella di mare (Fratercula arctica) sulle ripide rocce dei fiordi e lungo la riva del mare.
Commenti del NLK:
Il Lundehund è una razza norvegese molto antica, con diverse peculiarità anatomiche. Deve essere molto agile e avere un carattere amichevole.
CLASSIFICAZIONE FCI:
Gruppo 5 : Spitz e cani di tipo primitivo
Sezione 2: Cani nordici da caccia
Senza prova di lavoro
ASPETTO GENERALE: cane di tipo spitz, piccolo, rettangolare, di costruzione leggera; le caratteristiche morfologiche sono ben distinte a seconda del sesso.
COMPORTAMENTO/CARATTERE: allerta, energico, vivace.
TESTA: Tagliata in modo preciso, di larghezza media, a forma di cono.
Commenti del NLK:
La testa dovrebbe avere una mandibola robusta e non essere né pesante né troppo fine.
REGIONE CRANIALE:
Cranio: leggermente arrotondato con arcate sopracciliari in rilievo.
Stop: pronunciato, non troppo marcato.
REGIONE FACCIALE:
Canna nasale: leggermente convessa.
Muso: conico, di lunghezza media.
Mascelle/denti: è preferita la chiusura a forbice, ma sono tollerati la chiusura a tenaglia e un modesto prognatismo della mandibola. L’assenza di premolari in entrambi i lati di mandibola e mascella è accettata.
Occhi: leggermente obliqui e non sporgenti. Iride giallo-bruna; la pupilla è circondata da un alone scuro.
Commenti del NLK:
Il Lundehund deve avere l’iride relativamente chiara, per ottenere la caratteristica espressione attenta, gli occhi non dovrebbero essere troppo rotondeggianti.
Orecchie: orecchie triangolari, di grandezza media, larghe alla base, portate dritte e molto mobili. La cartilagine del padiglione possiede la facoltà di potersi ritrarre, cosicché l’orecchio si ripiega in una maniera tipica, sia all’indietro che ad angolo retto verso l’alto, così da chiudere il condotto uditivo.
Commenti del NLK:
Quando il Lundehund entra nelle tane dei pulcinella di mare dei muscoli speciali chiudono le cartilagini delle orecchie per proteggerle da terriccio e umidità.
COLLO: tagliato in modo preciso, di media lunghezza, abbastanza forte, con un collare relativamente folto.
Commenti del NLK:
I Lundehund non hanno una vertebra cervicale che costituisce l’articolazione fra collo e cranio, l’atlante, e questo permette loro di piegare all’indietro la testa fino a toccare con essa il dorso. Questa proprietà era utile per rigirarsi e uscire dalle strette tane dei pulcinella di mare.
CORPO: Rettangolare.
Linea del dorso: dritta.
Dorso: forte.
Groppa: leggermente inclinata.
Petto: lungo, di larghezza media, relativamente ben disceso e ampio, non deve avere forma a botte.
Ventre: lievemente disegnato verso l’alto.
Commenti del NLK:
Il cane deve potersi impiegare per il suo lavoro originale, quindi è desiderabile una costituzione elegante e slanciata. Non deve avere torace a forma di botte o essere troppo corto, ma presentare una forma rettangolare del corpo.
CODA: attaccatura alta, lunghezza media, ben coperta di pelo, ma senza sembrare un piumino. Portata sia ad anello, sia leggermente arrotolata sul dorso, sia pendente. L’estremità della coda non deve essere portata troppo alta o ricadere su un lato.
ARTI:
Apparenza generale: La posizione degli arti è in un certo qual modo raccolta.
Arti posteriori: forti e muscolosi, articolazione del ginocchio non troppo angolata.
Arti anteriori: forti e muscolosi.
Angolazioni non eccessive.
Commenti del NLK:
Muscolatura delle spalle molto flessibile ed elastica. Zampe ruotate all’esterno in una postura francese.
Piedi: di forma ovale, leggermente girati verso l’esterno, con almeno sei dita- di cui almeno quattro appoggiate al suolo. Sette cuscinetti per ciascun piede, di cui quello centrale, il più importante per la dimensioni, saldato con i cuscinetti corrispondenti alle due dita esterne. Quando il cane è in piedi su una superficie piana il peso del corpo deve essere distribuito uniformemente sui cuscinetti.
Commenti del NLK:
Un numero di dita maggiore a sei non è un difetto. Le dita extra delle zampe posteriori sono in genere meno sviluppate di quelle delle zampe anteriori e dovrebbe essere posta minore attenzione alla loro deviazione dall’ideale per dimensione e posizione, rispetto a quelle delle anteriori.
ANDATURA: leggera ed elastica. Un movimento rotatorio verso esterno degli arti anteriori e un movimento un po’ serrato dei posteriori sono caratteristici della razza.
Commenti del NLK:
Nel giudicare l’andatura del Lundehund si deve avere ben in mente che tale cane deve muoversi efficacemente attraverso le ripide tane dei pulcinella di mare. Qui entra in gioco l’aiuto delle dita extra, che devono entrare in diretto contatto col terreno, sia quando si arrampicano, che quando discendono delle ripide pareti rocciose. E’ anche di aiuto che il cane sia costruito in modo più ampio nell’anteriore e più stretto nel posteriore, perché in questo modo si muove più agilmente sia in salita che in discesa. Gli speciali movimenti rotatori delle zampe anteriori sono dovuti alla elasticità e flessibilità delle spalle e alla muscolatura delle dita extra delle zampe anteriori.
MANTO:
Pelo: folto e robusto. Sottopelo soffice. Corto sulla testa e sul davanti degli arti, più abbondante a livello del collo, nella porzione posteriore delle cosce e nella coda, ma senza fiocco.
Colore: sempre in combinazione con del bianco. Da fulvo a rosso; manto più o meno disseminato di peli dalle estremità nere; grigio; bianco con macchie scure. In generale i cani adulti hanno l’estremità dei peli di un nero più marcato rispetto ai giovani.
Commenti del NLK:
La variante grigio-nera non si è manifestata nella razza dal 1950 e purtroppo non si trova più nei Lundehund attuali. Cani interamente bianchi con pigmento bruno intorno agli occhi e orecchie brune si trovano di tanto in tanto e sono ammessi senza riserve. Lo stesso vale per i cani bianchi con macchie brune di diverse dimensioni. Cani con la testa interamente o metà bianca e senza pigmento intorno agli occhi non sono desiderati e dovrebbero essere penalizzati nella classifica.
TAGLIA:
Altezza al garrese: maschi: 35- 38 cm, femmine: 32-35 cm
PESO:
Maschi: circa 7 kg
Femmine: circa 6 kg
Commenti del NLK:
E’ preferibile un cane piccolo e agile. Il Lundehund è costruito per andare nelle tane dei pulcinella di mare e pertanto non deve essere troppo grande o pesante, cosa che gli renderebbe impossibile effettuare un tale compito.
DIFETTI: Ogni discordanza dai punti precedenti deve essere considerata un difetto da penalizzare in funzione della sua gravità
DIFETTI ELIMINATORI: Aggressività.
N.B. I maschi devono avere i testicoli di aspetto normale ben discesi nello scroto.

Appendice II – Misure di protezione adottate

La cosa più importante per garantire un futuro al Lundehund è assicurarsi che esista una popolazione sana e di ampiezza sufficiente per garantire la variabilità genetica. Infatti i cani attuali sono estremamente imparentati fra loro, perché originano tutti da un gruppo ridotto di esemplari prossimo all’estinzione.
A questo scopo il Museo Norvegese dell’Agricoltura ha iniziato nel 1992, in collaborazione con alcuni club di razza, la costruzione di una banca dei geni utilizzando sperma congelato, che potrà essere utilizzato in futuro in caso di crisi da ‘collo di bottiglia’ della razza (i.e. insufficiente variabilità genetica che porta a depressione da inbreeding,dovuta alla presenza di pochi soggetti molto imparentati e quindi con elevata frequenza di coppie di alleli recessivi), per riportare nella popolazione geni antichi che si siano perduti.
Il NLK ha anche posto delle regole per la riproduzione, per esempio non sono accettati accoppiamenti fra genitori che abbiano i nonni in comune. Inoltre i maschi disponibili possono essere iscritti in una lista approvata dal club, purché abbiano conseguito almeno due A (corrispondente ad eccellente) in esposizione. Per evitare di impoverire il pool genetico usando sempre gli stessi cani in riproduzione, i maschi non possono produrre più di 18 cuccioli durante la vita riproduttiva e il club raccomanda di distribuire gli accoppiamenti durante l’intero arco di vita riproduttiva (7-8 anni circa), per far sì che i geni dei riproduttori rimangano il più a lungo possibile nella popolazione e quindi contrastare o almeno rallentare il normale processo di deriva genetica.
Sul pedigree norvegese è riportato, accanto al nome di ciascun antenato, il coefficiente di consanguineità. Gli accoppiamenti devono in genere essere approvati dal club, che stabilisce anche il prezzo dei cuccioli, pari attualmente a 12000 corone norvegesi (pari a circa 1600 euro) per un cucciolo sano, vaccinato, registrato e munito di microchip.

Appendice III – Salute

Il Lundehund è un cane generalmente sano, infatti non è affetto da molte delle comuni patologie che sono presenti in altre razze, come la displasia, problemi oculari e forme tumorali ereditarie. Esiste però una patologia tipica, la Lymphangiectasia, che è chiamata impropriamente ‘Sindrome del Lundehund’, perché venne per la prima volta descritta nel Lundehund, ma si trova anche in altre razze canine. Per Lymphangiectasia si intende un gruppo di patologie gastrointestinali che include una crescita eccessiva di batteri intestinali e un’enteropatia con perdita di proteine, che causa un anormale rilascio di proteine da parte dell’intestino.
Affermare che questa sindrome sia diffusa è un eufemismo; secondo le ricerche più recenti, qualsiasi soggetto è affetto da questa patologia, sebbene alcuni individui siano asintomatici. Recentemente sono stati trovati due markers che sembrano correlati a questa sindrome, ma lo studio sui meccanismi ereditari é ancora in corso.3
Spesso lo stress è la causa scatenante e andrebbe quindi ridotto al massimo. La sindrome si manifesta in genere verso i due tre anni di età con vomito, diarrea, perdita di peso e accumulo di liquidi nell’addome4. Lo sviluppo della malattia è imprevedibile e può rivelarsi frustrante per i proprietari e i veterinari. In alcuni casi può culminare con il cancro all’intestino, o semplicemente le pareti intestinali non sono più capaci di assorbire nutrienti. Attualmente non vi è una cura accertata per questa patologia, gli unici trattamenti possibili sono una dieta povera di grassi e ricca di proteine, e iniezioni di vitamina B12 per compensarne gli squilibri. Il controllo delle manifestazioni acute può includere il trattamento con antibiotici, steroidi e preparati antinausea e antidiarroici.
Molti paesi hanno una legge, chiamata ‘Puppy Lemon Law’ (Legge del Cucciolo Limone), secondo la quale l’allevatore deve informare per scritto i futuri proprietari di un cucciolo, specialmente di alcune razze, sul fatto che (I) Il cane non abbia malattie al momento della vendita; (II) Il cane non sia affetto da patologie ereditarie al momento della vendita e non vi sia un’alta probabilità di svilupparne in futuro. In Norvegia gli allevatori devono informare il futuro proprietario della possibilità non remota che il Lundehund sviluppi questa sindrome e su come contrastarla.

Claudia Melis é ricercatrice di Ecologia animale presso l’Universitá di Trondheim in Norvegia e fra i suoi progetti studia la genetica  e conservazione dei Lundehund (oltre a possederne uno).
E-mail: cozyredwolf@hotmail.com

 

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